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Jurassic World Aftermath Collection | Recensione - Dinosauri a tinte horror

Non sarà un nuovo Dino Crisis, ma i dinosauri tornano a fare paura.

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Informazioni sul prodotto

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Jurassic World Aftermath: Collection
  • Sviluppatore: Coastink
  • Produttore: Coatsink
  • Piattaforme: SWITCH
  • Generi: Stealth game
  • Data di uscita: 10 novembre 2022

Quanto vediamo i dinosauri sulle nostre console? La risposta, senza dubbio, è troppo poco. A parte serie memorabili come Dino Crisis (latitante da tanti, troppi anni) e qualche altro sporadico episodio, quelli che una volta venivano considerati lucertoloni non godono spesso delle luci della ribalta in ambito videoludico.

Una volta c’era la certezza di avere quantomeno adattamenti videoludici dalla popolare saga di Jurassic Park, ma dall’ultima trilogia abbiamo ricevuto solamente qualche titolo mobile e due (buoni, per carità) gestionali nella forma di Jurassic World Evolution.

Eppure, c’è un altro adattamento che è passato quasi in sordina, forse per la poca diffusione della sua piattaforma d’origine. Jurassic World Aftermath è infatti uscito nel 2020 in esclusiva per Oculus Quest e Oculus Quest 2; un DLC che ne continuava la storia (intitolato semplicemente Jurassic World Aftermath Part 2) è uscito nel 2021, formando un’avventura completa.

E proprio questo pacchetto completo è finalmente arrivato su Nintendo Switch con Jurassic World Aftermath Collection, un’avventura che si propone di riportare le tinte horror negli adattamenti videoludici dedicati ai dinosauri. Non sarà un nuovo Dino Crisis, ma ci sono comunque Velociraptor pronti a divorarci alla prima mossa avventata.

Pronti a tornare su Isla Nublar?

Isla Nublar, due anni dopo

La storia di Jurassic World Aftermath (JW Aftermath d’ora in poi) è ambientata due anni dopo gli eventi del primo di Jurassic World, e prima degli eventi di Jurassic World: Fallen Kingdom.

Vestiremo i panni di Sam, un esperto di sicurezza informatica che è stato inviato su Isla Nublar con lo scopo di infiltrarsi nelle sue rovine e di recuperare informazioni importanti. L’aereo su cui sta viaggiando precipita dopo uno sfortunato incontro con degli Pteranodon e, da qui, Sam dovrà farsi largo tra le rovine delle strutture del parco, per completare la sua missione ma anche per mantenersi in vita.

Ad aiutarlo ci sarà la dottoressa Amelia “Mia” Everett, ferita durante lo schianto dell’aereo, che potrà sostenerlo da remoto guidandolo attraverso i meandri dei laboratori.La storia del gioco, secondo quanto riportato dagli sviluppatori di Coatsink Software, doveva inizialmente essere ufficialmente canonica rispetto ai film, ma Universal ha poi deciso di rimuovere questo collegamento a sviluppo inoltrato. Ciò non toglie che ci siano alcune piccole comparse dall’universo cinematografico, nello specifico BD Wong nei panni del dottor Henry Wu e Jeff Goldblum in quelli di Ian Malcolm.

Al di là di queste comparse e di vari riferimenti agli eventi dei primi due film della trilogia Jurassic World, la storia del gioco è piuttosto dimenticabile: si lascia seguire, ma non riesce a coinvolgere più di tanto e non aggiunge molto a quello che è già stato detto nei film.

Questa versione Nintendo Switch offre, per la prima volta, la possibilità di giocare le due parti in un pacchetto completo. La seconda parte del gioco, pubblicata originariamente come DLC, era in realtà stata tagliata in corso di sviluppo, ma il gioco era fin dall’inizio concepito come un’esperienza unica e poter giocare i due episodi di fila migliora di molto il comparto narrativo, che prima veniva troncato di netto dal “finale” del primo episodio.

Dal punto di vista grafico, gli sviluppatori hanno optato per uno stile in cell shading semplice ma molto efficace, che si è mantenuto molto bene anche in questa versione Nintendo Switch (soprattuto sullo splendido modello OLED, che trovate su Amazon). Potreste pensare che uno stile di questo genere poco si adatta ad un titolo dalle tinte horror, ma vi sbagliereste di grosso: le tinte cupe e lugubri di JW Aftermath riescono a trasmettere benissimo tutta la tensione del protagonista, e i Velociraptor che si aggirano per la mappa vi saranno saltare dalla sedia anche se non sono realistici.

Per quanto riguarda il comparto audio, il gioco è pieno di effetti sonori che vi faranno tenere costantemente il fiato sospeso. Vi consigliamo di giocare con un buon impianto in modalità dock, o con le cuffie in modalità portatile, perché il sonoro è un elemento fondamentale dell’avventura.

Barattoli che rotolano, porte che si aprono, artigli di raptor che battono nervosamente contro il terreno, compsognatus che fuggono da un predatore più grande di loro: per tenervi in vita, dovrete stare costantemente attenti a tutti questi rumori e reagire di conseguenza, e possiamo assicurarvi che, dopo i primi dieci minuti di gioco, basterà il solo scorrere di una porta per farvi sussultare.

