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Recensione

NBA 2K25 | Recensione - Si migliora, ma...

NBA 2K25 torna con un grosso miglioramento delle animazioni e dei movimenti, ma non introduce novità di peso: vediamo la recensione.

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a cura di Giulia Garassino

Redattrice

In sintesi

  • Finalmente ogni giocatore possiede i suoi movimenti.
  • Sarà facile e fluido tirare e dribblare.
  • La Carriera femminile ci piace solo a metà.

Informazioni sul prodotto

Immagine di NBA 2K25
NBA 2K25
  • Sviluppatore: Visual Concepts
  • Produttore: 2K Games
  • Distributore: Take-Two Interactive
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PC , PS5 , XSX , XONE , PS4
  • Generi: Sportivo
  • Data di uscita: 6 settembre 2024

Finalmente abbiamo avuto la possibilità di metterci alla prova con il nuovissimo NBA 2K25, uno dei titoli sportivi che più attendo ogni anno – soprattutto dopo l’incredibile performance di Stephen Curry alle Olimpiadi di Parigi 2024. Dopotutto, vedere certi fenomeni in gioco, risveglia sempre quella voglia di scendere in campo e provare a ripetere (più o meno) quello che riescono a fare. E chi meglio di NBA 2K25 poteva offrire questa opportunità?

Quindi, speranzosi di trovare un gioco rinnovato, ma soprattutto piacevole, siamo scesi nei campi virtuali dedicati alla NBA e abbiamo testato tutto quello che potevamo per potervi riportare la nostra esperienza. Quest’anno, il gioco prevede un miglioramento globale delle animazioni e, di conseguenza delle giocate: a differenza del passato, infatti, i movimenti non sono stati tracciati soltanto sui giocatori di rilievo, ma su tutti quelli presenti in campo. Il lavoro è stato decisamente complesso, ma ha dato effettivamente i suoi frutti.

Oltretutto, già dai primi momenti, abbiamo potuto osservare uno scenario decisamente più in linea con la realtà, merito anche dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale. E, questa volta, all’interno di NBA 2K25 troviamo anche la Carriera femminile, anche se, questa ci ha lasciati decisamente delusi, dal momento che risulta più che limitata rispetto a quella maschile.

Senza ulteriori “spoiler”, scendiamo allora più nei dettagli della nostra analisi.

Come nella realtà

NBA 2K25 si presenta poco rinnovato a livello di contenuti, sebbene presenti dei grandi miglioramenti a livello di realismo e animazioni, ma andiamo per gradi.

Senza accesso a server e online, sarà possibile soltanto accedere alle partite classiche o alla modalità freestyle che ci consente di tirare, dribblare da soli o – sempre da soli – di imparare a giocare a NBA, grazie ai piccoli tutorial di base.

Sarà disponibile una sezione per principianti, in cui imparare proprio le nozioni di base del gioco, oppure una sezione più avanzata che ci permette di migliorare le nostre abilità. La modalità per principianti dura circa una decina di minuti e consente a tutti di ricevere un’infarinatura generale sul gioco e sul basket.

Nei primi momenti di gioco, per quanto riguarda il gameplay, non abbiamo percepito un vero e proprio cambiamento rispetto al passato, se non sul sistema di animazioni e dribbling in cui entra (finalmente) in gioco l’IA.

Se nei capitoli precedenti, infatti, le attenzioni venivano date solo ai giocatori di un certo peso, quest’anno ogni giocatore dell'NBA – da Curry ai meno celebri – si muove e tira esattamente come farebbe nella realtà.

Ora tutti i giocatori replicano in modo fedele i movimenti reali, aumentando il senso di coinvolgimento in campo.
Nello scorso capitolo il movimento realistico, infatti, era stato dato soltanto ai giocatori che si prestavano al motion play: in studi appositi e ospiti di 2K, si facevano installare de rilevatori addosso, si muovevano e venivano tracciati, così da replicarne poi il movimento in gioco. Adesso, con l'uso dell'intelligenza artificiale, il team di sviluppo è riuscito a replicare i movimenti e le azioni semplicemente guardando le partite.

L’IA è stata così in grado di ricreare tutti i movimenti, anche quelli dei giocatori che fanno comparse da cinque minuti in campo. Quindi, chiunque scenda in campo si esibisce nei propri movimenti, sia di dribbling, sia di corsa senza palla, sia di tiro. Qualunque sia l’azione che sta compiendo, lo spostamento del corpo riflette quello reale.

Si tratta di una feature veramente piacevole da osservare – qualcosa che, finalmente, rende il gameplay molto più realistico e che, personalmente, ho trovato veramente interessante da vedere all'opera.

Pronti a fare canestro

Per quanto concerne il sistema di tiro, a differenza dell'anno scorso, in NBA 2K25 sono presenti diverse impostazioni sul rilascio. In NBA 2K24, il tiro veniva effettuato in base alla bravura di un utente nel rilasciare il pulsante del tiro – insomma, in base al proprio tempismo: se veniva rilasciato nel punto giusto, avevamo garanzia di un tiro perfetto e la palla entrava. Se, al contrario, il rilascio non era corretto c'era meno probabilità che entrasse.

Invece, quest'anno ci sono delle impostazioni differenti: è sempre possibile sfruttare questo sistema che si basa sul tempismo, oppure è possibile sfruttarne uno che rende l’abilità dell’utente meno importante rispetto alla bravura del giocatore che sta usando in campo.

Per esempio, selezionando Stephen Curry e tirando da tre, a prescindere che il rilascio del tasto sia effettuato bene o male, probabilmente il tiro entrerà nello stesso – e questo perché, nella realtà, Curry non avrebbe sbagliato quel canestro in quelle condizioni. Questa opzione era presente negli NBA precedenti, è stata rimossa in NBA 2K24 ed è tornata in NBA 2K25.

