Eternights | Recensione - Appuntamento con l'apocalisse
Eternights è un gioco di ruolo di stampo orientale che mescola hack'n'slash e dating sim. Scopriamo insieme com'è andata nella recensione.
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a cura di Nicolò Bicego
Redattore
In sintesi
- Buona commistione di generi, con focus particolare sulle dinamiche dating sim
- I personaggi sono particolarmente interessanti e ben scritti
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Studio Sai
- Produttore: Studio Sai
- Testato su: PS5
- Piattaforme: PC , PS4 , PS5
- Generi: Avventura grafica
- Data di uscita: 21 settembre 2023
Mentre ancora non abbiamo notizie ufficiali su Persona 6 e i fan stanno concentrando giustamente le loro attenzioni sul più tangibile Persona 3 Reload, altri sviluppatori sono pronti a soddisfare quella voglia di JRPG misto a dating sim (una definizione piuttosto riduttiva per Persona, ma in questo contesto concedetecela).
Uno di questi è Studio Sai, nato da un singolo sviluppatore e poi allargatosi ad un piccolo team di persone con l’obiettivo di lanciare il loro primo gioco, Eternights, disponibile dal 12 settembre su PlayStation 5, PlayStation 4 e PC (al momento solo in digitale, ma una versione fisica dovrebbe arrivare entro la fine dell’anno).
In realtà, come vedremo, il paragone con Persona ha senso solo fino ad un certo punto, ma la presenza di una forte componente basata sulle interazioni sociali, con tanto di calendario da gestire e appuntamenti con potenziali partner, ha reso Eternights un buon candidato per chi è in astinenza dalla saga Atlus. Vediamo come se l’è cavata.
Applicazioni per appuntamenti, poteri soprannaturali e zombie
La storia di Eternights si apre con il nostro protagonista senza nome ed il suo migliore amico Chani intenti a risolvere uno dei misteri più importanti nelle loro vite adolescenziali: capire come rimediare un appuntamento con una ragazza. I due utilizzano diverse applicazioni per appuntamenti, ma non sembrano riscuotere successo nonostante i preziosi suggerimenti di Chani.
Proprio quando ogni speranza sembra perduta, il protagonista riceve finalmente una risposta da una ragazza. Quasi incredulo alla prospettiva di un appuntamento, il nostro eroe si veste di tutto punto per incontrare la sua nuova fiamma, ignaro del finimondo che sta per scatenarsi.
Di recente, infatti, è stato rilasciato un medicinale anti-età, chiamato Eternights. Il caso vuole che gli effetti collaterali del farmaco comincino proprio il giorno dell’appuntamento: Eternights trasforma le persone in zombie violenti.
Come se non bastasse, nel centro della città compare un misterioso muro gigante. Il protagonista annulla il suo appuntamento e, insieme a Chani, raggiunge dei rifugi preparati apposta per eventuali apocalissi imminenti.
Qui i due conosceranno Yuna, una famosa influencer e cantante, che si unirà presto al loro gruppo. I tre decidono di avventurarsi insieme alla ricerca di una spiegazione su quello che sta succedendo, sfuggendo miracolosamente agli zombie che si aggirano già nel rifugio.
Come se non bastasse, il protagonista ha una visione in cui rivede la ragazza conosciuta tramite l’applicazione, che si rivela essere qualcosa di più di un semplice essere umano, e sembra anche avere un ruolo in tutto quello che sta succedendo.
E va bene, ci fermiamo qui con il racconto. La prima ora di gioco sembra correre ad una velocità spaventosa, ma possiamo assicurarvi che una volta digerito tutto questo la trama torna ad avere un ritmo normale e le cose tornano anche ad avere un loro senso.
A dire il vero, non è la storia il focus principale di Eternights, anche se dobbiamo ammettere che presenta un tocco horror davvero inaspettato; il punto forte sono piuttosto i personaggi.
Oltre a Chani, conoscere altri quattro personaggi (tra cui Yuna) con cui potrete intraprendere anche una relazione amorosa attraverso la componente dating sim del gioco.
Ogni comprimario, così come anche i personaggi secondari, risulta apparentemente caratterizzato secondo gli stereotipi classici dell’animazione giapponese, ma in realtà risultano tutti essere abbastanza approfonditi.
Prendiamo Chani, ad esempio. All’inizio, è il classico migliore amico pervertito, con la battuta pronta ma anche con una buona dose di gelosia per i poteri del protagonista. Nel giro di poco tempo, però, Chani supera la sua macchietta: quando una ragazza lo rifiuta perché aromantica, Chani non ha problemi nel capirlo, o ancora si dimostra completamente supportivo verso la romance omosessuale, nel caso in cui decidessimo di perseguirla. Possono sembrare cose scontate, ma non lo sono affatto nel contesto dell’animazione orientale mainstream.
In generale, molto del vostro gradimento per il gioco dipenderà da quanto saprete apprezzare i personaggi e la loro scrittura. Certe volte l’umorismo è molto adolescenziale, ma considerando che i personaggi sono, appunto, adolescenti non lo abbiamo trovato così pesante.
