Immagine di Matchpoint: Tennis Championships | Recensione - Una palla break sprecata
RECENSIONE

Matchpoint: Tennis Championships | Recensione - Una palla break sprecata

Abbiamo testato a fondo Matchpoint: Tennis Championships, rimasto immutato rispetto alla prima versione di prova. Ecco la nostra recensione.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Informazioni sul prodotto

Immagine di Matchpoint: Tennis Championships
Matchpoint: Tennis Championships
  • Sviluppatore: Torus Games
  • Produttore: Kalypso Media
  • Distributore: Koch Media
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
  • Generi: Sportivo
  • Data di uscita: 7 luglio 2022

Sul finire del mese di maggio vi avevamo parlato di Matchpoint: Tennis Championships dopo una lunga prova in anteprima che ci ha consentito di fare il punto sul nuovo progetto tennistico a cui i tanti appassionati guardavano con curiosità. Da cultore del tennis a tutto tondo sin da ragazzino, chi vi scrive aveva in effetti notato delle discrete potenzialità nel progetto, pur ammettendo la presenza di una certa arretratezza tecnica dell'opera che appariva in effetti imperdonabile.

Desiderosi di capire quali sviluppi potessero esserci da quel periodo di prova fino a oggi, avevamo atteso il codice review pensando che gli sviluppatori avessero nel frattempo sistemato alcune delle criticità presenti. Con un certo sgomento abbiamo invece appreso che la versione era sostanzialmente identica, senza nemmeno un patch del day one che potesse in qualche modo certificare l'intervento di Torus Games.

Evidentemente per l'azienda a conduzione familiare australiana che ha dato i natali al gioco, Matchpoint: Tennis Championships va già benissimo così. Preso atto di tutto ciò, abbiamo semplicemente continuato la nostra modalità carriera e approfondito le dinamiche di gioco per verificare la tenuta del titolo sul lungo periodo. Chi rimpiange i tempi del tennis videoludico che fu, legittimamente si starà dunque chiedendo: "Abbiamo finalmente il gioco di tennis che da troppo tempo manca agli appassionati?".

Matchpoint: Tennis Championships, il gameplay

Non avendo Matchpoint: Tennis Championships alcun tipo di aggiunta o modifica tangibile al sistema di gioco, non facciamo altro che riportare quanto detto in sede di anteprima. Si tratta in sostanza di un titolo che va decisamente nella direzione della simulazione e lascia nelle retrovie le semplificazioni tipiche degli arcade, configurandosi (anche per stessa ammissioni di Torus Games) come un prodotto che ha pescato a piene mani da quel mostro sacro chiamato Top Spin 4, ancora imbattuto dopo quasi undici anni e mezzo.

In effetti parecchie similitudini risultano subito palesi, sia per quanto riguarda la mappatura dei tasti e le tipologie di risposte e colpi attraverso cui i tennisti si possono esibire, sia per gestione dei ritmi e accuratezza di fisica e animazioni aderenti in buona misura alla realtà.

Diciamo in buona misura perché Matchpoint: Tennis Championships, lungo le diverse tappe della carriera che sarete costretti a percorrere, ci ha messo di fronte ad alcuni avversari che hanno dimostrato di avere alcune anomalie con la rapidità dei colpi, tradendo un po' la premessa intravista durante le prime fasi.

Salendo di categoria, e affrontando quindi i tornei più importanti come i 500, i Masters 1000 e i Grandi Slam (ma anche qualche 250 non scherzava, quando si entrava nel momento clou della stagione), abbiamo notato che alcuni avversari si producevano in recuperi portentosi, guizzando sin troppo rapidamente verso la pallina e rispondendo nella maggior parte dei casi in modo quasi impeccabile. Chi conosce bene le dinamiche del tennis reale sa alla perfezione che arrivare di slancio verso la pallina causa una certa imprecisione e un dosaggio ballerino della potenza.

I colpi migliori, pertanto, risultano a esclusivo appannaggio di atleti in grado di risolvere situazioni complicate con smorzate incrociate, lungolinea di dritto e improvvidi rovesci che grazie alla memoria muscolare del campione riescono comunque a finire sulla riga. Per tutti questi motivi, assistere a dei recuperi lampo ci ha un po' fatto storcere il naso, così come l'efficacia di alcune risposte che risultano avere percentuali sensibilmente più alte rispetto ad altre notoriamente più conservative ma sicure.

Non siamo al punto che l'IA bari col giocatore, questo no, ma è innegabile come certi match siano meno sensibili alla stanchezza dell'avversario, talmente implacabile al massimo della difficoltà da richiedere un vero e proprio miracolo sportivo. Nulla che non si possa superare, anche perché, lo ripetiamo, Matchpoint: Tennis Championships è una simulazione e in quanto tale tende a premiare chi non gioca mai con sufficienza. Il gioco, vi ricordiamo, è disponibile sul Game Pass (trovate su Amazon diversi tagli di abbonamento).

A ogni tasto corrisponde un colpo specifico, e potrete imparare coi giusti tempi tutto ciò che vi serve per contrastare il vostro avversario attraverso un completo tutorial e una modalità allenamento ben focalizzata. Un tasto è adibito al pallonetto, uno al top spin per giocare palle più sicure, uno al dritto e l’altro alla smorzata. A ciò bisogna aggiungere l’uso dei tasti spalla che modificano la lunghezza della risposta e i tempi coi quali si può colpire (aspetterete un rimbalzo o giocherete spesso di volée?).

