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RECENSIONE MOBILE

Octopath Traveler: Champions of the Continent | Recensione - Octopath gacha si può?

Un'occasione sprecata per espandere la nuova IP di Square Enix.

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di Octopath Traveler: Champions of the Continent
Octopath Traveler: Champions of the Continent
  • Sviluppatore: Square Enix
  • Produttore: Square Enix
  • Distributore: Square Enix
  • Piattaforme: MOBILE
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 28 ottobre 2020 (Giappone) - 27 luglio 2022 (Europa)

Da tempo immemore le case videoludiche tentano di portare sul mercato mobile le loro IP più celebri, con risultati altalenanti, tra pochi miracolosi successi e molti prodotti facilmente dimenticabili.

Nel 2020, Square Enix e Acquire hanno tentato di portare su smartphone Octopath Traveler, con il prequel Octopath Traveler: Champions of the Continent. Dopo ben due anni di attesa, il gioco è finalmente disponibili sugli store occidentali per dispositivi iOS e Android.

Con una buona dose di aspettative, e non senza timori, ci siamo lanciati per voi in quest’avventura mobile, per dirvi se vale la pena avviare il download.

Prima della storia che tutti conosciamo

Come abbiamo anticipato, Octopath Traveler: Champions of the Continent (solo CotC d’ora in poi) serve da prequel rispetto all’Octopath Traveler che tutti conosciamo. La storia, per la verità, offre tre route alternative: sarete chiamati a compiere questa scelta nelle prime fasi di gioco, ma potrete tranquillamente percorrere le altre successivamente.

La vicenda narrata avviene sempre nel continente di Orsterra. Impersoneremo i panni di un misterioso prescelto, in possesso dei cosiddetti Divine Rings, con il compito di recuperare quelli rimanenti, attualmente nelle mani di persone spietate che li utilizzano per i loro scopi.

Come da tradizione per i titoli mobile, la storia viene costantemente aggiornata con nuovi contenuti, e per esplorarla fino in fondo dovrete anche fare i conti con le classiche meccaniche di attesa (indirette, stavolta) dovute alle microtransazioni e alla componente gacha, su cui torneremo dopo.

Per quello che abbiamo potuto giocare, la storia fa il suo dovere: non siamo ai livelli di quella del gioco originale, ma si tratta comunque di un buon accompagnamento, che espande egregiamente il world building nell’ottica di costruire un universo di gioco ricco di spunti per il futuro della serie.

Graficamente, il gioco sfoggia un buono stile HD 2D, di cui abbiamo particolarmente apprezzato gli sprite dei personaggi, nonché le illustrazioni che li rappresentano, in linea con l’ottimo charachter design visto nel gioco originale.

Il cap a 30 fps potrebbe però far storcere il naso, specialmente per chi si trova a giocare con un device particolarmente performante; su questo fronte, sicuramente Square Enix avrebbe potuto fare di più, ma non si tratta di un problema in grado di pregiudicare l’esperienza di gioco.

Molto buona invece la colonna sonora, che rispetta gli alti standard qualitativi a cui Square Enix ci ha abituati nel corso degli anni (come per l'ottimo Bravely Default II, per capirci, che potete recuperare su Amazon) e che rimanda a quella (splendida per usare un eufemismo) dell'originale Octopath Traveler.

Certo, non ci troviamo di fronte ad una delle OST più memorabili di sempre, ma i brani riescono comunque a fare il loro dovere e potreste ritrovarvi a riascoltarli anche al di fuori delle partite.

Octopath Traveler su mobile, niente di più e forse qualcosa in meno

A livello di gameplay, CotC è sostanzialmente un adattamento mobile del gioco visto su console, con davvero poche differenze.

Si tratta sempre di un JRPG con combattimenti a turni, che adotta lo stesso sistema di combattimento che già conosciamo, con l’unica, importante differenza di poter avere fino ad otto personaggi nel proprio party.

Considerando che il gameplay del gioco base era ottimo (se non lo avete ancora giocato, e vi consigliamo proprio di farlo, potete recuperarlo su Amazon), non ci sono motivi per lamentarsi di un adattamento che ne ripercorre pedissequamente il cammino, anzi. Il gioco è stato anche farcito di quest secondarie, che vi terranno compagnia per un numero indefinito di ore, qualora voleste cimentarvi in esse, e vi permetteranno di scoprire maggiori dettagli sui vostri compagni di viaggio.

