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Granblue Fantasy: Relink | Recensione - Monster Hunter incontra FFXIV

Dopo anni di sviluppo arriva finalmente Granblue Fantasy: Relink, l'action RPG di Cygames che unisce due esperienze molto diverse: ecco la recensione.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

In sintesi

  • Una buona campagna principale piena di boss battle spettacolari.
  • Conclusa questa diventa praticamente un mix tra Monster Hunter e un MMO, dove la giusta build farà la differenza.
  • Peccato per una struttura dei livelli e una componente tecnica un po' arretrate.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Granblue Fantasy Relink
Granblue Fantasy Relink
  • Sviluppatore: Cygames
  • Produttore: Cygames
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PS4 , PS5 , PC
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 01 febbraio 2024

Siamo in un periodo davvero florido per il brand Granblue Fantasy, l’RPG di Cygames che ha già visto poco più di un mese fa l’arrivo di Granblue Fantasy Versus: Rising, nuovo capitolo del picchiaduro (ecco la recensione) sviluppato da Arc System Works. Adesso è invece giunto il momento dell’altro progetto legato a questa serie, l’action RPG Granblue Fantasy: Relink.

Due titoli in poco più di due mesi da parte di Cygames sono un chiaro segno che la compagnia giapponese vuole puntare sempre di più sul mercato Occidentale – e infatti proprio nel 2023 ha aperto due nuove sedi, una in America e una a Londra per l’Europa.

Cygames è molto forte in Giappone proprio grazie ad alcuni titoli che utilizzano delle meccaniche gacha, come proprio lo stesso Granblue Fantasy, che per molti anni è stato tra i giochi più remunerativi della compagnia, superato di recente solo da Uma Musume Pretty Derby, una serie in cui delle ragazze con coda e orecchie da cavallo vengono fatte correre in delle corse competitive, proprio come succede... con dei veri cavalli.

Se quanto avete appena letto vi lascia perplessi, capirete anche perché per provare a espandersi in Occidente Cygames abbia puntato molto di più su Granblue Fantasy, che alla fin fine ha temi e anche diversi elementi che ricordano il più familiare Final Fantasy (alcuni artisti del gioco vengono proprio dalla saga di Square Enix e persino Uematsu stesso ha collaborato alla realizzazione del titolo).

Rising e Relink sono dei tentativi di provare a entrare maggiormente nel classico mercato delle console, soprattutto in Occidente, dove molti dei loro titoli mobile o non sono mai arrivati o non hanno raccolto un grande consenso.

Relink, in arrivo il 1 febbraio per PS4, PS5 e PC, ci aveva già incuriosito durante la nostra prima prova avvenuta poco tempo fa, ma facevamo ancora fatica a inquadrarlo bene, dati i tanti generi da cui ha preso ispirazione. Finalmente, ora abbiamo invece la risposta a tutte le nostre domande sulla vera natura del gioco.

Un nuovo cielo

Questo Granblue Fantasy: Relink (potete trovarlo su Amazon) è un titolo dalle molteplici facce: la prima, che tutti i giocatori saranno tenuti ad affrontare, è la campagna principale.

Questa funge un po’ da tutorial introducendo pian piano tutte le meccaniche principali del gioco, ma non si limita solo a questo. La storia proposta è invero altresì interessante, anche se più che per il suo intreccio per alcune fasi di gameplay alquanto riuscite.

In linea di massima per spiegarvi in poche parole cosa sia Granblue Fantasy è un po’ come se One Piece incontrasse Final Fantasy (anche se, per quanto gradevole, la narrazione non è ai livelli di queste due potenti saghe): lo scopo dei protagonisti è arrivare alla misteriosa isola di Estalucia, che si dice sia solo una leggenda, e per farlo attraverseranno non dei mari, ma un mondo fatto di isole volanti.

Nel gioco mobile si può scegliere tra un protagonista maschile, Gran, o una femminile, Djeeta, ma il loro background non cambierà di una virgola, compreso l’incontro con Lyria – una misteriosa ragazza in grado di parlare ed evocare le Creature Primordiali, forze della natura equiparabili alle summon di Final Fantasy (alcune sono proprio uguali come Bahamut e Leviathan), che salva il/la protagonista da una ferita mortale legando indissolubilmente la sua vita a quella dell’altro.

