Immagine di Dustborn | Recensione - Emozioni on the road in un mix divertente
Recensione

Dustborn | Recensione - Emozioni on the road in un mix divertente

Dustborn è un gioco che offre un mix di generi che lo rende molto interessante e in grado di appassionare diverse tipologie di giocatore.

Avatar

a cura di Giulia Francolino

Redattrice

In sintesi

  • Un affascinante mix di generi.
  • La grafica in stile fumetto è deliziosa.
  • La colonna sonora dai toni cyberpunk è molto piacevole.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Dustborn
Dustborn
  • Sviluppatore: Red Thread Games
  • Produttore: Spotlight by Quantic Dream
  • Distributore: Quantic Dream
  • Testato su: PC
  • Piattaforme: PC , PS5 , XSX , PS4 , XONE
  • Generi: Avventura
  • Data di uscita: 20 agosto 2024

Come sarebbe trovarsi davanti un mondo in cui tutti i lati negativi della nostra società vengono esasperati? Ce lo mostra Dustborn, gioco di azione e avventura di Red Thread Games e Quantic Dream ambientato in un’America futuristica in cui le cose hanno preso una piega diversa.

Con una splendida direzione artistica in stile fumetto, una storia molto complessa e ben raccontata e un cast di personaggi finemente caratterizzati, Dustborn ci accompagna in un viaggio alla ricerca della libertà.

La nostra run su PC ha confermato le impressioni positive che avevamo avuto provando la demo– che, nonostante coprisse una porzione di gioco intermedia e limitata, ci aveva già stupito piacevolmente.

Nella nostra recensione, vi raccontiamo allora com’è andato il nostro viaggio a bordo di un vecchio autobus con una banda di personaggi da ricordare.

Alla ricerca di un mondo migliore

Dustborn è un gioco che ha tutto: azione, amore, amicizia, speranza, robot e tanto altro ancora. 

Se durante la nostra anteprima avevamo le idee confuse riguardo alla storia, il gioco completo accompagna il giocatore passo per passo per un viaggio in autobus alla scoperta di un’America un po’ diversa da quella che conosciamo, e racconta una storia complessa in un modo incredibilmente semplice e intuitivo.

La trama non è raccontata in modo lineare e durante la nostra avventura avremo il compito di raccogliere i pezzi del puzzle per comporre piano piano la storia dei personaggi e per capirne gli obiettivi.

Pax, Sai, Ziggy, Noam e Theo sono un gruppo di rifugiati che abitano nella città-stato di Purity (in italiano “purezza”), a Pacifica. Qui regna Giustizia, la divisione autoritaria delle forze dell'ordine e militari della Repubblica Americana, responsabile del mantenimento dell'ordine e del controllo interno.

Pur essendo stata creata con l’obiettivo di accogliere a braccia aperte i rifugiati e di offrir loro una vita dignitosa, la città non è altro che una prigione a cielo aperto, da cui i cittadini non hanno possibilità di uscire senza documenti.

Pax e i suoi amici sono una banda di Anomali, persone dotate di poteri straordinari e fuori dal comune che, come ciò che è diverso, spaventano la società.

Già dai primi minuti di gioco, a Pax si presenta un’occasione unica e irripetibile: quella di lasciare Pacifica e di intraprendere un viaggio verso la Nuova Scozia per consegnare un pacco misterioso.

Per riuscire a sfuggire ai controlli di Giustizia, i nostri protagonisti si improvviseranno musicisti e fingeranno di essere una band rock in tour per l’America.

Per provare a uscire da Purity, i nostri protagonisti si spacceranno per una rock band.
Per questo motivo, sarà importantissimo presentarsi puntuali a ogni concerto per evitare di essere scoperti e far fallire la missione. 

Ed è così che avrà inizio il nostro viaggio a bordo di un vecchio autobus guidato da un robot, che ci farà da autista (e da confidente) per tutta la durata del gioco. 

Il viaggio non sarà solamente un’occasione per essere finalmente liberi, ma anche per creare una vera e propria famiglia e coltivare un’individualità impossibile da coltivare a Purity.

L’intero gioco è una metafora, molto ben riuscita, di quanto la società imponga certi dogmi ai propri membri, rovinando la vita di persone che desiderano solamente esistere e godersi le loro piccole gioie.

