High On Life | Recensione - la follia di Rick and Morty incontra gli FPS
High On Life si propone come uno sparatutto vecchia scuola, pieno di humor e volgarità dal creatore di Rick and Morty: leggi la recensione!
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a cura di Marcello Paolillo
Senior Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Squanch Games
- Produttore: Microsoft
- Distributore: Microsoft
- Piattaforme: PC , XSX
- Generi: Sparatutto , Arcade
- Data di uscita: 13 dicembre 2022
Ci sono giochi che non amano prendersi sul serio e altri che - complice il loro grado di follia - riescono a fare addirittura il giro. High On Life si trova esattamente nel mezzo. La pazzia che pervade nello sparatutto firmato da Squanch Studios (che trovate anche su Xbox Game Pass, quindi su Amazon dove ora è in sconto) è ormai nota ai più, tanto che già dai trailer era possibile capire che avremmo avuto tra le mani un titolo alquanto bizzarro, un FPS in grado di allontanarsi dai canoni classici del genere per affondare le unghie in qualcosa di maggiormente originale e – a modo suo – totalmente visionario.
Del resto, Justin Roiland non è uno sprovveduto, e chiunque conosca anche solo di sfuggita le sue opere non può non condividere. Di chi parliamo? Semplicemente, del co-creatore di quel pozzo di assurdità che è Rick and Morty di Adult Swim e del suo franchise successivo, ossia Solar Opposites.
E nel caso abbiate vissuto su un altro pianeta fino ad oggi e non sapete cosa sia Rick and Morty, vi rinfreschiamo subito la memoria: si tratta infatti di una serie animata cosmic horror, creata da Roiland assieme a Dan Harmon, nata come parodia animata di Ritorno al Futuro ma divenuta in breve tempo un cult assoluto amato da milioni di spettatori in tutto il mondo.
Un progetto come High On Life di Squanch Games si propone quindi di replicare a schermo le situazioni folli e surreali della serie animata, visto che il videogioco che Rick and Morty condividono anche un certo stile estetico fuori di testa, una galassia stracolma di stranezze (e forme di vita aliene) di ogni genere.
Lo sparatutto in questione mette quindi sul piatto un'esperienza interattiva fuori dagli schemi e volgare quanto basta: basterà ciò a rendere High On Life un buon videogioco in senso stretto? Scopriamolo nella recensione.
Follia intergalattica: la trama di High On Life
Come da programma, la storia che fa da sfondo alle vicende di High On Life è frutto della mente contorta di Roiland, ed è quindi impossibile aspettarsi un prodotto sobrio o quantomeno coerente (e va benissimo così). In soldoni, il genere umano è minacciato da un cartello alieno che vuole usarlo come... droga. Il nostro compito, ovviamente, sarà quello di salvare l'umanità, collaborando con vere e proprie pistole parlanti, al fine di mettere fine al pericoloso Garmantuous e la sua banda di scagnozzi spaziali.
Visto e considerato che il nostro protagonista ha appena finito il liceo, ma al momento mancano sia il lavoro che le ambizioni, non c'è niente di meglio quindi che vestire i panni degli eroi, diventando quindi dei letali cacciatori intergalattici di taglie, i migliori che lo spazio profondo abbia mai visto.
Nonostante la trama di High On Life e quella di Rick and Morty non siano in alcun modo collegate, è davvero impossibile non cogliere palesi somiglianze dopo appena una manciata di minuti, specie per quanto riguarda l'atmosfera che respireremo durante l'intera durata dell'avventura. Tutti i personaggi – la maggior parte dei quali avranno l'aspetto di armi parlanti o alieni fuori di testa – sembrano infatti usciti dalla serie Adult Swim, rendendo quindi facilmente riconoscibile lo stile di Roiland, impossibile da dimenticare anche per coloro che non hanno mai visto un singolo episodio della serie animata.
I Gatliani – ossia gli extraterrestri che accompagneranno il protagonista armi alla mano – non staranno zitti un solo minuto, lasciandosi andare in sproloqui comici in cui parolacce e imprecazioni la faranno da padrone. E se i dialoghi sono una vera delizia, nonché una delle caratteristiche migliori dell'intera produzione, il fatto che manchi una vera e propria localizzazione in lingua italiana è un po' un malus a cui molti dovranno giocoforza andare incontro.
