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God of Rock | Recensione - Le botte a suon di musica non bastano

God of Rock si propone di unire rhythm game e picchiaduro in un solo gioco. Scopriamo nella recensione se questo inedito mix è riuscito.

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

In sintesi

  • Una peculiare fusione tra picchiaduro e rhythm game
  • Purtroppo, è proprio il concept a faticare e a non dare l'esperienza di gioco sperata

Informazioni sul prodotto

Immagine di God of Rock
God of Rock
  • Sviluppatore: Modus Studios
  • Produttore: Modus Games
  • Distributore: Modus Games
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PC , PS4 , PS5 , XSX , XONE , SWITCH
  • Generi: Picchiaduro , Rhythm Game
  • Data di uscita: 18 aprile 2023

Ci sono idee apparentemente strampalate sulla carta che, all’atto pratico, riescono a funzionare incredibilmente bene. Talvolta si tratta di meccaniche di gameplay inedite, altre volte invece si tratta di prendere a piene mani da diverse tradizioni videoludiche per creare qualcosa di nuovo.

In questo secondo caso rientra God of Rock, titolo sviluppato da Modus Games già disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Xbox One, Nintendo Switch e PC.

L’idea alla base del gioco è quella di fondere tra loro rhythm game e picchiaduro: in questo titolo, infatti, i personaggi si meneranno a suon di note musicali. Un’idea talmente strana da poter quasi funzionare.

Quasi, appunto.

Dodici personaggi pronti a menare le mani

Come vi abbiamo anticipato, God of Rock mescola in sé due tradizioni, quella dei picchiaduro e quella dei rhythm game. Dai picchiaduro viene presa sicuramente la struttura del gioco. A fare da fulcro principale, infatti, troveremo una sorta di modalità storia in cui il personaggio da noi scelto dovrà vedersela con tutti gli avversari disponibili nel roster.

Una volta scelto il nostro alter ego virtuale, vedremo le sue vicende introdotte da una breve cut-scene. Questo segmento narrativo costituisce l’unico frammento di storia realmente presente all’interno del gioco, insieme al classico epilogo che va a concludere le vicende del personaggio.

Chiaramente, non stiamo parlando di un gioco focalizzato sulla narrativa. I picchiaduro non sono certamente famosi per la cura della trama, ma qui siamo lontani anni luce da esempi come Tekken o Soul Calibur, giusto per citare due nomi celebri.

Da un punto di vista tecnico, il gioco si difende piuttosto bene, tenendo conto ovviamente del fatto che si tratta di un titolo a basso budget. Nella nostra prova su PlayStation 5 non abbiamo notato alcun tipo di sbavatura: nessun rallentamento e nessun glitch, elementi fondamentali visto che in un rhythm game la precisione è tutto.

Se in un rhythm game i brani non convincono del tutto, il problema diventa piuttosto grande.
La direzione artistica è sicuramente uno dei punti forti della produzione. Tanto le ambientazioni quanto i personaggi sono stati realizzati con grande cura, e soprattutto il character design ci ha colpiti per la sua qualità, con alcuni personaggi che riescono a rimanere impressi nonostante questa sia la loro prima (e probabilmente unica) apparizione videoludica.

Per quanto riguarda invece la colonna sonora, il discorso si fa più complesso. Quello che è ovviamente uno dei punti focali di un rhythm game non è stato curato come ci saremmo aspettati. Le tracce presenti sono orecchiabili, ma manca quel qualcosa in più che aiuti i brani a rimanere impressi.

Sia chiaro, è davvero difficile creare ottima musica, ma se in un rhythm game i brani non convincono del tutto, il problema diventa piuttosto grande. A questo va aggiunto il fatto che, complice la struttura di gioco per cui i duelli vanno avanti fino alla fine della barra della vita, sentiremo in loop ancora ed ancora le stesse canzoni, facendole incidere così nella nostra mente per i motivi sbagliati.

Pugni musicali

Abbiamo già detto e ripetuto che God of Rock è un mix di rhythm game e picchiaduro, ma come funziona questo mix a livello di gameplay?

Sostanzialmente, God of Rock si gioca come un rhythm game. Una volta avviato un duello, sullo schermo vedremo fronteggiarsi i due combattenti, mentre ciascun giocatore vede la sua parte di note da premere.