Nel corso dell’avventura, infatti, incontrerete molti personaggi, alcuni dei quali saranno reclutabili; il gioco pubblicizza, attualmente, oltre 60 personaggi da poter inserire nella propria squadra, un numero davvero ragguardevole che nasconde però un piccolo inghippo, su cui torneremo a breve.

Se il gameplay è stato adattato piuttosto bene, il sistema di controllo ha un po’ risentito del passaggio a mobile. I comandi touch funzionano, certo, ma non sono davvero il modo migliore di controllare il personaggio, che seguirà semplicemente la direzione da noi indicata su binari automatici.

Comprendiamo che la piattaforma prescelta comporti inevitabilmente dei limiti, ma si sarebbe potuto optare per un altro sistema di controllo, più efficace, visto che già altri JRPG sono riusciti a proporlo.

Al di là del tutorial iniziale, eccessivamente lungo e tedioso, il gioco riesce comunque a divertire, riproponendo la formula già sperimentata con il titolo originale. Se non fosse che…

Microtransazioni

Le microtransazioni in questo gioco si trovano nella parte gacha. Per reclutare nuovi personaggi nel party, infatti, dovremo affidarci agli ormai celebri “pull”, che ci permetteranno non solo di avere nuove unità ma anche di trovarne di livelli superiori.

Il drop rate è piuttosto basso, e sarà particolarmente difficile trovare unità di livello più alto. E questo non sarebbe un male, se non fosse che ben presto nel corso dell’avventura ci troveremo di fronte ad un’impennata del livello di difficoltà, che ci renderà la vita molto, molto difficile qualora non avessimo intenzione di spendere soldi.

Paradossalmente, CotC potrebbe essere definito un pay to win, dove però non ci sono altri utenti contro cui vincere, ma soltanto la storia del gioco. E definire un gioco single player pay to win è davvero sintomatico dell'aver spinto l’asticella della sopportazione un po’ troppo oltre il limite.

In difesa del gioco potremmo dire che le microtransazioni non sono pubblicizzate in modo aggressivo (tranne ovviamente durante la loro prima introduzione), ma questo conta poco quando il titolo ci mette di fronte all’impossibilità di proseguire se non spendendo denaro o passando ore ed ore di grinding. Ed anche le ore di grinding potrebbero non sempre bastare, vista la presenza di un level cap.

Insomma, siamo rimasti molto delusi dalla gestione delle microtransazioni. Il gioco non è certamente un capolavoro, ma avrebbe potuto essere un godibile companion del titolo principale se gestito nel modo giusto. Così stando le cose, invece, non ci sentiamo di consigliare il titolo a meno che non siate fan sfegatati dell’avventura originale e non vi sentiate sereni all’idea di spendere eventualmente denaro per proseguire nell’avventura.

Posso davvero giocarci gratuitamente?

A livello puramente teorico è possibile finire l’avventura senza spendere denaro, ma il livello di difficoltà, unito alla presenza di un level cap per le unità, rende molto difficile proseguire in certe sezioni a meno che non si vogliano sorbire ore ed ore di grinding.

Voto Recensione di Octopath Traveler: Champions of the Continent - Recensione


6.5

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Storia godibile

  • Battle system sempre ottimo

Contro

  • Sistema di controllo non ideale

  • Praticamente impossibile continuare senza ore di grinding o drop rari

Commento

Octopath Traveler: Champions of the Continent è un buon adattamento del gioco originale, di cui riprende l'ottimo battle system, condito da una storia interessante (ma non indimenticabile) che ci racconta i retroscena dello stesso universo narrativo che già conosciamo. Sarebbe tutto molto bello se non fosse per la quasi impossibilità di proseguire nel gioco senza ricorrere alle meccaniche gacha, con l'unica alternativa che consiste in ore ed ore di grinding. Square Enix potrebbe correggere il tiro, ma visto che sono passati due anni dalla release originale in Giappone non ci speriamo più di tanto.
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