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Recensione

Grimvalor, quando il mobile riesce a stupire su Switch - Recensione

Un Action RPG familiare ma valido

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Informazioni sul prodotto

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Grimvalor
  • Sviluppatore: Direlight
  • Piattaforme: SWITCH , MOBILE
  • Generi: Azione , Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: Disponibile (iOS, Android) - 7 aprile 2020 (Switch)

Come successo con il recente Shinsekai, di cui potete leggere trovare la recensione sulle nostre pagine, i porting su console dei migliori titoli del catalogo mobile possono essere non solo ben realizzati, ma anche adattarsi egregiamente alle differenti dinamiche di fruizione e alla maggiore concorrenza che caratterizzano il mercato console. Grimvalor, segnalatosi come uno dei migliori titoli mobile due anni or sono, è arrivato senza fanfare su Nintendo Switch qualche giorno fa, e noi lo abbiamo prontamente testato per voi.

Cupo ma generico

Il mondo in cui saremo gettati senza troppi preamboli all’inizio dell’avventura è cupo e poco invitante, con una luce che varia dalle tenebre ai colori morenti del tramonto, senza mai sfociare nel sole pieno: nonostante riferimenti piuttosto vaghi ad un regno corrotto, in cui gli abitanti si sono trasformati in orrende creature notturne in seguito alla perdita di senno del loro sovrano, la narrativa fatica ad ingranare.

Se, durante le prime fasi di gioco, l’approccio in stile minimalista, mutuato dai Souls di From Software, può far sperare in un’evoluzione del percorso narrativo, allo scorrere dei titoli di coda si rimane con l’amaro in bocca perché le numerose potenzialità di un’ambientazione smorta ed inquietante non vengono mai davvero realizzate.

Più interessante, invece, è la storia del gioco in sé: prodotto da un team finlandese composto da soli tre membri, Grimvalor ha riscosso buon successo sulle piattaforme mobile, perlopiù grazie ad un sistema di controllo molto preciso (elemento non così comune in assenza di pulsanti fisici) e per l’alto tasso di sfida rispetto alla media delle produzioni mobile, che lo elevarono nell’olimpo delle produzioni più ambiziose dapprima su piattaforme Apple, nel 2018, e poi, l’anno successivo, su quelle Android.

In genere siamo mediamente scettici quando un prodotto che non sia un puzzle game sbarca su console provenendo dal mondo mobile, per una serie di ragioni legate al control scheme, ai sistemi di monetizzazione, alla longevità complessiva e ai valori produttivi – tutti elementi che cambiano considerevolmente nel passaggio alle console.

In questo caso, così come nel recente, e già citato, Shinsekai di Capcom, siamo invece rimasti molto favorevolmente colpiti da alcuni aspetti della produzione, pur mantenendo delle riserve su altri.

La mancanza di una storia che possa accompagnare le finezze di un gameplay sorprendentemente riuscito è senza dubbio uno dei talloni d’Achille della produzione, ma, d’altro canto, non mancano le cosiddette attenuanti generiche.

Innanzitutto, i giochi mobile con una narrativa pregnante si contano sulle dita di una mano e, secondariamente, è lecito pensare che, in un team di soli tre componenti, nessuno fosse uno sceneggiatore puro e semplice.

Eppure, se probabilmente non giocherete Grimvalor per la profondità dei personaggi o la brillantezza dei dialoghi, di certo lo farete per la bontà del suo combat system.

Ingranaggi oliati

Il comparto in cui più Grimvalor sorprende è quello della giocabilità, che, come non ci stancheremo mai di sottolineare, è anche quello più importante di tutti: ecco perché, nonostante una storia debole ed un comparto tecnico che denuncia le origini mobile del prodotto, il titolo Direlight è riuscito comunque a conquistarsi un ottimo voto.

Senza reinventare la ruota e, anzi, saccheggiando idee da titoli differenti (su tutti quelli del maestro Miyazaki, ma anche diversi metroidvania come Salt and Sanctuary e il recente Bloodstained), il piccolo team finlandese ha confezionato un action RPG di buona caratura, dalle meccaniche semplici ma intuitive e dal livello di sfida sempre sostenuto, ma mai frustrante.

I nemici picchiano duro, respawnano ogni volta che ci si inchina a pregare presso uno degli altari sparsi per le mappe di gioco e sono tendono ad accerchiare il giocatore, ma la morte non causa alcuna perdita di punti esperienza e il gioco è abbastanza generoso nel rilasciare tanto le anime, utili a salire di livello e ad acquistare equipaggiamento dal mercante, quanto i frammenti necessari a forgiare nuove armi alla fucina.

La mancanza di vere e proprie penalità per il game over spingerà all’esplorazione a cuor leggero, e consentirà anche ai giocatori meno hardcore di cimentarsi con un sottogenere troppo spesso ridotto a prodotto di nicchia a causa della sua elevata difficoltà.

Le meccaniche di gioco ruotano attorno a semplici combinazioni di tasti: uno per l’attacco rapido, uno per quello pesante, che consuma mana, uno per la schivata, di cui è fondamentale padroneggiare le tempistiche, ed uno per il salto.

Tutto qua. Il focus è sull’estrema mobilità del personaggio, capace di eseguire un doppio salto sin dall’inizio dell’avventura, di attaccarsi ai bordi delle pareti, di scalarle in corsa e finanche di sprintare a mezz’aria qualora si prema il tasto adibito alla schivata mentre si è in volo.

Questo si traduce in un gameplay ipercinetico, che tende a punire i giocatori più lenti e riflessivi e a premiare, invece, quelli che impareranno da subito l’importanza della schivata e della possibilità di porsi alle spalle di un nemico che attacca.

