Immagine di Princess Peach: Showtime! | Recensione – Non è solo una prova costumi
Recensione

Princess Peach: Showtime! | Recensione – Non è solo una prova costumi

La nuova avventura in solitaria di Princess Peach è uno spettacolo in cui le luci del palco proiettano giusto qualche ombra di troppo.

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a cura di Valentino Cinefra

Staff Writer

In sintesi

  • Le trasformazioni di Peach sono divertentissime.
  • Un po' troppo facile nelle fasi iniziali.
  • Un perfetto videogioco "introduttivo", ma anche strutturato.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Princess Peach: Showtime
Princess Peach: Showtime
  • Sviluppatore: Nintendo
  • Produttore: Nintendo
  • Distributore: Nintendo
  • Testato su: SWITCH
  • Piattaforme: SWITCH
  • Generi: Platform
  • Data di uscita: 22 marzo 2024

Dopo aver rilanciato il personaggio di Peach in maniera reboante con il film di Super Mario, donandole un ruolo ancora più centrale nel classico binomio Eroe-Principessa che Nintendo ha spesso raccontato nei videogiochi della serie, con Princess Peach: Showtime! è tempo per la reggente del Regno dei Funghi di diventare una majokko.

Sì, le “streghette” dei manga maho shojo, in cui solitamente un gruppo di ragazze combatte il male utilizzando trasformazioni e poteri vari ed eventuali. Un accostamento, quello tra Peach e una storia in stile Sailor Moon, che potrebbe sembrare pretestuoso all’inizio ma è perfetto per capire la natura di questa nuova esclusiva che arriva il 22 marzo su Nintendo Switch (la trovate anche su Amazon).

Parlando anche in larga parte ad un pubblico, quello femminile, che la console ibrida ha conquistato ma che non sempre raggiunge con le sue produzioni, Princess Peach: Showtime ha anche l’importante compito di rappresentare quel tipo di videogiochi che si vedono raramente sul mercato.

Ovvero quelli introduttivi, che permettono ai giovani videogiocatori di scoprire questo mondo senza affidarsi esclusivamente a videogiochi su licenza dei cartoni animati, ma con produzioni pensate da designer che sanno quello che fanno e non capitalizzano unicamente sul brand animato del momento.

Ma non fate l’errore di tacciare Princess Peach: Showtime come un gioco “da ragazzine che di solito non giocano” o, peggio ancora tra le etichette pregiudizievoli, “da bambini”: è un videogioco Nintendo al 100%.

It's Princess Peach: Showtime!

In Princess Peach: Showtime, la regnante si prende una delle sue solite pause dalle faccende che coinvolgono Mario per godersi una serata all’insegna dell’arte. Partecipando ad uno spettacolo al Teatro Splendente, Peach si ritrova in un’avventura all’insegna della creatività e perde quindi la sua corona.

Letteralmente, perché l’infida Uva Spina con i suoi comicamente diabolici sgherri ruba il gioiello della principessa e crea scompiglio nel Teatro Splendente, prendendone il controllo e rovinando tutti gli spettacoli.

Ma grazie al potere dello Splendore fornito dalla prode Stella (letteralmente una stella con un elegante fiocchetto) che fa “risplendere cose e persone, facendole sentire bene”, è tempo per la reggente del Regno dei Funghi di salvare la situazione.

Princess Peach: Showtime non è un videogioco platform in senso stretto, ma recupera indubbiamente alcune delle idee che hanno reso celebre l’altra icona di Nintendo.

Le trasformazioni rendono Showtime un videogioco con una serie di altri videogiochi al suo interno.
Peach dovrà girovagare all’interno degli spettacoli del Teatro Splendente, indossando di volta in volta i panni dell’eroina di turno per sconfiggere gli sgherri di Uva Spina, boss compresi, salvare i Teatrì e gli Splendì (dal nome sono ovviamente gli abitanti del Teatro), e riportare l’ordine.

Di fatto i livelli di Princess Peach: Showtime sono degli scenari in 2D (salvo alcuni casi peculiari) che consentono al gioco di essere 1) poco pesante e complesso nella gestione del level design e 2) giocare con la prospettiva e le scenografie degli spettacoli teatrali che diventano diegetiche rispetto alle soluzioni di gameplay.

Una soluzione intelligente, quella del 2D, che permette di alleggerire la progressione di gioco e lavorare sulla creatività. I segreti e i percorsi da scovare nei livelli non di rado sono nascosti da pannelli di qualche tipo, oppure necessitano di prendere in considerazione i vari livelli di sfondo. Questo, soprattutto per i completisti nelle fasi finali, permette a Princess Peach: Showtime di sorprendere il giocatore in alcune occasioni.

Tutta questa struttura si completa con l’inserimento delle trasformazioni che, di fatto, rendono Princess Peach: Showtime un videogioco con una serie di altri videogiochi al suo interno.

Ogni livello del Teatro Splendente è dedicato ad una specifica protagonista, con il suo relativo costume. Nel corso di Princess Peach: Showtime affronterete una serie di livelli accomunati dalla stessa protagonista, inclusi alcuni in cui Peach non indossa altro che il suo regale vestito rosa (che potrete personalizzare in tantissimi modi sbloccando vari abiti), spesso per affrontare i boss.

Una Peach, tante Peach

Ognuno dei diversi ruoli che Peach può affrontare fornisce ovviamente un costume dedicato, dal design sempre azzeccatissimo e di altissima qualità, con dei concept semplici ma funzionali.

