Rustler | Recensione - GTA in versione medievale
Paura e delirio nel medioevo in questo nuovo titolo indie che si ispira apertamente ai vecchi GTA.
Advertisement
a cura di Silvio Mazzitelli
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Jutsu Games
- Produttore: Games Operators, Modus Games
- Distributore: Modus Games
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
- Generi: Azione
- Data di uscita: 18 febbraio 2021 (PC) - 31 agosto 2021 (console)
Il periodo medievale è da sempre fonte d’ispirazione per tantissime opere videoludiche, che hanno tradotto i cosiddetti "anni bui" in innumerevoli versioni, da quelle più fantasy fino ad altre più fedeli alla realtà. Quest'epoca è famosa, oltre che per le gesta di epici cavalieri, per essere stata per certi aspetti un momento molto buio dell’umanità, quando i nobili vessavano il ceto sociale più povero e spesso la legge quasi non esisteva.
Gli sviluppatori di Jutsu Games hanno deciso quindi di prendere ispirazione da questo periodo storico così turbolento per creare Rustler, un vero e proprio GTA ambientato nel Medioevo.
Attenzione però, non parliamo di un titolo che adatta in maniera attenta il periodo storico in questione fin nei minimi dettagli, come successo ad esempio con Kingdom Come Deliverance. Qui parliamo di un titolo descritto dagli sviluppatori stessi come “storicamente inaccurato”, e in effetti basta vedere l’inizio del gioco, dove troviamo una mucca parcheggiata su un tetto, per capire che l’ironia è il vero motore di Rustler.
La definizione di GTA ambientato nel Medioevo, promossa sempre dagli stessi creatori del gioco, calza a pennello. Oltre alla visuale dall’alto, troviamo un sistema che riprende in maniera fedele i primi due classici GTA, come scoprirete leggendo questa recensione. Rustler è in arrivo su tutte le console, dopo l'esordio di inizio anno su PC: uscirà infatti dal 31 agosto su PS4 e PS5, Xbox One e Series S/X, Steam, Nintendo Switch e anche per sistemi Apple.
Un gioco storicamente inaccurato, ma pieno d’ironia
Rustler è un titolo che non si prende sul serio in nessun modo e basteranno pochi minuti di gioco per capirlo. La storia ci mette nei panni di Guy, nome scelto non a caso dato che in italiano si potrebbe tradurre come "tizio", un balordo di un villaggio rurale medievale che campa di espedienti ed è agli ordini di un boss di una banda criminale locale.
Quando non combina malefatte, viene costretto dalla madre a lavorare il piccolo appezzamento di terra di famiglia, mentre il resto del tempo libero lo passa da ubriaco. Un protagonista insomma che è tutto un programma.
Un giorno Guy ha l’opportunità di cambiare vita elevando il suo ceto sociale grazie alla proposta del suo inseparabile amico Buddy. Questi gli propone di iscriversi al torneo dei cavalieri, dove in palio ci sono un sacco di soldi e soprattutto la mano della principessa. Allettato dalla possibilità di sistemarsi, Guy decide di provarci, ma per prima cosa dovrà procurarsi dei documenti falsi, dato che soltanto chi ha origini nobili può prender parte a questo torneo e come potete immaginare non c’è assolutamente nulla di nobile nel nostro protagonista.
L’incipit narrativo è chiaramente un pretesto per poi dar vita a situazioni sempre più assurde e giustificare ogni tipo di malefatta del protagonista nel nome della sua “nobile” causa.
Non ci troviamo ovviamente di fronte a chissà quale storia indimenticabile, ma l’ironia con cui ogni aspetto di Rustler è realizzato è indubbiamente una delle cose più riuscite del gioco. Alcune missioni sono delle perle di comicità, e sono state svariate le volte in cui abbiamo riso di gusto per quello che stavamo vedendo a schermo. Tante poi le battute davvero geniali e non mancano le citazioni più ricercate (nessuno si aspetta l’inquisizione spagnola!).
L’aspetto ironico non è limitato soltanto alle diverse quest, ma è presente in ogni aspetto del gioco, anche in piccoli dettagli: i cavalli delle guardie cittadine sono dotati di lampeggianti come le auto della polizia, le strade sono piene di segnaletica stradale moderna, comprese le strisce pedonali, i carri guidati in retromarcia fanno il suono tipico dei camion dei nostri tempi e non mancano diversi murales sparsi per la mappa di gioco pieni di frasi molto divertenti.
Gangster Medievali
Come succedeva in GTA, oltre alle missioni principali, troveremo diversi interlocutori che richiederanno i nostri servigi, come lo strozzino locale, il prete, il becchino e persino i Cavalieri del Santo Graal (che in realtà non sono quello che sembrano).
Tra queste missioni ce ne sono alcune davvero esilaranti, come quella in cui dovremo aiutare il prete a riempire la chiesa picchiando i passanti, oppure quella in cui ci dovremo travestire da Morte, con in dotazione anche la classica falce da tristo mietitore, per far fuggire una gang rivale.
