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Prince of Persia: The Lost Crown | Recensione – Finalmente Ubisoft

Il 2024 inizia con Prince of Persia: The Lost Crown, nuovo capitolo metroidvania della celebre saga Ubisoft. Vediamo com'è andata nella nostra recensione.

Avatar

a cura di Francesco Corica

Staff Writer

In sintesi

  • Le battaglie sono varie e divertenti, soprattutto contro i boss.
  • Impegnativo e accessibile al punto giusto, pur con qualche picco di difficoltà.
  • Qualche sbavatura sul finale, ma la durata è quella giusta.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Prince of Persia: The Lost Crown
Prince of Persia: The Lost Crown
  • Sviluppatore: Ubisoft
  • Produttore: Ubisoft
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PS5 , PS4 , XSX , XONE , SWITCH , PC
  • Generi: Action Adventure
  • Data di uscita: 18 gennaio 2024

Capita raramente che uno stesso publisher possa contribuire fortemente alla fine e all'inizio di anni videoludici, ma è esattamente quello che è successo con Ubisoft: dopo aver lanciato uno dei suoi open world più ambiziosi alla fine dello scorso anno, pur con diverse problematiche — e ci riferiamo ovviamente all'adattamento di Avatar — la compagnia ha deciso di voler inaugurare il 2024 con un'altra delle sue opere più attese.

Prince of Persia: The Lost Crown sarà infatti uno dei primi nuovi videogiochi che gli utenti potranno recuperare quest'anno, ma è anche un prodotto ben diverso da quello che i fan del franchise si sarebbero aspettati. Ubisoft Montpellier ha infatti preso la coraggiosa decisione di realizzare un metroidvania, con l'intenzione di evolvere le formule platform e action-adventure utilizzate in passato.

Inizialmente annunciata con non poco scetticismo generale, la produzione ha saputo riconquistare pian piano anche i più scettici e, dopo la nostra ultima prova durata ben tre ore prima della recensione, anche noi avevamo avuto la sensazione che in quest'opera potesse nascondersi una piccola perla.

Ora che abbiamo avuto la possibilità di provare con mano la versione completa, siamo finalmente pronti per parlarvi più nel dettaglio di questa produzione originale, spiegandovi anche perché The Lost Crown potrebbe rappresentare la rinascita che i fan di Prince of Persia stavano attendendo da tempo.

Ai confini del tempo

A differenza degli altri capitoli della serie, questa volta il nostro protagonista non è l'iconico Principe di Persia: l'avventura ci vedrà infatti vestire i panni di Sargon, un coraggioso guerriero appartenente alla banda degli Immortali, i più valorosi combattenti al servizio del regno.

La storia inizierà dopo i festeggiamenti per una nuova grande vittoria, che vedremo direttamente in un prologo che fungerà da tutorial, ma le celebrazioni dureranno ben poco: il principe Ghassan verrà infatti rapito e condotto sul monte Qaf, un luogo misterioso dove il tempo non sembra affatto fluire in maniera regolare.

Il nostro obiettivo sarà dunque quello di utilizzare ogni mezzo necessario, oltre a nuovi poteri che andremo sbloccando per l'occasione, per riuscire a salvare il principe e cambiare il suo destino.

La trama di Prince of Persia: The Lost Crown (lo trovate su Amazon) non fa gridare al miracolo, come potreste immaginare, ma del resto non è quello il suo obiettivo: fa sempre il dovuto necessario per riuscire a tenere interessato il giocatore, portandolo magari a esplorare maggiormente le aree per scoprire i misteri nascosti dal monte Qaf.

Il rovescio della medaglia è che, non essendo di qualità particolarmente eccelsa, non è detto che ciò accada per molti giocatori, che potrebbero spingere a voler semplicemente completare la quest principale.

Tuttavia sono sicuramente apprezzabili il design dei personaggi e un buon doppiaggio per ogni singolo dialogo di gioco, seppur non in lingua italiana – e il tutto senza colpi di scena particolarmente sorprendenti.

Ma l'aspetto più importante di ogni metroidvania che si rispetti sono, ovviamente, le meccaniche di gameplay, e Prince of Persia The Lost Crown non solo riesce a rivelarsi particolarmente divertente, ma intende premiare la varietà degli utenti e spingere ogni loro conoscenza delle meccaniche fino all'estremo.

