PS5 Pro | Recensione - Certezze e incognite
La nostra recensione definitiva di PS5 Pro, la mid-gen di Sony che fa bene quello che fa – ma DAVVERO i videogiocatori hanno bisogno di quello che fa?
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a cura di Stefania Sperandio
Editor-in-chief
In sintesi
- Sicuramente la PS5 più futuribile tra quelle sul mercato.
- Quanto possa dare dipende tanto da quanti saranno i giochi a sposarla con update e modalità grafiche appositi.
- Nonostante Sony la definisce un "premium high tier", il prezzo rimane eccessivo rispetto all'offerta.
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Sony
- Produttore: Sony
- Distributore: Sony
- Testato su: PS5
- Data di uscita: 19 novembre 2020 - 7 novembre 2024 (Pro)
Dovevamo dare per scontato che sarebbe arrivata una PlayStation 5 Pro. O, quantomeno, lo ha sempre dato per scontato Sony, come riferito pochi giorni fa dal suo CEO: considerando il successo di PS4 Pro, che ha attirato il 20% degli utenti PS4, la mossa è stata ripetuta anche con la generazione PS5. Se, però, PS4 Pro arrivava su un mercato – quello del 2016 – molto diverso da quello attuale, e in una generazione che iniziava a voler strizzare l'occhio al fascino del 4K, quella attuale è stata molto diversa.
Di fatto, se ci guardiamo indietro si fatica a pensare che siano passati quattro anni pieni dal lancio di PS5, con la chimera della next-gen (i 4K60) ancora irrealizzata su console. Quando, nelle scorse settimane, Mark Cerny ha presentato la potenziata di casa Sony, lo ha fatto sottolineando l'hardware migliorato (le specifiche, come vedrete, parlano anche di novità lato memoria) e introducendo il PSSR, la Super Risoluzione di Sony che permette di migliorare la resa dei giochi senza dover tagliare sulle performance.
Per mostrarci tutto questo in azione, però, Cerny ha avuto bisogno di macroscopici zoom nelle immagini di gioco, magari per farci notare un riflesso o una texture di una foglia a risoluzione più alta. Di persona c'è davvero bisogno di una lente d'ingrandimento per vedere la differenza?
Da qualche giorno, PS5 Pro è arrivata nella nostra redazione con un sample da parte di PlayStation Italia e ci ho passato insieme un po' di ore. Vediamo com'è andata, con l'arrivo della console sul mercato concretizzatosi il 7 novembre, al prezzo di listino di 799 euro – unità disco esclusa.
Nota: questa recensione è stata pubblicata originariamente come "in corso" il 6 novembre. In seguito a ulteriori prove, abbiamo aggiornato il testo il 13 novembre e la recensione è ora proposta nella sua versione definitiva.
Specifiche tecniche
Per quanto riguarda la scheda tecnica di PS5 Pro, cito le specifiche direttamente dal manuale ufficiale:
Processore | Processore personalizzato a chip singolo CPU: x86-64 AMD Ryzen Zen2 8core/16thread GPU: 16,7 TFLOPS, motore grafico basato su AMD Radeon RDNA |
Memoria | GDDR6 16 GB DDR5 2 GB |
Archiviazione | Unità SSD personalizzata da 2 TB |
Ingressi/Uscite | Porta USB Type-A (SuperSpeed USB 10 Gbps) x2 Porta USB Type-C (USB ad alta velocità) Purta USB Type-C (SuperSpeed USB 10 Gbps) Connettore di espansione SSD M.2 (Key M) Porta dell'unità disco |
Rete | Ethernet (10BASE-T, 100BASE-TX, 1000BASE-T) IEEE 802.11 a/b/g/n/ac/ax/be Bluetooth 5.1 |
Uscita AV | HDMI Out |
Classificazione elettrica | 220-240v 1,9A 50-60 Hz |
Potenza nominale massima | 390 W |
Dimensioni esterne (escluse sporgenze) | 338 h x 89 a x 216 p mm |
Peso | 3,1 kg |
Temperatura d'esercizio | Da 5° a 35° |
I dati smentiscono i rumor che avevano parlato di un numero di TFLOPS esorbitante (qualcuno aveva riportato addirittura più di 30): si passa dai circa 10 di PS5 ai 16,7 di PS5 Pro, per chi è appassionato di dati. A questo si affiancano 2 GB di memoria extra GDDR5 rispetto ai 16 totali del modello base, e il passaggio dell'SSD per la memorizzazione dei dati di gioco ad addirittura 2 TB.