In generale, notiamo un miglioramento sia sul dribbling che sul tiro per quanto concerne la fluidità. Non c’è un reale cambiamento al resto del gameplay, ma il tiro è decisamente più fluido che in passato. Sembra che, rispetto agli anni precedenti, anche il sistema di rilascio sia meno “spezzato” e, quindi, tutto il gioco risulta decisamente più bello e fluisce in modo migliore. 

Naturalmente, notiamo la novità sui giocatori più forti, ma sono quelli meno importanti a subire veramente un cambio nelle animazioni, visto che non erano stati praticamente calcolati in passato. Per quanto concerne la difficoltà, invece, controller alla mano non abbiamo percepito una reale differenza rispetto al capitolo precedente, in nessuno dei campi più importanti: dribbling, tiro e difesa.

Una Carriera che piace solo a metà

In NBA 2K25, come nel precedente 2K24, sono presenti sia la Carriera maschile che quella femminile, sebbene si trovino ancora su due piani completamente differenti.

Se decidiamo di vestire i panni di una giocatrice donna avremo davanti due scenari: potremo iniziare come una ragazza che è riuscita ad attirare le attenzioni al college e che, quindi, viene scelta nella prima posizione al draft, oppure come una donna che ha giocato molto in Europa, vincendo tanto, e che è andata in America per sfruttare l'occasione.  Nel primo caso, quindi, saremo una giocatrice alle “prime armi” con tutta la carriera davanti; nel secondo, invece, partiremo già come una giocatrice forte, pronti a imporci anche in un nuovo continente.

Fin qui tutto interessante, peccato che la Carriera femminile si fermi sostanzialmente a questo. C’è una base di narrazione, ma non abbiamo la città, la possibilità di girare liberi né scegliere chi essere anche fuori dal campo. Una delusione vera e propria, considerando il raffronto con la controparte maschile.

Per quanto concerne la Carriera maschile, infatti, avremo tutto il pacchetto a disposizione, sebbene rimanga un dettaglio che, personalmente, non amo troppo. Nelle fasi iniziali, infatti, saremo noi a scegliere la nostra squadra, senza essere "draftati". Avremo la possibilità di iniziare subito a giocare nella NBA, oppure, potremo decidere di entrare subito nella città e giocare nelle partite della stessa, senza alcun cambiamento rispetto all’anno precedente.

Il connubio tra pulizia grafica e animazioni migliorate rende NBA 2K25 decisamente bello da osservare.
All’interno di NBA 2K25 è anche presente una sorta di cuore della dinastia, dove, praticamente, rivivere le partite vecchie della propria carriera. Per farvi un esempio, avremo modo di rigiocare le partite di quanto eravamo dei ragazzini, in una sorta di flashback che potremo ripetere quante volte vogliamo, come se si trattasse di vere e proprie missioni. 

Per il resto, il gioco è davvero molto simile a tutti gli anni, non ci sono particolari e sconvolgenti cambiamenti rispetto al passato. La versione Hall of Fame ci ha permesso di creare un personaggio leggermente migliorato, grazie ai quasi 100mila crediti a disposizione, ma nulla di più o di particolare.

Piacevole alla vista

Dal punto di vista tecnico, come è lecito aspettarsi, NBA 2K25 non delude affatto e rimane sempre piacevole a vedersi. Il connubio tra pulizia grafica e animazioni migliorate rende il tutto decisamente bello da osservare, oltre che gradevole da giocare.

Come accennavamo, siamo rimasti davvero molto colpiti soprattutto dal lavoro sulle animazioni, che ha reso il gameplay davvero affine alla realtà. Vedere dribblare il proprio giocatore preferito esattamente come lo farebbe nella realtà è stato emozionante.

Dal punto di vista del coinvolgimento, insomma, NBA 2K25 permette agli appassionati di vivere virtualmente il loro sport preferito: con le finezze tecniche apportate, il nostro amato Curry si muoveva basso, con un baricentro basso – ma non è solo quando possiede il pallone che rispecchia la realtà: lo fa in ogni momento in gioco.

Voto Recensione di NBA 2K25 | Recensione


7.2

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Il supporto dell'IA ha reso possibile dare movimenti rifiniti e animazioni rinnovate e realistiche a tutti i giocatori

  • Tiro e dribbling molto migliorati rispetto al passato

Contro

  • In termini di puri contenuti, non ci sono reali innovazioni rispetto ai capitoli precedenti

  • Se siete tra coloro che giocano online, non aspettatevi novità per le microtransazioni

Commento

NBA 2K25 si rinnova dal punto di vista di animazioni e movimenti ed è un aspetto che ci ha piacevolmente colpiti: finalmente, tutti i giocatori si muovono come nella realtà. Utilizzare l'IA in questo modo è stata insomma una mossa vincente, poiché ha favorito il coinvolgimento e reso le partite più verosimili alla vista.
Abbiamo apprezzato anche le novità relative a tiro e dribbling, che si rendono decisamente più fluidi e anche più semplici, volendo, per i neofiti. 
Peccato, però, che le innovazioni dal punto di vista contenutistico siano pressoché nulle, adagiandosi sulla formula degli anni passati, senza miglioramenti significativi negli equilibri (anche di monetizzazione) per chi gioca online e con una Carriera femminile lontana anni luce da quella maschile. Una totale assenza di innovazione, da questo punto di vista, che non possiamo non sottolineare.
NBA 2K25 rimane quindi un gioco validissimo per gli amanti del grande basket e compie passi in avanti rispetto all'iterazione precedente, ma non nasconde di sapere bene di poter stare comodo sul suo trono anche perché non c'è nessuno che stia anche solo provando a insidiarlo.
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