Split Fiction | Recensione - L'unione fa la forza
Abbiamo giocato a fondo Split Fiction, nuova e vibrante opera nata dall'estro creativo di Josef Fares: leggi la nostra recensione!
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a cura di Marcello Paolillo
Senior Staff Writer
In sintesi
- Esperienza cooperativa coinvolgente.
- I tocchi di classe non mancano.
- Punta tutto sul colpo d'occhio, ma non sui freddi poligoni.
-
Pro
- Direzione artistica spettacolare e ispirata.
- Gameplay vario e sorprendente.
- Cooperazione ben integrata, con momenti davvero memorabili.
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Contro
- A livello poligonale, il comparto tecnico è un po’ datato.
- Alcuni enigmi e sezioni risultano ripetitivi.
- Narrazione non sempre all’altezza delle premesse.
Il Verdetto di SpazioGames
Split Fiction non è perfetto, ma è uno di quei titoli che, anche solo per la loro bontà di intenti, vanno premiati a mani basse.
Informazioni sul prodotto

- Sviluppatore: Hazelight
- Produttore: EA Originals
- Distributore: Electronic Arts
- Testato su: PS5
- Piattaforme: PC , PS5 , XSX
- Generi: Azione , Avventura
- Data di uscita: 6 marzo 2025
Ci sono giochi che ti catturano subito, giochi che, fin dal primo minuto, ti afferrano per il colletto e ti trascinano dentro il loro mondo con un'energia tale che resistere diventa impossibile.
E poi ci sono giochi che, pur avendo un'anima, impiegano più tempo per mostrare la loro vera essenza. Split Fiction rientra nella prima categoria, un titolo che non solo chiede attenzione, ma la pretende, e lo fa con una sfrontatezza creativa che raramente si vede nel panorama videoludico moderno.
Ma se c'è una cosa che è chiara fin da subito, è che Split Fiction non si limita a replicare il passato: vuole lasciare il segno. Ci riesce?
La sinergia senza strategia è uno spreco di energia
Hazelight Studios, con la regia sempre vulcanica di Josef Fares, torna a esplorare il mondo del gioco cooperativo, cercando di alzare ulteriormente l’asticella dopo il successo di It Takes Two (che trovate su Amazon a due spicci, nel caso voleste recuperarlo).
Il risultato? Un'opera che osa, sperimenta e sorprende, un viaggio che mescola narrazione, gameplay e direzione artistica in un mix tanto brillante quanto, a volte, leggermente imperfetto.
La premessa di Split Fiction è intrigante: due scrittrici, Zoe e Mio, appartenenti rispettivamente ai mondi del fantasy e della fantascienza, si ritrovano intrappolate nelle loro stesse storie. Il concept, sulla carta, ha del potenziale, con la promessa di un viaggio attraverso mondi immaginari che giocano con i confini della narrazione e della realtà.
Alcuni colpi di scena funzionano molto bene, mentre altri risultano un po' prevedibili.
Tuttavia, la chimica tra le due protagoniste riesce a dare credibilità alla storia, rendendo il viaggio interessante e, a tratti, davvero emozionante. Insomma, una via di mezzo tra un film Pixar e un'opera DreamWorks, ma non aspettatevi in ogni caso trame profonde o chissà quanto approfondite, visto che il focus dell'esperienza – come Fares insegna da anni – è nel gioco giocato, e va benissimo così.
Hazelight Studios ci ha abituati a un gameplay cooperativo che fa della varietà il suo punto di forza. Anche in Split Fiction l'idea di mescolare meccaniche di gioco differenti è presente, e questa volta il team osa ancora di più, creando sezioni di gameplay che si adattano al contesto narrativo di ogni mondo attraversato.
Si passa da enigmi ambientali a sequenze platform ricche di creatività, fino a combattimenti action che, pur senza raggiungere la profondità di un vero hack & slash, risultano divertenti e ben realizzati.
La creatività è tutto
Un punto di forza di Split Fiction è la capacità di reinventarsi continuamente: ogni livello introduce nuove meccaniche, riuscendo spesso a sorprendere e a mantenere alto il coinvolgimento.
Certo, non tutte le idee funzionano perfettamente (assieme ad altre così folli che non vi spoilererò per non rovinarvi la sorpresa) e alcuni puzzle risultano più ripetitivi di quanto avrebbero dovuto essere, ma il senso di scoperta e la varietà dell'azione compensano abbondantemente questi difetti.
L'interazione tra i due giocatori è gestita con intelligenza, anche se alcune sezioni danno la sensazione che le attività siano più parallele che realmente collaborative. Tuttavia, i momenti in cui è richiesta una sincronizzazione perfetta tra i due giocatori sono tra i più soddisfacenti e memorabili dell'intero gioco.
