Steamworld Heist II | Recensione - Si torna a veleggiare
Steamworld Heist II è la nuova avventura piratesca di Thunderful, dopo gli elogi meritati dal primo Steamworld Heist: come sarà andata stavolta?
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a cura di Gianluca Arena
Senior Editor
In sintesi
- Un titolo approcciabile ma anche impegnativo.
- Contenuti a profusione.
- Poche novità rispetto al predecessore.
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Thunderful Development
- Produttore: Thunderful Publishing
- Testato su: SWITCH
- Piattaforme: PC , PS5 , XSX , SWITCH
- Generi: Strategico , Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 8 agosto 2024
Sono passati diversi anni dalla pubblicazione di Steamworld Heist, uno degli strategici più brillanti e originali che ci è capitato di recensire su queste pagine: spiritoso, divertente, ironico, il prodotto Thunderful Games riuscì a scavarsi una nicchia di appassionati non indifferente, tanto da consigliare al team di sviluppo di mettersi al lavoro su un sequel.
E proprio di quel sequel – Steamworld Heist II – che vi parleremo oggi, ad una settimana dalla sua uscita su tutte le piattaforme sul mercato, tra le quali abbiamo scelto Nintendo Switch per una questione di comodità e perché riteniamo che la casa originaria di molti prodotti Thunderful fosse Nintendo (da 3DS in giù).
I contenuti sono i medesimi per tutte le piattaforme, però, quindi buona lettura della recensione, qualsiasi piattaforma abbiate!
Il peso di un cognome
Il capitano Quincy Leeway porta sulle spalle un peso gravoso: essere all'altezza del nome di sua madre, avventuriera nota in tutto Steamworld con l'altisonante titolo di "Krakenbane", ovvero il tormento del Kraken.
Dopo aver liberato i mari dall'enorme mostro, però, l'eroina si è ritirata a vita privata ed è partita per lidi lontani, lasciando al figlio, a cui all'inizio del gioco manca peraltro un braccio, l'onere dell'eredità.
Il Capitano Leeway, dal canto suo, comanda un sottomarino piuttosto scalcagnato, la cui ciurma è composta solamente da due membri, seppur fidatissimi: Daisy Clutch, una giovane tiratrice scelta che brama l'avventura, e Wesley Hotchkiss, un soldato di lunga militanza che non cerca altro che una morte onorevole sul campo di battaglia.
Sullo sfondo, una strana malattia che sta corrompendo tutta l'acqua potabile di Steamworld, tanto da rendere i galloni di acqua pulita la merce di scambio più rara e valutata in tutti i porti.
Cosa starà causando questa epidemia e, soprattutto, chi potrà salvare i sette mari dal lento ma inesorabile inquinamento delle loro falde acquifere? Anche solo per sottrazione, non rimane che il capitano Leeway con la sua ciurma, ma la strada verso la verità sarà più lunga e tortuosa di quanto si possa pensare...
Mantenendo legami piuttosto flebili con il primo capitolo, Steamworld Heist II si apre ai nuovi giocatori e propone una storia autoconclusiva e pienamente godibile anche da chi non avesse mai giocato, ormai otto anni fa, al predecessore – ma ne mantiene i toni spiritosi, i giochi di parole, l'umorismo inglese che avevano contraddistinto già l'avventura del capitano Faraday.
Grazie anche da una puntuale sottotitolazione in italiano, la vicenda, per quanto dagli esiti scontati e piuttosto banale nella sua evoluzione, si lascia seguire con piacere, e certi scambi di battute, sopratutto prima dei combattimenti, non potranno non strappare un sorriso anche ai giocatori più navigati, tra doppi sensi e freddure.
Se non si può dire che sia la scrittura il punto forte della produzione, si può però apprezzare il lavoro svolto sul world building e sulla creazione di una lore condivisa anche dagli altri titoli del franchise Steamworld, per il quale prevediamo un futuro luminoso, che si tratti di building sim, giochi di ruolo a base di carte – o, come in questo caso, di strategici a turni con forti contaminazioni ruolistiche.
Se non è rotto...
Nonostante siano passati diversi anni dal debutto sul mercato, la formula base di Steamworld Heist non solo non è stata ripresa da molti altri titoli, ma (forse anche per questo) risulta ancora estremamente godibile, mescolando le dinamiche di uno strategico a turni con quelle di un gioco basato sulla fisica in tempo reale, con una spruzzata, più consistente in questo secondo capitolo, di elementi presi di peso da un gioco di ruolo.
Il team di sviluppo ha così costruito sulle basi del predecessore per ampliare ed affinare l'offerta ludica, poggiando sempre su una struttura a turni e sull'accurata pianificazione di mosse e traiettorie per offrire un combat system appassionante e ben riuscito.
Il giocatore scende in campo con una ciurma di dimensioni variabili (da un solo combattente fino a cinque), su mappe bidimensionali che variano anch'esse in dimensioni, con obiettivi come rottamare tutti gli steambot avversari, raggiungere un caveau, disattivare un timer prima che termini e così via.
Sulla strada dei nostri si frapporranno nemici di tre fazioni differenti, ognuna delle quali consta di armamentari, equipaggiamenti e mosse uniche: solo alcune delle tattiche impiegate contro l'una funzioneranno anche contro le altre, e sarà sempre necessario adattarsi alla situazione, complici gli onnipresenti rinforzi nemici, che appaiono casualmente in alcuni punti delle mappe.