Al netto di questo, High On Life è e resta in ogni caso un videogioco ricco di humor che mette da parte il politicamente corretto, imponendosi come parodia sboccata di tante altre opere della cultura pop con in più l'umorismo di Roiland.
Giocabilità intergalattica
A livello di gioco giocato, High On Life si propone come uno sparatutto vecchia scuola, lontano dalle raffinatezze ludiche di un BioShock o un Deathloop, proponendo di fatto un gunplay che fa della semplicità il suo punto di forza, con tutti i limiti del caso. Le peculiarità offerte dall'arsenale a nostra disposizione – e l'eccellente diversificazione – sono infatti il fulcro su cui farà leva la varietà di situazioni di gioco: da Kenny lo "spara muco", passando alla pistola ad aghi nota come Sweezy, al ben più potente Creatura, sino a Gus la spingarda, ce n'è davvero per tutti i gusti e per tutte le armi.
Ogni arma aliena è dotata di una modalità di fuoco primaria e una secondaria, tentando quindi di diversificare un gameplay che – ahinoi – alla lunga andrà inesorabilmente incontro a una ripetitività di fondo piuttosto marcata.
Il vero neo sono infatti le orde di nemici che andremo ad affrontare nel corso dell'avventura, non solo contraddistinte da una IA ridotta al minimo sindacale e neppure in grado di rendere i vari scontri a fuoco realmente vari o interessanti. Si tratterà infatti di affrontare in sequenza gruppi di alieni più o meno folti, in coda ai quali ci aspetterà il consueto scontro contro il boss di turno, spesso e volentieri poco degno di attenzioni o chissà quale impegno per essere mandato al tappeto.
La possibilità di moddare le armi, inoltre, non sembra essere stata inserita con la giusta convinzione, così come le tipiche meccaniche da metroidvania – legate poco sorprendentemente alle caratteristiche speciali dei Gatliani – sono un plus che non rende davvero speciale o memorabile la progressione attraverso le varie ambientazioni di gioco, ammorbata inoltre anche da un discutibile backtracking.
Insomma, le lacune sul versante ludico inficiano giocoforza le rocambolesche avventure spaziali di High On Life, per quanto folli e surreali queste risultino essere alla fine della fiera.
Una grafica sfavillante
Fortuna vuole che, dal punto di vista grafico, High On Life si propone come un gioco con quasi tutte le cose al punto giusto: pur non facendo gridare al miracolo lato mole poligonale, le animazioni – specie quelle folli armi parlanti in nostro possesso – risulteranno sempre appaganti e puntuali nel tratteggiare ed esaltare una direzione artistica che spinge l'acceleratore sull'estro creativo di Roiland.
Avendo testato il gioco su una Xbox Series S non abbiamo riscontrato chissà quali problemi grafici o glitch in grado di rovinarci l'esperienza, complice anche l'ultima patch che sembra aver risolto una volta per tutte i problemi di frame rate riscontrati al day-one.
Dal canto suo, anche il level design sembra porre l'accento sulla capacità del team Squanch Games di mettere sul piatto ambientazioni sempre varie e dotate di uno stile coloratissimo e scanzonato, assolutamente in linea con le opere del creatore di Rick and Morty. Certo, i puristi del genere degli sparatutto in soggettiva è meglio che si preparino a mettere le mani su di un gioco che non vuole – né deve – imporsi come nuovo paradigma del genere, bensì "solo" un divertente shooter che fa della volgarità e dell'umorismo estremo il suo assoluto (e a questo punto principale) punto di forza.
Ragion per cui gli amanti delle opere di Roiland troveranno quindi pane per i loro denti per tutta la durata dell'avventura (ben oltre le consuete dieci ore per arrivare ai titoli di coda). Tutti gli altri si preparino a un titolo agrodolce, che fa di tutto per nascondere i propri limiti sotto strati e strati di follia intergalattica.
Nota a margine: il gioco ha di recente fatto discutere per l'inclusione di alcuni elementi grafici realizzati con l'ausilio di Midjourney, programma di intelligenza artificiale che crea immagini da descrizioni testuali.
Versione testata: Xbox Series S
Voto Recensione di High On Life - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Stile folle, assurdo e irriverente
-
L'idea della armi aliene parlanti e senzienti è fuori di testa
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Un gunplay semplice e immediato...
Contro
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... che purtroppo si scontra con una certa ripetitività
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Ai dei nemici seriamente rivolta verso il basso
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Non piacerà a chi non ha mai visto un episodio di Rick and Morty
Commento
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