Esteticamente, il gioco rientra nelle produzioni di fascia media della scorsa generazione, e non sfrutta minimamente PlayStation 5 (che trovate su Amazon). Lo stile anime adottato maschera comunque egregiamente i limiti tecnici, ed il gioco rimane comunque piacevole da vedere, soprattutto considerando l’entità del team che ci ha lavorato sopra.
Molto buona invece la colonna sonora. Non ci sono brani indimenticabili, ma c’è un’incredibile varietà di generi, con l’esplicita intenzione di adattarsi al momento di storia. Nessuno di questi generi sembra fuori posto, e vi troverete a passare da rilassanti brani jazz a musica elettronica senza alcun tipo di dissonanza.
Combattimenti e appuntamenti
Sotto il profilo del gameplay, Eternights si divide sostanzialmente in due sezioni: la prima è quella di esplorazione dei dungeon, la seconda quella da simulatore di vita, per così dire.
All’inizio, prenderemo contatto proprio con la prima delle due. Nei dungeon, potremo controllare il nostro protagonista mentre esploriamo la zona; le mappe sono perlopiù lineari, ma di tanto in tanto ci sono dei percorsi alternativi che regalano ricompense extra.
Il combattimento di Eternights (vi ricordiamo che potete acquistarlo tramite le card disponibili su Amazon) ricalca lo stile hack’n’slash, senza troppi fronzoli; abbiamo un tasto per l’attacco di base, due tasti per gli attacchi speciali (uno si attiva solo in certi momenti, mentre l’altro richiede il caricamento di un’apposita barra), un tasto per la schivata ed uno per il parry.
Si tratta di un sistema molto semplice ma anche funzionale, che riesce a divertire senza troppe pretese. Nel corso dell’avventura, potremo anche sbloccare delle abilità aggiuntive, utilizzate dagli altri membri del party, che agiscono in un ruolo di supporto.
Al di là dell’estrema semplicità, che sicuramente non piacerà a tutti, ci sono alcuni elementi che non abbiamo apprezzato nel combattimento. Innanzitutto, talvolta è necessario utilizzare l’attacco speciale per rompere lo scudo di alcuni nemici. Oltre ad essere una meccanica inutilmente ripetitiva, questi attacchi sono associati a dei QTE, che alla lunga si dimostrano alquanto fastidiosi.
Inoltre, sebbene il sistema di schivata funzioni piuttosto bene nella maggioranza delle situazioni, ci sono dei frangenti in cui l’indizio visivo e uditivo dato dai nemici risultano troppo brevi e casuali, rendendo quindi semplicemente un caso fortuito azzeccare le tempistiche.
Si tratta, tutto sommato, di difetti minori che non vanno a minare complessivamente l’esperienza, che rimane comunque godibile nella sua semplicità.
La seconda porzione di gameplay è rappresentata dalla simulazione di vita, ed è qui che il paragone con Persona assume un senso. Una volta superato il prologo, infatti, ci troveremo ad avere un tempo limitato, con un calendario da gestire. Potremo scegliere se dedicare le nostre ore ad esplorare dungeon o a passare il tempo con gli alleati, scegliendo tra diverse opzioni sulle attività da fare con loro.
Si tratta di una versione molto semplificata di quanto visto in Persona, dato che qui le attività sono estremamente ridotte, ma si tratta comunque di una meccanica molto coinvolgente, complice anche la buona scrittura dei personaggi.
Interagendo con loro potrete migliorare la vostra relazione; questo avrà degli effetti anche in battaglia, con nuove abilità e potenziamenti da sbloccare, e vi permetterà anche di approfondire le storie di ogni personaggio secondario, fino ad arrivare alla possibilità di intraprendere una relazione con il vostro partner ideale.
Il gioco vi farà capire chiaramente che dovrete raggiungere il livello massimo di relazione con almeno un personaggio prima della fine, in modo da assistere al “vero finale”, dunque tenetelo bene a mente.
L’avventura ha una durata di circa dieci ore, che sebbene possa sembrare ridotta si dimostra essere ideale per non far avvertire un senso di stanchezza nei confronti del battle system. In ogni caso, la presenza di diverse possibilità a livello di romance e di una modalità New Game + darà comunque un incentivo per una seconda partita, che potrete fare anche variando i tre livelli di difficoltà presenti nel gioco.
In definitiva, Eternights non sarà certamente il nuovo Persona, ma siamo comunque davanti ad un titolo solido, che non ha assolutamente l’ambizione di entrare negli annali del genere ma che riesce comunque ad avere qualcosa da dire, soprattutto grazie al suo cast di protagonisti.
Voto Recensione di Eternights | Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Cast di personaggi ben scritti e approfonditi
-
Buona colonna sonora
-
Gameplay intrigante, soprattutto la componente dating sim
Contro
-
Tecnicamente indietro di una generazione
-
Sistema di combattimento molto basilare
Commento
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