Se c'è un aspetto in cui Split Fiction convince senza riserve, è la sua direzione artistica. Il passaggio tra i mondi fantasy e fantascientifici è reso in modo ottimale, con scenari che trasudano personalità e creatività (e quel geniaccio di Fares in tal senso non ha mai deluso). I colori sgargianti, le architetture impossibili e le creature surreali creano un'atmosfera visivamente spettacolare che invoglia all'esplorazione.
Le animazioni sono curate e riescono a dare vita a personaggi credibili e carismatici. Alcune ambientazioni lasciano letteralmente a bocca aperta, grazie a un uso magistrale della luce e del colore.
Ogni mondo visitato ha una sua identità ben definita e offre spunti estetici sempre freschi, dai dettagli incisi sulle armature dei personaggi fantasy, fino ai riflessi neon che illuminano le città cyberpunk.
Sul fronte tecnico, quindi, Split Fiction si comporta bene, anche se non è esente da qualche nota stonata. Pur girando a 60fps su console di nuova generazione (ho provato il gioco su PS5 "liscia"), qualche sporadico calo di fluidità si fa sentire nelle sezioni più caotiche. Nulla che comprometta in modo significativo l'esperienza di gioco, ma considerando la cura dei titoli precedenti di Hazelight, ci si sarebbe aspettati una maggiore rifinitura sotto questo punto di vista.
Anche a livello meramente poligonale, il gioco è poca roba. Sebbene la direzione artistica e l'uso sapiente della luce nascondano bene le limitazioni tecniche, non si può fare a meno di notare che il freddo numero di poligoni dei modelli è piuttosto basso rispetto agli standard attuali.
Questo diventa particolarmente evidente nelle sequenze più ravvicinate, dove le texture, per quanto curate, non riescono sempre a mascherare la semplicità della modellazione.
La co-op è ancora il punto di forza?
Come da tradizione per Hazelight, Split Fiction è un gioco esclusivamente cooperativo. Il cosiddetto Pass Amici, che permette a un secondo giocatore di partecipare senza acquistare il gioco, è una scelta che merita di essere lodata, e il titolo riesce effettivamente a creare momenti di pura sinergia tra i due giocatori.
Certo, entrambi gli utenti dovranno avere un account EA collegato alla loro piattaforma di riferimento ma, considerando il livello di accessibilità e la bontà dell'offerta, si tratta secondo me di un compromesso assolutamente accettabile.
Le dinamiche di cooperazione sono ben integrate, e il gioco offre una buona dose di sfide che richiedono comunicazione e coordinazione.
Se da un lato alcune sezioni sono forse un po' meno incisive di quanto ci si aspetterebbe, dall'altro la soddisfazione di superare ostacoli insieme al proprio compagno di gioco rimane un elemento cardine dell’esperienza.
Vero anche che giocarlo in split-screen con un amico, o ancora meglio con il proprio partner, aggiunge un valore emotivo che rende l’avventura ancora più coinvolgente e memorabile (e le risate non mancheranno di certo, se avete un certo grado di complicità con il compagno al vostro fianco).
C'è qualcosa di nostalgico nel vedere lo schermo diviso a metà, nel ricordare i pomeriggi passati a giocare in salotto con un fratello, un cugino o un amico, tra risate, strategie improvvisate e piccoli litigi su chi stesse sbagliando.
Split Fiction riporta in auge quel piacere condiviso che ormai sembra sempre più raro nel panorama videoludico moderno, e lo fa con stile e cuore.
Insomma, Split Fiction è un gioco che riesce a stupire, emozionare e divertire, pur con qualche piccola imperfezione. Hazelight Studios ha dimostrato ancora una volta di saper creare esperienze cooperative uniche, e sebbene il gioco non raggiunga la cura di It Takes Two, ci si avvicina molto.
La direzione artistica è straordinaria, il gameplay è vario e coinvolgente, e la co-op regala momenti davvero memorabili. Certo, non tutte le idee sono perfettamente riuscite, e qualche piccolo problema tecnico poteva essere evitato, ma nel complesso Split Fiction resta un’esperienza che merita di essere vissuta.
Se amate i giochi cooperativi, non lasciatevelo sfuggire. Potrebbe non essere perfetto, ma è senza dubbio uno – ad oggi – dei titoli più originali e divertenti dell'anno.
Abbiamo assegnato a Split Fiction l'Editor's choice di SpazioGames per premiare la sua natura co-op, poiché è una di quelle rarità in cui la cooperazione non è solo un contorno, ma il cuore pulsante dell'esperienza (con tanto di nostalgico ma efficace split-screen). Ogni scelta, ogni mossa rappresentano un bivio che ti costringe a riflettere non solo sul gioco, ma anche sul rapporto con l'altro. Ne emerge un'esperienza che con la forza della sua co-op ti trascina, ti mette alla prova, e che per questo merita il nostro premio speciale.
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Tra l'altro a me piacciono parecchio i cooperativi.
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