La lettera del padre del personaggio principale conferma l’esistenza di Estalucia, e da quel momento insieme a un gruppo di personaggi sempre più nutrito iniziano a navigare nei cieli in un viaggio che li porterà a visitare tante isole – almeno nel gioco mobile e negli adattamenti sia in anime che nel manga.

In Relink, le vicende iniziano con i nostri eroi a bordo della loro ormai caratteristica nave, la Grandcypher, che dopo aver oltrepassato una zona turbolenta finisce nella contrada celeste di Zegagrande, creata appositamente per il gioco.

Questo dà per scontato che il giocatore conosca le basi della storia che caratterizza la saga di Granblue Fantasy, fornendo poi spiegazioni più dettagliate nel glossario, che copre sia ogni informazione su questo mondo fittizio che sui personaggi.

Ben presto la ciurma della Grandcypher scopre che le Creature Primordiali stanno impazzendo, colpite da un misterioso potere, e la causa di tutto saranno le forze della Chiesa di Avia, gli antagonisti di questo gioco.

Questi nemici sono comandati da Lilith, una donna che si erge a figura messianica per i devoti del credo, e i suoi tre generali – tutti estremamente potenti e forti nelle arti belliche e magiche.

La storia ricorda molto uno shonen manga tipico, ma si lascia giocare con piacere specialmente per alcuni boss davvero spettacolari da affrontare e vedere.
Questo nuovo gruppo è infatti interessato ai poteri di Lyria, e nel loro primo scontro riuscirà a rapire la ragazza grazie alla potenza di Id, uno dei generali che sembra imbattibile.

Da qui poi si svilupperà la storia di Granblue Fantasy: Relink, composta da nove capitoli più un prologo e un capitolo finale. Questa in realtà non è neanche troppo lunga per un action RPG: infatti, se si andrà un po' di fretta, potrebbero bastare anche una quindicina di ore per concluderla.

Se invece, si preferisce anche affrontare le varie missioni secondarie sbloccate durante la campagna, la durata potrebbe arrivare e anche facilmente superare le venti ore.

In realtà bisogna fare distinzione quando si parla di missioni secondarie. Ne esistono di due tipi: la prima è fatta dalle classiche fetch quest in cui i compiti sono la solita caccia ai mostri o il recupero di materiali. La cosa ottima è che non peserà minimamente farle, dato che queste si potranno completare tranquillamente mentre si compiono le missioni della trama principale o l’altro tipo di secondarie.

Anzi, moltissime volte ci è capitato di iniziarne una e avere già i materiali che servivano a completarla, il che ci ha permesso di concluderla immediatamente. Queste, inoltre, offrono tantissime risorse importanti per potenziare i personaggi, e se non ci si ricorda dove si trova il personaggio che ci ha dato la quest sarà possibile teletrasportarsi all’istante alla sua posizione, per azzerare anche i tempi morti di spostamento. Nonostante non siano il massimo dell’originalità, sono dunque davvero poco impegnative e molto remunerative da fare.

Il secondo tipo di quest secondarie è molto più vario e è strutturato a missioni in stile Monster Hunter, ma ne parleremo più avanti nel dettaglio.

Ci sono poi gli Episodi del Destino, ossia una sorta di quest dedicate a ogni personaggio giocabile del gioco. Queste si alterneranno in momenti esclusivamente narrativi e della durata di massimo un minuto, a delle vere e proprie missioni giocabili. L’utilità di completare questi Episodi del Destino risiede nel fatto che ogni capitolo terminato potenzi le statistiche del personaggio e non solo.

La storia di Granblue Fantasy: Relink non è nulla di trascendentale, ma si lascia giocare con piacere. Ricorda moltissimo i classici shonen pieni di combattimenti, fulcro su cui in effetti si basa l’intera esperienza, soprattutto con alcuni boss davvero spettacolari da vedere e da affrontare: un esempio è il titanico Excellion, la cui boss battle ci ha lasciati a bocca aperta per l’impatto visivo.

Il titolo di Cygames però paga il suo lungo sviluppo (ben otto anni dal suo primo annuncio), iniziato in piena epoca PlayStation 4, con una struttura poco varia delle mappe della campagna, che conta principalmente di corridoi intermezzati da degli scontri, se si esclude un’area molto più aperta e varia, e la mancanza quasi completa di interazioni ambientali.