Carriera

Le possibilità di risposte e colpi eseguibili in Matchpoint: Tennis Championships sono piuttosto ampie, e concorrono tutte a fornire soluzioni variegate e adatte a modulare il proprio stile di gioco a seconda delle situazioni e degli avversari che avrete di fronte. Una delle caratteristiche di gioco più interessanti è la possibilità di scoprire - durante la partita e insistendo con gli attacchi più riusciti - quali sono le debolezze più conclamate dei vostri sfidanti.

Se ad esempio in Matchpoint: Tennis Championships capirete che l'altro tennista ha qualche difficoltà di troppo su alcune risposte, vi converrà insistere con certi schemi, fermo restando che (confermiamo quanto detto in sede di anteprima) rimane una bassa percentuale di fallibilità sotto rete con palle corte e contro-smorzate, col serve and volley e con certi dritti lungolinea potenti quando l’avversario si trova a metà campo e può in effetti ancora rispondere o accennare una reazione. Si tratta in definitiva di piccole brecce che si possono aprire nell'IA e che i giocatori più consumati riusciranno a usare a proprio vantaggio abusando di alcuni colpi.

Per quanto riguarda la carriera, ribadiamo le buone impressioni avute in precedenza: non esistono scorciatoie di alcun tipo e dopo aver creato il vostro tennista digitale dovrete fare tutta la trafila prevista, entrare pian piano in top 100 e partecipare così ai tornei più prestigiosi, aumentando così la possibilità di incontrare alcune tra le più note teste di serie e superstar del tennis mondiale.

Vi diciamo però che in Matchpoint: Tennis Championships mancano gli autentici pezzi da novanta, motivo per cui non troverete nomi prestigiosi come Nadal, Federer, Djokovic, Zverev o Tsitsipas; né tantomeno campionesse del calibro di Swiatek, Jabeur, Badosa, Sakkari, Halep e altre molto note agli appassionati.

I tennisti sotto licenza comprendono invece Carlos Alcaraz, Daniil Medvedev, Garbiñe Muguruza, Andrey Rublev, Casper Ruud, Hubert Hurkacz, il sardonico ed estroso Nick Kyrgios, Benoît Paire, Heather Watson, Hugo Gaston, Madison Keys, Victoria Azarenka, Taylor Fritz e Pablo Carreño Busta. Inoltre, nella Legends Edition in versione fisica, i giocatori possono anche sfidare i leggendari Tim Henman e Tommy Haas. Non c'è alcuna traccia, dunque, di tennisti italiani. Ciò che ci ha lasciati interdetti è però la mancata somiglianza coi tennisti sotto licenza, con alcuni di essi che sono davvero lontanissimi dalla controparte reale.

Questo, come già detto nel precedente articolo, è dovuto a un comparto tecnico di base che è senza ombra di dubbio il vero tallone d'Achille dell'intera produzione. Graficamente Matchpoint: Tennis Championships è molto arretrato sia per quanto concerne la modellazione poligonale degli atleti, sia per i campi disadorni e con scarsi dettagli, senza parlare degli spalti di cui è meglio non scendere troppo nei particolari.

Le animazioni sono invece buone, alcune anche eccellenti. Tuttavia, soprattutto durante alcuni colpi specifici, è evidente la mancanza di alcune animazioni di raccordo durante le movenze più complesse e articolate.

In definitiva, a dispetto di un'estetica tutt'altro che moderna, Matchpoint: Tennis Championships è un primo gioco (Torus Games si è lasciata scappare questa frase, lasciando intendere che ce ne saranno altri) che muove i primi passi nella giusta direzione, dimostrando che la base per fare bene in effetti c'è.

Il sistema di gioco legato alle dinamiche dei match è tutto sommato soddisfacente e farà sorridere con affetto gli amanti di Top Spin 4, ma la strada è ancora lunga e c'è l'assoluto bisogno di lavorare alacramente sul comparto tecnico e su alcune debolezze mostrate dall'IA bucabile in alcune occasioni (e anche sull'abuso di certi colpi sin troppo efficaci).

Possiamo però dirvi che – finalmente – si iniziano a vedere dei buoni spiragli per gli amanti del tennis videoludico.

Versione testata: PC (Steam)

Voto Recensione di Matchpoint: Tennis Championships - Recensione


7.2

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Un sistema di gioco finalmente convincente e ben realizzato

  • Buona fisica e buona gestione dei ritmi e dei colpi ottimamente diversificati

  • Carriera impegnativa e strutturata in modo da non lasciare scorciatoie

Contro

  • Graficamente è piuttosto arretrato

  • Poche licenze

  • Qualche piccola falla nell'IA in relazione a certi colpi più efficaci di altri

Commento

Matchpoint: Tennis Championships è il primo gioco di tennis post-Top Spin 4 che riesce a tirare un po' su il morale degli appassionati di questo sport. La buona carriera, la fisica realistica e la cura per i colpi e le animazioni concorrono insieme a creare un barlume di speranza per il futuro, ma Torus Games deve ancora lavorare molto sodo per riuscire a raggiungere certi livelli di eccellenza; in particolar modo, il comparto tecnico risulta lontano dagli standard moderni e si nota qualche defaillance legata a dei colpi specifici in relazione all'IA avversaria e alle loro reazioni.
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