Nier Reincarnation: Yoko Taro sfida il mercato mobile con una storia da ricordare
Una nuova storia nell'universo di Nier: scopriamola insieme.
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a cura di Nicolò Bicego
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Applibot
- Produttore: Square Enix
- Distributore: Square Enix
- Piattaforme: MOBILE
- Generi: Azione , Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 28 luglio 2021
La serie di Nier (a sua volta facente parte della saga di Drakengard) ha conosciuto un successo inaspettato con Nier: Automata, titolo uscito su PlayStation 4, Xbox One e PC nel corso degli anni passati. Questo improvviso favore di pubblico ha convinto Square-Enix a puntare sul brand molto di più rispetto al passato; il primo segno di questo nuovo atteggiamento è stato il rilascio di Nier Replicant, rifacimento del primo capitolo della saga apparso su Xbox 360 e PlayStation 3.
Il secondo segnale è l’arrivo in Occidente – evento tutt’altro che scontato – di Nier Reincarnation, titolo progettato per dispositivi mobile e pubblicato in versione beta nella terra del Sol Levante già l’anno scorso. Dal 28 luglio, il gioco è stato finalmente reso disponibile anche sugli storie digitali, ed è disponibile gratuitamente sia su dispositivi iOS che su dispositivi Android.
Noi, ovviamente, ci siamo fiondati a provarlo e siamo pronti a parlarvi della nuova fatica di Yoko Taro.
Chi sono io?
Come gli altri titoli della saga, anche Nier Reincarnation punta molto sul comparto narrativo. Anzi, come vedremo in seguito, possiamo dire che la storia è la componente principale del gioco.
In essa, andremo a vestire i panni di una misteriosa ragazzina senza nome: al suo risveglio, questa ragazza incontra un altro personaggio dalle fattezze simili a quelle di un fantasma e dal background altrettanto enigmatico, che si fa chiamare semplicemente Mama. La ragazza scoprirà così di aver perso la voce, e Mama si proporrà di accompagnarla in un viaggio alla ricerca di ciò che ha perduto.
Fin dalle battute iniziali, possiamo intuire che la ragazza ha perso molto più della sua voce, ma Mama non sembra intenzionata a sbottonarsi subito su quello che sa. Le due si addentrano così in un luogo chiamato The Cage, una sorta di prigione che Mama sembra conoscere bene. La storia principale, poi, contiene al suo interno un’altra storia: proseguendo nella prigione, infatti, incontreremo delle statue che Mama chiamerà Dark Scarecrow, che si legano alle storie delle armi e ai ricordi in modi che non vi anticipiamo. Sappiate, però, che solo ripristinando le storie come erano la ragazza potrà proseguire nel suo percorso.
Siete un po’ confusi? Lo ammettiamo, lo siamo un po’ anche noi. Il gioco ci mette di fronte a molti misteri fin dall’inizio, ed alcuni riceveranno una spiegazione soltanto dopo molte ore di gioco. Insomma, se avete giocato all'ottimo Nier Automata o al recente Nier Replicant, sapete che Yoko Taro ha uno stile di scrittura tutt’altro che lineare, e Nier Reincarnation non sfugge a questa regola.
Con il tempo, però, comincerete a mettere insieme i pezzi del puzzle. Comincerete a capire che le storie delle armi, inizialmente sconnesse, sono in realtà legate tra loro, e comincerete anche a scoprire di più sulla ragazza e sul suo viaggio. Fin dall’inizio, però, l’atmosfera che si respira nel gioco ricorda da vicino quella degli altri Nier; le storie dei personaggi sono malinconiche, i loro finali dolcemari, ed anche in questo caso vediamo esplorate tematiche come il rapporto tra l’uomo e le macchine. Insomma, da un punto di vista narrativo c’è molta carne al fuoco, ed il gioco si rivela più che degno di portare il titolo che ha.
Anche da un punto di vista tecnico, il gioco si difende egregiamente. Giocando con la risoluzione migliore, Nier Reincarnation è in grado di lasciare a bocca aperta, grazie ad una direzione artistica fresca ed ispirata. La nostra prova si è svolta su un Galaxy S20 FE, e non abbiamo rilevato alcun problema di sorta anche giocando con le migliori impostazioni tecniche.
Il comparto sonoro si rivela un altro fiore all’occhiello del titolo sviluppato da Applibot: le tracce scelte sono davvero meravigliose, ed alcune non hanno niente da invidiare a quanto proposto da Nier Automata. Se quel genere di composizione rientra nei vostri gusti musicali, qui troverete pane per i vostri denti.
Tanto da vedere, poco da giocare?
Vi abbiamo parlato sino ad ora della storia di Nier Reincarnation. Vi starete quindi sicuramente chiedendo come si comporta il titolo a livello di gameplay, se magari è stata ripresa la formula dinamica proposta da Platinum Games con Nier Automata. La risposta è no.