Di questo parlo subito: è vero, le dimensioni dell'SSD sono titaniche e chi ha una connessione davvero molto veloce difficilmente avrà mai necessità di tenere occupati tutti i 2 TB, poiché se cancella un gioco può riscaricarlo rapidamente.
Tuttavia, se come me avete una connessione nella media, l'idea di poter tenere installato un titolo – magari perché siete in attesa del suo DLC – senza dover imprecare perché non avete sufficiente spazio è una bella boccata d'aria. È vero che il prezzo di PS5 Pro sale anche in virtù di questi 2 TB, ma non è tra le feature contro cui punterei il dito.
Peraltro, dei 2 TB nominali sono effettivamente disponibili circa 1,89 TB per l'uso dell'utente. E, come sempre, PS5 Pro arriva con lo splendido Astro's Playroom installato – un mini-titolo che vi raccomando di giocare e ancora oggi una delle cose più next-gen uscite in questa next-gen, per l'uso che fa del controller DualSense.
Cosa c'è nella scatola
Ne abbiamo già parlato nel nostro unboxing, ma riassumo brevemente anche in questa sede.
All'interno della confezione di PS5 Pro è possibile trovare:
- PS5 Pro
- 1 x DualSense bianco
- 1 x cavo HDMI 2.1
- 1 x cavo alimentazione
- 1 x cavo USB-C per ricarica controller
- 2 x supporti per disporre la console in orizzontale
- 1 x guida utente
- 1 x documenti di garanzia
- 1 x guida alla sicurezza.
All'interno della scatola non è inclusa la base per disporre la console in verticale, che si acquista a parte. Personalmente, come ho evidenziato nel video, penso che sia comunque possibile sistemare PS5 Pro in verticale anche senza, poiché il baricentro e la distribuzione del peso le permettono di essere molto stabile – a patto che non la disponiate in un posto dove rischiate di urtarla: in quel caso, sbilanciandosi potrebbe cadere, mentre con la base circolare sarebbe più salda.
L'elefante nella stanza, qui, è la mancanza del lettore per dischi, che di fatto rende inutilizzabili i giochi in formato fisico. Se avete sempre comprato in digitale tramite PlayStation Store, non sarà un grosso problema: è evidente che Sony stia cercando di monopolizzare la vendita dei software PS5 tramite il suo store, in modo da avere più controllo su costi di produzione, incassi, oscillazione dei prezzi e annullamento del mercato dell'usato. Se, però, come me avete anche copie fisiche, dovrete valutare se spendere altri 119 euro (bagarini permettendo) per comprare il lettore come optional.
Se può aiutarvi per contesto, ci sono alcuni giochi che ho ma che non ho potuto testare per questa recensione proprio perché sono in formato fisico e non in digitale. Valutate anche questo aspetto e date un occhio alla vostra libreria (e alle vostre finanze, ovviamente), per valutare se PS5 Pro è quello che state cercando.
Una grossa (ma meno grossa) PS5
Il lavoro di sfinamento del design di PS5 Slim, rispetto all'originale PS5 (che è quella da cui provengo io) era stato apprezzabile. Il suo look è stato ripreso anche da PS5 Pro, che però risulta più alta: di fatto, è alta come PS5 Fat, ma è sensibilmente meno larga (ha una forma più rettangolare) e pesa di meno, arrivando a poco più di 3 kg. Avendole dovute maneggiare e spostare entrambe in questi giorni, la differenza di ingombro si avverte, nonostante PS5 Pro rimanga ancora titanica, rispetto ad altre console sul mercato.
La console propone ora sulla parte frontale due porte USB-C, mentre relega al retro le due USB-A, dove troviamo anche la porta per l'alimentazione, la porta LAN e l'uscita HDMI. Niente uscite ottiche per l'audio, invece.
La qualità costruttiva è buona e il design è raffinato, anche più che nell'originale: indubbiamente rimane piuttosto pacchiano (ma dipende dai gusti), ma è ben rifinito. Ci sono ancora i dettagli dei simboli PlayStation incisi qua e là, la scocca bianca è dello stesso materiale di quelle della fat.
Purtroppo, questo vale anche per la parte scura a contrasto, che rende il look del tutto un po' troppo "economico": essendo plastica lucida, trattiene impronte, polvere e possibili graffi. A mio avviso è la parte costruttiva meno riuscita di PS5, a livello di look, e purtroppo torna immutata anche su PS5 Pro.
