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INDIKA è anche un attacco alla chiesa ortodossa e al regime di Putin | Recensione

INDIKA racconta delle tribolazioni di una giovane suora che rifiuta le sue credenze, facendosi ammaliare dal maligno. E attacca anche il regime russo.

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

In sintesi

  • Grandi temi esistenziali e socio-politici.
  • Poco più di un walking simulator.
  • Completabile in circa tre ore.

Informazioni sul prodotto

Immagine di INDIKA
INDIKA
  • Sviluppatore: Odd Meter
  • Produttore: 11 Bit Studios
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC , PS5 , XSX
  • Generi: Avventura , Survival Horror , Puzzle game
  • Data di uscita: 2 maggio 2024 (PC) - 17 maggio 2024 (console)

Come ben specificato da Dmitry Svetlov, autore di INDIKA, l'opera non è soltanto un atipico "romanzo breve" di formazione raccontato attraverso le unicità del videogioco. Al di sotto della superficie, dove in pochi sono davvero in grado di scrutare, si celano delle critiche ben precise che sono parte integrante dell'adolescenza e della vita di Svetlov.

Ciò che emerge di primo acchito, in INDIKA, è il dissidio interiore che squassa una giovane suora in aperto conflitto con se stessa. Allo stesso modo, questa è parzialmente la storia dell'autore, che a quindici anni si è ritrovato a rimettere in discussione la propria fede mentre cresceva immerso in un contesto in cui difficilmente si ha una reale possibilità di scelta.

Cosa succede se tutto ciò che ti è stato inculcato fin da bambino, se tutto ciò che è dato per scontato dalla tua comunità, d'improvviso viene osservato da un punto di vista diametralmente opposto e a suo modo si dimostra frutto della discordia nato da un pensiero profondamente eversivo?

INDIKA e il tarlo del dubbio esistenziale

Una volta venuti a conoscenza della storia più intima dell'autore, diventa molto facile trovare delle analogie con la protagonista del gioco sviluppato da Odd Meter, scappati dalla Russia per poter ultimare il proprio gioco senza avere problemi di alcun tipo.

Preso così com'è, INDIKA potrebbe essere rapidamente archiviato come poco più di un walking simulator in terza persona che racconta la storia di una giovane donna in aperto conflitto con la propria scelta di diventare suora.

Ma uno dei dilemmi posti dal gioco è: esiste davvero una scelta quando le circostanze ti obbligano a seguire un determinato sentiero apparentemente senza alcuna deviazione?

INDIKA lascia intendere al giocatore, fin dall'inizio, che qualcosa non vada esattamente come previsto, sia nella giovane donna sia nella chiusa comunità che la tiene un po' ai margini, assegnandola a mansioni talvolta ripetitive e futili, quando non addirittura umilianti. Queste attività pesano su INDIKA e vengono fatte pensare anche al giocatore, tediato dalla lentezza di azioni che vengono portate pigramente a termine come degli obblighi da cui non ci si può sottrarre.

In questo, INDIKA riesce a convogliare attraverso gli strumenti del videogioco una condizione esistenziale che è spreco di vita e cieca obbedienza verso doveri che sfuggono dal libero arbitrio, come in una ripetizione perenne da cui non ci si può sfilare via per via di cosmici e irrazionali timori reverenziali.

L'autore ha spiegato come sia necessaria la critica verso le subdole macchinazioni della chiesa ortodossa, diventata un potente strumento di propaganda a supporto del regime putiniano.

La giovane donna, così come successo all'autore dell'opera, è però un essere umano che non sta bene in quelle vesti, che non accetta di essere stolido e pacioso strumento in mani altrui.

Si perde in domande interiori profonde, si interroga sul senso ultimo delle sue azioni, della sua fede. E lì, dove il dubbio serpeggia, s'insinua mellifluo il Maligno, che pungola menti dalle idee non salde, ribelli e ribollenti.