I combattimenti sono infatti incredibilmente soddisfacenti: con una serie di attacchi da terra, aerei, schivate e perfino implementando alcuni poteri specifici proseguendo nel gioco, Sargon può diventare una macchina da guerra inarrestabile e in grado di dare enormi soddisfazioni ai giocatori.

Ovviamente i nemici non saranno bambole di pezza ferme a guardarci fare il bello e il cattivo tempo: gli sviluppatori hanno infatti disegnato i nostri opponenti con caratteristiche diverse e che spesso saranno in grado di resistere ai nostri attacchi, se non addirittura di schivarli.

Dovranno dunque essere i giocatori a capire lo stile di gioco migliore da adottare in base all'area da esplorare e ai nemici da affrontare, anche se avremmo gradito una maggiore varietà, in tal senso.

Le battaglie contro i boss sono veri e propri punti di forza di questa produzione.
Sebbene infatti vi siano diverse categorie di nemici, molti di questi potranno essere sconfitti utilizzando alcune meccaniche specifiche e saranno molto rari i momenti in cui dovrete aguzzare la mente per reinventare il vostro stile di gioco, adattandolo a chi avete davanti. Inoltre, spesso e volentieri la maggiore difficoltà in uno scontro significa semplicemente che i nemici sono in grado di toglierci una più elevata quantità di vita.

Insomma, pur rimanendo indubbiamente l'aspetto migliore del gioco, avremmo gradito un piccolo sforzo in più per rendere il combattimento un'esperienza davvero memorabile.

Molto meglio invece le battaglie contro boss e specifici nemici unici, veri e propri punti di forza della produzione: queste sfide intendono mettere alla prova tutte le vostre tecniche, pur garantendo comunque abbastanza spazio di manovra per sperimentare e realizzare azioni spettacolari.

Ubisoft Montpellier ha cercato di non indirizzare i giocatori verso un unico stile di gioco, ma ha realizzato il tutto per motivarli a trovare da soli una "via di uscita" da situazioni più pericolose: ciò ha reso queste battaglie incredibilmente memorabili, e alcune sono rimaste impresse nella nostra mente anche a distanza di giorni.

L'unica piccola avvertenza che ci sentiamo di dare ai giocatori più esperti è di alzare il livello di difficoltà fin da subito, perché una volta appreso tutto ciò che il gioco ha da offrire la sensazione è che la sfida sia tarata verso il basso.

Guarda dove metti i piedi

Ovviamente The Lost Crown non poteva davvero definirsi un "vero" Prince of Persia senza la presenza delle proverbiali trappole: come in ogni metroidvania che si rispetti, anche questa produzione chiederà ai suoi giocatori di eseguire salti e acrobazie aeree perfette per non finire colpiti da seghe circolari in movimento, spuntoni o qualunque altro tipo di pericolo in vista.

Più Sargon acquisirà poteri speciali avanzando nella sua avventura, più difficili diventeranno le fasi platform, con un impegno che aumenterà maggiormente qualora decidessimo di deviare dal percorso prestabilito per cercare segreti o risorse accuratamente nascoste.

Per quanto riguarda la campagna principale, queste aree sono calibrate adeguatamente per non essere particolarmente frustranti... almeno fino a quando non arriverete nella fase endgame vera e propria.

Le vostre abilità saranno fondamentali anche nelle fasi platform.

La sensazione è infatti che vi sia un improvviso picco di difficoltà arrivati a un certo punto della storia, il che può rendere l'esperienza decisamente più frustrante: non avrete più margini di errore e dovrete essere praticamente perfetti.

In ogni caso, qualora non vi sentiste sicuri delle vostre capacità — o voleste semplicemente evitare backtracking in zone già completate — potrete attivare un'apposita opzione dal menù di accessibilità per saltare automaticamente queste aree entrando in un portale posizionato direttamente al loro inizio.

Un'idea decisamente utile soprattutto per i giocatori meno esperti, che magari vogliono tornare a scatenarsi in combattimento il prima possibile, ma anche per poter eventualmente superare proprio queste aree più complicate e riprovarle in seguito.

Ovviamente, specifichiamo che questo aiuto è disponibile solo per le aree "obbligatorie": se sceglierete di deviare dal percorso, dovrete farlo dimostrando di essere in grado di cavarvela. Un compromesso che, dobbiamo ammettere, abbiamo apprezzato particolarmente.

