Immagine di Sonic Frontiers | Recensione - Il miglior Sonic 3D di sempre?
Recensione

Sonic Frontiers | Recensione - Il miglior Sonic 3D di sempre?

Il Sonic Team ha finalmente imboccato la strada giusta per il porcospino blu.

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Sonic Frontiers
Sonic Frontiers
  • Sviluppatore: SEGA
  • Produttore: SEGA
  • Distributore: Koch Media
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
  • Generi: Action Adventure , Platform
  • Data di uscita: 8 novembre 2022

Sonic non ha avuto molta fortuna nel mondo tridimensionale: a parte pochissime eccezioni, in maggior parte i titoli 3D dedicati al porcospino blu di Sega sono risultati divisivi o, più semplicemente, pessimi giochi.

Certo, la voglia di sperimentare non è mai venuta meno per il Sonic Team: dopo ogni tentativo poco riuscito, gli sviluppatori hanno sempre saputo rimboccarsi le maniche per provare qualcosa di nuovo, anche se non sempre i risultati ottenuti sono stati quelli sperati. Dopo la delusione di Sonic Forces, il team di sviluppo ha deciso di imprimere un cambio di direzione deciso alla serie. Sonic Frontiers, in uscita l’8 novembre su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, Nintendo Switch e PC, è infatti il primo titolo open map della serie, un cambiamento a dir poco rivoluzionario per un franchise che raramente ha abbandonato i livelli lineari.

I dubbi erano molti, e più che legittimi oseremmo dire, vista la scarsa consistenza qualitativa dei giochi dedicati a Sonic. Ci siamo avvicinati quindi a Sonic Frontiers carichi di curiosità, per capire se finalmente il Sonic Team è riuscito a imboccare la strada giusta. Ci saranno riusciti?

Un mondo misterioso e amici da salvare

La storia di Sonic Frontiers si apre in maniera piuttosto semplice: Sonic si trova insieme a Tails e Amy, quando un evento misterioso separa il gruppo di amici. Al suo risveglio, Sonic si ritrova su un’isola sconosciuta, senza alcuna traccia dei suoi compagni d’avventura.

Partendo da questa premessa, Sonic dovrà capire dove sia finito – e al contempo ritrovare i suoi amici. Sebbene l’inizio possa sembrare piuttosto classico, la storia diventa sempre più interessante mano a mano che si procede; il pianeta ha infatti una storia tutta sua da raccontare, che vede al centro delle buffe creaturine chiamate Koco ed il loro legame con un’antica civilità, denominata semplicemente Antichi.

Non mancheranno anche altri ritorni dalla saga del porcospino blu: ci sono ovviamente Knuckles e Eggman, ma anche Big the Cat fa la sua comparsa, accompagnando Sonic nei mini-giochi di pesca (ne parleremo più avanti). Non vogliamo farvi spoiler sull’avventura, ma sappiate che la storia del gioco ci è piaciuta molto, e parte del merito va all’atmosfera che permea le Starfall Islands.

Sonic Frontiers, infatti, abbandona, almeno in parte, i toni scanzonati che hanno caratterizzato la maggior parte dei titoli di Sonic, e questo ci ha davvero stupiti, perché persino Sonic Forces, uno dei titoli dalle premesse più “oscure” della serie, non si allontanava più di tanto dalle tonalità tipiche della saga. Le Starfall Islands, soprattutto la prima isola, Kronos, sono cariche di un'atmosfera misteriosa e malinconica, quasi sognante. Persino lo stesso Sonic sembra molto meno spavaldo del solito, pur conservando il suo carattere.

Il paragone tra Sonic Frontiers e The Legend of Zelda: Breath of the Wild è stato fatto diverse volte, sia per sottolineare delle somiglianze che per mettere in luce le diversità dei due progetti, ma ci sono svariati momenti in cui il titolo Nintendo ci è tornato alla mente, e la tonalità malinconica che permea il gioco è proprio uno degli aspetti che più riporta all’ultima avventura di Link.

