Recensione

Half Life

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a cura di Dartagnan

Siete stati assunti al Black Mesa Research Facility, un impianto gigantesco, dove si trattano esperimenti top-secret del governo americano. Il luogo in questione si trova in mezzo al deserto, in un canyon lontano mille miglia dalla civiltà. Incontrerete moltissimi personaggi, alcuni dei quali molto cordiali, alcuni vi riconosceranno chiamandoci per nome e altri ancora si arrabbieranno quando li disturberete; l’atmosfera che si respira fin dal principio non è delle migliori, non ci vuole molto a capire che il tutto è causato dall’esecuzione di un esperimento piuttosto importante e che proprio voi dovrete eseguire manualmente. Dopo aver indossato una speciale tuta, potrete portare a termine il vostro lavoro, che consiste nello spingere un carrello contenente un minerale purissimo all’interno di un fascio di energia; peccato che una volta inserito salti tutto in aria e nel bel mezzo dell’esplosione finiremo per perdere i sensi.Qualche tempo dopo, mentre state per rinvenire, l’unico suono che sentirete è il sol battito del vostro cuore unito al vostro respiro… e all’improvviso ecco apparire (nella vostra mente) come in una serie di flash, mondi e creature aliene. Vi ritroverete nel luogo dell’esperimento e una volta usciti capirete che non solo il complesso è stato danneggiato, ma tutto il caos generato ha fatto si che si generasse un incrocio parallelo con un mondo alieno, trasformando Black Mesa in una sorta di portale. E’ proprio a questo punto che entreranno in gioco le guardie della struttura e gli altri scienziati superstiti, con i quali dovrete collaborare per andare avanti nel gioco, per finire con l’arrivo ostile dei federali, mandati dal Pentagono per mascherare quanto accaduto.

Niente collaborazione, niente giocoLa collaborazione tra i vari personaggi in questo titolo è davvero molto importante e già dalle fasi iniziali del gioco inizierete a prenderne coscienza, in quanto è fondamentale per portare a termine molte missioni: è il caso dei codici di apertura di alcune porte che senza l’aiuto dei militari della security non potrete aprire (o per uscire dal trenino od ancora per entrare nella base).L’IA in Half Life e’ ai massimi livelli, infatti tutti sembrano muoversi, fare e dire cose con logica, soprattutto per i Marine che agiscono efficacemente in gruppo. Se fino all’uscita di questo titolo, la Valve Software era una software house pressoché sconosciuta, con Half Life sicuramente ha mostrato le sue enormi potenzialità. Non si era ancora visto finora un gioco così ben curato nei minimi dettagli, con un sonoro da capogiro in tutti i sensi, dalla colonna sonora, al suono emesso dai materiali secondo le varie interazioni che compirete, oltre alle texture che sono varie e straordinariamente belle. Insomma nulla è lasciato al caso, portando a un livello qualitativo impressionante tutto il gioco.Altra nota positiva in Half Life è l’atmosfera che gli è stata conferita: sembra ci sia un innesto cinematografico già dai primissimi minuti in cui si susseguono i nomi dei programmatori a tutte le altre sequenze di gioco… davvero accattivante.

CaratteristicheFin da principio, avrete a che fare con un particolare indumento, una “tuta”, che può sembrare normale, ma in realtà non lo è. Infatti gode di energia propria ed all’occorrenza potrà fornirvi protezione generica contro agenti batteriologici, chimici e da radiazioni nucleari; in essa è anche incorporato un contatore Geiger che vi informa sulla vicinanza di materiale radioattivo. A vostra disposizione avrete una torcia elettrica a energia limitata, degli iniettori automatici di morfine e medicinali per alleviare il dolore, un indicatore HUD che vi fornirà lo stato di salute, la carica energetica della tuta, che v’informerà di presenze nemiche e loro direzioni, lo stato delle bombole d’aria e verso la fine del gioco la potrete integrare con un upgrade per amplificare il salto e per finire lo stato delle munizioni e delle armi. La tuta potrà essere ricaricata e rigenerata presso delle apparecchiature poste a muro o tramite power-up nascosti dentro casse di legno o appoggiati sugli scaffali. Lo stesso discorso vale per ricaricare la vita, ovviamente tali distributori non sono illimitati, ma si esauriscono, per cui non pensate di avere vita facile. Innovazioni anche in campo bellico, o meglio per la gestione delle stesse. Un elogio particolare anche alla giocabilità di questo titolo, che si dimostra anche in situazioni di gioco molto concitate, estremamente affidabile e precisa. Una delle poche pecche è rappresentata dalle poche skin elaborate per i dottori e i Marine; anche se i modelli sono carini e ben fatti, sarebbe stato bello vedere qualche faccia nuova ogni tanto. Oltre a ciò, il finale di Half Life lascia davvero con l’amaro in bocca, sembra infatti una conclusione poco sviluppata ed abbastanza frettolosa, da collante per Half Life 2.Per quanto riguarda la sezione multiplayer, non c’è molto da dire sennonché lo schema è quello del collaudatissimo del deathmatch, che pare tutt’oggi non avere ancora rivali.

HARDWARE

CPU Pentium 133RAM: 24MBGPU: 640×480 SVGAHD: 400MB

MULTIPLAYER

Fino a 16 giocatori

– Divertimento assicurato

– Grande giocabilità

– Bellissima atmosfera

– Nulla di rilevante

9.5

Sicuramente non è un caso che Valve Software dal 1998 ad oggi non ha più sbagliato un colpo; Half Life rappresenta uno degli sparattutto migliori del periodo, con una grafica, un comparto sonoro ed una giocabilità sopra qualsiasi altro titolo uscito in quegli anni. La trama e l’atmosfera di gioco che sono riusciti a creare, senza dubbio, rappresentano i punti forza di questo FPS che è destinato a rimanere per tanto tempo ancora dentro le nostre menti.

Voto Recensione di Half Life - Recensione


9.5

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