Carina invece la finitura delle tre righe che caratterizzano lo spacco tra la scocca inferiore e quella superiore, che dona personalità al design ed è ben definita.
In termini di look and feel, insomma, appare molto solida, ma non ci sono dubbi che pur essendo molto meno appariscente della sorella fat non farà cambiare idea a chi non ha amato particolarmente il design dell'originale: lo rifinisce, ma non lo rivoluziona.
Giocare con PS5 Pro
Pro è una PlayStation 5 in tutto e per tutto: questo significa che non dovete aspettarvi differenze in termini di dashboard ed esperienza della UI. Il focus si sposta quindi sull'esperienza di gioco in sé, che secondo quanto dichiarato da Sony può farsi forte del «67% in più di unità di calcolo» e di una «memoria più veloce del 28%». Insieme all'uso del PlayStation Spectral Super Resolution e a un miglioramento del ray-tracing, questo dovrebbe restituire un comparto tecnico più elaborato ai giochi che supportano PS5 Pro con un'apposita patch.
Prima di passare alla discussione dell'esperienza di gioco di per sé, segnalo che non è particolarmente rumorosa e i tempi dei "decolli" di PS4 sono fortunatamente lontani: anche rimanendo accesa per molte ore di seguito, PS5 Pro non diventa fastidiosa.
Nel silenzio della stanza, si sente il rumore di un hardware acceso e delle ventilazione, ma non è invadente. Con il volume di gioco sulla TV, non si sentirebbe affatto. Una notizia che ho trovato positiva, considerando che comunque è più sottile e meno "ariosa" di PS5 Fat.
Il discorso vale anche in termini di surriscaldamenti: a parte dopo undici ore di download filate, dove ho notato un po' di caldo sulla parte bassa della scocca, non ho rilevato particolare calore sul corpo della console.
Come cambiano i giochi PS5 su PS5 Pro?
Horizon Forbidden West è già aggiornato per PS5 Pro e per questo cambia anche i nomi delle sue modalità grafiche: all'infuori di quella Bilanciata, che cerca di tenere un equilibrio tra le due a 40 fps circa, ora abbiamo priorità a risoluzione Pro e priorità a prestazioni Pro.
Se la prima si dà un tetto di 30 fps sparando al massimo tutto quello che si può sparare al massimo in termini di effettistica, la seconda punta i 60 fps ma mantenendo alto il dettaglio e cercando di tenere il 4K. La mia sensazione è la stessa che sottolineai all'epoca della recensione: Decima Engine è clamoroso, Forbidden West è uno dei giochi graficamente più impressionanti che abbia mai visto e la fluidità dei 60 fps permetteva, anche su PS5 base, di non dover sacrificare troppo.
In questo caso, il gioco è molto, molto bello (e molto fluido) da vedere in prestazioni Pro, con la qualità del fogliame, del muschio, dell'acqua, dei pollini portati dal vento e, generalmente, di tutto ciò che rende vivo uno scenario, che rimane molto alta anche giocando in quella che dovrebbe essere la modalità "sacrificata", rispetto a quella Qualità.
Non aspettatevi, però, di notare un colpo d'occhio diverso: giocando, vi renderete conto che Forbidden West è molto bello da vedere, ma era bello da vedere anche su PS5. Qui è più bello, molto nitido, più "affilato" nella profondità di campo, ma non immaginate un effetto "wow" come se avesse un aspetto completamente diverso rispetto a prima: il salto non è così notevole a occhio nudo, nell'esperienza di gioco reale – e non in quella in cui state a 20cm dallo schermo a scrutare le texture del fogliame una a una.
Il discorso è analogo per il recentissimo Horizon Zero Dawn Remastered, che cambia le modalità grafiche come Forbidden West e si comporta allo stesso modo: in entrambi i giochi, si fanno apprezzare soprattutto le luci – un elemento che troverete citato in modo ricorrente per diversi dei giochi che ho testato.
Uno dei giochi che ho provato che si fa particolare vanto di PS5 Pro è sicuramente F1 24. Il titolo corsistico deve puntare sulla fluidità del frame rate e, in questo caso, lo fa con una modalità 4K60 con ray-tracing attivo (tramite PSSR), che dà un bel colpo d'occhio soprattutto se vi capita di giocare sotto la pioggia.
Ho fatto le mie prove su una tv LG OLED C3 e devo dire che il risultato di F1 24 è più che soddisfacente, soprattutto per la resa di luci e riflessi sul bagnato.