Proprio come in Breath of the Wild, la sensazione è quella di trovarsi di fronte ad un misterioso mondo tutto da esplorare, un mondo che è stato distrutto e che, in qualche modo, cerca di rinascere. Forse non tutti i fan di Sonic apprezzeranno questa interpretazione del personaggio e del suo mondo, ma se avete gradito i capitoli più “story-heavy” dedicati al porcospino blu, probabilmente apprezzerete molto il tentativo fatto in questo senso da Sonic Frontiers.

Per quanto riguarda l’aspetto tecnico, la versione PlayStation 5 (che potete fare vostra a prezzo scontato su Amazon) da noi testata riesce a raggiungere buoni livelli: la resa delle ambientazioni è convincente, complice un’ottima direzione artistica, così come lo sono i modelli dei personaggi, anche se siamo ben lontani dalle vette toccate da altri titoli con la nuova generazione di console.

L’effetto pop-in già visibile da alcuni trailer, è effettivamente molto presente: piattaforme, nemici ed ostacoli verranno caricati solamente quando vi troverete abbastanza vicini a loro, almeno di norma. Per fortuna, nonostante si tratti di un effetto molto brutto da vedere, non si tratta di qualcosa che incide sull’esperienza di gioco.

Approfittiamo di questo spazio per dirvi che non abbiamo avuto la possibilità di provare la versione Nintendo Switch. Visti i singhiozzi tecnici che Sonic Frontiers ha su PlayStation 5, siamo molto dubbiosi sulla resa che potrà avere il titolo sull’ibrida Nintendo, dunque vi invitiamo ad informarvi quanto possibile sul lavoro di ottimizzazione svolto dagli sviluppatori prima di procedere con l’acquisto.

Per quanto riguarda il comparto audio, la serie ci ha abituati ad ottimi livelli, e Sonic Frontiers non viene meno alla tradizione. Se è vero che a farla da padrone a questo giro sono delle ottime ed atmosferiche tracce ambientali, non mancano anche pezzi rock dedicati alle boss fight, che riescono a dare alle battaglie la giusta carica, e che rimarranno nella vostra testa anche dopo aver spento la console.

Sonic e l’open map (pardon, Open Zone)

Se la storia di Sonic Frontiers ci ha sorpresi, è innegabile che l’attesa fosse tutta rivolta al gameplay. Si tratta, infatti, del primo, vero abbandono della formula lineare per Sonic, che in questo capitolo approccia l’open map – o, come l’hanno definito gli sviluppatori, l’Open Zone.

Per dirla in maniera sintetica, il gioco è diviso in cinque, grandi mappe, liberamente esplorabili. È un po’ come se gli sviluppatori avessero preso pezzi dai classici livelli di un Sonic 3D e li avessero inseriti in ordine sparso all’interno di una mappa più grande, dando al giocatore una totale libertà nell’accedere alle diverse aree.

Può sembrare strano detto a parole, ed in effetti è complicato spiegare Sonic Frontiers, ma credeteci: il gioco è davvero incredibilmente divertente da giocare. Quella che poteva sembrare una fusione azzardata tra il platforming ad alta velocità di Sonic e il modello open map è invece un matrimonio riuscitissimo. Scorrazzare per le ambientazioni e lanciarsi nelle diverse zone platform è qualcosa di estremamente naturale, talmente divertente che sembra quasi assurdo avere avuto dei dubbi sull’efficacia di questa formula.

Nelle fasi platform, dunque, controlleremo Sonic come siamo stati abituati a fare nei diversi capitoli 3D rilasciati sino ad ora; il porcospino blu avrà a disposizione tutte le sue classiche mosse, tra cui il celeberrimo attacco a ricerca, che ci permetterà sia di sorprendere i nemici che di raggiungere rampe, ganci e quant’altro.

A proposito di combattimenti, il gioco approfondisce questo aspetto come mai prima d’ora. Sonic è infatti adesso in grado di inanellare combo attraverso l’utilizzo di abilità (a cui se ne potranno aggiungere altre attraverso un apposito skill tree), nonché di deviare attacchi grazie al parry. Anche questo potrà far storcere il naso ai puristi della saga, ma controller alla mano queste fasi di combattimento non snaturano affatto il gioco, anzi; la loro implementazione va ad arricchire l’esperienza.

