Rocket Arena: uno shooter multiplayer dove regnano razzi ed esplosioni - Recensione
Dopo la presentazione all'EA Play è finalmente disponibile Rocket Arena, sparatutto multiplayer in terza persona appartenente agli EA Originals
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a cura di Silvio Mazzitelli
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Final Strike Games
- Produttore: Electronic Arts
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE
- Generi: Sparatutto
- Data di uscita: 14 luglio 2020
A meno di un mese dalla nostra prima prova con Rocket Arena, arriva finalmente il momento del giudizio, dopo aver testato anche la versione finale del titolo a base di razzi ed esplosioni. Il gioco sviluppato da Final Strike Games è stato svelato durante l’EA Play del mese scorso come un titolo appartenente all’etichetta EA Originals, ossia la scuderia indie di Electronic Arts.
Rocket Arena si presenta come uno shooter in terza persona basato su sfide 3vs3 in multiplayer. Il gioco è ambientato sul pianeta Crater, composto da svariate regioni ognuna con le sue peculiarità: tra giungle con rovine in stile azteco, canyon con enormi scheletri di creature simili a dinosauri, città futuristiche e mondi sottomarini. Ognuna di queste regioni ha inviato un proprio campione per partecipare al torneo più prestigioso del pianeta, il Rocket Championship Tour, con la speranza che questo possa vincere e dare così gloria eterna al suo paese di provenienza. La storia è stata scritta da Len Uhley, scrittore e co-creatore di TaleSpin, e Dev Madan, co-creatore di Sly Cooper: vedremo se ci saranno in futuro ulteriori approfondimenti sull’interessante background del titolo.
Il gioco è pronto per il lancio del 14 luglio ed è in arrivo su PC (Steam e Origin), PlayStation 4 e Xbox One, con un’opzione che permetterà di il crossplay sin da subito, così da avere la possibilità di giocare insieme ai propri amici indipendentemente dalla piattaforma.
Bando alle ciance e andiamo a scoprire tutti i segreti di Rocket Arena.
Indigestione di razzi
Nel mondo di Crater devono amare molto i razzi e le esplosioni, dato che queste saranno le uniche armi disponibili per ogni eroe. Ciò non vuol dire che come arma esisterà solo il lanciarazzi, ma ogni personaggio ne avrà uno e un modo tutto suo di reinterpretarlo. Alla base del gameplay è un sistema che pone la mobilità e la velocità al centro dell’azione. I personaggi potranno darsi lo slancio sparando un razzo sotto i loro piedi, fare tripli salti in aria e, se vicini a una parete, scalarla sfruttando la propulsione di ogni esplosione. Un sistema che prende spunto ed espande la visione delle partite in multiplayer dei vecchi Quake, con il simbolico rocket jump a cui il titolo di Final Strike Games si è ispirato.
Le similitudini con lo storico sparatutto di id Software finiscono qui, perché Rocket Arena in realtà prende spunto da molte fonti, con una struttura dei personaggi molto simile a Overwatch e con alcuni sistemi tratti da capolavori Nintendo come Super Smash Bros e Mario Kart. Il gioco punta tutto su un’azione veloce e un’immediatezza nella comprensione del sistema da parte dei giocatori. I momenti morti sono ridotti al minimo, dopo ogni KO ci vorranno solo pochi secondi per tornare in battaglia. Non ci sarà nemmeno una barra della vita, sostituita dal Blast Meter, che una volta riempito manderà fuori dall’arena il malcapitato concorrente. Basterà però non essere colpiti per qualche secondo per far decrescere la barra fino ad azzerarla.
Ogni personaggio avrà poi tre abilità dotate di cooldown: una è la schivata, uguale per tutti e che permette di evitare i razzi se premuta al momento giusto; le altre due variano per ogni eroe e permettono di scatenare colpi dalla potenza devastante o di attivare particolari capacità che avvantaggiano il giocatore. Nei livelli sarà possibile anche raccogliere degli speciali oggetti (per un totale di sei tipi diversi), come bombe, mine di prossimità, potenziamenti per la schivata, ecc. che ci permetteranno di ampliare le nostre possibilità strategiche.
