Sono passati venticinque anni dalle vicende raccontate in Gears of War 3. Mentre il pianeta è in ripresa, un’altra minaccia incombe e mette a rischio l’incolumità di una popolazione che ancora porta i segni di una guerra lunga, intensa e brutale. Una nuova generazione di eroi è pronta ad affrontarla, a combattere e a incrociare il proprio destino col passato: JD Fenix, Del e Kait sono i volti di Gears of War 4, che oltre a essere un seguito diretto è chiaramente un nuovo inizio, un primo capitolo che funge da passaggio di consegne e che si apre a inediti e inattesi sviluppi.
I prodromi di una nuova guerra
Dopo la fine della guerra contro le Locuste e la perdita dell’Imulsion, il popolo di Sera si riunito ed è stato costretto a trovare risorse energetiche alternative; i civili si sono insediati nelle grandi città dove i COG possono proteggerli e sorvegliarli, mentre un nuovo incubo comincia a farsi strada e scuote una comunità già provata da un’estenuante battaglia. Enormi aree abbandonate sono state reclamate dalla natura, i danni dell’Imulsion sono stati ingenti e persino il tempo atmosferico è diventato violento e imprevedibile: le “eruzioni di vento” e i cosiddetti “windwall” creano tempeste e scaricano violenti fulmini sul terreno, influenzando l’avanzamento, le manovre d’attacco e le traiettorie dei proiettili. In questa situazione già complicata, dei nuovi nemici identificati come Lo Sciame stanno creando un nuovo incubo, costringendo i protagonisti a indagare sui loro inaspettati assalti e ad affrontarne le conseguenze.
Senza scendere in dettagli su una trama che riserverà sorprese, graditi ritorni e un paio di colpi di scena, Gears of War 4 riesce a integrare molto bene i nuovi personaggi e a presentare un nuovo corso per la serie, che rimane almeno al momento ancorata ad alcune figure storiche della prima trilogia. La storia appare più come un’ideale staffetta tra passato e presente, preparando la strada a un futuro che si preannuncia già turbolento e complesso. La sceneggiatura è in tal senso piuttosto conservativa ma anche intelligente: mantiene un buon equilibrio tra novità e fan service, ha un buon ritmo e non si distanzia molto dai canoni classici della serie. Un appunto va però fatto al finale, che potrebbe lasciare a bocca asciutta una buona fetta d’utenza non sempre incline ad accettare alcune scelte narrative. Va tuttavia specificato che fa parte di una strategia ben precisa, che prevede un approfondimento graduale della serie e degli sviluppi che arriveranno con i successivi capitoli, a dimostrazione del fatto che Microsoft ha intenzione di dare a Gears of War una nuova linfa vitale che possa nutrire ancora a lungo il franchise.
Tutto sommato, la campagna (affrontabile anche in co-op e con schermo condiviso) è ben riuscita e nell’arco di circa otto-nove ore riesce a mettere in scena sia momenti pirotecnici e spettacolari da giocare, sia fasi di attesa e di sbarramento in cui gli scontri infuriano e le ondate nemiche diventano più nutrite del solito. Alcune sezioni in particolare brillano più di altre nel contesto di gioco, e non mancano i momenti in cui un paio di aree di raccordo abbassano il ritmo generale, pur non rivelandosi mai davvero tediose. La modalità single player è dunque ben sviluppata e sa dosare con grande maestria le diverse fasi, ma è altrettanto chiaro che i ragazzi di The Coalition siano stati molto conservativi. Che abbiano voluto scegliere, in definitiva, di non dare un taglio netto alle robuste radici della serie.
Attrezzatura da battaglia
La struttura di base del gioco è rimasta sostanzialmente invariata e i motivi sono piuttosto semplici: si tratta di una serie dalle meccaniche ben rodate e apprezzate da un pubblico enorme di giocatori. Ecco perché The Coalition non ha voluto stravolgere nulla e ha anzi fatto in modo di apportare delle migliorie a tutto tondo e delle variazioni interessanti, capaci di perfezionare ulteriormente la formula. Basti pensare alla possibilità – in alcune aree – di sparare a dei bozzoli per creare delle coperture momentanee o a come quelle mobili (già introdotte in passato) possano anche risultare letali. Si pensi all’introduzione di nuovi nemici come i DeeBee o le mostruosità dello Sciame, le cui caratteristiche costringono a variare spesso approccio o a muoversi con maggiore frequenza. Allo stesso modo, le nuove armi favoriscono un approccio più tattico alle battaglie, e ciò lo noterete in particolar modo durante la co-op o quando selezionerete le difficoltà più elevate.
Tra le bocche da fuoco più determinanti troverete l’Overkill, il Buzzkill, il Dropshot e un devastante fucile a lungo raggio in grado di concentrare una violenta scarica elettrica sui corpi dei nemici. L’Overkill è un potente fucile a pompa che spara due colpi: uno quando si preme il grilletto e l’altro quando lo si rilascia; il Buzzkill spara delle lame che rimbalzano lungo lo scenario e consente di far fuori di sponda gli avversari nascosti dietro ai ripari; il Dropshot, invece, trapassa gli ostacoli per poi esplodere in prossimità del nemico. E non mancano nemmeno armi e granate che infliggono danni ad area. Tutto ciò concorre a creare molto più dinamismo durante le partite, soprattutto nel multiplayer, dove bisogna davvero prestare la massima attenzione e non sono concesse lunghe soste dietro i giacigli. Oltretutto, adesso è possibile tirare a sé gli avversari accucciati dall’altra parte della copertura e accoltellarli all’istante, oppure scavalcare in corsa e piombargli addosso, lasciandoli storditi per qualche istante. Tuttavia è possibile reagire a queste manovre con un contrattacco, ossia premendo con velocità il tasto che appare su schermo per qualche istante; di conseguenza, per la prima volta nella serie non assisterete più a quei momenti di immobilità dove due o più giocatori indugiano sul da farsi mentre rimangono nascosti, soprattutto perché è disponibile una vasta gamma di possibilità per fare uscire allo scoperto il nemico, tenerlo lontano dalla vostra copertura o sorprenderlo con nuove strategie. Ci sono insomma diverse novità che faranno certamente la differenza tra i giocatori più statici e quelli più abili, soprattutto sulla lunga distanza.
