Far Cry 6: Collapse - Com'è il terzo DLC con Joseph Seed? | Recensione
Non siete ancora sazi di Far Cry 6 e volete passare altre ore all'interno del gioco? Potrete farlo continuando a fare la stessa cosa ancora e ancora.
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a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Ubisoft
- Produttore: Ubisoft
- Distributore: Ubisoft
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
- Generi: Azione , Sparatutto
- Data di uscita: 7 ottobre 2021
"Non c'è due senza tre", recita un vecchio adagio che prelude in qualche modo a gradevoli sorprese. L'accezione che però bisogna dare al terzo e ultimo DLC dedicato a Far Cry 6 (ecco la nostra recensione) non può di certo essere positiva, e i motivi sono in fin dei conti davanti agli occhi di tutti, anche dei fan più oltranzisti.
Il primo DLC dedicato a Vaas Montenegro (qui la recensione) poteva sembrare di primo acchito un'alternativa appena gradevole di vedere l'iconico personaggio della saga sotto una luce diversa e con un taglio narrativo incentrato sulla sua contorta personalità. Dopo pochi minuti s'intuiva però che era tutto basato su una stucchevole ripetizione che veniva a noia rapidamente.
Il secondo DLC dedicato a Pagan Min (trovate qui la nostra recensione) era in sostanza un re-skin palese che abbiamo criticato aspramente, ma con un lieve cambio di scenografia legato chiaramente al vissuto differente del personaggio. Vista la natura dichiarata di questi contenuti, vi poniamo a questo punto un quesito dalla risposta facile facile: secondo voi com'è andata con quest'ultimo pacchetto aggiuntivo?
Far Cry 6: Collapse, dove tutto finisce
Non avevamo grandi speranze su possibili inversioni di tendenza con Far Cry 6: Collapse, dato il modus operandi di Ubisoft e la gestione che ha dimostrato di avere con l'intero capitolo principale. E bisogna dire che in tal senso non siamo stati minimamente smentiti: si tratta ancora una volta di un re-skin fatto col minimo sforzo possibile. Arrivati alla conclusione, e memori dalla valutazione negativa riservata alle altre due espansioni, il giudizio non può che essere ancora più impietoso.
Riteniamo che Ubisoft debba fare a questo punto una profonda riflessione sulle modalità di gestione dei propri titoli, anche considerando le ultime notizie che parlano in modo ufficiale dell'abbandono al supporto di giochi come Watch Dogs: Legion e Hyper Scape. Attualmente non abbiamo la possibilità di verificare il volume di vendite legato ai DLC, ma con occhio critico non possiamo di certo liquidare l'intera questione con una rapida scrollata di spalle. Ci siamo chiesti, dopo aver avviato Far Cry 6: Collapse, per quale motivo un giocatore dovrebbe sentirsi attirato ancora una volta a fare la stessa cosa per diverse ore.
Parliamoci chiaro: il successo di simili giochi è dato proprio da un pubblico che adora la ripetizione e che valuta i videogiochi un tanto al chilo, quindi se si è già sciroppato ottanta ore non sarà di certo un piccolo DLC a spaventarlo. Eppure c'è qualcosa di profondamente sbagliato nel modo in cui viene accettato tutto ciò.
Considerate infatti che non esistono differenze tangibili rispetto agli altri due DLC, al di là del "cambio trucco" che non impressiona. Ecco dunque che stavolta vi ritroverete nei panni del folle predicatore Joseph Seed di Far Cry 5, in lotta contro i propri demoni interiori e intrappolato all'interno della sua mente in subbuglio.
Anche stavolta, per avere la meglio, dovrete trovare i fatidici tre pezzi di un oggetto, che per l'occasione sarà una croce. Considerando le tematiche trattate è piuttosto logico, ma non aspettatevi che ci sia appunto qualcosa di differente nell'approccio alle missioni o nelle modalità attraverso cui dovrete reperire le parti in questione. Forse giusto l'inizio riesce a essere leggermente diverso: si apre con il nostro penitente Joseph in piena crisi mistica, mentre una voce dall'alto gli parla e lo accusa senza pietà per gli atti terribili di cui si è macchiato.