Tutte queste meccaniche riescono a creare un titolo dal gameplay veloce e divertente, con partite dall’azione serrata che non durano mai oltre i cinque minuti. Il sistema, nonostante la sua semplicità, ha una certa complessità di fondo che solo con il tempo si riuscirà a padroneggiare al meglio. Nonostante il divertimento iniziale, però, man mano che si inizia a prendere la mano con i personaggi e le differenti modalità ci si rende conto di quanto Rocket Arena sia un gioco molto derivativo, che fonde elementi già visti in altri titoli provando a creare qualcosa di nuovo. Purtroppo l’intento non viene raggiunto e ci si rende conto che il mix di elementi che formano il gameplay di Rocket Arena sanno troppo di già visto e qui vengono riproposti con il minimo sforzo.
Questo problema è evidente anche negli attuali dieci personaggi presenti, che già dal design non mostrano particolare originalità. Sono tutti ben differenziati in quanto abilità, ma le stesse abilità si possono definire mai viste prima solo in rari casi. A questo si aggiunge anche un certo problema di bilanciamento: nelle varie modalità presenti alcuni personaggi risultano infatti troppo forti rispetto ad altri – ad esempio Barbaboom, accompagnato da qualche attaccante potente, è la chiave per vincere nella modalità Mega Razzo, mentre Rev e Izell sono un must nelle modalità in cui la velocità è tutto, come Caccia al tesoro e Rocketball. In Knockout, invece, Boon e Plink sono dei damage dealer che hanno pochi rivali, con il primo che può alternare una modalità da cecchino con colpi in stile shotgun e il secondo con una sorta di mitragliatrice a razzi inseguenti utili se si mira nei pressi del nemico. Da quanto visto è evidente che, una volta aperti i server a tutti, verranno utilizzati i soliti tre o quattro personaggi a scapito del resto del roster. Vedremo se in futuro il team riuscirà a bilanciare meglio il sistema.
Due ultime note sul gameplay: giocando in crossplay su PS4 contro giocatori PC non abbiamo notato una grossa disparità di livello, nonostante la possibilità di utilizzo di mouse e tastiera dei secondi. Le armi fortunatamente sono fatte in modo da non necessitare di una precisione millimetrica per poter vincere e, a parte la modalità Knockout, per il resto non è sempre fondamentale sconfiggere gli avversari per puntare alla vittoria.
Se qualcuno si disconnette durante una partita quel team resterà in inferiorità numerica, e in una sfida 3vs3 peserà molto restare con un giocatore in meno. Non sembra ci sia la possibilità di sostituire il vuoto con un altro giocatore, ma le partite sono così veloci che probabilmente non ci sarebbe neanche il tempo di farlo con efficacia. Sarebbe utile lasciare al posto di chi abbandona il gioco almeno un bot: anche se non è una gran soluzione è sempre meglio che abbandonare il team in inferiorità numerica.
Il mondo di Crater
Rocket Arena attualmente presenta cinque modalità: quattro PvP e una PvE. Quelle presenti sono tutte piuttosto classiche: Knockout è il tipico team deathmatch che vedrà la vittoria della prima squadra che arriva a venti uccisioni. Rocketball vede i due team cercare di segnare un punto portando una speciale palla nel campo avversario fino a farla entrare in una sorta di porta: la sfida si conclude quando uno dei due team arriva a cinque punti. Mega Razzo è invece una sorta di cattura la bandiera; ogni tot secondi arriverà nell’arena un razzo che dovrà essere conquistato da uno dei due team. Caccia al tesoro è una modalità atipica, dove nella prima fase le due squadre si contenderanno un forziere che una volta preso donerà delle monete al team che lo possiede. Una volta esaurite, si passerà alla seconda fase, in cui bisognerà raccogliere delle monete comparse nell’arena in stile Super Mario. La prima squadra a ottenere 250 monete vince.
La modalità PVE è invece piuttosto deludente. Si tratta di una sfida contro un team di tre robot, in cui i giocatori dovranno eliminare in totale trenta avversari (ma non supereranno mai i tre attivi in gioco). Non c’è molta varietà nell’azione e stancherà abbastanza presto chi desiderava qualche variante PvE più sostanziosa.
Al momento l’unica modalità selezionabile direttamente è Knockout, mentre le altre si alterneranno in una scelta casuale denominata Social. Si potranno poi fare delle partite classificate con cui far salire il nostro ranking fino a un massimo di 50. Unica altra differenza di questa modalità è la gestione degli artefatti, oggetti che migliorano leggermente le statistiche dei giocatori e che saranno utilizzabili liberamente e senza progressione come invece accade nella sezione social. Possibile poi fare delle partite private con i propri amici, dove si potrà decidere liberamente la modalità e lo stage.