Nell’attesa che anche la versione per PC venga resa disponibile, abbiamo provando il gioco su Xbox One, constatando un’ottima stabilità generale e non incappando mai in alcun bug. A fronte dei magnifici effetti luce, in particolar modo quelli ambientali generati dalle “eruzioni di vento”, si registra una qualità altalenante delle texture in alcuni scenari. Vi capiterà infatti di notare come le pareti, i pavimenti e i resti organici siano spesso a una risoluzione minore rispetto a tutto il resto, e ciò non fa che confermare dei piccoli limiti tecnici del gioco, che mantiene comunque una grande solidità nonostante la gran mole poligonale.
Di orde, cameratismo e competizione
le modalità multiplayer, vero fiore all’occhiello della serie, ritornano in splendida forma in questo nuovo capitolo, puntando ad essere un punto di riferimento in ambito e-Sport e al contempo la più alta vetta mai raggiunta dalla serie. Senza alcuna remore dobbiamo ammettere che è effettivamente così, e che i ragazzi di The Coalition hanno portato a termine un lavoro magnifico, dove quantità, qualità, cura per i dettagli ed esigenze dei giocatori vengono soddisfatte appieno. Si tratta dunque di un’evoluzione assai gradita, che verrà acclamata da tutti coloro che esigono il massimo dalla competizione e da chi si avvicina per la prima volta alla serie. Chiaramente, solo quando i server verranno popolati si avrà la piena consapevolezza di quanto sia incisivo il sistema di crescita, ma l’aggiunta delle skill ranks e delle nuove modalità in Versus, assieme a un sistema di classi, abilità e fortificazioni nella nuova Orda 3.0 ampliano a dismisura il potenziale già incredibile del multiplayer.
Sono state aggiunte nuove modalità come Dodgeball, Corsa agli Armamenti e (per il competitivo) Escalation. Nella prima bisogna eliminare la squadra avversaria, con un’interessante variante: fare un’uccisione significa riportare in vita un compagno del proprio team; in Corsa agli Armamenti bisogna uccidere il nemico con quasi ogni tipo di arma, partendo dalle più potenti fino ad arrivare alla pistola: ogni tre uccisioni, viene cambiata l’arma per tutto il team; Escalation è invece stata pensata avendo in mente gli e-Sport ed è una modalità tattica e piuttosto frenetica, dove l’abilità del singolo e le intelligenti coperture offerte dal team hanno grande rilevanza.
La nuova Orda saprà catturarvi e tenervi impegnati davvero a lungo, con cinquanta ondate di nemici di difficoltà crescente e un peso ancora maggiore sul gioco di squadra e le tattiche cooperative. Per questa modalità è stato introdotto un sistema che prevede ben cinque classi, con le rispettive abilità gestite dall’attitudine di base e dalle carte che acquisirete giocando, in grado di definire con discreta precisione la conduzione di gioco che preferite. Soldato, Cecchino, Ingegnere, Pesante e Scout non sono obbligati a portarsi appreso le armi iniziali, perché in Orda tutto è destinato a mutare in modo repentino e c’è in ogni caso bisogno di un grande spirito di adattamento alle diverse situazioni. Tramite il fabbricatore (una indistruttibile stampante 3D militare) potrete invece far vostre delle fortificazioni mobili, delle torrette difensive, esche e una buona parte dell’armamentario, tutte sbloccabili gradualmente tramite dei punti ottenuti con le uccisioni.
Tirando le somme, Gears of War 4 ha senza ombra di dubbio un multiplayer stellare: dà assuefazione, è coinvolgente, ricco di novità e graditi ritorni, ed è forte di una fluidità e un matchmaking impeccabili già da adesso; oltretutto, avrà un ampliamento costante di mese in mese (per un anno), con nuove mappe e contenuti. Nel complesso, il lavoro di The Coalition ha davvero pochi punti deboli, e questo capitolo rappresenta tutto ciò che un nuovo inizio dovrebbe sempre essere.
– I nuovi personaggi sono stati integrati alla perfezione
– Versus e Orda stellari, con nuove modalità e un sistema di classi
– Tanti contenuti di qualità e novità stimolanti anche per i veterani
– Campagna molto conservativa e non sempre audace
– Qualità altalenante delle texture
Gears of War 4 non delude le aspettative e anzi migliora sensibilmente una formula già rodata e pressoché perfetta. La campagna presenta una nuova generazione di eroi e mette in scena un passaggio di consegne tra passato e prossimo futuro, mentre le modalità multiplayer classiche e quelle più competitive sono granitiche, divertenti e molto impegnative, potenzialmente in grado di tenervi impegnati per un tempo che non possiamo davvero quantificare.