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MINI RECENSIONE

Été | Recensione - Un gioco per l'estate

Été è un videogioco pittoresco in tutto e per tutto, dove dovete godervi l'estate a Montreal dando sfogo alla vostra creatività.

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a cura di Stefania Sperandio

Editor-in-chief

In sintesi

  • Un videogioco che vi rimette in pace col mondo, dove la direzione artistica è tutto.
  • Loop di gameplay interessante e da passatempo puro.
  • Alcuni aspetti sono più riusciti di altri (come la scrittura dei dialoghi).

Informazioni sul prodotto

Immagine di Été
Été
  • Sviluppatore: Impossible
  • Produttore: Impossible
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC
  • Generi: Avventura , Puzzle game
  • Data di uscita: 23 luglio 2024

In un momento difficile, qualche estate fa, trovai rifugio in un gioco che non mi sarei mai aspettata: Power Wash Simulator. Con meccaniche basiche, mi chiedeva di utilizzare l'idropultrice per lavare via lo sporco dagli scenari proposti, con i colori che finivano per riemergere. Era un gameplay che dava grande soddisfazione, da seguire a cervello spento, un passatempo puro, una specie di libro da colorare al contrario, grattando via la superficie mentre magari ascolti un podcast o un po' di musica.

Ecco: Été ha lo stesso spirito. Quello di un gioco costruito per farti rallentare, per riprendere fiato, mentre ti godi l'estate in una Montreal in cui sei appena arrivata e dove stai cercando di trovare il tuo posto. Meglio ancora, se attraverso la tua arte.

Così, se in Power Wash Simulator si doveva rimuovere lo sporco per far riemergere i colori, in Été – un po' come nell'adorabile Chicory – dobbiamo essere noi a colorare tutto, perché il mondo è fatto di sagome bianche. Dopotutto siamo degli artisti, e la nostra nuova città è pronta ad accogliere anche i nostri quadri.

Una pennellata per volta

Il gioco si apre con il vostro arrivo a Montreal per l'estate, mentre vi sistemate in un appartamento tutto vostro, ma da arredare e personalizzare. Proprio questo sarà uno degli aspetti del gameplay: con il vostro lavoro di artista, potrete dipingere dei quadri, esporli e sperare di venderli all'asta, portando a casa dei soldini virtuali da spendere per comprare nuovi arredamenti.

Il gameplay avanza così, in soggettiva, su un doppio binario: a casa avete una tela sempre a disposizione per dipingere le vostre opere, ma anche la vostra casa è a suo modo una tela dove sbizzarrirvi. Scegliere come arredarla, dove sistemare ogni singola cosa e di che colore averla mette la cosiddetta player expression al centro di tutto, restituendo un'esperienza rilassata e soddisfacente.

Dato che siete degli artisti, la tela sarà il cuore pulsante della vostra vita: interagendo con essa, potete creare fantasie libere o quadri su commissione. La loro realizzazione avviene in realtà come se incollaste degli adesivi: se dovete dipingere una rondine, troverete l'icona della rondine (molto personalizzabile) da trascinare nel quadro, e non dovrete pennellarla a mano un dettaglio per volta.

I soggetti che è possibile dipingere o mescolare nei propri quadri su più livelli sono numerosi e permettono di creare delle opere uniche: esplorando il mondo di gioco, infatti, è possibile sbloccarne sempre di nuovi, girovagando per i (piccoli) quartieri di Montreal che avete a disposizione e spargendo colore sugli scenari.

Mouse alla mano, creare i quadri risulta molto soddisfacente e stimolante. Devo dire che anche giocando su handheld (ho provato sia su Steam Deck che su ROG Ally), a parte qualche inciampo nel dare il nome alla vostra opera, si riesce a creare agevolmente il quadro che si ha in mente.

Colorare Montreal

A quello che succede nella vostra casa, si affianca il fatto che il gioco sia scandito per giornate, e ogni giornata per momenti – mattina, pomeriggio, sera e notte, per tornarsene a casa a dormire. In queste fasi potete gironzolare liberamente per i quartieri di Montreal – che sono in realtà delle piccole mappe tematiche, come la ferrovia, il quartieri commerciale, il vicinato e via dicendo – che, come dicevamo, sono del tutto in bianco e nero.