Fare queste missioni non servirà soltanto a farci ridere, ma ci permetterà di guadagnare parecchi soldi e, una volta concluse tutte quelle legate a una singola fazione, otterremo un bonus, come ad esempio la possibilità di acquistare una nuova casa dove poter salvare o nuove attività ripetibili a volontà (come appunto picchiare la gente per farla andare in chiesa) per guadagnare altri soldi.
Non mancheranno poi attività secondarie completamente facoltative, come i fight club medievali o le corse con i cavalli, e ce ne saranno altre legate a un preciso mezzo di trasporto o a un particolare abbigliamento. Ad esempio, rubando un carro dell’ospedale, potremo attivare un minigioco che ci permetterà di andare a soccorrere i feriti entro un certo tempo limite; stessa cosa per i cadaveri da portare al becchino. Tutte attività che riadattano al mondo medievale quelle viste nei vecchi GTA.
L’aspetto meno riuscito del titolo è però legato alla struttura delle missioni. Nonostante dal punto di vista narrativo siano divertenti da seguire per la spiccata ironia, da giocare non si discostano molto dallo stile dei vecchi titoli Rockstar a cui sono ispirate. Dovremo spesso portare un carro o un oggetto da un punto all’altro della mappa, oppure ci toccherà uccidere un particolare PNG o ancora scortarne un altro evitando l’attenzione delle guardie.
Se conoscete bene la struttura di questo tipo di gioco non troverete dunque nulla di realmente innovativo in Rustler. L’unica cosa che smorza in parte la ripetitività delle missioni è la durata del titolo: la storia principale può essere conclusa in circa 5 o 6 ore, mentre per completare l’intero titolo al 100% ne serviranno poco più di una decina.
Molti forse storceranno il naso di fronte a una durata così esigua per un titolo open world, ma siamo fermamente convinti che sia molto meglio offrire l’esperienza di gioco in maniera più compatta e senza tempi morti, piuttosto che presentare un titolo garantendo anche il triplo di ore di gioco, ma dove i due terzi di queste sono passati in attività ripetitive e messe soltanto per allungare il brodo.
Rustler evita di esagerare con l’eccessiva ripetitività dei contenuti e riesce a offrire un’esperienza molto più godibile seppur non lunghissima e che di sicuro ricorderete per le risate che vi ha strappato, piuttosto che per una sfilza di fetch quest tutte uguali.
L’importante è picchiare per primo
Come detto sopra, il gameplay di Rustler, neanche a farlo apposta, è ovviamente ispirato dai primi due GTA. La tipica visuale dall’alto caratterizza anche il gioco dei Jutsu Games, e le somiglianze non finiscono qui. Nelle nostre scorribande capiterà prima o poi di attirare l’attenzione delle guardie, che si attiveranno con un sistema molto simile agli storici titoli di Rockstar.
Ci saranno i classici 5 livelli da ricercato, che diventeranno sempre più ostici man mano che il rank salirà. Se al primo livello vedremo arrivare delle semplici guardie a cavallo o a piedi, man mano che questo aumenterà ci ritroveremo contro soldati bardati in armatura completa, spada e scudo e altri nemici sempre più forti.
Per salvarci potremo o strappare i manifesti da ricercato sparsi per la mappa, o andare dal mitico Pimp my Horse, servizio che ci permette di riverniciare il nostro cavallo così da annullare all’istante qualsiasi taglia sulla nostra testa.
In questo, Rustler è molto più permissivo rispetto ai titoli a cui si ispira. Le guardie infatti smetteranno di inseguirci anche se ci vedono fisicamente strappare i manifesti o riverniciare il cavallo: non bisognerà infatti seminarle prima, anche perché bisogna ammettere che i cavalli delle guardie vanno a velocità impressionanti rispetto ai cavalli normali.
Come infatti succede in GTA con i diversi tipi di vetture, anche in Rustler ogni tipologia di cavallo avrà un suo nome specifico e sarà legata a una diversa velocità e resistenza. Dunque avremo cavalli lenti e corazzati, così da resistere maggiormente ai colpi avversari, altri con statistiche medie, e altri ancora che saranno delle vere e proprie saette quasi difficili da controllare.
Fortunatamente, la guida dei nostri compagni equini è piuttosto semplificata e molto permissiva, se paragonata alle macchine dei vecchi GTA con cui era facile schiantarsi. Qui invece non sarà possibile schiantarsi con il cavallo e al massimo questo si bloccherà fino a quando non aggireremo un ostacolo.
Il sistema di combattimento è anch’esso basilare. Con le armi corpo a corpo avremo un tasto per parare e uno per l’attacco. Potremo anche dare dei colpi caricati più potenti, ma bisognerà fare attenzione alla barra della stamina che si consumerà dopo ogni attacco o schivata.
L’armamentario è piuttosto vario, tra spade, accette, alabarde e lance, e alcune di queste armi offriranno il vantaggio di caratteristiche speciali, come un raggio d’azione più ampio per le alabarde o la particolarità, propria delle lance, di ignorare le difese avversarie (ma anche le nostre, in caso contrario) al costo magari di un maggior consumo di stamina.
