Little Big Adventure: Twinsen’s Quest | Recensione - Troppo fedele all'originale?
Little Big Adventure: Twinsen’s Quest è il remake del gioco omonimo uscito nel lontano 1994, oggi riproposto con una grafica migliorata.
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a cura di Giulia Francolino
Redattrice
In sintesi
- Un remake dal fascino intramontabile.
- Splendido comparto grafico.
- Meccaniche di gioco antiquate e legnose, che sentono tutto il peso degli anni.
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: [2.21]
- Produttore: Microids
- Testato su: PS5
- Piattaforme: PC , PS5 , SWITCH , PS4 , XSX , XONE
- Generi: Platform , Puzzle game
- Data di uscita: 14 novembre 2024
Abbiamo trascorso un po' di tempo in compagnia di Little Big Adventure: Twinsen’s Quest, il remake dell’iconico e omonimo gioco uscito nel lontano 1994 – un’opera amata e tanto attesa da chi, trent’anni fa, aveva adorato vivere in prima persona le avventure di Twinsen.
Oggi, [2.21] e Microids ci propongono una versione modernizzata (più o meno, come vedremo) dell’opera del ‘94, caratterizzata da un nuovo comparto grafico e da meccaniche di gioco aggiornate, oltre che da nuove musiche e da alcune novità sul fronte narrativo.
Nella nostra recensione vi raccontiamo le nostre ore trascorse insieme al gioco, divisi tra la sorpresa di un’avventura deliziosa e nostalgica che sa riportare il giocatore indietro nel tempo e numerosi – forse troppi – elementi che oggi non funzionano più tanto bene.
Un’antica magia torna a galla
Little Big Adventure: Twinsen’s Quest segue fedelmente la storia raccontata nel gioco originale introducendo, però, alcuni nuovi elementi pensati per rendere la storia più piacevole e avvincente.
Per esempio, il nostro amato protagonista Twinsen ha ora una sorella, Luna, con la quale vive un’esistenza a metà in un mondo straziato dalla tirannia. La storia è ambientata a Twinsun, un piccolo pianeta illuminato da due soli e abitato da quattro specie aliene che convivono pacificamente.
Era stato il malvagio scienziato FunFrock, qualche tempo prima, a inventare il teletrasporto e la clonazione per soggiogare gli abitanti del pianeta, trasformando quello che era un mondo colorato e pacifico in un’isola di paura e terrore.
Dove prima c’erano floridi parchi o deliziosi caffè, ora regnano un silenzio e un ordine spaventosi, con cloni armati ai lati della strada pronti a punire chiunque non rispetti le regole.
Così, quando Luna scompare, Twinsen decide di partire per un viaggio alla ricerca della libertà, aiutato anche da un’antica magia che fino a quel momento era rimasta sopita.
Armato di una misteriosa palla magica e delle sue sole forze, Twinsen vivrà così insieme a noi un’avventura eroica, tra panorami incredibilmente ben caratterizzati e una serie di personaggi amici dal cuore d’oro.
La storia raccontata da Little Big Adventure: Twinsen’s Quest è semplice ma di impatto. Infatti, il gioco fa un ottimo lavoro nel rendere l’idea di cosa sia una dittatura: man mano che si procede con la storia, saranno sempre di più i volti amici a scomparire dalla circolazione, i luoghi abituali a non essere più visitabili e, in generale, i colori e la gioia a sparire lentamente dal mondo di gioco, sostituiti da guardie, sentinelle e abitanti infelici e spaventati.
Allo stesso tempo, nonostante i temi trattati siano piuttosto pesanti, l’opera riesce nell’intento di raccontare la sua storia con toni delicati e con un pizzico di umorismo.
Battaglie a colpi di palla
Little Big Adventure: Twinsen’s Quest è un gioco di avventura con tantissimi enigmi ambientali davvero soddisfacenti da risolvere per procedere con la trama.
Si tratta di un vero e proprio gioco vecchia scuola in perfetto stile anni ‘90, che lascia al giocatore il piacere di scoprire da solo come muoversi e come procedere con la storia, senza fornire alcun tipo di indizio o aiuto.
L'utente dovrà infatti esplorare ogni angolo del mondo di gioco, parlare con gli abitanti e memorizzare le informazioni ottenute da ognuno di essi per capire come sbloccare nuove aree.
Gli enigmi sono molto ben strutturati e richiedono alcuni minuti per essere risolti, ancora una volta senza nessun tipo di aiuto da parte del gioco.
A questo si affiancano le fasi stealth, in cui il nostro Twinsen dovrà attraversare vie ed edifici che pullulano di cloni e nemici. In questo caso, potremo scegliere se lanciarci in un combattimento a corpo a corpo o con la nostra palla magica, o se cercare di non farci vedere.
Con la maggior parte dei nemici è preferibile optare per la seconda opzione, poiché l’intelligenza artificiale può essere facilmente ingannata evitando il loro campo visivo o allontanandosi di pochi passi.