Ogni personaggio ha due punti azione per turno, e può scegliere se spostarsi due volte, sparare due volte rimanendo immobile o una via di mezzo tra le due: i movimenti non possono essere annullati, anche se è possibile passare da un personaggio all'altro in corso d'opera, aprendo così a strategie anche molto elaborate.
Come d'altronde molto elaborate sono le traiettoria dei colpi, alcune delle quali visibili (come per il cecchino e per certe armi dell'artificiere), altre totalmente invisibili, ed affidate quindi al colpo d'occhio del giocatore.
Se a questi ingredienti base ci aggiungiamo un job system che permette di spaziare in qualsiasi momento (e per qualsiasi personaggio) da una delle sei classi disponibili all'altra, loot per oltre centocinquanta pezzi tra armamenti, accessori ed armi ed un level design piuttosto intricato – evidente passo avanti rispetto al predecessore – ecco che la ricetta diventa ancora più gustosa di quanto già non fosse otto anni or sono.
L'unica novità non incrementale che questo sequel porta in dote è rappresentata dall'estesa mappa di gioco, liberamente esplorabile su più livelli (sopra e sotto il livello del mare!) con il sottomarino del capitano Leeway, anch'esso potenziabile e personalizzabile a piacimento spendendo una delle valute di gioco, che si ottengono combattendo, depredando ed esplorando.
Risolvendo alcuni piccoli puzzle ambientali, la mappa si aprirà al giocatore sbloccando scorciatoie e ricompense, diradando così la nebbia bianca che la avvolge al primo avvio.
In questo ingranaggio perfettamente funzionale, abbiamo apprezzato soprattutto l'introduzione di un maggior numero di livelli di difficoltà (adesso cinque in tutto) rispetto al prequel e la completa personalizzazione di essi: le battaglie navali e quelle a turni, ad esempio, possiedono slider separati, che il giocatore può regolare a piacimento e modificare prima di ogni battaglia.
Un modo semplice ed ingegnoso di aprire il gioco a tutti, dai neofiti del genere, che potranno godersi la direzione artistica e la colonna sonora, ai veterani, che troveranno pane per i loro denti a partire dalla terza delle cinque difficoltà presenti.
Si canta e si saccheggia
Come già avvenne per il primo capitolo, a rubare la scena ad una pur ottima direzione artistica, in linea con l'universo Steamworld creato da Thunderful, c'è una colonna sonora magnifica, realizzata ancora una volta dagli Steam Powered Giraffe, che sembrano divertirsi un mondo loro stessi a girare i video e ad intonare ballate piratesche perfettamente in linea con lo spirito del gioco.
Il mood generale, le esplorazioni in barca, il rientro al bar dopo una dura giornata di lavoro assumono un tono del tutto diverso con il sottofondo cantato che li accompagna, e anche le tracce meramente strumentali (comunque in minoranza) riescono a catturare perfettamente lo spirito che il team di sviluppo ha voluto dare all'avventura e ad i suoi protagonisti.
Se non ci credete, potete recuperare voi stessi il video online di A Life of Un-Delightment, main theme del gioco e delle scorrazzate piratesche della ciurma di Leeway per i mari.
Mentre si canticchia uno dei numerosi motivetti che vi entreranno immediatamente in testa, si possono apprezzare anche gli altri miglioramenti al già buono aspetto estetico del predecessore: l'illuminazione, le animazioni dei bot, la fisica di gioco, così importante durante i combattimenti, sono tutti migliorati rispetto al primo capitolo, eppure nessuna delle aggiunte sembra aver appesantito il motore di gioco tanto da impedirgli di girare perfettamente anche su Switch, che insieme ad Xbox One rappresenta la console meno performante tra quelle su cui il gioco girerà.
Anzi, come accennavamo nel paragrafo precedente, il prodotto Thunderful può diventare anche molto impegnativo proprio grazie a nemici chirurgicamente precisi e capaci di accerchiare e stanare il giocatore qualora si opti per uno dei livelli di difficoltà più alti, con l'ultimo in particolare che diventa un esercizio zen alla stregua di un prodotto firmato da Hidetaka Miyazaki.
Che non vi ingannino i motivetti scanzonati e la direzione artistica sfavillante: già dal terzo dei cinque livelli di difficoltà selezionabili, Steamworld Heist II richiederà una pianificazione attenta delle proprie mosse e lo sfruttamento intensivo di tutte le risorse che il gioco mette a disposizione del giocatore, pena umilianti sconfitte e cappelli che volano via e vengono persi per sempre.
Chiosa conclusiva per la longevità complessiva, più che raddoppiata rispetto al prequel: a seconda di quanto vi dedicherete all'esplorazione e di quante delle missioni non necessarie all'avanzamento della storia principale deciderete di intraprendere, Steamworld Heist II potrebbe durarvi tra le venticinque e le trenta ore, forse finanche qualcuna in più qualora decideste di optare per uno dei due livelli di difficoltà più impegnativi.
Le Migliori Offerte per SteamWorld Heist II
Voto Recensione di Steamworld Heist II | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Gameplay approcciabile, ma affatto semplicistico
-
Difficoltà ampiamente personalizzabile
-
C'è parecchio da giocare
-
Colonna sonora che canticchierete a lungo
Contro
-
Non introduce grosse novità rispetto al predecessore
-
Manca varietà nelle missioni
Commento
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