Purtroppo non esiste un'opzione simile per alcuni enigmi che si incontreranno sempre nell'endgame: i puzzle che verranno proposti non sono particolarmente complicati, ma abbiamo avuto la sensazione che in alcuni casi richiedano di essere precisi fino al millisecondo, rischiando ironicamente di bloccare comunque il progresso per alcuni giocatori.

Prince of Persia: The Lost Crown può diventare un esempio di come unire accessibilità e sfida.
Peccato dunque che non si sia fatto un ulteriore passo in avanti per garantire maggiore aiuto in queste circostanze — o meglio ancora, una migliore calibrazione della difficoltà — ma basterà un po' di impegno per uscire anche dalle situazioni più complicate.

Restando in tema di novità accessibili, un'altra feature che abbiamo apprezzato particolarmente è la possibilità di salvare uno screenshot di una determinata zona e applicarlo nella mappa, con lo scopo di capire dove e quando fare backtracking in base allo sblocco di nuovi poteri, pur essendo disponibile in quantità limitate.

Ci sono anche dei veri e propri miniboss, mentre i boss di fine livello mi metteranno a dura prova.

In ogni caso, se siete giocatori che intendono sfruttare pienamente questa nuova feature, è probabile che riuscirete a scoprire ulteriori quantità di questi oggetti da poter spendere a vostro piacimento. Insomma, non dovete aver paura di rimanere a secco: utilizzateli tutte le volte che riterrete opportuno farlo.

Una funzionalità decisamente utile per i fan che non vogliono perdersi neanche una ricompensa e che ci auguriamo venga presa come punto di riferimento anche da altri giochi del genere, in quanto esempio di come unire accessibilità e sfida.

Vogliamo dedicare anche un piccolo spazio anche alla longevità del gioco: Ubisoft aveva infatti dichiarato recentemente che la campagna principale di Prince of Persia The Lost Crown poteva durare anche un massimo di 25 ore.

Una longevità che ci aveva anche fatto preoccupare, considerando che il genere poco si presta a questo tipo di durata, ma fortunatamente possiamo dirvi che il publisher ha decisamente esagerato: se sceglierete di concentrarvi prevalentemente sulla campagna principale, in realtà la vostra avventura dovrebbe durare tra le 10 e le 12 ore, in base alla vostra abilità e a quanto tempo impiegherete ad esplorare tutte le aree disponibili.

E ci sentiamo di dire che è una scelta decisamente azzeccata: per quanto il gioco premi l'originalità, il rischio che diventasse troppo ripetitivo con il passare del tempo era decisamente elevato. La longevità implementata permette invece di apprezzare al meglio ogni singola nuova abilità, rendendo il gameplay sempre fresco a ogni occasione.

Insomma, Prince of Persia: The Lost Crown ha dimostrato che quella dei metroidvania potrebbe davvero essere la strada giusta per far evolvere la serie, dopo anni di indecisione e di una progressiva scomparsa dai palcoscenici.

A questo punto, non possiamo che augurarci che possa servire davvero da esempio per diventare un nuovo inizio di buone idee e giochi godibili, magari anche per altri futuri giochi dello stesso publisher.

 

Voto Recensione di Prince of Persia: The Lost Crown | Recensione


8.1

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Combattimenti dinamici ed estremamente divertenti

  • Ci sono tante aree e segreti da scoprire

  • Ottime opzioni di accessibilità, senza rinunciare alle sfide

  • Caricamenti inesistenti sulle nuove console

Contro

  • La trama lascia un po' a desiderare

  • Sul finale la difficoltà poteva essere bilanciata meglio

  • Alcuni puzzle della storia potrebbero diventare frustranti

  • Non brilla particolarmente dal punto di vista grafico

Commento

Prince of Persia: The Lost Crown ha spazzato via ogni nostro dubbio dopo il reveal iniziale, dimostrandosi un metroidvania ben costruito, divertente e con ottime idee. Le meccaniche di combattimento in particolar modo sono uno degli aspetti riusciti meglio, poiché combinano sapientemente varietà, strategia e la giusta dose di aggressività. Peccato per qualche sbavatura sul bilanciamento della difficoltà nel finale e per una trama decisamente senza colpi di scena, ma la strada imboccata da Ubisoft sembra essere quella giusta: una piccola e piacevole sorpresa per iniziare il 2024.
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