I Puffi: Missione Vilfoglia | Recensione - Accipuffolina!
Per mille puffi, è il momento della recensione di Missione Vilfoglia!
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a cura di Stefania Sperandio
Editor-in-chief
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: OSome Studio
- Produttore: Microids
- Distributore: Microids
- Piattaforme: PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
- Generi: Avventura , Platform
- Data di uscita: 26 ottobre 2021
Quella tra i videogiochi e i mostri sacri dei cartoni animati – o dell'animazione in genere – è una storia davvero lunga. Lo è anche quella dei Puffi, gli adorabili esserini blu che abitano nella foresta e che tutti noi, soprattutto se cresciuti tra gli anni Ottanta e gli anni Novanta, ricordiamo con un sorriso.
Che sia per i consigli preziosi del Grande Puffo, per le buffe e fallimentari cattiverie pianificate da Gargamella e la gatta Birba, per quel peculiare modo di parlare che rendeva tutto un po' più puffoso, le creature disegnate da Peyo stanno vivendo una sorta di nuova giovinezza, con ritorni al cinema e il passaggio all'animazione tridimensionale.
È in questo contesto che si affacciano di nuovo anche al mondo dei videogiochi, con I Puffi: Missione Vilfoglia – un titolo che, come è lecito immaginare, è dedicato soprattutto ai giovanissimi e che arriva ufficialmente oggi.
Un villaggio da salvare
Il nuovo piano di Gargamella è quello di infestare il villaggio e la foresta. Sì, avete capito bene: forse sperando un po' di trasformare il villaggio dei Puffi in Raccoon City, il malvagio mago ha messo insieme una nuova invenzione, da cui si origina una pianta-parassita che stringe nella sua morsa i boschi di Pufflandia.
Per fortuna, con la solita intraprendenza, i Puffi decidono di adoperarsi per sconfiggere la pianta malefica (che dà titolo al gioco) e riportare l'armonia per vegetazione e animali. Così, Inventore mette insieme il Puffizzatore, lo strumento su cui verte l'intero gameplay di I Puffi: Missione Vilfoglia.
Controllando quattro diversi puffi (Forzuto, Quattrocchi, Puffetta e Golosone, tradotto "Cuoco" nel gioco, in rottura con la tradizione dei cartoni animati) che non si differenziano per nessuna specificità, il giocatore si ritroverà così ad affrontare diversi scenari in tre dimensioni in cui deve far sparire le piante contaminanti, spruzzando loro la soluzione contenuta nel Puffizzatore.
I meno giovani di voi ricorderanno probabilmente il videogioco Rosco McQueen del 1997: se la risposta è affermativa, in questo caso le meccaniche funzionano allo stesso modo, al posto dell'idrante e degli incendi da sedare avete il Puffizzatore e le piante malevole da estirpare.
Ogni livello del gioco, piuttosto lineare, propone un contatore della contaminazione presente, ma non è necessario portarla sempre allo 0% per proseguire fino allo scenario successivo.
Basterà, invece, semplicemente seguire gli obiettivi guidati proposti dal gioco, che di tanto in tanto vi chiederà di salvare un puffo in pericolo, di decontaminare una pianta, di recuperare un oggetto specifico – con tanto di indicatori su schermo a darvi le direzioni.
Il Puffizzatore ha un limite di carica che funziona come un'arma con cooldown: dopo aver spruzzato per qualche secondo dovrete dargli il tempo di "respirare". La meccanica si incastra, così, ad alcuni puzzle che vi richiedono di decontaminare entro un totale di tempo un determinato numero di piante, per cui dovrete essere abbastanza agili da non "surriscaldare" il Puffizzatore.
Considerando che quest'arma è migliorabile via via che proseguire nel gioco, raccogliendo delle risorse sparse per la mappa – anche se il level design non vi intrigherà mai abbastanza da cercarle tutte – si avverte un certo senso di progressione.
Nel complesso, l'idea del Puffizzatore funziona ed è perfino rilassante: vi ritroverete a scorrazzare per la foresta e il villaggio dei Puffi per riportare la natura al suo antico splendore e, complice anche una palette di colori vivace e piacevole, sarete ben contenti di vedere le fronde degli alberi più rigogliose riprendersi il loro spazio.