Per la lunga distanza avremo invece soltanto la balestra, che verrà gestita come in un twin stick shooter, in cui la mira viene presa con l’analogico destro. Dopo ogni colpo, però dovremo ricaricare stando fermi, cosa che non ci permetterà di abusare in particolar modo dell'arma, a meno di non acquisire determinate abilità che diminuiscono i tempi di ricarica e ci permettono di ricaricarla camminando.
Il nostro Guy avrà infatti anche la possibilità di ottenere nuove abilità, da scegliere tra quattro rami diversi: combattimento, balestra, cavalli e interazioni. I punti abilità si otterranno completando le missioni o raccogliendo dei ferri di cavallo sparsi per la mappa, uno dei pochi collezionabili presenti nel gioco. Le abilità ci permetteranno dunque di migliorare le prestazioni in uno specifico ramo del nostro protagonista, così da renderlo un manigoldo sempre più esperto.
L’unica pecca dei combattimenti di Rustler è un sistema di controllo un po’ impreciso, sia nei movimenti del nostro protagonista che nell’agganciamento delle hitbox nemiche. Durante i primi momenti di gioco sarà molto facile avere la peggio in battaglia, dato anche l’elevato danno degli avversari che spesso ci attaccheranno in superiorità numerica. Basterà però un po’ di pratica con le distanze e con il sistema di controllo per rendere i combattimenti meno punitivi.
Fortunatamente gli sviluppatori hanno pensato di rendere meno frustranti le missioni mettendo diversi punti di salvataggio automatici all’interno delle stesse, così da non dover ricominciare da capo in caso di game over.
Un bardo per amico
Una delle caratteristiche che più abbiamo amato del gioco, per quanto sia secondaria, è la presenza dei bardi.
In GTA potevamo ascoltare la musica semplicemente accedendo alle radio presenti nei veicoli, ma essendo Rustler ambientato nel Medioevo, per quanto inaccurato, non c'è nessuna radio. Per ovviare al problema, gli sviluppatori hanno avuto la trovata geniale di affidare la musica del gioco ai bardi, che potremo assoldare per poche monete ogniqualvolta ne incontreremo uno. Il musicante ci seguirà ovunque, salendo persino sui carri o sui cavalli da noi utilizzati, mentre strimpellerà con gioia intorno a noi anche se magari staremo massacrando dei passanti o saremo impegnati in combattimenti mortali.
Potremo ovviamente cambiare canzone dando un pugno al bardo, oppure semplicemente premendo il tasto della croce direzionale giù, ma ovviamente è più esilarante usufruire del primo sistema.
La cosa però più divertente è il set di canzoni suonate, che alla fin fine costituiscono anche la colonna sonora del gioco. Oltre ad alcuni pezzi dalle sonorità tipiche del periodo storico in questione, troveremo anche delle fusioni perfettamente riuscite tra lo stile gangsta rap e quello medievale, e ci sarà persino un pezzo in cui il bardo accantonerà la sua lira per darsi a un beatbox selvaggio.
Inutile dire che andare in giro a compiere malefatte di ogni tipo con un bardo che fa beatbox è qualcosa di epico che troverete soltanto in Rustler. La musica del gioco è dunque sorprendentemente uno dei suoi aspetti migliori, e quando perderete un bardo (solitamente se ne andrà a ogni morte o cattura del protagonista) la vostra priorità diventerà presto quella di trovarne uno nuovo che vi offra la colonna sonora.
Dal punto di vista tecnico ci troviamo di fronte a un titolo indie creato con Unity che fa il suo lavoro. Lo stile grafico è funzionale e ben fatto, ma chiaramente non è il punto su cui Rustler vuole puntare. Abbiamo provato Rustler su PlayStation 5 e non abbiamo mai notato cali rispetto ai 60 FPS fissi a cui il titolo va normalmente.
Ci sono però ancora un po’ di bug da sistemare, come alcuni che in un paio di occasioni ci hanno costretti a ricominciare una missione dal precedente checkpoint. In generale, questi bug sono legati ai movimenti dei PNG a alla non brillantissima IA nemica: spesso, infatti, i PNG sono guidati verso percorsi prestabiliti e l’inaspettata comparsa di un ostacolo dove non previsto potrebbe mandarli in tilt.
Nulla comunque di troppo grave che non possa essere corretto da una patch. Il titolo è tradotto in italiano con una traduzione buona, ma che in alcune rare occasioni perde delle lettere nelle frasi mentre in altre compare ancora il testo in inglese non tradotto.
Versione recensita: PS5
Nell'attesa della versione next gen, potete trovare GTA V a un ottimo prezzo su Amazon.
Voto Recensione di Rustler - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
L'elemento ironico permea splendidamente ogni aspetto del gioco
-
Narrazione delle missioni folle e divertente
-
Un perfetto omaggio ai classici GTA
-
Amerete i bardi e la loro musica
Contro
-
Struttura delle missioni troppo antiquata
-
IA non molto brillante
-
Qualche bug di troppo
Commento
Advertisement