Fall Guys: Ultimate Knockout | Recensione, follie stile Takeshi's Castle
Fall Guys: Ultimate Knockout sarà il tormentone dell'estate (e non solo)?
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a cura di Nicolò Bicego
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Mediatonic
- Produttore: Devolver Digital
- Piattaforme: PC , PS4
- Generi: Azione
- Data di uscita: 4 agosto 2020
Ci sono occasioni in cui un gioco ci presenta di fronte ad un’idea talmente folle e geniale al contempo che capiamo fin da subito che le cose possono andare soltanto estremamente bene o estremamente male, senza vie di mezzo. Prendete Rocket League, ad esempio: bolidi da corsa e palloni da calcio, insieme. Un’idea strampalata sulla carta, ma che ha saputo regalare chissà quante ore di divertimento ai numerosi adepti del titolo.
Ecco, Fall Guys: Ultimate Knockout, titolo di Mediatonic pubblicato da Devolver Digital, ricorda un po’ Rocket League. Non solo perché anch’esso unisce due generi apparentemente lontani, party game e battle royale, ma anche per le condizioni dell’uscita del gioco. Anche Fall Guys è stato proposto fin dalla sua release, avvenuta pochi giorni fa, come titolo gratuito nel catalogo PlayStation Plus, elemento che probabilmente fu una delle chiavi del successo di Rocket League. E, certamente, non è il divertimento a mancare in Fall Guys, questo lo avevamo già visto durante E3 2019 e Gamescom 2019. Ai tempi, però, avevamo potuto solamente avere un piccolo assaggio di questo Takeshi’s Castle in salsa videoludica. Oggi invece abbiamo tra le mani la versione definitiva, e possiamo finalmente dirvi se siamo davvero di fronte ad un potenziale fenomeno multiplayer.
Lotte all’ultimo sangue? Sì, ma niente di serio
Come abbiamo detto, Fall Guys mira ad unire due generi finora lontani, vale a dire party game e battle royale. Che i battle royale siano una forte ispirazione è evidente già dal menù principale: la schermata di avvio ci permette di inserirci nel matchmaking attraverso la semplice pressione di un tasto, mentre scorrendo le schermate possiamo accedere alla personalizzazione del nostro avatar virtuale.
Nelle pagine successive, possiamo invece visitare il negozio, dotato di numerosi cosmetici da acquistare attraverso le due valute del titolo (elemento su cui torneremo in seguito) e infine potremo anche accedere alla barra dei progressi della stagione corrente, elemento ormai tipico di questa tipologia di gioco. Insomma, se avete giocato un battle royale qualsiasi vi troverete subito a casa muovendovi nel menù di Fall Guys.
Una volta avviato il matchmaking ha inizio il gioco vero e proprio: 60 giocatori devono scontrarsi in una serie di cinque mini-giochi, che vengono selezionati a caso dall’intelligenza artificiale. Ad ogni mini-gioco, una fetta di partecipanti viene eliminata, fino a che soltanto un giocatore potrà uscire vincitore dalla quinta ed ultima sfida. Sulla carta è tutto molto semplice, no? E, in effetti, lo è.
Il bello di Fall Guys sta proprio nella sua immediatezza: chiunque può prendere in mano il pad e giocare con la concreta possibilità di essere il vincitore. Questo perché, come in ogni party game che si rispetti, Fall Guys riesce a creare, nei suoi mini-giochi, quel giusto mix tra abilità e fortuna che riesce a premiare talvolta il giocatore più esperto, talvolta il novizio.
In fondo, i tasti da utilizzare sono soltanto tre: salto, tuffo e afferrare. Nessun mini-gioco richiederà altri pulsanti, questo è quanto. State attenti, però, a non confondere immediatezza e semplicità: chiunque può riuscire a giocare, ma vincere (o anche sopravvivere ai primi stage) è tutta un’altra storia. Le partite sono rese ancora più complicate dal fatto che i nostri Fall Guys tendono, appunto, ad avere uno scarso equilibrio; basta una spinta da parte di un altro giocatore o un salto mal calibrato per ritrovarsi a rotolare verso un triste destino.
Ovviamente, i mini-giochi sono il vero e proprio fulcro del titolo. Ce ne sono già diversi disponibili, ed altri saranno aggiunti in futuro tramite update. Solitamente, il primo proposto sarà una corsa ad ostacoli. Ne esistono diverse varianti, ciascuna con il suo nome, ma alla fine il principio è lo stesso: bisogna raggiungere il traguardo prima degli altri, perché “solo” la prima quarantina di giocatori (il numero preciso dipende anche dai giocatori partecipanti all’inizio) può passare il round.
In una variante, che avevamo già provato ad E3 e Gamescom, i partecipanti devono attraversare un percorso in cui gli ostacoli sono delle porte sbarrate, alcune delle quali possono essere sfondate con un tuffo. Non c’è un modo per capire quale porta può essere sfondata e quale no, è solo fortuna. Sulla carta sembra tutto molto semplice, ma provateci e vi accorgerete di quanto sia difficoltoso. Immaginate 60 giocatori correre verso la stessa porta: qualcuno decide di saltare sopra gli altri, nella speranza di passare per primo, qualcuno decide di cercare un’altra strada solo per rimanere schiacciato dalla ressa.