Quando INDIKA incappa in un uomo mentre è in fuga dal monastero, l'avventura si apre ulteriormente e tratteggia una condizione umana che non mette in mostra i soli dissidi interiori della ragazza, ma al contrario si espande verso tematiche di più ampio respiro, che offrono una duplice chiave di lettura utile a orientare con maggior chiarezza gli intenti ultimi dell'opera di Odd Meter.

Gameplay semplice e con pochi fronzoli

I sistemi di gioco di INDIKA sono piuttosto semplici e si configurano come strumenti di supporto a una struttura da walking simulator in cui non esistono scontri e non si può morire.

Quando sarete fuori dal monastero, accompagnati dall'uomo che vi farà da spalla, il massimo che il gioco vi chiederà sarà di risolvere qualche semplice enigma ambientale davvero di poco conto.

Non mancano bizzarre sortite in cui il gioco decide di passare dalla grafica tridimensionale alla pixel art, e questa potrebbe essere sia una peculiarità, sia la testimonianza di un po' di incertezza iniziale sulla reale natura del titolo, di cui in fase finale non si è buttato nulla. 

In meno di tre ore si può serenamente arrivare ai titoli di coda di INDIKA, che non supporta in alcun modo la nostra lingua ed è totalmente in inglese.

In questo breve lasso di tempo vi interrogherete sul concetto più profondo di fede, sul libero arbitrio e su quanto sia reale la possibilità di scelta di un individuo quando si ritrova costretto a muoversi con fatica nello stretto perimetro di una gabbia ideologica

L'autore di INDIKA ne ha parlato in maniera chiara durante la fase promozionale, e tutto ciò emerge nel gioco talvolta in maniera palese, altre volte più tra le righe.

Ha spiegato come sia necessaria la critica verso le subdole macchinazioni della chiesa ortodossa, diventata un potente strumento di propaganda a supporto del regime putiniano.

Allo stesso modo, c'è un filo neanche troppo sottile che collega questo terribile modus operandi alla propaganda della Chiesa, che da anni ha raccontato delle gesta a cui tutti i fedeli credono ciecamente.

INDIKA ha dunque una doppia veste, un doppio monito per tutti coloro che sono obnubilati da messaggi insistenti e incessanti, in grado di indirizzare forzatamente un intero popolo a cui la ribellione non è nemmeno concessa.

L'invito di INDIKA, e quello dell'autore, è di ragionare su preconcetti e pressioni ambientali, di aprire gli occhi e non unirsi al coro di litanie da megafono, stare bene con se stessi e solo dopo prendere delle decisioni con pieno raziocinio.

Se serve, bisogna evadere, fuggire via, divincolarsi da un abbraccio freddo che non sarà mai carico di tepore per chi vive nel disagio e nel malessere. Se la giovane suora sente vellicare il proprio orecchio mentre una voce suadente le instilla il tarlo del dubbio, forse non è l'azione del maligno.

Al contrario, è la parte più profonda di noi che rifiutiamo, quella che teniamo sottochiave per paura di sbagliare, per paura di scoprire la verità una volta per tutte. Su di noi e sul mondo intero.

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Voto Recensione di INDIKA | Recensione


7.3

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Grandi temi esistenziali e, tra le righe, anche fortemente socio-politici.

  • Aggiunge qualcosa in più alla solita struttura da walking simulator.

Contro

  • Breve e con alcune parti davvero sottotono.

Commento

Ridotto ai minimi termini, INDIKA è poco più di un walking simulator davvero semplice e con ben poco da offrire dal punto di vista strettamente ludico. La sua forza sta nella storia, nei messaggi e nel modo in cui li convoglia, scegliendo di non edulcorare in alcun modo pensieri e ideologie importanti, capaci di scardinare alcuni dei preconcetti che ingabbiano sin troppe persone a cui è negata la libertà di vivere secondo le proprie reali esigenze.
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