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PlayStation Portal | Recensione - Bella, ma per chi?

Dopo aver testato PlayStation Portal, siamo pronti per la nostra recensione: è un dispositivo che fa molto bene il suo lavoro – ma per chi?

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

In sintesi

  • Una piattaforma portatile che fa da schermo e controller per PS5, quando non potete usare la TV.
  • La resa del gioco in streaming è davvero ottima.
  • Il prezzo e alcune scelte di design continuano a lasciare perplessi.

Informazioni sul prodotto

Immagine di PlayStation Portal
PlayStation Portal
  • Sviluppatore: Sony
  • Produttore: Sony
  • Distributore: Sony
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PS5
  • Data di uscita: 15 novembre 2023

Il panorama delle piattaforme portatili, le cosiddette "handheld" (qui il nostro hub), è più in fermento che mai. E se il fronte delle macchine che permettono di far girare nativamente i videogiochi si fa sempre più esteso, anche quelle che guardano ai servizi in streaming, o semplici al remote play, inizia a farsi sentire.

Solo pochi mesi fa, ad esempio, Logitech aveva tentato di inserirsi in questo segmento con la sua G Cloud, pensata per approfittare di servizi in abbonamento come Xbox Game Pass e GeForce Now, ma anche per il remote play. Ed è proprio al remote play che guarda anche PlayStation Portal, la nuova nata di casa Sony.

Chiariamo e ribadiamo per l'ennesima volta: non si tratta di una console a sé stante. Immaginatela, invece, come un secondo schermo di supporto alla vostra PS5 (che è necessario avere, non funziona senza), che vi dà accesso alla console quando magari la TV a cui è collegata è occupata da qualcun altro.

Se la vostra dolce metà si è piazzata in salotto proprio mentre voi volevate sapere come continuava l'epopea di Kratos e Atreus, ecco che PlayStation Portal può venirvi in soccorso: si collega tramite wi-fi alla vostra PS5, diventandone lo schermo e il controller, senza passare dalla TV.

Una bella soluzione di gran comodità, certo – ma è anche vero che il remote play da PS5 esiste già tramite app (gratis), su smartphone e tablet. Cosa offre in più, allora, PlayStation Portal? Delle grandi performance e uno splendido display, lo diciamo subito. Ma a un prezzo che rende questo prodotto particolarmente elitario.

PlayStation Portal: dentro la scatola e specifiche

Al costo di listino di 219,99 euro (occhio ai bagarini, che hanno preso d'assalto la periferica per rivenderla a prezzi più alti), PlayStation Portal propone dentro la sua scatola:

  • 1 x PlayStation Portal
  • 1 x cavo di alimentazione (da USB-C a USB-C)
  • 1 x manuale di istruzioni.

Una volta estratta dalla scatola, è facile rendersi conto che il design della console – per quanto stravagante, perché sembra davvero un controller che ha avuto uno strano incontro ravvicinato con un tablet – favorisce una presa familiare.

Le proporzioni dell'originale DualSense sono state mantenute e l'impugnatura vi farà sentire subito a vostro agio. Inoltre, la qualità costruttiva è molto buona, come quella dei controller PS5: non si ha la sensazione di un prodotto economico (e ci mancherebbe, verrebbe da aggiungere), né ci sono scricchiolii sospetti. Le rifiniture sono raffinate e per quanto il colpo d'occhio sia molto soggettivo – personalmente, il design fatica davvero a piacermi – Sony ha lavorato bene nel mettere insieme Portal.

Ciò che colpisce di più, smaltito l'impatto iniziale, è il generoso display. Ci troviamo di fronte a 8" a 1080p e 60 Hz, ideali per giocare in full HD e fino a 60 fps: come vedremo nel punto in cui parleremo dell'esperienza di gioco, si tratta di una soluzione che permette di godere dei vostri titoli preferiti con una straordinaria nitidezza e con colori davvero vibranti.

Tutti i pulsanti sono dove vi aspettereste di trovarli, anche se qualche scelta di design è un po' infelice: sul dorso abbiamo il tasto di accensione, un pulsante di pairing e il bilanciere del volume, mentre nella parte frontale è presente la porta USB-C per la ricarica – piuttosto scomoda, rispetto a dove si trova di solito su DualSense.

Sono stati spostati il tasto PlayStation, ora sul lato dello stick sinistro, e quello per mutare il microfono, sistemato dal lato opposto. Tasti frontali e dorsali, grilletti inclusi, hanno il medesimo feeling del normale DualSense, compresi gli stick analogici: questo significa che, idealmente, potrebbero deteriorarsi o andare incontro al drifting proprio come sul controller standard – ma è una supposizione, dal momento che Portal è troppo giovane per potersi esprimere con certezza.

Accanto a essa è anche presente un jack da 3,5 mm per il collegamento delle cuffie cablate: una buona opzione, considerando che Portal non supporta il Bluetooth e utilizza la comunicazione wireless solo con la tecnologia proprietaria PlayStation Link – motivo per cui dovreste servirvi degli auricolari specificamente prodotti, come gli earbuds Pulse Explore.

