Guilty Gear Strive - Com'è su Switch?
Il grande picchiaduro di Arc System Works arriva finalmente su Switch: come se la sarà cavata Guilty Gear Strive sull'ibrida di Nintendo?
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a cura di Silvio Mazzitelli
Redattore
In sintesi
- Un porting perfetto e fluido quanto le versioni per le altre console.
- Tutti i contenuti usciti finora di Strive.
- Non supporta il cross-play e i comandi con i Joy-Con non sono il massimo.
-
Pro
- A livello tecnico è un porting che rasenta la perfezione.
- Ci sono tutti i personaggi dei primi tre Season Pass del gioco inclusi nel prezzo.
- Un picchiaduro che dopo quattro anni è ancora tra i migliori come gameplay.
-
Contro
- I Joy-Con si prestano poco alle manovre più tecniche di questo picchiaduro.
- Non supporta il cross-play e al momento non ci sono tantissimi giocatori online.
Conclusioni Finali di SpazioGames
Anche l’online, dotato di Rollback Netcode, funziona molto bene, con l’unica pecca di non supportare il cross-play e di non avere quindi tanti giocatori attivi.
I controlli risultano invece scomodi con i Joy-Con e sarebbe opportuno dotarsi di un arcade stick o di un fighting pad, qualora si voglia giocare bene online. In linea generale, comunque, Guilty Gear Strive è senza dubbio uno dei migliori picchiaduro presenti attualmente Switch insieme all’eterno Smash Bros. Ultimate, che però fa storia a sé.
Informazioni sul prodotto
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- Sviluppatore: Arc System Works
- Produttore: Arc System Works
- Distributore: Bandai Namco
- Testato su: SWITCH
- Piattaforme: PC , PS4 , PS5 , XSX , XONE , SWITCH
- Generi: Picchiaduro
- Data di uscita: 11 giugno 2021 (PC, PS5) - 7 marzo 2023 (Xbox) - 23 gennaio 2025 (Switch)
Sono passati ormai quasi quattro anni da quando ho recensito Guilty Gear Strive su PS5. Dopo tutto questo tempo, sono ancora convinto che sia uno dei migliori picchiaduro di questa nuova incredibile generazione di titoli.
Negli anni seguenti sono arrivati poi dei mostri sacri come Street Fighter 6 e Tekken 8, ma il fighting game di Arc System Works merita ancora oggi di far parte di quell’olimpo di titoli che hanno rilanciato il genere in quest’ultima generazione di console.
Dopo tutto questo tempo, Strive è ancora aggiornato con nuovi season pass che hanno introdotto moltissimi nuovi personaggi, ci sono tornei di pro player molto seguiti e a breve arriverà persino un anime ufficiale, che andrà in onda ad aprile.
A fine gennaio, inoltre, è arrivata finalmente la versione per Nintendo Switch di Guilty Gear Strive, un porting che sembrava molto complesso sulla ibrida Nintendo, vista l’alta qualità grafica del gioco.
Dopo averlo provato anche in questa versione, vi raccontiamo come il picchiaduro se l’è cavata in questa sua nuova incarnazione.
Un porting di prima classe
Avevamo parlato nel dettaglio di quanto Guilty Gear Strive (la versione Switch è anche su Amazon) fosse un grandissimo picchiaduro già nel 2021, quando il gioco era uscito.
Arc System Works ha fatto un lavoro egregio con la sua IP più importante di sempre, creando un sistema più accessibile (ma non troppo) e un gameplay divertente e spettacolare al punto giusto.
Strive è anche molto importante dal punto di vista della narrativa della saga, essendo il capitolo che ha portato a conclusione la storia di Sol Badguy, storico protagonista del titolo da ormai oltre vent’anni.
All’epoca, vedendo l’alta qualità grafica e tecnica, ci sembrava impossibile che Strive potesse arrivare su Switch, nonostante ne esistesse una versione per PS4. Eppure, a distanza di tutti questi anni, l’ultimo Guilty Gear giunge finalmente anche sull’ibrida Nintendo, in un porting così ben fatto da spazzare via in un istante tutti i dubbi che avevamo prima di provarlo.
