Telltale Games è ormai inarrestabile e in pochi, nonostante la riuscita di due progetti “rischiosi” come Game of Thrones e Tales from the Borderlands, avrebbero creduto che la software house americana potesse prendere addirittura Minecraft come soggetto per una nuova serie episodica. Eppure, nonostante il gioco di Mojang non possa contare su volti e personaggi riconoscibili o su un vero e proprio lore, Telltale Games ha voluto prenderne diversi spunti (primo fra tutto lo stile grafico blocchettoso) per trasformare la creatura di Markus “Notch” Persson in un qualcosa di completamente differente. Curiosi come non mai, abbiamo scaricato da Steam il primo dei cinque episodi di Minecraft: Story Mode dal titolo The Order of the Stone, scoprendo un titolo tutt’altro che banale o buttato lì giusto per sfruttare il successo del brand Minecraft.
Il maialino blocchettoso
Va però detto subito che questa nuova “avventura” di Telltale Games piacerà soprattutto ai giocatori più giovani, o magari anche ai padri che vogliono far provare ai propri figli piccoli un’esperienza videoludica di un paio d’ore senza sangue, violenza o dilemmi morali in stile Game of Thrones (ma anche The Walking Dead non scherzava su questo versante). A patto che i genitori sappiano bene l’inglese, visto che il gioco è doppiato e sottotitolato solo in questa lingua (niente italiano insomma). Ostacoli linguistici a parte, The Order of the Stone si apre con il nostro alter-ego Jesse impegnato con gli amici Axel, Olivia e Rubeus (quest’ultimo è un adorabile maialino) a progettare una costruzione per vincere il concorso di Endercon. D’altronde in cos’altro potevano essere esperti i personaggi di un gioco di Minecraft se non in costruzioni? In un secondo tempo il gruppo di Jesse si amplia con l’arrivo di Lukas, inizialmente un odioso bullo che ha sfidato la squadra di Jesse nel concorso, e di Petra, un’avventuriera in stile Indiana Jones sempre alla ricerca di manufatti e tesori che funge da deus ex machina per la vicenda principale. Ah, di mezzo ci sono anche zombi e ragni giganti con cui ci scontreremo in semplicissime sequenze di combattimento in tempo reale con anche gli altrettanto immancabili Quick Time Event in fase di fuga, ma il tutto si mantiene sempre su livelli di grande leggerezza e anche i QTE e le fasi di combattimento sono estremamente semplici ma godibili, soprattutto per i più piccoli.
I più piccini gradiranno
Lo stesso si può dire per la scrittura, che riesce a delineare con poche battute i caratteri dei vari personaggi e a proporre alcune simpatiche scelte narrative che però, almeno per adesso, non sembrano destinate a stravolgere più di tanto l’andamento della serie. Cosa normale per le creazioni di Telltale al primo episodio, ma la sensazione generale è che Minecraft: Story Mode non si baserà su conflitti morali o su ardue prese di posizione, bensì su altri elementi. Troviamo infatti dei mini-puzzle per realizzare oggetti tramite un semplicissimo sistema di crafting con relative “ricette”, qualche enigma avventuroso con oggetti con cui interagire (il più carino è verso la fine dell’episodio), la raccolta di oggetti, fasi di costruzione guidate (basta premere come ossessi un pulsante) e anche un po’ di spazio per l’esplorazione, sebbene questo termine applicato ai giochi Telltale inizi ormai a perdere un po’ di significato. Nelle prime due ore comunque non si può giudicare un’intera serie, ma la sensazione è di un titolo fedele al brand originale sia sul versante estetico (la grafica a blocchi ha un suo perché), sia in altri elementi già citati come la centralità delle costruzioni e del crafting. Era inoltre logico aspettarsi da Telltale qualcosa di meno cupo, adulto e drammatico delle sue ultime serie (da Game of Thrones a The Wolf Among Us) e anche per questo, se amate un minimo di sfida e i classici bivi narrativi in stile Telltale, non avrete forse molte soddisfazioni da Minecraft: Story Mode, a parte forse gli ultimi 20 minuti dell’episodio. Se al contrario siete fan del brand originale, volete svagarvi per un paio d’ore o se cercate qualcosa da far giocare a un figlio o al fratellino, fateci seriamente un pensierino.
– Godibile e divertente
– Si gioca di più e si parla di meno
– Lo spirito di Minecraft è intatto
– Breve e fin troppo semplice
– Non ci sono veri e propri bivi narrativi
L’esordio di questa nuova serie non è nulla di epocale, ma nemmeno quella bruttura che molti temevano visto il brand di provenienza riadattato alle logiche Telltale. La formula blocchettosa di Minecraft applicata alla struttura narrativa e avventurosa delle serie Telltale finisce così con l’essere una via di mezzo tra un’esperienza fatta di narrazione e dialoghi e un gioco con enigmi, combattimenti (si fa per dire) e fasi di crafting. Il tutto per un paio d’ore di durata e con un andamento che rende il gioco qualcosa di molto più adatto a un pubblico di giovanissimi che non al tipico fruitore delle serie Telltale. A voi la scelta.