Ci saranno in totale dieci stage molto vari che rappresentano le diverse regione di Crater. Questi non sono notevoli per estensione, ma ciò è voluto, così da rendere gli scontri veloci e senza tempi morti. Visivamente sono molto colorati e pieni di dettagli per caratterizzare al meglio l’area del mondo di gioco e il loro design è funzionale poiché permette di sfruttare al 100% le abilità motorie dei personaggi. Inoltre, i dieci stage riescono ad adattarsi bene a tutte le modalità presenti senza grossi problemi.
Il fascino degli eroi
Essendo Rocket Arena un arena shooter basato sugli eroi, non poteva mancare una componente di personalizzazione estetica. Ogni personaggio avrà una progressione di 100 livelli che verranno raggiunti giocando e, a ogni avanzamento, si guadagneranno nuove skin, nuovi oggetti cosmetici e valuta di gioco. Il giocatore potrà comprare poi le tante skin presenti oppure personalizzare le scie dei propri razzi o il proprio totem, una speciale bandiera da modificare in tutte le sue parti che comparirà all’inizio di ogni sfida.
Oltre agli oggetti cosmetici si potranno anche ottenere degli Artefatti, tre equipaggiabili per ogni personaggio. Questi ci permetteranno di costruire una nostra build con dei piccoli bonus che influenzeranno il nostro stile di gioco. Alcuni, ad esempio, aumenteranno la velocità di movimento o ridurranno il cooldown delle mosse speciali; starà a noi decidere quali di questi Artefatti si possano adattare meglio al nostro stile di gioco in base anche al personaggio utilizzato.
Da quanto abbiamo visto ci sarà la possibilità di acquistare oggetti con denaro reale, ma questi saranno soltanto estetici e in ogni caso acquistabili anche con valuta in game, neanche con costi eccessivi. L’unico elemento acquistabile soltanto con denaro reale è il Blast Pass, un pacchetto speciale che fornirà oggetti extra per personalizzare il proprio protagonista a ogni avanzamento di livello, che fornirà anche dei pacchetti per ottenere un boost al guadagno di esperienza.
Le cinque modalità presenti al momento sono molto classiche e non offrono una quantità di contenuti che riesca a intrattenere i giocatori a lungo senza stancarli. Fortunatamente Rocket Arena avrà il suo primo grande aggiornamento già dal 28 luglio con l’arrivo della prima stagione, che porterà gratuitamente a tutti i giocatori diverse novità sostanziose. Ci saranno un nuovo personaggio, tre nuove mappe, tre eventi a tempo e moltissime nuove modalità per rimpolpare l’offerta del titolo di Final Strike Games. Il supporto costante da parte degli sviluppatori sarà fondamentale per non lasciar morire prematuramente il titolo, a fronte anche di una scena di titoli multiplayer molto competitiva e con tanta concorrenza anche free-to-play (cosa che questo gioco non è). Bisognerà vedere se le stagioni future riusciranno a mantenere l’interesse dei giocatori nel tempo.
Graficamente Rocket Arena ha uno stile molto da cartoon che richiama vagamente quello di Fortnite. I personaggi sono ben animati e dettagliati nel loro aspetto, così come anche i livelli. La fluidità dell’azione è buona e durante la nostra prova non abbiamo mai avuto problemi legati a rallentamenti o bug.
Potete già acquistare Rocket Arena e unirvi alla sfida di lanciarazzi al prezzo minimo garantito.
+ Crossplay ben implementato
- Modalità fin troppo classiche
- Alcuni problemi di bilanciamento del roster
7.0
Rocket Arena è un titolo molto derivativo, sia negli elementi che compongono il suo gameplay che nel design dei suoi personaggi. Nonostante ciò riesce a divertire grazie a partite immediate e frenetiche e a un gameplay semplice ma efficace, al netto di alcuni problemi di bilanciamento degli eroi attualmente disponibili. Le modalità presenti però sono troppo classiche per riuscire a mantenere l’interesse dei giocatori molto a lungo: bisognerà quindi vedere se l’introduzione di nuovi personaggi e modalità in arrivo con la Stagione 1 riusciranno a migliorare e a variare la futura offerta del titolo di Final Strike Games.
Voto Recensione di Rocket Arena - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Gameplay frenetico e divertente
-
Crossplay ben implementato
Contro
-
Meccaniche derivative che sanno in fretta di già visto
-
Modalità fin troppo classiche
-
Alcuni problemi di bilanciamento del roster
Commento
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