Basta infatti osservare la versione PS5 e quella per Switch una di fianco all’altra per notare come le differenze a livello visivo siano minime; certo, se vogliamo essere puntigliosi, in alcuni dettagli dei vestiti dei personaggi e soprattutto negli sfondi dei livelli si notano delle differenze, legate in particolar modo a effetti di luci e ombre, ma quando si inizia a combattere le due versioni sono praticamente identiche.
Entrambe vanno a 60 fps senza un minimo rallentamento, e questo su Switch avviene sia nella modalità portatile che in dock; anzi, i caricamenti tra un combattimento e l’altro sono persino leggermente più veloci sulla console Nintendo che su quella di Sony.
Se la paura dunque era quella di avere una versione castrata e tecnicamente molto inferiore alle altre, in realtà non c’è da preoccuparsi. Guilty Gear Strive per Switch, a livello tecnico, è davvero un gioiello, che dimostra quanto una macchina di ormai ben otto anni fa – e prossima a lasciare spazio al suo successore – sia ancora molto valida. Cosa incredibile, vista la sua età.
Botte portatili e online
Dal punto di vista contenutistico, la versione per Nintendo Switch di Guity Gear Strive è anche superiore a quella uscita in origine per PS5 e PC. A livello di modalità, quelle presenti sono rimaste le stesse, quindi troverete i classici Arcade, Allenamento e Versus, più molte altre.
La modalità Storia ci racconta, praticamente con un grande anime da circa 5 o 6 ore, tutte le vicende che concludono la storia degli ultimi vent’anni di Guilty Gear. La vera novità è la presenza dei personaggi aggiunti nei primi tre Season Pass, con Dizzy in arrivo a febbraio, come primo personaggio della Season 4 già confermata come gratuita.
Il gioco costa, sullo shop Nintendo, circa 60 euro: un prezzo più che onesto, nonostante gli anni passati dal lancio originale, se si considera che questa versione racchiude quasi il doppio dei personaggi di quella che era arrivata su PS5 e PC.
Su Switch poi, tolto Smash Bros. Ultimate, che è un picchiaduro a sé stante, non esistono altri grossi concorrenti e dunque chiunque si sia perso il gioco nelle sue altre versioni in passato e vuole recuperarlo troverà praticamente una versione definitiva in questo porting.
Bisogna però ammettere che giocare un picchiaduro come Guilty Gear Strive su Switch può dare dei problemi, specialmente in portabilità. Questi derivano principalmente dai controlli: Strive sarà anche semplificato rispetto ai capitoli precedenti della saga, ma è ancora un picchiaduro piuttosto tecnico e certe manovre richiedono molta precisione e velocità nell’input dei comandi – cosa che risulta estremamente difficile con i Joy-Con, che non riescono a tenere il passo con un titolo simile, specialmente per via della croce direzionale poco funzionale.
Sarebbe il caso di affidarsi a un Pro Controller, ma personalmente l’ho trovato inferiore al pad di PS5 per i picchiaduro più elaborati come Strive, anche se così il gioco si lascia giocare, finché non si vuole competere seriamente online.
La soluzione migliore sarebbe quella di dotarsi di un fighting pad o di un arcade stick compatibile con Switch, soprattutto se volete giocare con altri giocatori sparsi per tutto il mondo.
A proposito dell’online, anche su Switch Strive ha il Rollback Netcode. Nella nostra prova non abbiamo infatti mai avuto grossi problemi di lag o di input arrivati in ritardo rispetto ai nostri movimenti, confermando l’ottima qualità del Netcode di Arc System Works.
L’unico problema è che il gioco non supporta il crossplay, anche comprensibilmente, visto che immaginiamo sarebbe risultato troppo complesso gestire le differenze tecniche tra console dalle prestazioni molto diverse.
Così, però, al momento i giocatori presenti non sono abbastanza da garantire un flusso di avversari costante. Si spera che con il tempo la situazione migliori o che Arc riesca a trovare un modo valido per permettere di giocare con utenti anche di altre console.
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