Dovete quindi spargere il colore con l'apposito comando per vedere ogni oggetto prendere la sua tonalità (non potete sceglierla liberamente). Una volta colorato del tutto, diventerà un soggetto replicabile nei vostri quadri, quando interagirete con la tela a casa.

Le tele che create possono essere esposte nel bar del quartiere commerciale, dove intenditori d'arte finiranno per comprarle. I soldi si possono così spendere presso i tanti negozietti sparsi qua e là per le mappe (influenzati dagli orari, così come gli NPC che incontrate), per comprare nuovi oggetti con cui sbizzarrirsi nell'arredare la casa.

Vedere gli scenari riempirsi di colori, mentre li dipingete nelle vostre scorribande, dà grande soddisfazione.
A questo loop di gameplay, leggero e in realtà funzionale – perché è questo che vi stimola a continuare a giocare per le cinque-dieci ore previste per l'avventura – si sommano delle quest e anche una vera e propria storia.

Le vicende sono leggere e piacevoli, ma non tutte le quest sono a fuoco allo stesso modo, tra chi vi chiede di disegnare una nuova scatola di cereali e chi cerca il quadro perfetto dei suoi fiori preferiti. 

Abbiamo notato che soprattutto alcuni dialoghi sono un po' più sopra le righe e fuori fuoco rispetto alle atmosfere che ha il gioco nel resto dei momenti, ma non è niente che possa comunque rompere il coinvolgimento.

Più che altro, è un po' spigoloso che, una volta sbloccate, le quest vengono appuntate in un diario dove non è facilissimo tenere d'occhio tutto e dove dovete sfogliarle una a una per ritrovare quella che stavate cercando – e ricordarvi in che quartiere sia (e in che orario sia reperibile) il destinatario del quadro che avete appena dipinto.

In questo, è apprezzabile che l'esplorazione proceda senza segnalini di alcun tipo (si gira liberamente e si curiosa ovunque, come in effetti farebbe una persona appena arrivata in una città tutta nuova), anche se il fatto che le quest non abbiano una scrittura irresistibile e che non sia facilissimo richiamare per chi avete fatto cosa rende le cose un po' più attorcigliate di quanto dovrebbero.

Stile da vendere

Se la direzione artistica è semplicemente eccezionale, sia per l'uso dei colori acquerellati che per le animazioni che strizzano l'occhio allo stop-motion, una menzione d'onore va anche alla colonna sonora, davvero deliziosa e rilassante.

Lato localizzazione, invece, niente doppiaggio e niente italiano (nemmeno per i testi), che contenendo qualche slang potrebbero non essere di facile comprensione per tutti.

Da migliorare, invece, le performance tecniche, un po' incerte soprattutto su PC ma anche e soprattutto su handheld: al momento l'ottimizzazione non è impeccabile e se qualche inciampo è comprensibile su Steam Deck, vedere il gioco con settaggi bassi faticare a tenere 20 fps in alcune aree (o andare proprio in crash) su ROG Ally, che riesce a far girare AAA ben più esosi, denota che serve ancora più di qualche affinamento sul lato tecnico.

Voto Recensione di Été | Recensione


7.6

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Direzione artistica meravigliosa

  • Meccaniche di gioco intuitive e irresistibili

  • Dipingere i propri quadri ed esporli è molto soddisfacente

Contro

  • Performance da affinare, soprattutto su handheld

  • Quest così così e un po' confusionarie

Commento

Été è un videogioco che vi fa bene – letteralmente. La sua idea, che vi vede portare i colori nel mondo che esplorate per definirlo, un po' come in Chicory, e via via scoprire nuove avventure e creare con soddisfazione la vostra casa, funziona piuttosto bene e riesce a farvi entrare nel loop per cui "faccio un'altra cosa e per oggi stacco", ma alla fine non stacchi mai.
Se è vero che alcune missioni sono un po' confuse e i dialoghi a volte sono un po' stonati rispetto all'atmosfera del gioco, Été ha comunque il merito di sfruttare l'interazione per proporre un affascinante mix di divertimento puro e disegno virtuale, affermandosi come uno dei giochi ideali per staccare la spina nell'estate di cui peraltro porta il nome.
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