L’estate volge al termine e anche gli smartphone dei videogiocatori iniziano a patire meno il surriscaldamento, messo a dura prova proprio nei mesi più caldi dell’anno da vere e proprie killer app, come il discusso Pokémon GO. I dati però sono piuttosto chiari, e indicano come tantissime persone giochino con i loro dispositivi mobile e come, soprattutto, siano anche ben disposti a spendere qualche soldino nelle microtransazioni, forse in maniera ancor più marcata di quanto avviene su console e su PC. Tante aziende si ritrovano quindi tra le mani licenze di famosi brand e una di queste è proprio Bandai Namco, che vanta addirittura i diritti dei manga shonen più popolari, quali One Piece e Naruto. Proprio di quest’ultimo vogliamo parlare. Non del manga, sia chiaro, che già troppi coltelli sono stati rigirati nella piaga, quanto del nuovissimo gioco mobile Naruto Shippuden: Ultimate Ninja Blazing, disponibile anche qui da noi dal 30 Agosto scorso su iOS e Android.
Avere un ninja a portata di mano
Il pubblico mobile non è molto simile al pubblico core dei videogiochi sulle piattaforme principali. Bastano un paio di tap sul display del proprio smartphone ed ecco che hanno subito accesso ad una quantità spropositata di giochi/app, spesso gratuite*. L’asterisco si vuole riferire, in chiave anche un po’ ironica, al fatto che ovviamente gli sviluppatori in qualche modo dovranno pur tirar su qualche soldino, e quindi si rifanno a pubblicità o microtransazioni. Proprio nel caso di queste ultime è anche interessante vedere come, chi non è inizialmente minimamente interessato a spendere nulla, si lasci poi prendere fino a sborsare decine, se non addirittura centinaia di euro con il passare del tempo.
Il free-to-play con acquisti in app è un sistema ormai collaudato su mobile e Naruto Blazing non poteva certo essere l’eccezione. Questo meccanismo viene anche sfruttato in modo abbastanza furbo e vi spiegheremo il perché tra un attimo. Il sistema di gioco è basato sulle missioni, divise tra le varie categorie: storia, per ripercorrere le avventure del biondo aspirante Hogake della Foglia e dei suoi compagni sin dall’inizio, supportato anche da screen presi direttamente dalla serie animata; missioni speciali, subito con un livello di difficoltà mediamente molto alto e suddivise per grado di difficoltà e con un tempo limite per essere portate a termine e guadagnarsi le rispettive ricompense; altre missioni di allenamento che vengono utilizzate inizialmente per familiarizzare con tutte le dinamiche di gioco attraverso un tutorial guidato o accumulare punti extra. Non è però possibile giocare ad oltranza finché se ne ha voglia, ma tutto viene gestito da un particolare sistema di stamina, ossia un quantitativo di punti che si accumulano col trascorrere del tempo e che possono essere spesi per avviare una missione. Inizialmente questo passa totalmente inosservato al giocatore, poiché il passaggio di livello ricarica totalmente la stamina e le prime missioni sono perfettamente tarate per concedere il giusto numero di missioni affinché si possa sempre livellare. Già verso il terzo capitolo della storia le cose iniziano però a farsi più chiare: le missioni diventano più ostiche e più costose, e anche il fallimento della stessa diventerà improvvisamente una possibilità concreta, lasciando così presto o tardi il giocatore con stamina insufficiente a partecipare ad una nuova missione subito, costringendolo dunque o ad aspettare affinché si ricarichi o attraverso acquisti con valuta reale.
