Nacon Pro Compact | Recensione - Il vostro controller Xbox di backup?
Il nuovo controller supporta Dolby Atmos, ha un'app scrupolosa e un robusto (e lungo) filo
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a cura di Paolo Sirio
Con l'avvento delle console next-gen, ecco che il parco accessori a disposizione dei giocatori cresce giorno dopo giorno in quantità e qualità, e tra i player che si sono assicurati di partecipare a questo ampliamento troviamo la francese Nacon.
La casa transalpina è ormai nota tra i fan per la sua proposta di una gamma vastissima di dispositivi per il gaming, che coprono numerose esigenze, come quelle per controller più economici o periferiche cablate (uscite un po' dai radar dei platform owner, che puntano su soluzioni esclusivamente wireless) e accessoristica dall'elevato tasso di personalizzazione.
A tal proposito, il nuovo Nacon Pro Compact per Xbox Series X|S, PC Windows 10 e Xbox One appare una sorta di intelligente via di mezzo tra queste due strade, mettendo sul piatto un tasso imponente di customizzazione dell'esperienza, alcune chicche che sanno di futuro e un prezzo anche solo lievemente inferiore alla concorrenza più titolata di Microsoft.
Design ed ergonomia
Il Nacon Pro Compact gentilmente fornitoci da Nacon in colorazione bianca si presenta come un dispositivo, e del resto lo dice il nome stesso, estremamente compatto – persino più del controller ufficiale Xbox che, con l'uscita di Xbox Series X|S, ha asciugato ulteriormente il suo form factor per trovare una quadra ancora più puntuale rispetto a quella già apprezzata del pad Xbox One.
Il controller, com'è tradizione dei prodotti Nacon, ha un apprezzamento particolare per quanto riguarda le geometrie spigolose, in netta contrapposizione con le proposte ufficiali, e questo lo vediamo rappresentato in maniera plastica dai grip: le impugnature hanno delle rientranze a metà in cui alloggiare il dito e ciò, per quanto possa risultare alla fine piuttosto comodo, richiede un po' di adattamento a confronto con gli altri controller dallo schema più libero.
Ovviamente, niente vi impedisce di adagiare l'anulare nella rientranza, e così avere i medi e l'indice liberi di agire su grilletti e dorsali rispettivamente, ma forse la soluzione che vi verrà naturale sarà ricorrere al medio come appoggio del grip e questo lascerà “scoperti” per forza di cose i dorsali - richiedendo un riassesto, togliendo e rimettendo le mani sul pad, ogni qual volta dovrete farvi ricorso.
Opporsi, in un certo senso, al design scelto da Nacon rende il controller un po' scomodo, per cui gran parte della sua buona riuscita è costituita dal tempo e da quanto vi abituerete al form factor un pochino particolare dei dispositivi della famiglia.
Allo stesso modo, non abbiamo trovato troppo ispirato il posizionamento dei tasti Menu e View, posizionati troppo in alto per essere raggiunti senza cambiare la posizione delle mani sul controller: ad occhio, un retaggio dei controller realizzati per PlayStation 4, che replicavano le scelte – a loro volta piuttosto discutibili – di Sony dettate dalla presenza del touchpad centrale. Il controller di Microsoft ha invece risolto tale problematica piazzando i due pulsanti al centro, appena sopra il nuovo tasto Share, e ridimensionando leggermente il design in modo che i giocatori non si ritrovassero mai a cambiare l'assetto delle proprie mani una volta effettuata la prima impugnatura.
Ciò detto, la forma ulteriormente raccolta rispetto al nuovo pad Xbox presenta dei pro immediati. Con un pad più piccolo qual è questo si ha subito l'impressione di essere più reattivi, con una mira precisa in accoppiata con le levette più a portata di mano: abbiamo avuto una sensazione di vantaggio, rispetto alle nostre consuete prestazioni, in particolare su giochi come Call of Duty Warzone e Apex Legends, dove ogni scontro può costituire l'ultimo, e arrivare anche solo un istante prima con il mirino al posto giusto e col dito ben piazzato sul grilletto fa la differenza.
Del resto, e lo vedremo tra poco discutendo delle sue funzionalità, quello che si nasconde sotto il Nacon Pro Compact è qualcosa in più rispetto all'aspetto un po' cheap, specie nella colorazione bianca, che fatica a valorizzare quanto di buono ci sia sotto la scocca: non bastano le texture (un po' troppo larghe per cambiare davvero la qualità del contatto con le mani) per mutare il primo superficiale giudizio che si trae guardandolo.