Il gameplay, in effetti, sembra quasi essere secondario rispetto al resto, quasi accessorio. Ma andiamo con ordine. Il gioco si divide in tre fasi, nettamente distinte dal punto di vista della giocabilità. Abbiamo le fasi di esplorazione con la ragazza senza nome: qui ci muoviamo in ambienti tridimensionali, con il compito di spostare la ragazza attraverso le diverse location della prigione. Il percorso è abbastanza lineare, tranne qualche raro bivio; ed in effetti, è possibile impostare il movimento su “auto”, in modo che la ragazza si muova da sola.
Abbiamo poi le storie delle armi: quando entreremo in esse, prenderemo il controllo del protagonista della storia, ed inizieremo a muoverci su un piano bidimensionale, anche in questo caso in modo estremamente lineare. È possibile saltare queste fasi attraverso un pulsante, anche se questo rischia di farci perdere frammenti di storia. Infine, abbiamo le battaglie. Tanto con la ragazza, quanto con i protagonisti delle storie, ci troveremo ad affrontare dei combattimenti in tempo reale. In un certo senso, questo è l’unico momento in cui si “gioca” davvero; ma il modo in cui è stato concepito il battle system rende queste fasi superflue, se non addirittura noiose.
Partiamo dalle basi: ci troveremo ad avere in campo diversi personaggi, che potranno essere scelti a piacimento attraverso un apposito menù; potremo equipaggiarli con l’armamentario che preferiamo, e potremo anche fare salire di livello sia i personaggi che le armi.
Potremo anche farli accompagnare da delle creature che daranno loro man forte in battaglia. Tutto questo, però, diventa inutile dal momento che le battaglie vengono condotte in buona parte dal gioco in completa autonomia. Gli attacchi di base, infatti, vengono eseguiti in automatico. Il nostro unico compito sta nel manovrare gli attacchi speciali dei personaggi, gestendo i tempi di ricarica delle loro abilità.
Come potrete bene immaginare, si tratta di un compito piuttosto banale e, in fin dei conti, noioso. Ed è probabile che gli sviluppatori se ne siano bene accorti: hanno pensato infatti di inserire due opzioni, una per velocizzare i combattimenti, l’altra per farli svolgere completamente in automatico dall’intelligenza artificiale. E non ve lo neghiamo: dopo qualche ora di gioco ci siamo avvalsi di entrambe le opzioni, perché i combattimenti, più che essere divertenti in sé e per sé, erano diventati semplicemente un fastidioso intermezzo da completare per accedere al successivo pezzo di storia.
Certo, rimane necessario far aumentare di livello il proprio party, pena cocenti sconfitte, ma una volta eseguito questo semplice compito tramite il menù potremo andare avanti ignorando completamente le battaglie, visto il loro scarso appeal.
Il gioco è anche ricco di attività secondarie: abbiamo side-quest, alcune delle quali legate ad eventi temporanei (attualmente è disponibile un evento cross-over con Nier Automata), quest giornaliere, l’immancabile sezione gacha tramite la quale ottenere armi, personaggi e così via; tutto questo, però, diventa piuttosto inutile nel momento in cui le battaglie, attorno a cui queste attività secondarie ruotano, sono così… noiose. Lo abbiamo ripetuto fin troppe volte ma, davvero, non c’è parola migliore per descrivere il battle system del gioco.
Tenendo conto di quanto abbiamo detto, vediamo che Nier Reincarnation è un gioco nettamente diviso in due. Da una parte, abbiamo un ottimo comparto narrativo, sorretto da una splendida direzione artistica e da un’incantevole colonna sonora; dall’altra abbiamo un gameplay accessorio, limitato, che si rivela essere quasi un fastidio nel godimento della storia.
La valutazione finale risente inevitabilmente di questo dualismo, di questa incapacità del gioco di trovare un equilibrio sinergico tra le due anime. Sarebbe stato forse meglio, per avere un’esperienza più coerente, eliminare completamente le battaglie; oppure, d’altra parte, sarebbe stato meglio pensare ad un battle system più incisivo, premiando la capacità del giocatore di prepararsi strategicamente ad affrontare gli avversari con il giusto equipaggiamento.
Così facendo, invece, il battle system rischia di non accontentare nessuno, né chi vuole solamente godersi la storia (perché dovrà comunque affrontare le battaglie), né chi si aspettava una componente RPG più curata.
Questo, purtroppo, ci impedisce di consigliare il download a tutti quanti, nonostante la bontà di molti aspetti di Nier Reincarnation. Vi consigliamo di correre a scaricarlo se vi siete innamorati di Nier per la sua storia e se volete rivivere l’atmosfera malinconica del mondo creato da Yoko Taro, a patto di essere disposti a chiudere un occhio sul debole gameplay di Nier Reincarnation; se invece il gameplay è per voi un aspetto fondamentale in un titolo, il nostro consiglio è quello di passare oltre.
Se non avete ancora recuperato l'ottimo Nier Replicant, vi consigliamo di approfittare di questa offerta ad un prezzo scontato.
Voto Recensione di Nier Reincarnation - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Storia convincente ed appassionante
-
Comparto estetico e sonoro di alta qualità
-
Molte cose da fare
Contro
-
Gameplay limitato, specialmente nelle battaglie
Commento
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