Tutto sta in come ti muovi
Parlando invece di gameplay vero e proprio, se così si può definire, tutto parte dalla composizione della squadra. Ovviamente avremo da subito Naruto Uzumaki, il nostro protagonista, e sarà altresì possibile scegliere un giocatore reale da una lista come compagno di scorribande e, se già ottenuti, altri che sia stato possibile sbloccare durante le missioni precedenti. Il Team viene così composto da tre titolari, ai quali corrispondono altrettanti sostituti, che è possibile far subentrare all’occorrenza. Gli stage sono minimalisti e prendono spunto da alcune delle ambientazioni già viste nel manga, mentre tutto il combattimento si basa su un sistema di posizionamento. Ogni personaggio ha infatti un raggio d’azione nel quale può attaccare i nemici. Durante il suo turno è possibile trascinarlo in una parte qualsiasi dello schermo e, qualora avesse qualche nemico all’interno del proprio raggio d’azione, procederà all’attacco. La cosa interessante riguarda però le combo: posizionandosi con un nemico già in range di uno o due dei nostri altri personaggi, partirà una concatenazione di attacchi da parte di tutti gli elementi coinvolti della nostra squadra, amplificando i danni notevolmente. A tutto questo vanno aggiunte ovviamente le abilità, che consumano del chakra, ossia la barra azzurra attorno all’icona del personaggio, ma per gli attacchi valgono quasi le stesse regole di quelli semplici. L’unica variante è che talune abilità possono avere dei campi d’azione particolare, come ad esempio in linea retta o anche a croce. Sta quindi nell’abilità strategica del giocatore riuscire a posizionare ogni suo elemento nella casella più efficiente, tenendo conto che tenerli tutti praticamente incollati pone tutta la squadra nella posizione di ricevere a sua volta attacchi concatenati multipli.
In linea di massima il concetto è interessante ma, purtroppo, praticamente solo abbozzato. Piuttosto che renderlo una partita di scacchi con uno scacchiere totalmente libero, la vera incidenza delle proprie scelte sul posizionamento è in realtà piuttosto relativa, se non addirittura limitata. Molto dipende invece dal livello dei proprio personaggi, che occorrerà allenare attraverso due sistemi, detti potenziamenti e risveglio, nei quali è possibile utilizzare tutti gli elementi, o solo alcuni per il risveglio, conquistati fino a quel momento e considerati inutili per fini pratici.
Tutto questo va dunque a sbattere ovviamente con il livello di difficoltà, che cresce man mano in maniera esponenziale, mettendo costantmente il giocatore nella posizione di dover essere molto paziente o disposto ad aprire il portafoglio. Da un lato può essere frustrante vedere certe limitazioni così penalizzanti, d’altra parte queste arrivano dopo un periodo di tempo che potrebbe di per sé essere sufficiente a separare i giocatori più casual, che nel frattempo avranno già perso interesse nel gioco, da quelli che invece trovano un importante stimolo a giocare frequentemente, ottenendo magari anche tutte le ricompense previste per l’accesso giornaliero e mensile, e per i quali spendere qualche euro potrebbe non essere poi un’idea tanto remota.
Parlando di estetica e di tutti gli elementi un po’ di contorno, va elogiato da una parte lo sforzo di ricreare l’atmosfera tipica che ha reso famoso il brand Naruto, con tutte le sue peculiarità più apprezzate ma anche quei tratti più anonimi per gli elementi secondari. Pur ricordando che si sta parlando di un software mobile, più vicino ad un’app che ad un gioco vero e proprio, le musiche e i suoni delle varie animazioni sono molto evocativi ma, nel complesso, non possiamo negare di aver visto comunque di meglio anche solo nel campo delle app o dei giochi integrati nell’ecosistema Facebook. Da segnalare, infine, un consumo di batteria decisamente accettabile, specie se paragonato con gli standard attuali.
*Testato su Sony Xperia Z3 Compact – Android Marshmellow 6.0.1*
– Vanta una licenza con una grande risonanza
– Immediato e semplice per tutti, anche per chi non mastica l’inglese
– Gli manca quella scintilla per brillare di luce propria
– Omologato alle meccaniche di altre app fin troppo simili
– Praticamente indirizzato ai soli fan di Naruto…
– … anche loro non faticheranno a stufarsi molto probabilmente.
Naruto Blazing è qualcosa che probabilmente i fan dei ninja shonen non stavano aspettando ma che forse potrebbero anche apprezzare, rientrando in quell’ottica di una partitina ogni tanto per riempire quei 5 minuti liberi. Non presenta sostanziali novità, né elementi particolarmente appassionanti, ma resta comunque un’esperienza immediata, veloce e non richiedere un’attenzione costante. Se avete amato le avventure del mangaka Masashi Kishimoto, vi consigliamo di dargli una possibilità. Potreste rimembrare le prime emozioni che vi fecero legare all’opera o, nel peggiore dei casi, disinstallerete l’app senza grossi rimpianti.