Veniamo ora alla componente open world. Ovviamente, il gioco non si limita a spezzettare un classico livello di Sonic e ad inserirlo in un contesto più ampio: le cinque isole offrono infatti diverse attività volte a differenziare l’esperienza di gioco. Sulla mappa troveremo diversi oggetti da cercare: alcuni potranno essere ottenuti semplicemente esplorando e combattendo, altri completando delle sezioni platform, mentre altri richiederanno di completare delle attività secondarie.

Queste attività secondarie sono di diverso tipo. Sulle isole, innanzitutto, troveremo dei puzzle ambientali sparsi per tutta la mappa; a volte sarà chiaro come avviarli e completarli, altre volte meno, ma in ogni caso ci verrà richiesto un certo sforzo d’ingegno per portare a casa la ricompensa.

Ci sono poi dei portali, da sbloccare, che ci porteranno in dei livelli (chiamati cyberspazio) che rispecchiano in tutto e per tutto il “classico” Sonic, con tanto di ritorno delle vecchie zone rese famose dai primissimi episodi; anche qui potremo ottenere dei collezionabili completando delle missioni.

Alcuni portali porteranno invece al minigioco della pesca, dove saremo in compagnia di Big the Cat. Insomma, in quanto a varietà non c’è sicuramente da annoiarsi: gli sviluppatori hanno reso Sonic Frontiers una delle esperienze più variegate della serie e, incredibilmente, il pacchetto funziona.

In generale, le mappe di gioco pullulano di collezionabili: ci sono quelli legati alla storia principale, quelli legati alle quest secondarie e quelli legati ai potenziamenti. Ad esempio, recuperando i Koco dispersi sulla mappa potremo richiedere un aumento della velocità o della capacità massima di Ring; o, ancora, trovando Semi della potenza o Semi della difesa potremo migliorare le nostre statistiche offensive e difensive, rispettivamente.

Insomma, le cose da fare non mancano di certo in Sonic Frontiers, e nelle prime ore di gioco abbiamo davvero creduto di trovarci di fronte ad una perla imperdibile per tutti i fan dei platform. Purtroppo, continuando a giocare si comincia a notare qualche scricchiolio…

Non è tutto oro quel che luccica

Come dicevamo, le prime ore con Sonic Frontiers sono state una vera e propria luna di miele: Sega e Sonic Team potrebbero aver trovato finalmente la formula su cui basare il futuro immediato della serie, perché Sonic Frontiers è incredibilmente divertente e, nel giro di uno schiocco di dita, fa dimenticare la mediocrità dei passati titoli 3D.

Il gioco, però, non è esente da difetti. Ci sono tante, piccole cose che, quando vengono sommate, impediscono a Sonic Frontiers di raggiungere i livelli di grandezza che sarebbero stati alla sua portata con una maggiore cura.

Partiamo, innanzitutto, dai controlli di Sonic e dei suoi movimenti. Sembra una vera e propria maledizione per i Sonic in tre dimensioni non riuscire mai a trovare il perfetto schema di comandi – maledizione che ha colpito anche stavolta. Sonic è piacevole da controllare per la stragrande maggioranza del tempo, ma ci sono sempre quei momenti in cui le cose non vanno come dovrebbero.

Ad esempio, certi movimenti dello stick analogico fanno perdere qualsiasi tipo di momentum, specialmente durante un salto. O ancora, ci sono dei momenti in cui il gioco richiede una certa precisione nel calibrare i propri movimenti, ma Sonic non sembra volerne sapere e decide di schizzare via alla più semplice inclinazione dello stick. Ancora, abbiamo la telecamera che non sempre lavora come dovrebbe, l’attacco a ricerca che non sempre rileva un nemico o un oggetto palesemente a portata, e così via.

Sono tutti piccoli difetti che i fan di Sonic conosceranno ormai a memoria, e che purtroppo fanno il loro ritorno anche stavolta. Per fortuna, l’esperienza di gioco non viene compromessa in modo grave, come invece era successo in altri episodi passati.

Oltre a portarsi dietro problematiche storiche, Sonic Frontiers ne introduce anche di nuove, connesse alla formula appena introdotta. Partiamo, ad esempio, dagli enigmi ambientali: la difficoltà è fin troppo spesso tarata verso il basso, ed una maggiore varietà non avrebbe sicuramente guastato.