Anche le texture e i modelli degli NPC generici sono poco dettagliati; si salva solo la direzione artistica, che sfrutta i vasti paesaggi dei cieli blu del mondo di gioco per creare delle aree suggestive da vedere.

Su PlayStation 5, dove abbiamo giocato, c’erano anche le classiche opzioni qualità o prestazioni tra cui scegliere; in questo caso, essendo anche un titolo action, la modalità prestazioni è quella migliore da utilizzare, dato che non c’è un grande guadagno a livello grafico impostando l’altra opzione. Ottimi invece i tempi di caricamento sulla nuova ammiraglia Sony, che sono davvero fulminei.

Fusione di stili

Agli inizi della sua gestazione, Granblue Fantasy: Relink era sviluppato dai maestri dei giochi d’azione, PlatinumGames.

A un certo punto però lo sviluppo passò interamente agli studi interni di Cygames senza grandi spiegazioni, anche se oggi sappiamo che alla direzione del titolo è sempre rimasto Yasuyuki Kaji, ex di Platinum e ora passato completamente a Cygames, che vanta nel suo curriculum titoli come Metal Gear Rising: Revengeance, Bayonetta 2 e Nier: Automata.

Il sistema di combattimento di Granblue Fantasy: Relink è in realtà molto più semplice di un Bayonetta o di un Nier: Automata: i personaggi hanno poche combo e attacchi speciali, che limitano le azioni eseguibili in battaglia.

Restano giusto le parate e le schivate perfette fatte all’ultimo secondo (in grado di renderci invulnerabili per pochi attimi) come spoglie dello stile tipico di PlatinumGames.

Il sistema di combattimento del gioco vuole essere un ibrido tra un action e un MMORPG.
Basta però addentrarsi maggiormente nei sistemi che animano Granblue Fantasy: Relink per rendersi conto che non vuole affatto essere un action altamente tecnico, ma anzi vuole essere un ibrido tra un sistema action e uno più passivo usato in molti MMORPG, in primis Final Fantasy XIV.

Questo però non vuol dire che il gameplay sia noioso, anzi: la cosa interessante di Relink è che ogni personaggio ha uno stile di combattimento che cambia totalmente dagli altri, che può anche essere personalizzato in base alle abilità equipaggiate.

Il protagonista Gran, ad esempio, è il più semplice e forse anche il più noioso da usare, in quanto ha delle semplici combo molto brevi che alternano attacco leggero e pesante. La sua particolarità sta però che a ogni combo perfettamente eseguita è in grado di potenziare le abilità fino a un massimo di quattro livelli.

Ci sono però poi personaggi più tecnici e complessi da usare: Siegfried darà il massimo se a ogni fendente si riesce a eseguire il successivo con il giusto tempismo, così da passare a una serie di colpi più potenti ed efficaci di quelli basilari.

Narmaya avrà due stance diverse, una più potente e lenta che colpisce ad area, l’altra più veloce e adatta contro nemici singoli. Zeta eccellerà negli attacchi in salto, Vaseraga nei colpi caricati e via così.

Sicuramente, per quanto ogni personaggio sia semplice da padroneggiare, la presenza di ben diciannove eroi – da sbloccare pian piano con l’avanzamento dell’avventura – rende il gioco molto vario: basta infatti cambiare quello giocabile per modificare completamente l’approccio alle battaglie.

Granblue Fantasy: Relink però non è un titolo che si affronta in solitaria, ma si potrà compiere ogni missione con un party da quattro membri presi dalla ciurma della Grandcypher. Non si potrà cambiare personaggio giocabile al volo durante le missioni, ma si potranno decidere alcuni semplici comportamenti dei compagni comandati dalla CPU.

In realtà la CPU che muove i nostri compagni è estremamente efficace: essi riescono infatti a infliggere molti danni e curano puntualmente quando ce n’è bisogno. Raramente cadono in battaglia, anche se questo è sempre possibile – soprattutto in quelle più difficili, ma è improbabile che siano causa del fallimento di una missione.