Di seguito tutte le specifiche.

Dimensioni • 30 x 11,5 x 5 cm circa
• 400 grammi circa
Display • Touchscreen 8" a 1080p e 60 Hz
• Rapporto 16:9
Connettività • PlayStation Link
• Jack da 3,5 mm per cuffie

Come funziona PlayStation Portal

PlayStation Portal è pensata come macchina per il gioco remoto da PS5 e questo significa che non si può usare per nient'altro. Non c'è nessuna funzionalità, non potete installare app come YouTube e Spotify, non ha anche un'anima da tablet a cui affianca quella di schermo partner di PS5, no: una volta premuto il tasto di accensione, la rapida configurazione del vostro account assocerà la console domestica a Portal, a partire dal PSN ID.

Una volta fatto, imposterete la connessione internet e potrete cliccare sull'icona che permette di collegarsi a PS5. È necessario che la console sia accesa, e successivamente almeno in modalità riposo, per poter entrare virtualmente nella sua dashboard e cominciare a giocare.

Questo significa che PS Portal non ha un suo vero sistema operativo e anche le sue impostazioni personalizzabili sono ridotte all'osso: potete collegarvi a PS5, modificare la luminosità, la forza di grilletti e vibrazione, cambiare rete internet a cui siete agganciati e associare delle cuffie wireless. Queste impostazioni sono accessibili premendo su un angolo del touchscreen e non sono presenti dalla dashboard di PS5, che non rileva PS Portal aggiungendo eventuali voci ai suoi menù.

Una volta associate Portal e PS5, che quindi devono essere entrambe sempre connesse a internet, per scambiarsi dati, potete cominciare a giocare. Quando volete smettere, potete spegnere PS5 (premendo il tasto PlayStation, come fareste su DualSense) e vi ritroverete nella schermata iniziale di Portal, che vi comunicherà l'avvenuta disconnessione. A questo punto, basterà spegnere anche quest'ultima con il suo tasto preposto – anche perché, come detto, una volta spenta o mandata in modalità riposo PS5, Portal non ha nessuno scopo.

PS5 e PS Portal devono essere entrambe connesse a internet per poter giocare.
Attenzione, perché PS5 e Portal non devono essere necessariamente connesse alla stessa rete internet. Nel mio caso, ho fatto delle prove agganciandole a connessioni differenti e ottenendo dei buoni risultati – anche se non mi sono allontanata troppo da PS5: solo di un piano. Non sono riuscita invece a far collegare PS Portal all'hotspot del mio iPhone: dopo tentativi che duravano minuti interi, la handheld in questo caso restituiva un errore – non so se a causa sua o per qualche limitazione dello smartphone, che però utilizzo normalmente come hotspot con altri dispositivi.

Il fatto che Portal possa agganciarsi a una rete diversa da quella di PS5 significa che, sul piano teorico, funziona anche fuori casa, purché PS5 sia almeno in modalità riposo (così da potersi accendere) e sempre connessa. Considerate però che è fondamentale che la velocità di connessione sia buona e costante (sia quella di Portal, sia quella di PS5), per evitare brutti artefatti e soprattutto l'odioso input lag, che crea un ritardo tra l'immagine che vedete su schermo e quando l'azione viene eseguita.

Esperienza di gioco

L'esperienza di gioco offerta da Portal, non ci girerò intorno, sorprende in positivo. Nel mio caso specifico, l'ho messa alla prova con una connessione FTTC, che dei 100 mega promessi mi permette di riceverne la "bellezza" di 20 scarsi: ciò nonostante, una volta avviata la riproduzione remota di PS5 su Portal, ho avuto artefatti e un po' di lag solo nei primissimi momenti, su una connessione a 5 GHz.

Dopo una sorta di "caricamento" iniziale, insomma, sono riuscita a giocare con ottima qualità anche a giochi dove i riflessi sono importanti, come F1 23Horizon: Forbidden West. Ne emerge che, pur con una connessione tutt'altro che performante, Portal riesce a fare il suo, dando risultati anche migliori rispetto a quelli che ho visto su Logitech G Cloud (qui la mia video recensione, in caso vogliate approfondire) – che fino a oggi era stata quella più sorprendente, con il remote play.

Portal si impugna come DualSense, ma è necessario tenere la piattaforma in verticale per godere del suo schermo.
La cosa va a braccetto con lo splendido display di cui Portal è dotata: capita di tanto in tanto che ci sia qualche drop dei frame, ma nella maggior parte dei casi l'immagine rimane nitida e godibile, offrendo colori vivaci e piacevoli. Certo, il vetro del display è lucido e, se è vero che questo permette ai colori di essere più vibranti, lo è anche che si presta a riflessi di ogni tipo e perde qualcosina quando si cambia l'angolo di visione.