Un mondo di gioco colorato e carico di nostalgia
Quello di Little Big Adventure: Twinsen’s Quest è un mondo che può essere apprezzato tanto dai giocatori nostalgici in cerca delle stesse emozioni provate negli anni ‘90, quanto dai nuovi arrivati in cerca di un setting particolare, ben caratterizzato e finemente dettagliato.
Il mondo di gioco è diviso in diversi scenari, tutti incredibilmente fedeli all’opera originale ma ricreati in modo da essere apprezzati anche dall’utenza moderna. La direzione artistica del remake è deliziosa e invoglia a esplorare ogni angolo della mappa in cerca di indizi e tesori.
Ogni area di gioco offre tantissime possibilità di esplorazione: infatti, Twinsen può entrare nella maggior parte degli edifici, parlare con gli NPC, leggere libri e antiche pergamene e, in alcuni casi, acquistare collezionabili e oggetti utili.
Gli scenari proposti sono particolarmente belli, a partire dai piccoli villaggi delle prime ore di gioco, fino ad arrivare ai dettagli presenti negli interni. In questo senso, gli sviluppatori hanno fatto un ottimo lavoro per migliorare un mondo di gioco che era già delizioso trent’anni fa e per renderlo più moderno e accessibile.
La nuova veste grafica valorizza l’essenza dell’opera, mantenendone intatta l’anima, sia dal punto di vista visivo che del gameplay.
Tuttavia, se la prima è sicuramente un’ottima cosa, che apre una finestra ai giocatori moderni su un mondo lontano e fino a poco fa inaccessibile, sono invece troppo pochi i miglioramenti apportati alla modalità di gioco.
Quello di Twinsen’s Quest è un gameplay invecchiato decisamente male, con meccaniche di gioco antiquate e legnose, difficilmente apprezzabili dall’utenza moderna.
Il personaggio è difficile da governare con precisione: non a caso, le fasi platform del gioco sono incredibilmente frustranti a causa dei controlli poco precisi. Per esempio, saltare da un pilastro all’altro diventa un’impresa epica che costringe il giocatore a ripetere gli scenari più volte nel tentativo di avanzare di pochi metri.
Nel peggiore dei casi, quando le piattaforme su cui saltare sono posizionate sull’acqua, si finisce addirittura per imbattersi nel game over. Trattandosi di un gioco vecchia scuola, questo significa dover ripetere gran parte dello scenario, perdendo tutti i progressi accumulati.
Infatti, sebbene nel menu sia presente l’opzione “salva”, in realtà è possibile salvare solamente in determinati punti degli scenari e solamente dopo aver portato a termine determinati obiettivi.
Inoltre, nonostante sia stata aggiunta la funzionalità di schivata, il personaggio è talmente difficile da manovrare che spesso finisce per imbattersi nel game over per l'impossibilità di sfuggire ai colpi di un singolo nemico.
Anche la modalità di combattimento, che si basa interamente sul lancio della palla magica di Twinsen, risulta decisamente antiquata. Ripetendo il lancio, la palla può rimbalzare per colpire i nemici fino a sconfiggerli. Tuttavia, è una meccanica che si rivela spesso poco precisa e complicata da controllare.
Il menu di gioco, seppur migliorato rispetto all’originale, è statico, poco intuitivo e poco utile per il giocatore.
Un vero peccato, considerando l’incredibile lavoro fatto proprio per consentire ai giocatori più giovani di vivere sulla propria pelle una piccola grande perla del passato.
Un’avventura iconica non abbastanza modernizzata
Nel complesso, la nostra esperienza con Little Big Adventure: Twinsen’s Quest su PS5 (trovate l'edizione Slim su Amazon) è stata caratterizzata da sentimenti contrastanti.
Da un lato, la meraviglia di riscoprire un grande classico dal fascino intramontabile, riproposto con una grafica deliziosa e un mondo di gioco ricco di carattere. Dall’altro, la delusione di riscontrare come alcune meccaniche siano rimaste ferme agli anni ‘90, impedendo probabilmente all’utenza moderna abituata ad altri standard di apprezzare appieno la genialità dell’opera – o ai fan storici di ritrovare un gioco "svecchiato".
Il titolo avrebbe sicuramente beneficiato di ulteriori miglioramenti al gameplay, che avrebbero reso l’avventura più scorrevole e accessibile, senza però snaturarne l’essenza.
In conclusione, consci che è un aspetto importante per i nostri lettori, vi segnaliamo che il gioco è localizzato con testi in italiano.
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Voto Recensione di Little Big Adventure: Twinsen’s Quest | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Splendida direzione artistica.
-
Grafica migliorata.
-
Colonna sonora orecchiabile e piacevole.
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Storia avvincente.
Contro
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Le meccaniche di gioco sono rimaste quasi le stesse del titolo del 1994.
-
Difficilmente apprezzabile dall'utenza moderna.
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Modalità di combattimento poco precisa.
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Fasi platform incredibilmente frustranti.
Commento
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