Ci saranno poi delle azioni molto potenti eseguibili in gruppo. Il primo è un lascito del gioco mobile originale, le Arti Celesti, gli attacchi più potenti di ogni personaggio, una sorta di Limit Break accompagnata da un filmato spettacolare. Eseguirne una renderà possibile l’attivazione anche agli altri membri del party anche se la loro barra non è al 100%.

Se tutti i quattro personaggi formano una catena di Arti Celesti si crea un Full Burst, che culmina con un quinto attacco elementale extra basato sull’elemento del personaggio che ha eseguito per primo il colpo speciale.

Ci saranno poi anche gli Attacchi Legame, che potranno essere eseguibili quando si riempirà la barra stordimento di un nemico. Questi accresceranno poi la Barra Link, che una volta arrivata al massimo potrà essere attivata per rallentare il tempo e potenziare attacco e altre statistiche dei personaggi per infliggere ancora più danni.

Abbiamo finora parlato della parte più action del combat system di Granblue Fantasy Relink, ma ciò che renderà forte un personaggio non saranno le sue combo, ma il modo in cui verrà buildato. Sì, perché più si entrerà nel loop di gioco di Relink e più ci si renderà conto che ogni personaggio può essere costruito per diventare uno dei classici ruoli dei vari MMORPG, tra DPS, Tank, Healer e molto altro.

Nei meandri di una build

La parte di costruzione di un personaggio di Granblue Fantasy: Relink (lo potete già trovare su Amazon) all’inizio sembra piuttosto semplice, ma più si va avanti e più si aggiungono elementi che la complicano e ampliano enormemente le opzioni disponibili.

Di base i personaggi hanno solo quattro statistiche: Salute, Attacco, Probabilità di colpo critico e Forza Stordente. Ovviamente la base sono i livelli, che aumentano le statistiche a ogni passaggio, soprattutto HP e attacco.

Ogni personaggio può arrivare al massimo al livello 100, ma in realtà aumentarli è la cosa più semplice del gioco: noi, ad esempio, abbiamo finito la campagna con personaggi tra il livello 50 e 60; inoltre, è possibile sbloccare anche degli speciali tomi che danno molta esperienza semplicemente usandoli su un personaggio.

Le cose si complicano invece quando andiamo a prendere gli altri elementi che servono a costruire il nostro eroe perfetto. L’equipaggiamento è composto solo dall’arma (anch’essa aumenta salute e attacco) e dai Sigilli, che hanno svariati effetti: si va dal semplice aumento delle statistiche base a resistenza contro status negativi o miglioramento di azioni speciali, come un maggior tempo di invulnerabilità dopo una schivata perfetta con anche l’aggiunta di un bonus ai danni, ma questa è solo la punta dell’iceberg.

Ogni arma ha a sua volta dei livelli da potenziare con degli oggetti appositi, che aumenteranno le statistiche ulteriormente, con un grado massimo fissato a 150.

La cosa più affascinante del gioco è la varietà di build realizzabili.
Ogni personaggio ha poi sei diverse armi utilizzabili, anche se per le statistiche queste non hanno differenze sostanziali, mentre la loro utilità cambia in base allo stile di gioco che si vuole dare a un personaggio. Con l’aumentare di livello, poi, si sbloccheranno anche delle ulteriori skill per ogni arma.

Pensate sia finita? Non siamo nemmeno alla parte più complessa. Come se non bastasse, infatti, ogni personaggio ha un suo skill tree diviso in attacco e difesa, e questo è davvero enorme. La maggior parte delle skill acquisibili sono passive, come l’aumento di statistiche varie, ma qui si otterranno anche le diverse abilità di attacco o supporto da usare in combattimento.

Vi diciamo solo che alla fine della campagna i nostri personaggi più utilizzati non erano nemmeno al 50% dello skill tree, che sarà anche bloccato fino a quando non si raggiungeranno determinati punti della storia.

La cosa positiva è che il gioco vi dà Punti Competenza, ossia i punti utilizzabili per sbloccare le varie abilità, a secchiate: basta anche solo aprire un forziere per riceverne.

Il costo delle skill però inizierà ad aumentare man mano che si avanzerà nei vari rami e a un certo punto sarà necessario scegliere su quali personaggi concentrarsi, dato che bisognerebbe darsi a un grinding infinito per potenziare ogni personaggio del gioco.

