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Pro
- L'interfaccia utente andrebbe studiata e copiata dagli altri esponenti del genere.
- Perfetto per quando si cerca un'esperienza senza troppi stress.
- Davvero bello da vedere.
- Ha comunque una sua complessità.
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Contro
- Qualche crash di troppo.
- Ogni tanto il pathfinding è di difficile comprensione.
Il Verdetto di SpazioGames
Informazioni sul prodotto

- Sviluppatore: Polymorph Games
- Produttore: Polymorph Games
- Testato su: PC
- Piattaforme: PC
- Generi: Simulazione
- Data di uscita: 31 gennaio 2025
Foundation è uno dei migliori esempi su come andrebbe gestito l’Early Access. Anzi, per essere più precisi, il city builder creato da Polymorph Games ha origini che precedono il suo approdo su Steam, dato che venne inizialmente finanziato tramite una fortunata campagna Kickstarter.
I sei anni di accesso anticipato sono stati un periodo di puntuali aggiornamenti e patch e se si mettono a confronto il titolo attuale con la sua prima versione sembra di osservare due giochi diversi.
In questo arco temporale, gli sviluppatori hanno sempre tenuto fede alle loro promesse – nonostante qualche ritardo alle volte eccessivo e dei ritmi mai troppo sostenuti – le road map venivano ritoccate in modo puntuale e gli aggiornamenti davano sempre nuovi motivi per riprendere in mano i vecchi progetti urbani.
Inoltre, i feedback provenienti da una community attiva e partecipe sono stati una guida fondamentale per il processo creativo e le vendite in Early Access hanno permesso di ampliare con costanza la portata dell’opera.
Il risultato finale è uno tra i migliori gestionali in circolazione.
A ciascuno la sua città
Foundation è un city builder che si adatta a tutti i giocatori. La direzione artistica colorata e i buffi personaggi che si muovono per le case lasciano subito intuire i toni leggeri del titolo, che può essere personalizzato secondo i propri gusti tramite un ampio menù che precede la creazione delle città.
Esistono vari template base per le mappe, ci sono scenari idilliaci in riva al mare o paesaggi di montagna e collinari, come non mancano quegli ambienti ampi e pianeggianti perfetti per creare insediamenti senza che ci siano impedimenti come boschi o colline.
Inoltre, tutti i territori possono essere personalizzati tramite comodissimi slider, che aumentano e diminuiscono la presenza di certi elementi, come il numero di alberi, l’ampiezza delle coste o la formazione di isole. Queste modifiche vengono immediatamente visualizzate su una mini mappa, che mostra senza attese l’impatto dei vari cambiamenti.
Infine, le mappe create possono essere caricate e rese disponibili per la community, un modo veloce e rapido che amplia notevolmente il numero di scenari già pre-confezionati.
Questo è solo il primo elemento di flessibilità, dato che c’è modo anche di ritagliarsi delle “regole” di gioco ad hoc. Ad esempio, si possono attivare gli eventi casuali, dare maggiore o minore peso alla felicità degli abitanti, rendere invincibili le proprie truppe, aumentare la velocità di rigenerazione delle risorse o, ancora, accorciare i tempi per la creazione delle materie.
Infine, se volete dare sfogo alla vostra fantasia senza pensieri, la modalità creativa annulla del tutto il peso dell’economia e rende disponibili sin da subito ogni edificio, una scorciatoia perfetta per dedicarsi esclusivamente alla creazione di un piccolo diorama in movimento.
Tutto molto tradizionale
Una volta avviata la partita, Foundation sembra il classico city builder spensierato e poco impegnativo. In effetti le meccaniche di gioco non si discostano affatto da quelle classiche del genere.
A partire da una manciata di popolani e con qualche risorsa nei magazzini, lo scopo del gioco è far prosperare la propria comunità, soddisfacendo le esigenze crescenti della popolazione tramite le numerose catene di produzione.
Si inizia con i classici alberi da tagliare per raccogliere la legna, con le bacche da accumulare per sfamare i cittadini e con qualche pietra da spaccare per costruire delle rudimentali case.
Come nei vari The Settlers, Anno e altri gestionali, non si comandano direttamente i cittadini con ordini singoli. Ciascuna unità va assegnata al suo posto di lavoro e, in modo autonomo, quest’ultima ottimizza i suoi ritmi, distribuisce i materiali raccolti, soddisfa le proprie esigenze e si lamenta se la sua casa dista chilometri rispetto alla fattoria in cui lo state impiegando. Ogni tanto si perde anche e fa strani giri per arrivare alla meta, a causa di un pathfinding non impeccabile.
Rispetto a buona parte della concorrenza, Foundation va davvero in profondità per quel che riguarda i vari materiali da produrre, sia che si tratti di attrezzi, oggetti preziosi da veri nobili, medicinali o cibi più raffinati che non siano pesci e qualche frutto.
Manuale di gestione
Il vero merito di Foundation non risiede però nel cosa si fa, ma nel come lo si fa. La prima cosa che salta all’occhio è la conformazione stessa della mappa, che non è suddivisa nelle solite rigide caselle. Al contrario, la città cresce in modo organico e credibile, le strade si sviluppano mano a mano che i cittadini si spostano e le stesse case iniziano a sorgere in modo libero e armonioso nelle zone da indicate per lo sviluppo urbano.