Il rovescio della medaglia è rappresentato dalla continua e spiacevole sensazione di pattinamento del protagonista sulle superfici, come se avesse indossato delle pattine dopo aver cosparso i pavimenti di sapone: un piccolo prezzo da pagare, visto che già dopo un’oretta di gioco si farà il callo alle dinamiche di salto e di slittamento su certe superfici.

Al contrario, la fisicità dei colpi (tanto inferti quanto incassati) è più che soddisfacente, facendo dei combattimenti dei rapidissimi balletti di morte, sia a terra sia a mezz’aria: Grimvalor offre il suo lato migliore quando mescola differenti tipologie di nemici e costringe il giocatore a scegliere le sue priorità, e quando lo mette dinanzi alle frequenti boss fight, impegnative e soddisfacenti.

Dedicandosi all’esplorazione, peraltro, si sente raramente il bisogno di grindare, perché i nemici sono sì aggressivi e numerosi, ma mai implacabili come quelli visti nelle produzioni From Software.

Insomma, pur senza proporre nulla di davvero nuovo, il prodotto Direlight riesce a divertire e coinvolgere, sebbene dispiaccia che l’unica aggiunta fatta per questa versione Switch sia la (comunque gradita) modalità New Game Plus: chissà che, in un futuro prossimo e con un budget maggiore, il piccolo team finlandese non riesce a fare ancora meglio.

Passaggio indolore

Il passaggio dagli schermi mobile a quello di Nintendo Switch è stato del tutto indolore, e questa è già un’ottima notizia, sebbene sia possibile notare come la maggiore potenza della macchina Nintendo non sia stata sfruttata a pieno per migliorare gli effetti di luce o alcune texture di superficie, ancora piuttosto rozze.

In compenso, il gioco gira fluidamente a sessanta frame per secondo, con incertezze minime solamente in fasi in cui lo schermo si riempie di nemici, e questo vale tanto per la modalità portatile, quella in cui il gioco nasconde meglio alcune delle sue magagne tecniche, quanto per quella televisiva, dove la limitatezza di alcuni modelli poligonali appare però più evidente.

Un efficiente sistema di salvataggi automatici consente di interrompere la partita praticamente in qualsiasi momento senza per questo perdere più di cinque minuti di progresso, il che si sposa perfettamente con le modalità di fruizione tipiche di Switch (che, non a caso, è l’unica console su cui il titolo Direlight è sbarcato).

Sebbene ci siano strafalcioni qua e là, probabilmente dovuti all’utilizzo di un traduttore automatico, segnaliamo con piacere come i testi siano tradotti nella nostra lingua e come il gioco tratti con i guanti gli aracnofobici: nel menu delle opzioni è possibile sostituire i nemici di forma aracnide (ce ne sono diversi tipi tra il bestiario nemico) con delle versioni alternative che non evochino paure ancestrali.

Una feature che vediamo per la prima volta in oltre trentadue anni di videogiochi.

Più che la mole e la precisione della conta poligonale, tutto sommato poco più che sufficiente, abbiamo apprezzato la fluidità di movimenti del protagonista e la buona varietà dei nemici, che controbilancia quella delle ambientazioni, invero piuttosto simili tra loro lungo i quattro atti che compongono l’avventura.

Siamo rimasti meno soddisfatti dalla colonna sonora, che si limita ad accompagnare senza mai farsi notare o sottolineare le boss fight più adrenaliniche (che non mancano), e dal prezzo di lancio di circa tredici euro, quasi raddoppiato rispetto alle versioni mobile senza un reale motivo, vista l’assenza di contenuti esclusivi per la console ibrida di Nintendo.

Non che manchino i contenuti a giustificare il prezzo, beninteso, ma non capiamo perché i possessori di Switch debbano sempre pagare un qualche tipo di tassa sui loro acquisti fisici e digitali.

+ Sistema di combattimento soddisfacente

+ Impegnativo ma mai frustrante

+ Offerta ludica generosa

- Colonna sonora e storia dimenticabili

- Costa di più delle controparti mobile pur in assenza di contenuti aggiuntivi

7.6

L’originalità non è certo il suo forte, e si poteva fare molto di più tanto dal punto di vista della narrazione quanto della colonna sonora, eppure è difficile non consigliare Grimvalor a quanti cerchino un titolo impegnativo, con un combat system interessante e una durata più che adeguata al prezzo richiesto, che pure è inspiegabilmente più alto delle controparti mobile.

I ragazzi di Direlight hanno puntato tutto su controlli precisi e su un combat system fisico ed appagante, capace di tenere su la baracca quasi da solo e di spingere ad esplorare ogni angolo delle labirintiche aree di gioco. Se avete speso centinaia di ore sui titoli di From Software e possedete Nintendo Switch, fateci un pensierino.

Voto Recensione di Grimvalor - Recensione


7.6

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Sistema di combattimento soddisfacente

  • Impegnativo ma mai frustrante

  • Offerta ludica generosa

Contro

  • Colonna sonora e storia dimenticabili

  • Costa di più delle controparti mobile pur in assenza di contenuti aggiuntivi

Commento

L'originalità non è certo il suo forte, e si poteva fare molto di più tanto dal punto di vista della narrazione quanto della colonna sonora, eppure è difficile non consigliare Grimvalor a quanti cerchino un titolo impegnativo, con un combat system interessante e una durata più che adeguata al prezzo richiesto, che pure è inspiegabilmente più alto delle controparti mobile.

I ragazzi di Direlight hanno puntato tutto su controlli precisi e su un combat system fisico ed appagante, capace di tenere su la baracca quasi da solo e di spingere ad esplorare ogni angolo delle labirintiche aree di gioco. Se avete speso centinaia di ore sui titoli di From Software e possedete Nintendo Switch, fateci un pensierino.

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