Come detto, ci sono diverse varianti della corsa ad ostacoli: in una, “See-Saw”, l’ostacolo sono delle piattaforme che si bilanciano in base al peso dei giocatori che si stanno sopra; in un’altra ancora, la sfida consiste nel muoversi tra piattaforme rotanti. Ogni versione riesce a spiccare come qualcosa di a sé stante, perché pur avendo lo stesso scopo, la presenza di ostacoli diversi rende le sfide completamente diverse tra loro.
Varietà che non si smentisce negli stage successivi, dove si iniziano a vedere anche altre tipologie di mini-gioco. Sono troppe per parlare nel dettaglio di ognuna, ma vogliamo farvi almeno qualche esempio. Un mini-gioco ci assegna casualmente ad una squadra, con l’obiettivo di portare per primi il nostro pallone al traguardo: dovremo collaborare per spingere il pallone, ma anche per interferire con il gioco degli avversari, bloccando la loro avanzata con il nostro avatar.
Un altro gioco a squadre prevede invece di rubare la coda degli avversari. Basta afferrare il malcapitato per arraffarla, ma una volta che ne saremo in possesso saremo noi le potenziali vittime di attacchi, e dovremo dunque correre in lungo e in largo per l’arena nella speranza di non essere acchiappati.
Insomma, i mini-giochi sono tanto folli quanto divertenti, e nella selezione attualmente presente non abbiamo trovato dei punti deboli, anzi. Ciascuno appare ben bilanciato, senza risultare mai troppo punitivo o troppo basato sulla fortuna – difetti che spesso possono minare un party game. La presenza di un buon numero di mini-giochi tiene lontana la noia, rendendo ogni partita diversa dalle altre.
Riuscire a superare i primi stage è un’impresa, ma la sensazione che dà sopravvivere (e magari anche a vincere) è impagabile, al punto che finito un match siamo spinti subito ad iniziare il successivo. Considerando che ogni partita dura intorno ai 15 minuti di massima, ci siamo ben presto ritrovati a macinare partite su partite, con il classico mantra di “ancora una e poi smetto”.
Un Fall Guy tutto mio
Ormai lo avrete capito, dal punto di vista del gameplay non possiamo che promuovere Fall Guys a pieni voti. Il gioco è estremamente semplice e divertente, e non abbiamo trovato particolari difetti nel corso delle nostre partite. Una paura ci era tuttavia rimasta, e riguardava il negozio virtuale presente sul menù principale. Ormai lo sapete anche voi: il rischio con titoli di questo genere è di avere una presenza oppressiva delle microtransazioni, che spesso e volentieri nascondono dietro paywall elementi di gioco determinanti. Per fortuna, non è questo il caso.
Innanzitutto, nel negozio troviamo soltanto cosmetici, niente di più e niente di meno. Le microtransazioni, inoltre, non vengono pubblicizzate pressantemente dal gioco, come invece accade in altri titoli. Per acquistare i cosmetici è previsto l’utilizzo di due valute: i Kudos, ricompensa che otterremo a fine partite in base ai risultati ottenuti, e le Corone (Crowns in inglese, visto che il gioco non è disponibile in italiano), che vengono date come premio soltanto al vincitore della partita e che servono ad acquistare gli oggetti più rari.
È possibile acquistare i Kudos sul PlayStation Store, ma al momento abbiamo trovato le ricompense di fine partita piuttosto generose, al punto che siamo stati in grado di comprare i cosmetici che desideravamo senza alcun esborso economico. Lo shop si rinnova ogni ventiquattro ore, dunque se non trovate niente di vostro gradimento dovrete attendere un giorno per poter vedere nuovi oggetti.
I costumi disponibili, comunque, rispecchiano l’atmosfera folle e festosa del gioco: abbiamo costumi da piccione, da lupo, da gallina, da dinosauro, e chi più ne ha, più ne metta (se ci tenete a saperlo, il Fall Guy di SpazioGames è un fiero piccione).
+ Rallentamenti quasi nulli
+ Buona varietà di minigiochi
8.7
Inutile girarci attorno, Fall Guys: Ultimate Knockout è riuscito a confermare le buonissime impressioni che avevamo avuto nel corso di E3 2019 e Gamescom 2019. Il gioco riesce a mescolare sapientemente party game e battle royale, creando un mix goliardico e festoso che ricorda da vicino programmi come Takeshi’s Castle. Immediato, divertente ma anche incredibilmente complesso, Fall Guys ha tutte le carte in regola per diventare un vero e proprio fenomeno, come successo a suo tempo a Rocket League. Staremo a vedere se il pubblico deciderà di premiare questa creatura; sicuramente, i ragazzi di Mediatonic sembrano avere tutte le intenzioni di dare una lunga vita ai loro Fall Guys.
Voto Recensione di Fall Guys: Ultimate Knockout - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Immediato e divertente, ma anche complesso
-
Rallentamenti quasi nulli
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Buona varietà di minigiochi
Contro
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Problemi di matchmaking che speriamo vengano presto risolti
Commento
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