Naraka: Bladepoint | Recensione – Com'è un battle royale all’arma bianca?
Tra fendenti, parkour e abilità mistiche per farsi largo nel mondo dei battle royale
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a cura di Marino Puntorieri
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: 24 Entertainment
- Produttore: 24 Entertainment
- Distributore: NetEase
- Piattaforme: PC , PS5 , XSX , XONE
- Generi: Azione , Picchiaduro
- Data di uscita: 12 agosto 2021 (PC) - 23 giugno 2022 (XSX) - 22 dicembre 2022 (Xbox One) - 13 luglio 2023 (PS5)
Che il mondo dei battle royale viva in un eterno conflitto di odio e amore per le numerose schiere di videogiocatori è un dato di fatto, che qualche team provi ancora a scommetterci sopra idee e risorse, invece, non è minimamente dato per scontato. Nonostante si parli di un settore decisamente saturo di produzioni, nel caldo torrido di agosto imperversa sul mercato Naraka: Bladepoint, progetto realizzato dalla software house 24 Entertainment con l’obiettivo di dare proprio uno scossone al mercato di riferimento.
Siamo semplicemente di fronte l’ennesimo battle royale visto e rivisto? Assolutamente no, perché il titolo in analisi – al netto del chiaro riferimento al genere citato – offre un gameplay totalmente incentrato sui combattimenti all’arma bianca; una scelta che potrebbe far oscillare l’interesse di tutti quegli utenti stufi della classica sopravvivenza spara-spara vista dei titoli più blasonati e che rappresenterebbe una ventata d’aria fresca.
Ovviamente intraprendere questa nuova strada è necessario, ma non sufficiente, per convincere senza indugi i videogiocatori, e infatti andremo ad evidenziare tutte quelle scelte (anche stilistiche) che rendono Naraka invitante come pacchetto nel suo insieme sia per i più avvezzi sia per i neofiti, e magari pronto a ritagliarsi un suo spazio sul mercato.
Abbiamo testato per diversi giorni una versione day one su Steam di Naraka: Bladepoint, tra dubbi e certezze di una produzione dalle molteplici sfaccettature, e ne siamo rimasti discretamente colpiti. Andiamo con ordine.
Il più forte tra i guerrieri
In Naraka: Bladepoint non abbiamo chissà che trama da scoprire, se non un semplice pretesto per gettare fino a 60 giocatori nella pittoresca mappa di gioco a combattere con le unghie e con i denti per la sopravvivenza.
Parliamo di un gioco mortale dove i guerrieri più coraggiosi da ogni angolo del globo si riuniscono per competere e ottenere come ricompensa i poteri di una vera e propria divinità, il tutto sotto lo sguardo di un gigantesco serpente demoniaco – richiama la figura della mitologia cinese Bashe – che talvolta si manifesta nel cielo e che con suo il manto squamoso restringe costantemente la safe zone, come nei più tradizionali battle royale.
Lo stile chiaramente orientale del titolo si riflette fin dal menù di gioco, dai dettagli riscontrabili tra i personaggi selezionabili sia per lineamenti sia per i variegati (talvolta volutamente esagerati) costumi o cosmetici, fino agli asset utilizzati per la mappa di gioco. L’isola di Naraka:Bladepoint è una vera e propria arena che alterna distese di alberi rigogliosi ad abitazioni e palafitte delle più disparate forme in linea con lo stile menzionato, senza dimenticare templi e torri sviluppate soprattutto verticalmente e che favoriscono scontri o semplici spostamenti rapidi su più livelli.
Il progetto di 24 Entertainment offre una classica modalità battle royale in solitaria o in team da tre giocatori, con quest’ultima non proprio consigliata agli utenti sprovvisti di un paio di cuffie – essenziali per la collaborare tra compagni di squadra. Non manca nemmeno una modalità deathmatch tutti contro tutti denominata “Bloodbath” che, al netto di combattimenti molto più caotici, rimane una valida alternativa.
L’arte della sopravvivenza
Come anticipato a inizio articolo, ciò che contraddistingue fin dal primo match Naraka: Bladepoint dai concorrenti è il suo gameplay completamente incentrato sulla spettacolarità dei combattimenti ravvicinati all’arma bianca. Il combat system si stratifica su fendenti verticali e orizzontali da poter concatenare – anche attraverso colpi caricati – a seconda della tipologia di arma imbracciata tra spade, lance, e katane suddivise per rarità – con i classici colori bianco, blu, viola e giallo che ne contraddistinguono il valore per danni e resistenza.
Oltre a raccogliere oggetti differenti per curarsi o riparare l’armatura, infatti, bisogna tenere sotto controllo l’usura delle armi; bastano pochi fendenti per danneggiarle e se non vengono utilizzati i kit adeguati si rischia di azzerare la propria capacità offensiva nei momenti di maggiore necessità. Considerando la rapidità di movimento e degli scontri, le manciate di secondi necessari per curarsi o sistemare le proprie armi vengono percepiti come un’eternità e ammettiamo come durante i combattimenti più concitati avremmo preferito una soluzione più efficiente.