Anche i sigilli hanno un grado di rarità: più sono rari e più saranno potenti; inoltre, sono anche potenziabili tramite l’utilizzo di oggetti appositi (la loro rarità influenza anche il livello massimo raggiungibile). In più, ogni personaggio guadagnerà nuovi slot per i sigilli sia sbloccandoli negli skill tree che tramite altri metodi – come, ad esempio, completando gli Episodi del Destino.

Una delle risorse di cui nel gioco sentirete davvero la carenza è il denaro. Ogni azione per il potenziamento di armi e Sigilli richiede soldi e, andando avanti, il costo sarà sempre più alto.

Fortunatamente è presente anche l’Emporio di Sierokarte, personaggio ricorrente in Granblue, che permetterà di scambiare oggetti meno rari per alcuni più rari e utilizzare vari coupon al fine di ottenere sigilli casuali e altri oggetti unici.

Potenziare un personaggio fino al suo apice, dunque, richiederà davvero parecchio tempo, anche se per fortuna non ci saranno particolari elementi RNG fastidiosi a rallentare ancora di più il processo.

In realtà, se ci si concentra su un solo personaggio, questo processo sarà più veloce, ma il gioco è strutturato per party da quattro, a meno che non giochiate con un affiatato gruppo online e per voi scegliate un solo eroe senza che questo vi annoi; se però deciderete di portare al massimo anche solo un intero party, sicuramente sarà facile sforare il centinaio di ore.

La cosa che però ci affascina di Granblue Fantasy: Relink è la varietà di build possibili da realizzare. Certo, alcuni personaggi sono più indicati per fare da Supporter, Tank o DPS, ma c’è sempre un margine di personalizzazione, ad esempio creando un mix tra un DPS e un Tank, oppure un Healer in grado di far danni o focalizzandosi sui danni stordenti e così via.

Da questo punto di vista, il gioco riesce a offrire un buon livello di libertà per creare il personaggio perfetto e chi si perderà nei meandri del building selvaggio potrà creare dei veri e propri mostri di potenza in grado di annientare da soli anche i boss più difficili.

Dal Postgame all’Endgame

Dicevamo all’inizio che Granblue Fantasy: Relink ha diverse facce, e la seconda si presenta una volta conclusa la campagna.

Senza fare spoiler, la storia non finisce completamente con i titoli di coda, ma da qui in avanti inizia la fase di Postgame, che ricorda molto una struttura à la Monster Hunter, dato che punta tantissimo sulla componente online.

La campagna infatti è giocabile solo in single player, ma già dal secondo capitolo della storia si sbloccheranno le missioni giocabili online, che diventeranno il fulcro del gioco, una volta conclusa la storia.

La cosa bella di queste missioni è la loro velocità di completamento: ce ne saranno di vario tipo, tra orde da sconfiggere, punti di controllo da proteggere e, ovviamente, i boss da affrontare.

Le missioni non hanno però elementi di esplorazione al loro interno (tranne rare eccezioni): vi faranno cominciare direttamente nel punto di battaglia, pronti ad affrontare orde di nemici o il boss di turno. Gran parte di queste avventure si potranno dunque concludere in molto meno di dieci minuti.

Ogni missione ha vari gradi di completamento, sulla base dei quali miglioreranno anche le ricompense ottenute. Si va da C a S++, risultato complesso da raggiungere e che richiede un team ben preparato e anche molto affiatato, specialmente ai gradi di difficoltà più elevati.

Il punto più riuscito del gioco sono le sue boss battle.
Le missioni, infatti, proprio come in Monster Hunter sono divise in gradi di difficoltà e, man mano che ne completeremo uno,  dovremo affrontare una missione speciale per sbloccare il successivo, esattamente come succede nel gioco Capcom.

Vi avevamo già accennato parlando della storia, ma il punto più riuscito di Granblue Fantasy: Relink sono le sue boss battle. Ce ne sono davvero tantissime, tanto che probabilmente i boss superano in numero i tipi di minion vari e ognuna è unica e molto divertente da affrontare.

Le boss battle sono davvero un misto tra un Monster Hunter e un raid boss di Final Fantasy XIV. Alcuni boss hanno delle parti da rompere, che dropperanno il relativo oggetto, ma soprattutto avranno diverse fasi in combattimento.