Un altro titolo dove si notano cambiamenti interessanti è Marvel's Spider-Man Miles Morales (ci sono update anche su Spider-Man 2, ma... non ho una copia digitale di questo gioco per testarla su Pro, ndr), che fu l'iniziatore della generazione, con la sua doppia modalità performance/qualità. In questo caso, abbiamo una modalità Performance Pro che punta a mantenere i 4K con i 60 fps e con gli effetti di ray-tracing attivi.
Il risultato è piuttosto pregevole e, in questo caso, tangibile, perché il gioco riesce a mirare ai 60 fps (con un frame rate piuttosto stabile, nella mia prova) mantenendo le luci e i riflessi che prima erano confinati alla modalità Qualità (che era però bloccata a 30 fps).
Tra le diverse prove, probabilmente questa è stata quella che ho visto per ora come più convincente, dal momento che permette di godere della fluidità del frame rate maggiorato senza sacrificare gli effetti che possono rendere la New York di Miles più viva e coinvolgente.
Ci sono miglioramenti anche su Ratchet & Clank: Rift Apart (che però, anche qui, era già iper-fluido e iper-veloce già su PS5 base) e su Final Fantasy VII Rebirth, che ora abbonda di modalità grafiche che vi permettono di migliorarne la qualità dell'immagine e la fluidità, a vostra discrezione.
Per tutti i giochi testati, comunque, c'è un medesimo filo conduttore: sono rari i casi in cui si evidenziano differenze evidenti – in un Assassin's Creed Mirage, che su PS5 Pro imposta in automatico la sua modalità grafica migliorativa, vi sfiderei davvero a notarle mettendo PS5 Pro e PS5 di fianco – e queste dipendono dall'aggiornamento eventualmente realizzato dai team di sviluppo per supportare la potenziata.
Potrebbe anche essere che, magari, il vostro gioco preferito non sarà mai ottimizzato per PS5 Pro e che quindi non avrà mai modalità grafiche specifiche: dipende tutto dal singolo software, e tra i tanti che ho provato ci sono casi di miglioramenti tangibili come F1 24 e casi in cui è difficile notare differenze come Mirage.
E i giochi PS4?
Accedendo alle opzioni dello schermo dalle impostazioni di PS5 Pro, è possibile attivare un apposito interruttore che promette di migliorare la resa dei giochi PS4. Al momento, tuttavia, la feature è abbastanza fumosa, perché non è ben chiaro quali siano ottimizzati (Sony parla di «alcuni giochi PS4» interessati da questo toggle) né su cosa verterebbero gli interventi, il che suggerisce già qualcosa sull'esplosività dei miglioramenti, almeno a occhio nudo.
Ho svolto qualche prova su The Last of Us Remastered e su Tony Hawk's Pro Skater 1+2 – due titoli molto diversi – notando che si lasciano apprezzare su un pannello 4K da 42".
Le immagini sono sufficientemente nitide e non sfigurano su questa diagonale, ma ora come ora avrei difficoltà a evidenziare cosa cambia nello specifico. Che è un po' il ritornello di PS5 Pro, come avrete notato, nell'esperienza d'uso reale e naturale (che è quella del consumatore, o almeno spero, ndr), e non in quella da analisi e da appassionati di tech demo.
La certezza è che se un gioco se la cavava bene in retrocompatibilità su PS5, qui se la caverà essenzialmente meglio, ma non aspettatevi che diventi "quasi" un gioco PS5.
Per chi?
La sensazione è e rimane quella di una piattaforma pensata per la fascia "premium high-end" di cui parlava il CEO Nishino pochi giorni fa, ma senza sconvolgimenti. È una mid-gen, come rimarcato più volte, e se non su giochi specifici dove c'è un cambio evidente non aspettatevi una rivoluzione.
Questo deve però fare i conti con il fatto che ce l'abbia – il prezzo di una rivoluzione. Guardando oggi alla famiglia di console PS5, non ci sono dubbi che PS5 Pro sia quella più futuribile, a patto che gli sviluppatori continuino a supportare con apposite modalità grafiche le sue possibilità.
Se dovessimo fare un paragone con il mondo PC, sarebbe come a dire che non tutti hanno bisogno di una 4090 per giocare qualcosa che possono far girare anche su una 4060 (ma spesso pure su una 2060, anche se questo è un altro discorso, ndr).
La differenza sta in come vogliono giocare quel qualcosa, anche se lo stacco da PS5 a PS5 Pro è senz'altro meno evidente, a occhio nudo, rispetto a quello tra una 4060 e una 4090, per rimanere nell'analogia.