Tra visioni allucinatorie e ricordi confusi, si rimetterà rapidamente in sesto e si ritroverà infine all'interno di una chiesa che funge in sostanza da hub attraverso cui si dipana l'intera area di gioco, di proporzioni identiche alle mappe precedenti. Stavolta l'ambiente appare inizialmente più bucolico, paradisiaco, e alla fine della stradina principale troverete un enorme cancello dorato che potrete attraversare solo una volta ottenuta la composizione completa dell'oggetto. Non fatevi però ingannare dalle apparenze: basterà superare il grande giardino antistante la chiesa e tutto sarà esattamente come lo ricordavate.
Gameplay
Far Cry 6: Collapse racconta anche parte del vissuto di Joseph, con episodi francamente poco significativi, che non aggiungono nulla di fondamentale a quanto si sapeva già. Danno giusto qualche informazione in più sulla sua formazione da falso profeta e sulle motivazioni che lo hanno spinto ad agire in modo terribile, ma tutto sommato il canovaccio narrativo è il medesimo. Immancabile, com'è ovvio che fosse, trovare puntualmente davanti alla porta dell'hub un grande specchio e un'armeria a disposizione.
Il primo vi gioverà per sbloccare i tratti distintivi del personaggio, ossia delle abilità persistenti che torneranno utili nel prosieguo della missione di base; la seconda invece vi darà modo di entrare in possesso di armi sempre più potenti. Non da subito, sia chiaro: dovrete infatti prima cimentarvi nelle solite prove a difficoltà crescente che vi consentiranno di sbloccare la bocca da fuoco corrispondente, e solo in un secondo momento, coi crediti guadagnati, potrete farla vostra.
Ma attenzione, perché anche in Far Cry 6: Collapse ogni morte significherà perdere tutto e ricominciare da capo, con l'unica differenza che certe abilità vi concederanno la chance di mantenere dei crediti utili per essere prontamente riutilizzati. Insomma, lo schema è sempre il solito, ed è solito anche lo svolgimento di quelle attività che vi obbligheranno a stare chiusi forzatamente in un perimetro mentre ondate di nemici vi spareranno da tutte le parti.
Ripetiamo per l'ennesima volta che l'IA di Far Cry 6: Collapse, ovviamente mutuata dal gioco principale, è assai deficitaria, pertanto l'unico modo per mettere il bastone tra le ruote al giocatore è lanciargli letteralmente addosso una gran quantità di nemici, chiaramente più difficili da gestire. Quando invece ve li ritroverete soli soletti, scorrazzando per delle praterie che offrono non pochi nascondigli e diverse modalità per farla sempre franca, noterete tutte le enormi criticità delle routine sin troppo banali. I nemici sono davvero facilmente aggirabili, poco reattivi e, soprattutto, chi ha già spolpato tutto dell'avventura di base ha anche acquisito tutti gli strumenti per avere vantaggi evidenti e metodi per ingannare gli avversari con grande semplicità.
A impreziosire il DLC c'è solo la diversità dell'ambiente e un contesto migliore di quello visto nel corrispettivo dedicato a Pagan Min. Va però detto che non può in alcun bastare per risollevare le sorti di un contenuto extra vuoto, senza idee, con un loop di gameplay che viene portato avanti instancabilmente da mesi e che era già stantio nel primo DLC. Far Cry 6: Collapse non è un'espansione, è solo una reiterazione che persino gli stessi appassionati non vedranno più di buon occhio.
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Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
-
Svelati alcuni elementi del passato di Joseph Seed
Contro
-
Estremamente ripetitivo e noioso
-
Si tratta di un reskin assai sbrigativo e senz'anima
Commento
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