Recensione

Hotel Transylvania 3: Mostri in mare

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a cura di SirFran Snee

Era una notte buia e tempestosa e una lussuosa nave da crociera nel bel mezzo dell’oceano si ritrova colpita malamente da una scarica di fulmini, in prossimità del Triangolo delle Bermuda, scaraventando i passeggeri fuori bordo e causando la perdita di diversi oggetti, tra cui la bussola del capitano Ericka, probabilmente finiti sul fondale marino. Molto simile alla storia di Titanic, si tratta in realtà dell’incipit di Hotel Transylvania 3: Mostri in mare, la nuova fatica di Bandai Namco disponibile per Playstation 4, Xbox One e Nintendo Switch e ispirata dall’omonimo film in uscita prossimamente nelle sale cinematografiche, di cui ne continua la trama, ergendosi a spin-off degli eventi principali. Dopo una prima brevissima presa visione dei personaggi con cui abbiamo a che fare, ossia gli stessi che appaiono nel film e che avevamo già avuto modo di conoscere nei capitoli precedenti della saga, oltre alla new entry, Ericka, incomincia la nostra avventura sulle tre Isole Sperdute che compongono la mappa entro la quale ci muoveremo. Inizialmente potremo scegliere, giorno dopo giorno, se guidare il personaggio di Drac o la figlia Mavis lungo i percorsi dell’isola, mentre più avanti potremo controllare anche altri protagonisti della storia.
In un misto di platform, puzzle game e brevissimi momenti action, avremo a che fare con nemici dalla pericolosità piuttosto bassa, dovremo scovare tesori, modificare ponti e levare di torno grossi alberi con l’aiuto degli Impa, piccoli mostriciattoli di diverse specie che ci daranno man forte nella nostra impresa. Solo loro potranno compiere le azioni decisive, poiché i personaggi che decideremo di guidare non faranno altro che muoversi e puntare il mirino nella direzione in cui vorremo inviare i piccoli mostri. Il gameplay ha dunque diverse quest primarie e secondarie, anche se non potremo limitarci all’esplorazione dell’isola per poter procedere: dovremo trovare tutti i forzieri e completare le quest per continuare la storia. Una tattica non troppo vincente, poiché si rischia di impantanarsi in missioni non sempre immediatamente completabili e di cadere vittime della noia. Infatti, per quanto la storia sia di per sé poco ricca di contenuti, tantomeno emergenti per originalità, si protrae un po’ troppo a lungo, perpetrando la stessa azione senza cambiamenti a causa della breve durata di ogni partita. Un modo per allungare il brodo di un gameplay altrimenti niente affatto longevo. Infatti, svolgendosi sempre in notturna (avendo a che fare con vampiri, mummie e mostri che non adorano la luce del sole), avremo un tempo a disposizione limitato, solitamente intorno ai dieci minuti, al termine del quale la nostra partita terminerà e parte dei nostri progressi verrà persa, ripartendo così da checkpoint quantitativamente limitati e corrispondenti ai punti di raccolta degli Impa. Si tratta di zone in cui potremo magicamente barattare le Imparite, pietre preziose raccolte durante il cammino e la quantità di mostriciattoli che potremo ottenere.
Se già portare a termine la missione e il ritrovamento di tesori, oltre alla risoluzione di puzzle, sono rese difficili dalle costanti interruzioni causate dal sorgere del sole, la faccenda non sarà facilitata dalla visuale limitata di cui disponiamo. La telecamera di gioco infatti spazia davvero poco e non potremo migliorare la situazione impostandola diversamente. Inoltre non disponiamo nemmeno di una mappa o di indicatori di posizione a lato schermo, confondendoci abbastanza facilmente nei meandri dell’isola e rischiando di farci perdere la bussola (e la pazienza) più volte. Parlando della grafica, ci saremmo aspettati qualcosa di meglio da una produzione Bandai Namco e Sony Pictures Animation. Non lasciamoci ingannare dalla qualità delle immagini della intro, oltretutto composta solo da alcuni fermi immagine sottotitolati: durante il gioco non sempre il framerate sarà ad alta qualità, evidenziando alcuni difetti nel movimento dei personaggi, così come i contorni e le linee dei dettagli di ambientazione, oggetti e personaggi non risultano perfettamente levigati e ridefiniti, tantomeno offrono delle tonalità particolari di colore, mettendo in evidenza dunque imperfezioni e qualche pixel di troppo qua e là. Tutte caratteristiche che poco giocano a favore di una nitida portabilità su schermo tv, nel caso in cui decidiate di mettere le mani sulla versione per Nintendo Switch.

+ possibilità di cambiare avatar giocabile

+ esplorazione ampia come un simil open-world

– tempo a disposizione troppo breve per una singola partita

– gameplay privo di azione e originalità

– grafica e framerate che peccano di imperfezioni non troppo accettabili

6.5

A conti fatti, questo nuovo titolo non ha ampiamente soddisfatto le aspettative, considerando che lo spazio di esplorazione proposto da uno spin-off è potenzialmente infinito e quindi sfruttabile al massimo delle capacità. Un’opzione accantonata quasi subito, purtroppo. Inoltre, anche la scarsa varietà di contenuti e di azione man mano che si avanza sul percorso non depongono a favore del gioco, che probabilmente punta sulla fama del titolo cinematografico e sulla possibilità di cavalcare l’onda dell’uscita in sala. Un gioco dunque che, come i suoi protagonisti, proprio non ne vuole sapere di farsi baciare dalla luce del sole.

Voto Recensione di Hotel Transylvania 3: Mostri in mare - Recensione


6.5

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