Il titolo implementa infatti dei veri e propri pennelli per suddividere le zone dei territori e, con dei veloci click, si colorano le aree adibite alle abitazioni, quelle dedicate alla caccia, quelle per il taglio della legna o, ancora, quelle controllate dai guardaboschi su cui sorgerà della nuova vegetazione.
Foundation è il gestionale ideale per chi si approccia per la prima volta a questo genere. Il tutorial è davvero ben realizzato e va ben oltre alle semplici indicazioni sui comandi o sugli ordini da impartire.
Lo sviluppo della città viene introdotto in modo graduale tramite svariate missioni ed eventi casuali, che spaziano dalle spiegazioni relative alle catene di produzione via via più articolate fino a toccare il commercio, la componente bellica e anche i ruoli che i vari cittadini possono ricoprire. Il livello di difficoltà è decisamente abbordabile, ma questo non vuol dire che manchi un livello di complessità.
Ad esempio, se si pianifica in fretta o se si accettano troppi nuovi abitanti si rischia di trovarsi con le casse vuote o con dei magazzini incapaci nel sostenere la crescita demografica. Inoltre, occorre sempre tenere conto del territorio a disposizione.
Ben presto l’area iniziale fatica a contenere sia le case che le zone di lavoro, i cittadini sono stufi di vivere accanto ad una segheria e l’unica soluzione è l’acquisto di una nuova zolla di terra, con un conseguente incremento dei costi di mantenimento.
Anche nelle fasi più avanzate, Foundation resta sempre un titolo accessibile. Certo, quando la felicità inizia a calare, le tasse sono l’unica soluzione per espandere i confini e i paesani iniziano a reclamare la loro sana dose di birra occorre una certa pianificazione, ma è sempre raro che l’intera città collassi e si arrivi al game over. Anzi, ad essere sinceri, non sappiamo nemmeno se esista un game over.
Tutto al suo posto
I parametri da monitorare sono numerosi, ma tutti sono perfettamente tenuti in ordine da un'ottima interfaccia utenti. Senza troppi giri di parole, quella di Foundation è una tra le migliori in circolazione.
All’interno del libro di corte sono infatti racchiuse tutte le informazioni necessarie per far prosperare il paese. Suddivise in pannelli ben ordinati vengono infatti visualizzate le catene di produzione, gli input e gli output degli edifici, ogni singola necessità di ogni singolo cittadino, quali posti di lavoro richiedono ulteriore manodopera per funzionare o, ancora, gli scambi commerciali con le altre città.
Sarebbe uno spreco vista la sua piacevole direzione artistica, ma il titolo potrebbe essere giocando solo navigando attraverso i menù, senza alcuna perdita di tempo alla ricerca di quella singola segherie sparsa sulla mappa che per chissà quale motivo non sta più funzionando.
Libertà creativa
La popolazione aumenta, le taverne sono piene, i campi rigogliosi e ogni tanto arriva qualche messaggero a spezzare la monotonia che colpisce un po’ tutti i gestionali di questo tipo . Oltre alle missioni – che funzionano anche da comodo tutorial a lungo termine – l’ostacolo della ripetitività viene superato grazie a un sistema di avanzamento che crea uno standard minimo di diversificazione fra le varie partite.
Si può scegliere infatti di seguire uno dei quattro percorsi che vanno a definire la natura della propria città virtuale, assecondando le richieste dei lavoratori, dei nobili o del clero, in modo tale da guadagnare la loro influenza e avere accesso a nuove infrastrutture per fare crescere la comunità.
Ciascun gruppo sociale ha dei desideri e delle risorse uniche e, soprattutto, ha un suo edificio da personalizzare e da costruire sezione dopo sezione. Qui entra in gioco il lato più creativo di Foundation.
Non aspettatevi comunque una vera componente bellica, dato che le armate non combattono realmente ma sono solo usate per fare qualche astratta spedizione oltre confine.
Questi tre edifici sono il cuore pulsante dei centri abitati e possono essere costruiti, risorse e lavoratori permettendo, aggiungendo via via nuove parti e componenti tramite un sistema di costruzione molto intuitivo, con punti di aggancio ben evidenziati e colori sfruttati per far capire subito se si sta facendo o meno un buon lavoro.
Qualcosa si è inceppato
Le ore su Foundation si accumulano senza soluzione di continuità ed è davvero una gioia per gli occhi assistere a tutti quei piccoli ingranaggi che lavorano all’unisono e danno vita ad un quadro fantasy in movimento.
L’unico ostacolo a questa bellezza sono i numerosi bug che abbiamo incontrato durante il nostro cammino. È quasi assurdo dirlo, ma nei giorni precedenti alla pubblicazione definitiva non avevamo riscontrato quasi nessun crash, mentre dopo l’arrivo della versione 1.0 gli errori sono aumentati notevolmente.
Non è nulla di così drammatico, il gioco salva in automatico abbastanza di frequente ma è abbastanza fastidioso venire catapultati improvvisamente sul desktop dopo il secondo passo falso in una manciata di pre.
In ogni caso, il team di sviluppo è a conoscenza di queste problematiche e, se il supporto rimarrà lo stesso mostrato durante l’early access, siamo certi che anche queste noie verranno risolte.