Sopravvivere nei laboratori

Veniamo quindi al gameplay di JW Aftermath. Il gioco è uno stealth game in prima persona dalle meccaniche piuttosto semplici: non avremo a disposizione altre mosse se non quella di correre, abbassarci ed interagire con alcuni oggetti, perlopiù armadietti dentro ai quali potremo nasconderci dai dinosauri che girovagano sulla mappa.

Sostanzialmente, saremo guidati da Mia attraverso i vecchi edifici del Jurassic World (a tal proposito, trovate l'ultimo episodio della trilogia in forte sconto su Amazon), con lo scopo di recuperare delle preziose informazioni e, soprattutto, di portare via la pelle da Isla Nublar. Il gioco si compone di una serie di livelli interconnessi, che visiteremo in maniera lineare seguendo le istruzioni di Mia.

Occasionalmente, saremo chiamati a completare alcuni minigiochi, solitamente per accedere ai comandi di alcuni computer. Niente di troppo complicato: solitamente si tratta di ripetere una sequenza di tasti o di premere un pulsante al momento giusto, niente di più.

Ovviamente, le nostre scorribande nei vecchi edifici saranno minacciate dai dinosauri che ancora vagano su Isla Nublar, e che non avranno alcuna intenzione di lasciarsi sfuggire un boccone prelibato come Sam. Non avremo nessun tipo di difesa contro di loro: potremo semplicemente cercare di non fare rumore e nasconderci negli armadietti accuratamente disposti in ogni livello.

Qualora venissimo individuati da un dinosauro, la schermata lampeggerà di rosso, per segnalare l’inizio dell’inseguimento. Potremo correre, ma considerando che i dinosauri sono molto più veloci di Sam andremo comunque incontro a morte certa a meno che non ci sia un armadietto nelle immediate vicinanze. Chiudendoci l’armadietto alle spalle, infatti, saremo al sicuro dal dinosauro, che dopo qualche secondo perderà interesse e riprenderà la sua ronda.

La struttura di gioco è molto semplice, ed è evidente che si tratta di un titolo pensato per VR, sotto diversi punti di vista. La velocità del personaggio è ridotta, probabilmente per evitare la sensazione di motion-sickness; il gameplay è funzionante ma molto semplice, come spesso succede nelle esperienze pensate per la VR.

Questi difetti risaltano un po’ di più in questa versione Nintendo Switch; pur essendo il gioco ancora carico di tensione, non riesce ovviamente a replicare i salti sulla sedia possibili grazie alla VR – dunque, i compromessi a cui il gioco è sceso per consentire un’avventura fruibile sui dispositivi di realtà virtuale risaltano molto di più in questa edizione.

Oltre a questi difetti legati alla conversione (o meglio, all’abbandono della VR) ce ne sono altri, più strutturali, che erano presenti anche nell’edizione originale, che si potrebbero sintetizzare con la durata del gioco. JW Aftermath dura complessivamente tra le 4 e le 5 ore, ma si ha la sensazione che ne sarebbero bastate anche meno per dire tutto quello che c’era da dire.

Un po’ perché il gioco fatica ad introdurre novità per tutta la sua durata, e un po’ perché già in queste ore viene fatto un eccessivo ricorso al backtracking, con il gioco che ci farà tornare più volte negli stessi posti soltanto per attivare un altro interruttore o un altro computer.

Insomma, JW Aftermath paga la sua natura di titolo pensato per la realtà virtuale, perché tutti quei compromessi comprensibili nell’ottica di esperienza VR pesano molto di più quando il gioco viene convertito in un’esperienza più “classica”.

Nonostante questo, non vogliamo affatto sminuire quello che il gioco riesce a fare: èur con i suoi limiti, JW Aftermath riesce a tenere con il fiato sospeso, facendo scorrere l’adrenalina a mille ad ogni flebile rumore. La sezione finale del gioco, poi, offre alcune scene che ci fanno sperare che gli sviluppatori abbiano, prima o poi, la possibilità di riprendere queste idee con un sequel, perché il concept può essere espanso molto più di quanto è stato fatto in questo titolo.

Certo, non sarà sicuramente il nuovo Dino Crisis, ma questo JW Aftermath ci ricorda che i dinosauri creati dalla penna di Michael Crichton possono fare ancora paura se utilizzati nel modo giusto.

Voto Recensione di Jurassic World Aftermath: Collection - Recensione


7

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • I dinosauri tornano ad incutere timore

  • Breve ma intenso

  • Nella sua semplicità funziona

Contro

  • Backtracking eccessivo

  • Molto limitato (anche a causa delle sue origini su VR)

Commento

Jurassic World Aftermath Collection non è sicuramente il nuovo Dino Crisis, ma questo stealth game ci ricorda che i dinosauri possono fare paura se utilizzati nel modo giusto. Al netto di alcuni difetti e limiti strutturali, dovuti in larga parte alla sua natura originale di gioco in VR, Jurassic World Aftermath riesce a tenere col fiato sospeso per tutta la sua (breve) durata, riportando in vita quel timore reverenziale per i Velociraptor nato con il primo capitolo di Jurassic Park. Speriamo che agli sviluppatori venga concesso di elaborare ulteriormente questo concept, perché negli ultimi atti del gioco si intravedono ottime possibilità per eventuali sequel.
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