Cito l'angolo di visione non a caso: dal momento che Portal si impugna letteralmente con un DualSense, sappiamo che tutti teniamo il controller parallelo rispetto al pavimento, in orizzontale – e non alzato, rivolto con il touchpad verso di noi. Nel caso di Portal, invece, per vedere lo schermo è necessario tenere l'impugnatura in verticale, in modo che lo schermo sia bene alzato.

Tuttavia, per come il dispositivo è disegnato il peso tende a concentrarsi proprio verso il dorso, verso il lato dei grilletti, rendendo un po' faticoso alla lunga tenere Potal nella posizione corretta – col rischio di sporgersi e ingobbirsi un po' per avere l'angolo di visione migliore possibile, quando i vostri polsi inizieranno a cedere.

Al di là di questo, l'esperienza è immediata, lo schermo di alto livello e la risposta del controller molto precisa, come quella di un DualSense. Testando Forbidden West si apprezzano i grilletti adattivi, mentre Astro's Playroom fa sempre ottimo sfoggio della vibrazione.

Portal non prevede funzioni diverse dal gioco remoto, quindi le impostazioni sono pochissime e basilari.

Il touchscreen sostituisce il trackpad – anche se bisogna andare un po' a naso, visto che Portal arriva senza istruzioni approfondite e non ho ancora capito come lasciare i like in Death Stranding, che su DualSense erano affidati a un tocco rapido del trackpad: in questo caso, con il touch da un lato si apre la modalità foto e dall'altro Sam chiama gli altri giocatori, lasciandomi nel dubbio.

La durata della batteria è piuttosto buona (passano anche due ore, con la luminosità dalle parti del 60-70%, prima che perda la prima tacca) e la cosa è positiva, considerando che nella scatola non è presente una presa a muro. Questo significa che per ricaricare Portal dovete servirvi della porta USB-C frontale di PS5 (o di qualsiasi altra) – un dettaglio che potrebbe costringervi a rimanere più vicini del previsto alla console, per continuare a giocare.

Anche la resa audio è piuttosto buona e, una volta collegata a PS5, Portal inizierà senza problemi a riprodurlo dagli auricolari o dalle sue casse, a seconda di come l'avete impostata.

Se, insomma, PlayStation Portal fa molto bene quello per cui è stata costruita, è un peccato invece la gestione del suo fattore trasportabilità – che di fatto non c'è. È chiaro che sia stata pensata per l'uso domestico, magari in camera da letto mentre PS5 è in salotto, ma al momento non ci sono borse ufficiali che permettono di riporla e quando smetto di usarla ho un po' paura che possa rovinarsi o prendere polvere, posata sulla sua mensola con il pregiato display esposto. Immaginate doverla infilare in uno zaino o una valigia...

Offerte per PlayStation Portal

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Resa del gioco in streaming davvero buona, anche con una connessione non eccellente

  • Mantiene la familiarità del DualSense (e le sue peculiarità)

  • Display nitido e godibile

  • Qualità costruttiva top e grande solidità

Contro

  • L'ergonomia non è il massimo perché il peso tende verso il dorso del controller, facendovi inclinare il display

  • Niente supporto al Bluetooth in favore di PlayStation Link

  • Il prezzo rende Portal una soluzione davvero elitaria per il remote play

Commento

Considerando che nasce e vive come piattaforma pensata per il gioco remoto da PS5, PlayStation Portal fa in modo davvero eccellente il suo lavoro. Il design tutt'altro che accattivante (ma qui dipende dai gusti) trova ragion d'essere nel fatto che la handheld sia molto familiare una volta tenuta tra le mani. La possibilità di portare con sé i pregi di DualSense, tra vibrazioni e grilletti, si sposa a un ottimo display che rende giustizia ai titoli che giocherete. D'altro canto, l'impugnatura che replica quella di DualSense stanca più di quanto dovrebbe – perché nessuno gioca tenendo DualSense in verticale, come invece servirebbe fare con Portal – e la totale assenza di funzioni diverse dal remote play, compresa la possibilità di giocare i propri titoli in cloud da PlayStation Plus senza passare da PS5, un po' grida vendetta, considerando il prezzo del dispositivo.
Portal si incastra così all'interno di una strategia di PlayStation fatta di alti e bassi, in termini di accessori: è un dispositivo molto comodo per chi condivide la TV e il salotto con qualcun altro, anche se non riesce a realizzare il suo pieno potenziale e si "accontenta" di dedicarsi, per quanto bene, solo al gioco remoto. All'altro lato della medaglia, per assolvere a questa unica funzione è proposto a un prezzo estremamente alto, che rischia di assottigliare un po' la fetta di mercato che, nel lungo corso, avrebbe potuto conquistare. Soprattutto se lo scopo di Sony, come dichiarato, era  effettivamente quello di aumentare il tempo trascorso a giocare, e non monetizzare: a vedere la fascia di prezzo, verrebbe da ipotizzare l'opposto.
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