Recensione

One Piece Pirate Warriors 3, la recensione della versione Switch

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a cura di Francesco Corica

Staff Writer

Da qualche anno anche il pubblico di casa Nintendo ha imparato a conoscere i titoli della saga Warriors, grazie ai recenti capitoli dedicati alle saghe di Zelda e Fire Emblem; essi però non sono certo i primi (né saranno gli ultimi) tie-in che i ragazzi di Koei Tecmo ed Omega Force hanno realizzato. Il grande successo di Switch (e le vendite più che rispettabili di Fire Emblem Warriors) hanno dunque spinto gli sviluppatori a realizzare il porting di un altro dei loro lavori più celebri, dedicato alla saga di One Piece: Pirate Warriors 3. Scopriamo insieme se è stata una saggia mossa.

Diventerò il re dei pirati

La versione proposta per la console della casa di Kyoto è la Deluxe Edition, che include dunque tutti i DLC precedentemente usciti nelle versioni di altre console. Durante la modalità avventura potremo prendere parte alla maggior parte dei momenti chiave della saga di One Piece, dal primo incontro di Rufy con Zoro fino alla saga di Punk Hazard; presente anche un capitolo dedicato alla saga di Dressrosa, ma con una storia creata dagli sviluppatori dato che quando il titolo venne rilasciato originariamente non era ancora stata completata (uscì infatti nel Marzo 2015). Nel gioco sono presenti più di 50 personaggi (inclusi sia alleati che nemici) giocabili, ma durante la modalità avventura saremo costretti ad utilizzare solo quelli collegati strettamente al capitolo scelto; dopo aver completato però il livello almeno una volta, potremo affrontarlo con qualunque personaggio a nostro piacimento.

Pirati all’arrembaggio!

Limitazioni che vengono completamente rimosse nella modalità Diario dei sogni: dopo aver scelto il nostro pirata preferito dovremo conquistare ogni isola, affrontando relative missioni e boss: un modo per cercare di continuare a catturare l’attenzione del giocatore anche dopo avere completato tutti i livelli di gioco. Come da tradizione, in Pirate Warriors 3 dovremo fare fuori il maggior numero di nemici possibili, conquistando basi ed assicurandoci che i nostri alleati (la cui intelligenza artificiale poco sviluppata ci farà spesso snervare) non soccombano sotto i colpi degli avversari: la feature principale di questo titolo consiste nella barra Kizuna, relativa ai nostri alleati: dopo che essa raggiungerà il livello 2 potremo estendere le nostre combo grazie all’alleato scelto, che interverrà per infliggere ulteriori colpi al nemico e dopo che essa raggiungerà il massimo livello potremo scegliere di scatenarla e potenziare in maniera tremenda il nostro eroe: mossa particolarmente utile contro i boss di fine livello. Una feature che riteniamo particolarmente riuscita e che aiuta a dare unicità a questa variante della popolare serie di Musou.

Una ciurma a portata di mano

Se in Fire Emblem Warriors avevamo molto apprezzato la possibilità di scegliere se avere una risoluzione maggiore o i 60 FPS fissi, tale opzione non è invece presente su Pirate Warriors 3: se giocato in modalità portatile avrà sempre e comunque 30 FPS fissi senza cali, mentre in modalità Dock il gioco cercherà dove possibile di arrivare ai 60 FPS, che però non saranno fissi e che spesso caleranno fino ai 30. Il tutto a seconda della quantità di nemici presenti nella zona e dal livello stesso, anche se abbiamo notato che in alcuni dei livelli finali della modalità Avventura riesce a reggere più a lungo un maggior numero di frame. Il touch screen non è però stato implementato neanche all’interno dei menu di gioco: anche se non si tratta di una grave lacuna (significa unicamente che si dovrà utilizzare unicamente il controller anche per la selezione di modalità e personaggi) è comunque abbastanza sorprendente, anche in virtù del fatto che essa era presente all’interno di Fire Emblem Warriors e non sarebbe stato quindi complicato reintrodurla. Un’ulteriore nota riguarda la modalità co-operativa: anche in questo titolo è possibile giocare con un amico sfruttando unicamente i due Joy-Con separati, anche se non sarà possibile giocare con uno solo in modalità single-player: per poter sfruttare dunque l’opzione, bisognerà separare i controller solo una volta arrivati alla selezione personaggio e dopo aver confermato la volontà di giocare in 2; solo allora sarà possibile sfruttarli, con gli FPS che rimarranno fissi a 30 senza mai subire cali, altra conferma dell’ottimo lavoro fatto dal punto di vista tecnico.

Tecnicamente un porting di buona fattura

La campagna copre gran parte degli avvenimenti della saga

Tutti i DLC sono inclusi

Buon numero di personaggi giocabili[/vc_column_text]

Può diventare ripetitivo in fretta

Le telecamere potevano essere realizzate meglio

L’azione tende ad essere interrotta dalla trama

Intelligenza artificiale spesso non all’altezza[/vc_column_text]

7.0

La versione Switch di One Piece Pirate Warriors 3 si difende più che discretamente: non sarà la versione più graficamente dettagliata, ma è stato fatto uno sforzo notevole per garantire la stessa esperienza di gioco anche agli utenti di casa Nintendo. Restano naturalmente tutti i pregi e difetti di un titolo Musou, ma se vi piace la saga (ed il genere) e non avete ancora avuto modo di provare questo titolo, questa versione potrebbe fare al caso vostro.

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7

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