Come rhythm game, God of Rock (che potete acquistare grazie anche su Amazon) è abbastanza classico: dovremo premere a tempo i pulsanti richiesti, con delle note più particolari a fare capolino di tanto in tanto, come gli accordi a due tasti o quelli che richiedono di mantenere premuto il pulsante corrispondente.

A seconda della precisione con cui azzecchiamo una nota, otterremo un punteggio. Questo punteggio verrà confrontato con quello ottenuto dall’avversario, e chi avrà ottenuto il punteggio più alto vedrà il suo combattente mandare a segno un colpo.

L’obiettivo è quello di esaurire la barra della vita dell’avversario. Non c’è un tempo limite e non ci sono baratri in cui cadere: sarete solamente voi e la vostra nemesi a fronteggiarvi a suon di note musicali.

Ci sono tuttavia alcune mosse extra a cui potremo fare ricorso. Ciascun personaggio, infatti, è dotato di mosse speciali, alcune delle quali variano di lottatore in lottatore. Alcune mosse, ad esempio, consentono di fare comparire delle note extra nel campo dell’avversario, mentre altre ci consentono di infliggere colpi più potenti.

Purtroppo, God of Rock non funziona come dovrebbe: è l'idea alla base del gioco a non stare in piedi.
Insomma, è tutto piuttosto semplice. È come giocare ad un rhythm game classico, con la sostanziale differenza che le note suonate vengono convertite in pugni sferrati.

Eppure, nonostante tutto sembri molto semplice, God of Rock non funziona affatto come dovrebbe. E non è uno di quei casi in cui sono riusciti male dei dettagli secondari: è proprio l’idea che sta alla base del gioco che non sta in piedi.

Forse c’è un modo per far sposare rhythm game e picchiaduro, ma sicuramente non è questo. Mentre premiamo le note, è praticamente impossibile stare dietro a quello che succede tra i due lottatori. Questo non solo rende vane le (splendide) animazioni di combattimento, ma rende proprio difficile essere consapevoli di tutto quello che succede.

È difficile capire anche solamente chi sta vincendo: spesso vi ritroverete a vincere (o ad essere sconfitti) senza neanche esservi accorti che la barra vitale di uno dei due si stava esaurendo.

Ancora più difficile è anche solo pensare di eseguire le mosse speciali. Queste richiedono infatti delle combinazioni di tasti che, per quanto semplici, diventano ostiche nel momento in cui l’attenzione è completamente rivolta alle note che scorrono sullo schermo.

Il risultato, quindi, è che ci ritroviamo quindi a giocare ad un rhythm game piuttosto basilare, con l’aggiunta di qualche mossa utilizzata in maniera completamente casuale di tanto in tanto, nella speranza di riuscire a vincere il match.

God of Rock è praticamente tutto qui, perché al di fuori di questo arcade c’è davvero poco altro. Possiamo rigiocare la modalità con tutti i dodici personaggi, ma al di fuori di questo ci sono solamente le classiche modalità multiplayer, senza alcuna ambizione di dare al gioco una lunga vita.

Ed è un peccato, perché così facendo anche la possibilità di giocare partite classificate online perde di senso: perché allenarsi su un gioco che, nel giro di poche settimane, sarà completamente deserto vista la mancanza di cose da fare?

L’unica, vera alternativa ai match è l’editor per scenari, ma si tratta anche in questo caso di una feature talmente basilare che molto probabilmente vi stancherete dopo pochi minuti di permanenza.

Tirando le somme, God of Rock è insomma uno di quei casi in cui il concept del gioco avrebbe dovuto essere valutato con molta più attenzione da parte degli sviluppatori, cercando di dare un senso ed un significato a questo mix di generi che, così, ha davvero le gambe corte. La desolante mancanza di contenuti arriva solamente a dare il colpo di grazia.

Voto Recensione di God of Rock | Recensione


5

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Buon character design

  • Idea potenzialmente interessante...

Contro

  • ... ma in pratica funziona ben poco

  • Desolante mancanza di contenuti

Commento

God of Rock cerca di unire rhythm game e picchiaduro in un'unica esperienza, ma fallisce clamorosamente nel suo intento. Seguire le note da premere impedisce di godersi l'azione di lotta e di intervenire sensatamente in essa, con il gioco che finisce per essere un rhythm game basilare, in cui la vittoria (o la sconfitta) arrivano quasi per caso, senza che il giocatore se ne accorga. La desolante mancanza di contenuti serve solamente a dare il colpo finale ad un gioco che, purtroppo, già di suo aveva ben poco da dire.
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