Langrisser I-II, quando Fire Emblem non era solo - Recensione
Due titoli seminali ripescati dal dimenticatoio
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a cura di Gianluca Arena
Senior Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Chara-ani Corporation
- Produttore: NIS America
- Piattaforme: PS4 , SWITCH
- Generi: Gioco di Ruolo
- Data di uscita: 18 aprile 2019 (Giappone) - 10 marzo 2020 (Steam) - 13 marzo 2020 (Switch, PS4)
Il mercato videoludico si è evoluto in modi imprevedibili solo qualche anno fa: accanto a produzioni megamilionarie, ci sono piccoli prodotti indipendenti, non meno validi dal punto di vista delle idee e del gameplay, e vecchi classici dimenticati a cui viene concessa una seconda chance. Proprio questo è il caso di Langrisser I-II, compilation dei primi due capitoli di una delle saghe di giochi di ruolo strategici a turni più bistrattate della storia videoludica, conosciuta ed amata in Giappone ma non altrettanto nel resto del mondo.
Abbiamo avuto modo di cimentarci sia con la versione PS4 sia con quella Switch, e questo è il racconto delle ore spese in compagnia dei due giochi.
Warsong & Der Langrisser
Se il primo dei due titoli contenuti in questa collection giunse in Europa nella seconda parte del 1991, solamente su Megadrive, con il titolo di Warsong, raccogliendo vendite appena discrete a causa di un battage pubblicitario di fatto inesistente, il secondo, datato 1994, non vide mai una release al di fuori del territorio giapponese, il che, di per sé, aumenta il valore filologico e storico del pacchetto, l’unico che consente di godere del gioco senza ricorrere a rom illegali o a traduzioni amatoriali.
Parliamo di una serie di videogiochi che, pur essendo tenuta in grande considerazione dal pubblico nipponico e da molti considerata tra le progenitrici del genere insieme a Fire Emblem, non ha mai goduto del successo e della popolarità che avrebbe meritato, anche a causa di ritmi di pubblicazione incostanti ed inconsistenti.
Dopo gli esordi, infatti, e una riproposizione del secondo capitolo su Super Nintendo, la serie si legò a doppio filo ad una macchina sfortunata come il Sega Saturn, e, inesorabilmente, affondò con esso, anche a causa di un quarto e quinto capitolo al di sotto degli standard dei primi tre.
Nel tentativo di testare le acque e vedere come avrebbe reagito il mercato odierno, allora, Chara Ani Corporation ha confezionato questi remake, riproponendo le sceneggiature originali nel pieno rispetto del materiale di partenza.
In Langrisser, il giocatore è chiamato a vestire i panni del principe Ledin, erede al trono del regno di Baldea, diretto discendente della nobile casata che si assunse la responsabilità di tenere in custodia Langrisser, un’arma dal leggendario potere, oggetto di infiniti conflitti.
Ma gli uomini, si sa, bramano il potere, e non passa molto che un regnante senza scrupoli, Kaiser Digos, stringe d’assedio il castello della famiglia di Ledin, lo prende ed uccide il re, costringendo il principe ad una rocambolesca fuga e, peggio ancora, rompendo il sigillo che teneva in scacco il male.
La battaglia sarà duplice per Ledin, allora: vendicare l’assassinio del padre e recuperare Langrisser per affrontare i demoni di cui si è riempito il mondo.
Apparentemente (ma solo apparentemente) meno epica è invece la vicenda dietro Langrisser II, in cui vestiremo i panni di Elwin, un viaggiatore senza nobili natali (nonostante l’impressionante somiglianza col principe Ledin), che, in compagnia di una sua amica, si ferma per una notte nel tranquillo villaggio di Salrath, solo per rimanere invischiato in un rapimento ed una serie di complotti molto più grandi di lui, dietro ai quali sembra esserci il potente impero di Rayguard, alla ricerca di una giovane donna.
Se queste vi sembrano storie trite e poco originali, potreste aver ragione, ma bisogna tener presente la data di uscita dei prodotti ed il fatto che nessuno dei loro congeneri dell’epoca (a partire dai primi episodi del franchise Fire Emblem) seppe fare molto meglio di così, in un’epoca in cui l’incidenza delle trame all’interno dei videogiochi era assai inferiore di quanto non sia al giorno d’oggi.
La narrativa, comunque, non toglie mai troppo tempo al vero protagonista di entrambi i prodotti, che, anche a distanza di due decenni abbondanti, rimane il gameplay.
+ Langrisser II giocabile per la prima volta nella storia al di fuori del Giappone
+ Offerta ludica consistente e buona rigiocabilità
+ Discreto lavoro di ammodernamento dei due titoli...
- Decisamente costoso
- ...che sembrano nondimeno due port da mobile
7.2
Qualora riusciste a soprassedere su valori produttivi degni di un titolo mobile e su un prezzo al momento esagerato, potreste trovare soddisfazione in Langrisser I-II, perché le meccaniche di gioco, che pure risultano semplificate rispetto a congeneri più moderni, non mancano comunque di profondità e sanno regalare soddisfazioni agli amanti della strategia a turni. Dopotutto, siamo dinanzi a titoli seminali, sebbene datati, e qualora avete speso decine di ore su Fire Emblem Three Houses o Fire Emblem Heroes, questo acquisto risulterebbe sensato, magari attendendo il primo calo di prezzo.
Per tutti gli altri, a cominciare dai neofiti, esistono senza dubbio titoli migliori tanto su PS4 quanto su Switch, e quindi urgono una serie di considerazioni personali. In ogni caso, siamo felici di un mercato che consente di giocare a due titoli oscuri e semidimenticati, ma non per questo meno meritevoli, a distanza di quasi trent’anni.
Voto Recensione di Langrisser I And II - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Gameplay solido anche dopo quasi trent'anni...
-
Langrisser II giocabile per la prima volta nella storia al di fuori del Giappone
-
Offerta ludica consistente e buona rigiocabilità
-
Discreto lavoro di ammodernamento dei due titoli...
Contro
-
...ma più semplificato rispetto a molti congeneri
-
Decisamente costoso
-
...che sembrano nondimeno due port da mobile
Commento
Qualora riusciste a soprassedere su valori produttivi degni di un titolo mobile e su un prezzo al momento esagerato, potreste trovare soddisfazione in Langrisser I-II, perché le meccaniche di gioco, che pure risultano semplificate rispetto a congeneri più moderni, non mancano comunque di profondità e sanno regalare soddisfazioni agli amanti della strategia a turni. Dopotutto, siamo dinanzi a titoli seminali, sebbene datati, e qualora avete speso decine di ore su Fire Emblem Three Houses o Fire Emblem Heroes, questo acquisto risulterebbe sensato, magari attendendo il primo calo di prezzo.
Per tutti gli altri, a cominciare dai neofiti, esistono senza dubbio titoli migliori tanto su PS4 quanto su Switch, e quindi urgono una serie di considerazioni personali. In ogni caso, siamo felici di un mercato che consente di giocare a due titoli oscuri e semidimenticati, ma non per questo meno meritevoli, a distanza di quasi trent'anni.
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