Ci sono poi le boss fight. Non vogliamo farvi spoiler, dunque vi diremo soltanto che ci sono diversi tipi di battaglie con i boss. Non tutte le battaglie sono ugualmente riuscite, soprattutto quelle con i Titani che, seppur epiche, talvolta tendono a diventare tediose o anche frustranti per via di come sono state strutturate. Niente di troppo grave, ma comunque si tratta di un aspetto sicuramente migliorabile.

Un altro appunto riguarda i livelli contenuti nei portali. Gli omaggi al passato vanno bene nel giusto contesto, ma certe volte sembra che Sonic sia intrappolato in questo passato glorioso. Visto anche che si tratta di un capitolo di rottura, avremmo preferito vedere introdotte nuove zone anziché rivedere per l’ennesima volta le stesse ambientazioni. Fortunatamente si tratta di aree secondarie che non distraggono dalla bellezza delle Starfall Islands.

Infine, la durata del gioco: completare l’avventura principale richiede intorno alle 15 ore, ma l’impressione è che Sega abbia deciso di aumentare artificialmente la longevità, soprattutto per quanto riguarda le ultime due isole. Di nuovo, non vogliamo rovinarvi nessuna sorpresa, dunque non scenderemo nei dettagli, ma capirete a cosa stiamo facendo riferimento una volta che sarete arrivati a quel punto della storia.

Il miglior Sonic 3D di sempre?

Per molti, “il miglior Sonic 3D” di sempre potrebbe non essere un grande traguardo: dopotutto, la concorrenza non era poi così agguerrita (per i titoli 2D, potete invece recuperare l'ottimo Sonic Mania su Amazon). Eppure, avendo apprezzato molti episodi come i due Sonic Adventure, Sonic Unleashed, Sonic e gli Anelli Segreti, Sonic Colors e Sonic Generations, ci sentiamo comunque di conferire a Sonic Frontiers questo onore.

Come avrete potuto capire dal penultimo paragrafo di questa recensione, Sonic Frontiers non è un gioco perfetto, anzi. A fronte di una formula che diverte e funziona, ci sono tante piccole imperfezioni che vanno a minare l’esperienza, che impediscono al gioco di raggiungere le vette a cui chiaramente il team stava aspirando.

C’è però stato, a nostro parere, un netto salto qualitativo, soprattutto se paragoniamo questo capitolo allo scorso Sonic Forces. Finalmente, il Sonic Team sembra avere imboccato la strada giusta: Sonic Frontiers è pieno di idee e di voglia di sperimentare e, anche quando sbaglia, almeno lo fa tentando di rimescolare le carte in tavola, cosa non semplicissima per una saga che di anni sulle spalle ne ha più di trenta.

La nostra speranza, quindi, è che Sonic Frontiers diventi un nuovo punto di partenza, perché le basi gettate in questo episodio sono davvero ottime e promettenti. Ci sono davvero mille idee che gli sviluppatori potrebbero utilizzare con questa nuova formula, e non è detto che alcune non arrivino tramite DLC.

Versione recensita: PS5

Voto Recensione di Sonic Frontiers - Recensione


8.3

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Formula di gioco incredibilmente divertente

  • Atmosfera coinvolgente e inedita per la serie

  • Molto vario

Contro

  • Tanti piccoli difetti storici fanno il loro ritorno

  • Una maggiore cura per alcuni dettagli non avrebbe guastato

Commento

Sonic Fontiers è il miglior Sonic in tre dimensioni uscito fino ad ora. Per alcuni vorrà dire poco, altri non saranno d'accordo, ma il gioco ci ha divertito come non succedeva da molto tempo nella saga di Sonic. Non mancano i problemi e i difetti, ma il connubio tra il classico platform ad alta velocità e l'open map è davvero efficace, e potrebbe costituire un'ottima base per costruire il futuro della serie. L'equilibrio trovato, infatti, è davvero divertente controller alla mano – molto più di quanto le parole possano rendere. E questo, per il porcospino più famoso dei videogiochi che con Frontiers ha tentato di reinventarsi, è un importante traguardo.
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