In realtà in Naraka: Bladepoint non mancano nemmeno le opzioni offensive dalla media distanza tra fucili, archi e cannoni, ma rappresentano – come è giusto che sia – una soluzione accessoria, utile come supporto per i compagni di squadra o per tendere qualche agguato rimanendo nascosti nell’ombra.
Come se non bastasse, ogni guerriero tra i sette che compongono il roster al day one presenta un’abilità e una ultimate peculiari da poter utilizzare per ribaltare le sorti di una battaglia; opzioni che se da un lato impreziosiscono gli scontri dall’altro rischiano, però, di minare il bilanciamento generale.
Alcune abilità rendono il proprio eroe invisibile per alcuni secondi, permettono di lanciare sfere di energia o rallentare i movimenti avversari tramite tempeste di sabbia, ma non mancano nemmeno ultimate eccessivamente potenti come una trasformazione in un colosso a quattro braccia che richiama il guerriero Vajra e che permette con eccessiva facilità di catturare nemici e scaraventarli al suolo con danni ingenti.
Dna da battle royale
Iniziata una partita di Naraka: Bladepoint il feeling è quello estremamente riconoscibile per tutti i giocatori avvezzi al mondo dei battle royale; si parte senza equipaggiamento e bisogna esplorare i vari edifici per trovare armi e oggetti di ogni sorta per potenziare il proprio guerriero e prepararsi a un eventuale scontro.
La fluidità del gameplay si apprezza fin dai primi movimenti sul campo di battaglia grazie alla possibilità di effettuare doppi salti, corse e arrampicate su qualsiasi superficie con disinvoltura, senza dimenticare un rampino utile – con a disposizione le eventuali munizioni – per spostarsi ancora più velocemente o agganciare i nemici.
Il tutto enfatizzato da un comparto tecnico sul quale non segnaliamo problemi o bug, con scorci visivamente curati e una buona densità di poligoni a dettagli massimi, attraverso un test su PC di ultima generazione che registra un frame rate mai ballerino ancorato sui 60 fps.
I combattimenti risultano tanto divertenti quanto impegnativi, obbligando a fare pratica per apprendere movimenti e tempistiche per il contrattacco, soprattutto contro gli altri giocatori. Durante i primi match, invece, i server sono riempiti da bot che non riescono a rendere giustizia alla frenesia che contraddistingue i combattimenti contro altri giocatori reali; una soluzione utilizzata dal team per rendere il gioco più accessibile, ma che paradossalmente rischia di allontanare gli utenti prematuramente.
Rimane poi da segnalare un’eccessiva confusione durante gli scontri tra più guerrieri negli spazi ristretti: tra fendenti che arrivano da ogni direzione e abilità che piovono sulla testa in modo casuale, vanificando gli sforzi di un combat system apprezzabile prevalentemente negli uno contro uno.
Naraka: Bladepoint presenta un sistema di livelli e crescita del proprio guerriero con delle piccole contaminazioni dai giochi di ruolo: avanzando nei livelli è infatti possibile non solo ottenere variazioni delle classiche abilità in dotazione, ma sbloccare e ottenere un maggior quantitativo di glifi da equipaggiare per ottenere numerosi bonus durante le partite – come maggior capacità di danno, resistenza, rapidità di movimento, salute e non solo.
Si tratta di un sistema di progressione che in parte rompe con la tradizione del genere battle royale, ma che non riesce proprio a convincerci completamente, soprattutto nelle ranked più avanzate, perché rischia di vanificare il sistema di base più incentrato sul premiare le abilità del videogiocatore.
Non manca, infine, un battle pass con skin e collezionabili premium da ottenere progredendo tra i vari livelli come in ogni battle royale che si rispetti, il tutto valorizzato da un ventaglio di possibilità legato alla incredibile personalizzazione estetica dei vari guerrieri, che va oltre la mera scelta di alcuni costumi. Peccato per un’economia di gioco poco chiara, con la presenza di tre tipi di monete in-game (di cui una solo utilizzabile tramite valuta reale), talvolta da combinare per ottenere oggetti extra slegati dal pass stagionale.
Se volete giocare Naraka:Bladepoint, o altri battle royale, sul vostro PC avrete bisogno di un mouse da gaming adatto e vi consigliamo il Logitech G402 disponibile in forte sconto tramite Amazon.
Voto Recensione di Naraka: Bladepoint - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Un battle royale diverso dai concorrenti…
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Combat system stratificato per garantire scontri spettacolari
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Setting orientale peculiare ed esteticamente convincente
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Tanti oggetti e skin da sbloccare che valorizzano la personalizzazione
Contro
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… Ma il futuro per questa tipologia di prodotti resta quanto mai incerto
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Alcune abilità necessitano di un ribilanciamento
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Il sistema di progressione non convince completamente
Commento
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