La prima è quando, riempita una barra sotto la salute, andranno in Overdrive, diventando più aggressivi e subendo meno danni. In alcuni momenti attiveranno la Sete di Sangue, che li rende ancor più resistenti e immuni alle Arti Celesti.

Infine, quando la barra Overdrive si esaurirà, andranno in Break, il momento in cui sono più deboli e conviene dunque utilizzare le Arti Celesti per massimizzare il danno.

Il bello è che spesso nelle fasi di Overdrive si passerà a dei momenti in cui i boss ci colpiranno con attacchi la cui l’area sarà visibile su schermo; avremo poco tempo per schivare e riposizionarci al sicuro, proprio come in un raid tipico di FFXIV.

Ogni boss è unico e batterlo darà grandi soddisfazioni, specialmente calcolando alla perfezione le proprie mosse per infliggere il massimo danno possibile.

L’unica pecca sta nel fatto che avremmo gradito una maggior varietà di tipologie di boss nella parte dopo la conclusione della campagna, dato che molti sono o riciclati o varianti reskinnate – e con, ad esempio, nuovi poteri elementali. Cygames ha però assicurato che in futuro supporterà il gioco con l’aggiunta di nuove missioni e di nuovi nemici, oltre che di nuovi personaggi giocabili.

Proseguendo con missioni sempre più complesse e con build sempre più forti, si arriverà poi all’endgame del gioco, che ci permetterà di affrontare boss talmente forti che per avere la meglio sarà necessario poter contare su dei personaggi o un team di giocatori perfetto.

Queste battaglie sono pensate per chi ha ormai padroneggiato l’intero sistema di gioco e saranno davvero l’apice di Relink. Certo, non sarà facile arrivare fino a questo punto, ma l’intero viaggio compiuto nel gioco non risulterà noioso, tra un buon sistema di combattimento supportato dall’ampia gamma di build realizzabili, boss battle epiche – e, soprattutto, la possibilità di giocare con i propri amici, elemento che funziona sempre, soprattutto in questa tipologia di giochi.

Ultimo appunto: non abbiamo avuto modo di provare l’online tranne che su inviti, dato che durante la nostra prova i server non erano ancora popolati.

Con degli amici il multiplayer ha funzionato in maniera ottima, ma ci è sembrato non avesse grandi opzioni per scegliere di affrontare delle missioni con degli sconosciuti: non è ad esempio possibile accedere a una lista di missioni in attesa di giocatori, ma è probabile che il sistema metta insieme giocatori che hanno selezionato la stessa identica missione.

Un metodo che potrebbe rendere macchinosa l’esperienza di multiplayer online, ma dobbiamo attendere l’uscita ufficiale del gioco per valutare se le nostre impressioni in merito si riveleranno esatte.

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Voto Recensione di Granblue Fantasy: Relink | Recensione


8

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Combat system che fonde un action e un sistema di build complesso da MMO in maniera ottima

  • Le boss battle sono la parte più riuscita del gioco

  • Buona varietà di personaggi giocabili

  • Affrontarlo con un team affiatato online gli dà una marcia in più

Contro

  • A livello tecnico si sente il peso dei troppi anni di sviluppo

  • L'esplorazione e la struttura di alcune missioni sono parecchio arretrate

  • Avremmo gradito qualche boss inedito in più nel postgame

Commento

Il nuovo action RPG di Cygames si rivela una sorpresa inaspettata in questo inizio del 2024. Granblue Fantasy: Relink riesce a fondere bene le sue due anime: una composta da una buona campagna, che brilla in alcune boss fight spettacolari, e un’altra che unisce la struttura di Monster Hunter e quella di alcuni MMORPG. Il combat system è semplice ma vario, grazie alla presenza di moltissimi personaggi tutti diversi; inoltre, la varietà di build costruibili è davvero enorme e dotata di una certa complessità, per chi ama massimizzare la potenza del proprio eroe preferito. Le missioni diventeranno sempre più difficili, man mano che ci si avvicina all’endgame, mantenendo il grado di sfida sempre alto. Ci sono delle pecche soprattutto sul lato tecnico e della struttura di alcune quest, ma in generale Relink è in grado di dare qualcosa a chiunque ami le tipologie di gioco a cui si è ispirato.
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