La differenza si vede soprattutto quando si riesce ad aumentare la fluidità senza compromettere la qualità, ma non in tutti i giochi allo stesso modo – e anche questo è un fattore, perché magari nel vostro gioco preferito cambia poco o niente, o come dicevo potrebbe non venire aggiornato affatto.
Nelle mie oltre cento ore su Horizon Forbidden West su PS5 non ho mai visto rinunce tali da farmi desiderare di spendere 799 euro (più disco) per godermi il muschio più dettagliato e vivido sullo sfondo. Voi sì? Perché è questa la domanda a cui dovete dare una risposta.
Anche qui, infatti, parliamo come è ovvio di fattori estremamente soggettivi – come il budget che avete a disposizione, o quanto vi disturbi l'assenza del supporto fisico, o quanto per voi sia centrale il dettaglio grafico in un'esperienza di gioco.
Indubbiamente, i giochi belli da vedere su PS5 qui diventano molto belli da vedere, ma rimane addosso la sensazione di una mid-gen che dovrà farci capire in futuro quanto diffusi saranno questi aggiornamenti specifici da parte dei team di sviluppo, più aggressiva nelle dichiarazioni d'intenti che nella sostanza. Che è un po' anche il sunto di tutta questa generazione di fumosi entusiasmi e rincorsa agli hardware, con poi le voragini nei calendari delle uscite e le mannaie di licenziamenti e chiusure.
Anche perché le migliorie incrementali tangibili – quelle, ribadisco, che si notano davvero nell'esperienza di gioco autentica, e non trastullandosi con i benchmark grafici – hanno ovviamente un tetto che è stato già scavalcato. Ora le differenze sono passate ai dettagli, ed è il peso di quei dettagli ciò che i consumatori dovranno soppesare davanti all'operazione PS5 Pro.
Dopotutto, il successo di PS4 Pro ha reso possibile l'esistenza di questa (superflua e sopravvalutata – per chi non ha voglia di leggere tutto il testo ma solo l'ultima riga) mid-gen. Se PS5 Pro fosse a sua volta un successo, cos'altro renderebbe possibile?
Le Migliori Offerte per PlayStation 5 (console)
Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
-
Molto bene nei giochi che migliorano la qualità grafica a 60 fps.
-
Esperienza di gioco silenziosa e con la solita grande immediatezza.
-
Il PSSR è una tecnologia interessante per il futuro di PlayStation.
-
Meno ingombrante di PS5 Fat...
Contro
-
... ma comunque titanica.
-
Rapporto qualità/prezzo troppo sbilanciato, anche controller alla mano.
-
Quanti giochi, tolti i first party, la supporteranno da qui a fine gen?
-
L'assenza del lettore dischi è un problema per chi ha le copie fisiche dei giochi.
Commento
Se fa molto bene quello che si propone di fare, è anche vero che in alcuni giochi bisogna davvero impegnarsi per vedere differenze tangibili. E, anche dove la miglioria è più manifesta, come su F1 24 o un Miles Morales, siete solo voi a poter decretare quanto gli 800 euro richiesti valgano la possibilità di puntare ai 60 fps mentre New York si riflette sui vetri dei grattacieli – perché è di questo, che stiamo parlando.
Nel complesso, PS5 Pro è un po' la PS5 che avremmo voluto nel 2020, quando già si discuteva di ray-tracing – ma con la coperta corta. Ora la coperta si sta allungando per dare finalmente seguito ai proclami dell'epoca, ma lo fa parlando a una nicchia e con una proposta elitaria, il cui supporto da qui all'arrivo di PlayStation 6 sarà interessante da verificare: alla fine, con l'etichetta di PS4 Pro Enhanced arrivarono circa 300 giochi. Andrà meglio con PS5 Pro e la sua barriera d'ingresso molto più alta?
Stiamo vivendo una generazione che ha rincorso le tecnologie e il loro appeal dando loro un posto di vetrina, in prima fila anche rispetto all'ingegno dell'innovazione ludica. PS5 Pro emerge dalle acque torbide di questa generazione come l'incarnazione ultima di questa filosofia, che fa bene quello che fa (per quanto rimanga appesa ai singoli update dei software), ma c'era davvero bisogno – in questo preciso momento – di quello che fa? Solo i consumatori possono decidere se questa sia la direzione desiderata o meno e quanto la parte "video" abbia diritto di prendersi lo spazio di quella "giochi".
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