Aspetti puffosi e meno puffosi
Mentre andrete di qua e di là – con anche la possibilità di giocare in co-op locale, con un secondo giocatore che darà una mano al puffo principale usando un insolito alleato – con il Puffizzatore, il gioco si struttura su meccaniche da platform.
I controlli non sono particolarmente precisi, ed è quindi un bene che il level design sia tutt'altro che votato alla sfida. Vi sarà richiesto di fare qualche saltello, di stendere dei ponti sospesi per creare delle scorciatoie e poco altro.
Il gioco, insomma, diventa ripetitivo poco dopo ed è un peccato che il level design manchi totalmente di brio: la sensazione, dopo la prima ora di gioco, di aver già visto un po' tutte le situazioni che vi accompagneranno fino alla fine è molto forte, e non errata. In breve, decontaminare il bosco, la diga, la foresta o così via si traduce in una ciclicità troppo evidente, che non preoccuperà troppo i giocatori più giovani, ma che sarà palese per chi è un po' più navigato.
Ad arricchire un po' l'offerta ludica ci sono anche dei combattimenti estremamente semplici con creature contaminate dalle piante malefiche: alcune si possono sconfiggere con il Puffizzatore, altre saltando loro in testa, in stile Super Mario. Il risultato è una sfida mai proibitiva e nemici mai davvero pronti a farvi la pelle – anche se potrebbero, e in tal caso vi aiuterebbero i frequentissimi checkpoint. E, visto il target a cui questo gioco si rivolge, va benissimo così.
Il livello di difficoltà, è chiaro, è tarato verso il basso e nonostante se ne possano selezionare tre (facile, normale, difficile), i giocatori navigati difficilmente si sentiranno messi alla prova.
Abbiamo apprezzato la direzione artistica coloratissima e anche la traduzione in italiano (solo sottotitoli, niente doppiaggio, nonostante sia incluso in tantissime lingue) è accettabile. Certo, c'è qualche incoerenza con i nomi dei personaggi nei cartoni animati e storcerete il naso quando leggerete di un certo "Gran Puffo", ma non abbiamo notato strafalcioni troppo gravi.
Gradevole anche la colonna sonora, davvero deliziosa e che ben si sposa all'idea di un gioco pensato soprattutto per i bimbi: i motivetti che accompagnano le ambientazioni sono leggeri e mettono allegria, come un videogioco dedicato ai Puffi deve fare.
Decisamente più dolente il tasto del comparto tecnico. Vista la natura del gioco e il suo target, abbiamo chiesto specificamente di recensirlo su Nintendo Switch e lo abbiamo messo alla prova sul modello Lite – il preferito dai bambini.
Purtroppo, l'immagine non è esattamente nitida e ci sono momenti in cui la telecamera non aiuta a comprendere meglio come muoversi. Niente di grave o che comprometta l'esperienza – due texture slavate non hanno mai ucciso nessuno.
Più fastidioso, invece, il fattore frame rate, con il gioco che gira a 30 fps ma non riesce a mantenerli stabili, dando vita ad alcuni cali piuttosto evidenti. Anche in questo caso non parliamo di crolli che rendano il gioco ingiocabile, tutt'altro, ma è un peccato che nella sua versione più affine al pubblico a cui si rivolge, quella su Switch e in portatile, I Puffi: Missione Vilfoglia non riesca a offrire un'esperienza stabile, anche in virtù degli scenari piccoli, non fitti e quindi decisamente gestibili in cui vi troverete a passeggiare.
Versione recensita: Nintendo Switch
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Voto Recensione di I Puffi: Missione Vilfoglia - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Palette di colori deliziosa che sarà un piacere per gli occhi dei più piccoli
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I fan dei puffi si sentiranno a casa
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L'idea del Puffizzatore è tradotta in modo divertente nel gameplay
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Il gioco è accessibile per i giovanissimi...
Contro
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... forse anche troppo
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Qualche singhiozzo di troppo su Switch
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Level design scolastico e privo di personalità