Le funzionalità
Quello che c'è sotto la scocca, appunto, è un prodotto dall'alto tasso di personalizzazione, che consente, tramite una semplice app (disponibile sia su PC che su Xbox, e i cambiamenti apportati dall'una restano sull'altra), di ritoccare davvero qualunque aspetto della propria esperienza. Vi ritroverete sorpresi nel cogliere il grado di customizzazione reso possibile da Nacon su un dispositivo tanto piccolo e dal look non eccezionalmente promettente.
Con l'applicazione, è possibile effettuare ritocchi al modo in cui si gioca di sistema, e la cosa è ancora abbastanza sorprendente se pensiamo che fino a qualche anno fa tali impostazioni non erano disponibili nemmeno all'interno dei singoli giochi. I setting ritoccabili coprono uno spettro molto ampio e partono con la semplice disabilitazione della vibrazione alla mappatura dei pulsanti (qualcosa di molto utile, al di là della sacrosanta componente dell'accessibilità, nel caso in cui qualche tasto dovesse danneggiarsi sul lungo corso).
Le impostazioni più approfondite sono quelle che riguardano, evidentemente, le levette analogiche e i grilletti. I giocatori possono mettere mano alla zona morta di una levetta manualmente o scegliere tra cinque profili diversi, con tanto di grafici che mostrano in modo plastico cosa comporterà il cambiamento impresso sul controller. I trigger hanno ugualmente dei preset, con cui scegliere da dove partirà e dove si concluderà la corsa di un grilletto su una scala da 0 a 100.
All'atto pratico però, come capita in questi casi, i cambiamenti apportati riguardano davvero sfumature dell'esperienza di gaming, qualcosa che probabilmente in pochi o i più esperti noteranno e che forse è fuori target rispetto all'impressione destata da controller non ufficiali oppure dal design del Nacon Pro Compact – un tipo di prodotto che in genere si acquista per risparmiare e basta rispetto al prodotto originale.
Questa sensazione è acuita dal fatto che, ad esempio, la corsa dei grilletti venga modificata soltanto a livello software e non meccanicamente, per cui spesso è difficile anche rendersi conto del cambiamento apportato e se sia andato a buon fine (in giochi come Gears 5, l'app è efficace in tempo reale ma bisognerà riavviare il checkpoint, e per verificare la riuscita dei cambiamenti ci siamo appoggiati disattivando e attivando quello più tangibile – la vibrazione). Inoltre, rispetto ad altri dispositivi Nacon di fascia più alta, è stato incluso soltanto un profilo in memoria.
In termini di funzionalità, le buone notizie non si limitano alla configurazione, ad ogni modo. In primis, Nacon Pro Compact supporta il Dolby Atmos, la tecnica che permette di ricreare audio spaziale nei giochi abilitati senza la necessità di disporre di costosi headset da svariate centinaia di euro.
Per accedervi, dovrete comunque pagare un abbonamento mensile, ma intanto l'applicazione Dolby Access con la quale si sblocca il supporto riconosce da subito il controller come se fosse un paio di cuffie abilitate, il che rende sufficiente inserire un headset tramite l'ingresso jack da 3.5” per rendere virtualmente ogni paio cuffia compatibile con questa simulazione dell'audio surround.
Soltanto pochi giorni fa abbiamo parlato dell'effetto Dolby Atmos a proposito dell'Xbox Wireless Headset di Microsoft e vi rimandiamo alla nostra recensione per tutti i dettagli (e per scoprire come se la cavano i giochi che supportano la tecnologia), ma sappiate che la differenza tra senza e con è estremamente marcata; noterete al primo istante di essere avvolti dall'aspetto sonoro dei vostri titoli e di non ritrovarvi più di fronte ad una rappresentazione “piatta” dei suoni, potendone distinguere ora la fonte e la direzione con ammirevole precisione.
Infine, prendiamoci un attimo per elogiare la sola esistenza del lungo cavo USB che accompagna questo controller: il fatto che Nacon vi abbia fatto ricorso non solo assicura ai più certosini la minima latenza tra input e reazione, ma soprattutto fa sì che il dispositivo costituisca un backup sempre pronto per i controller wireless e le loro capricciose batterie. Da sottolineare come il cavo sia parecchio esteso e spesso, il che gli garantisce una vita lunga e uno switch facile quando c'è da cambiare dispositivo senza ricorrere a complicate connessioni.
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Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
-
Esperienza personalizzabile nei dettagli
-
Supporto a Dolby Atmos
-
Soluzione cablata ideale per backup
Contro
-
Design spigoloso
-
Un solo profilo
Commento
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