La cura di Nintendo risiede anche nel fatto che ogni ruolo ha delle animazioni uniche sia nelle fasi d’azione sia nei momenti più calmi, che riflettono il carattere della protagonista in quel momento, coerentemente con il tipo di storia che sta mettendo in scena sul palco.

Ogni livello del Teatro Splendente risponde a delle regole e, senza mettermi ad elencare le potenzialità di ogni singolo trasferimento, vi faccio alcuni esempi per capire la varietà di situazioni che vi ritroverete davanti.

Peach Spadaccina può affrontare i suoi nemici con uno scintillante fioretto, nonché esibirsi in una basilare ma funzionale parry che è per altro l’unico modo per sconfiggere alcuni boss. Peach Kung Fu risulta all’inizio fin troppo similare con i suoi colpi velocissimi, ma la particolarità dei suoi stage risiede nel fatto che i boss vanno affrontati colpendo l’avversario con un tempismo perfetto, guardando i suoi colpi e reagendo.

Ben più particolare è Peach Pasticciera, i cui livelli sono di fatto una serie di mini-giochi che possono ricordare Mario Party, in cui Peach deve preparare una serie di dolci in velocità e precisione, necessari anche per sbloccare tutte le stelle nascoste del livello.

A colpirmi particolarmente nel concept, anche se non è necessariamente la serie di livelli più bella, è stata però senz’altro Peach Sirena. In queste occasioni Peach può muovere una serie di pesci e fauna marittima con il suo canto. In questi casi Peach è immobile e sono gli animali ad interagire con gli elementi dello scenario che servono per avanzare negli stage, sconfiggere i nemici e scoprire segreti. Inoltre, le battaglie più complesse diventano praticamente dei rhythm game.

Potremmo citare il fatto che Peach Detective trasforma il gioco in una versione lite di un episodio della serie Professor Layton, così come potremmo citare le sequenze più concitate di Peach Ninja, tra momenti stealth e salti millimetrici, ma la sorpresa è alla base di Princess Peach: Showtime e sarete colpiti per tutto il tempo, tolta una fase iniziale un po’ troppo semplice, anche con alcuni livelli extra e altre soluzioni che arriveranno dopo la fine del gioco.

Bisogna dire che se le trasformazioni partono da idee efficaci e ben congegnate, inevitabilmente non tutte risultano d’impatto allo stesso modo.

Al di là dei gusti personali che influiranno sicuramente nel modo in cui affronterete Princess Peach: Showtime, ho trovato ad esempio i livelli di Peach Pattinatrice sul Ghiaccio quelli meno interessanti di tutti, sebbene come al solito ben costruiti a livello estetico e ben inseriti nel flusso di gioco.

Inoltre, Nintendo Switch performa in modo stranamente altalenante con Princess Peach: Showtime. Pur non essendo un titolo non allo stato dell’arte dal punto di vista tecnico, perché supportato appunto dalla semplicità degli stage di cui sopra, ci sono caricamenti un po’ troppo frequenti e stranamente lunghi per quelle che sono le produzioni di Switch.

Inoltre il frame rate è inspiegabilmente instabile anche in situazioni che non comporterebbero tale fatica. Non che questo sia un videogioco che ci richieda una precisione millimetrica, ma ci sono produzioni su Switch che fanno ben di “peggio” a schermo e mantengono comunque una stabilità (basti vedere Bayonetta 3).

Giocare a Princess Peach: Showtime è stata insomma un’esperienza decisamente particolare.

Non è chiaramente un videogioco rivolto prettamente a me, e al pubblico che rappresento, ma tuttavia mi sono ritrovato ad essere sempre più divertito e sorpreso durante i tanti spettacoli della Principessa del Regno dei Funghi.

Questi sono i videogiochi che l’industria deve continuare a fare, quelli che servono ad introdurre soprattutto giocatori occasionali, novizi, e giovani o giovanissimi. Produzioni capaci di inserire i potenziali videogiocatori in un percorso di scoperta, con cognizione di causa e l’obiettivo di mostrare lo spettro di quelle che possono essere le esperienze nel mondo dei videogiochi.

Quelle che, ultimamente, solo Nintendo si ritrova a produrre con questo specifico equilibrio tra coinvolgimento e inclusività, e che dovrebbero essere sempre più presenti nel momento storico attuale del mercato.

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Voto Recensione di Princess Peach: Showtime! | Recensione


8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Il costume design delle trasformazioni di Peach

  • Tanti piccoli videogiochi in uno solo

  • Seconda parte dell’avventura divertentissima e appagante

Contro

  • Primissime fasi di gioco un po’ troppo facili

  • Alcune trasformazioni hanno un concept più ripetitivo di altre

  • Caricamenti a volte lunghi e frame rate instabile

Commento

Princess Peach: Showtime! è una piccola sorpresa che racconta perfettamente il modo in cui Nintendo concepisce i videogiochi. Lo spettacolo di Peach unisce ancora una volta idee e gameplay votati ad un’esperienza di videogioco pura, in cui tutto è al servizio un’idea chiara portata avanti dall’inizio alla fine. Princess Peach: Showtime! è un perfetto videogioco “introduttivo” ma anche un’esperienza platform diversa dal solito, in cui si passa dallo sconfiggere un boss con un “bake off” a prendere a pugni delle astronavi aliene. Tolti alcuni inciampi di natura tecnica, sottovalutare Princess Peach: Showtime! e derubricarlo a videogioco minore significa commettere un errore e dimenticare da dove vengono i videogiochi.
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