Parole affilate come coltelli

Dustborn è un gioco capace di venire incontro ai gusti di tantissimi giocatori. Se già dalla nostra anteprima avevamo avuto modo di saggiare la grande varietà di generi proposti dall’opera, durante la nostra run completa su PC siamo rimasti stupiti dalla ricchezza di gameplay offerta e dalle ibridazioni sperimentate dagli autori.

All’inizio del gioco è possibile scegliere tra la modalità Storia e la modalità Azione. La prima offre combattimenti estremamente semplici (ma comunque godibili) con un focus maggiore sulla trama, mentre la seconda propone battaglie leggermente più impegnative e in grado di appassionare chi cerca un po’ più di azione.

A prima vista, il gioco sembra una semplice avventura grafica in terza persona in stile fumetto. Sono infatti tantissimi i momenti di riflessione tra una missione e l’altra, durante i quali dovremo limitarci a parlare con la nostra famiglia allargata, indagare su questioni inerenti alla quest principale e, soprattutto, sui sentimenti dei nostri amici.

Queste fasi di dialogo sono molto lunghe e servono a far procedere il gioco in una determinata direzione e a coltivare i rapporti con gli altri personaggi.

Come vi avevamo già accennato, le nostre risposte saranno determinanti per il successo o meno di alcune missioni. Inoltre, avranno un impatto significativo sul finale del gioco, che cambierà radicalmente a seconda di quali rapporti decideremo di coltivare e quali lasceremo in secondo piano.

Ovviamente, il gioco ci dà la possibilità di essere gentili con ogni membro della band e la scelta di comportarci o meno in un determinato modo dipenderà solamente da noi.

A queste fasi, più chill e riflessive, si alternano momenti di esplorazione e di raccolta materiali, che ci serviranno per migliorare la nostra mazza da baseball e diventare più forti.

L’esplorazione è estremamente guidata: anche negli spazi più grandi ci sarà quasi sempre una scritta gialla in stile fumetto a guidarci.

Durante queste fasi, Pax potrà utilizzare una piccola console portatile ormai obsoleta per registrare gli Echi (lasciamo a voi il piacere di scoprire cosa sono) disseminati per il territorio, che potranno essere utilizzati per apprendere nuove parole da utilizzare in battaglia.

Durante i combattimenti, in pieno stile hack and slash, Pax userà la sua mazza per sferrare alcuni attacchi fisici molto potenti.

Il gameplay ha diverse buone idee e riesce a ibridare svariati generi in modo bilanciato.
Ogni personaggio userà la propria Vox, ovvero il proprio potere speciale, per prevalere sui nemici, ma non solo. I poteri speciali tornano utili anche durante le fasi di esplorazione: per esempio, Sai ha una forza sovrumana che le consente di sollevare e spostare pesi incredibili, mentre Ziggy può attraversare i muri.

Pax, invece, ha il potere di usare le parole come vere e proprie armi e di utilizzarle per confondere il nemico con diversi stratagemmi.

Sebbene durante il gioco potremo impersonare esclusivamente la protagonista, avremo occasione di sfruttare la Vox degli altri personaggi negli attacchi speciali, durante i quali Sai e gli altri compagni ci daranno man forte per sconfiggere i nemici con le loro abilità di Anomali.

Inoltre, durante le battaglie potremo utilizzare un attacco speciale, attivabile tramite la semplice pressione di un tasto e che darà il via a un quick time event: premendo la giusta sequenza di tasti potremo sferrare colpi fortissimi che non lasceranno scampo ai nostri nemici.

Una volta utilizzato, dovremo attendere qualche secondo che si riempia nuovamente la piccola barra nella parte in alto a sinistra dello schermo. In questo modo, il gioco evita che il giocatore abusi delle mosse speciali e propone combattimenti molto più dinamici e bilanciati.

Ma torniamo ai momenti più chill del gioco: tra una missione e l’altra, potremo rilassarci coi nostri amici sulla nostra casa a quattro ruote, chiacchierare con loro, offrire piccoli regali raccolti in giro per gli scenari e imparare nuove canzoni da suonare ai concerti.

Inoltre, potremo dare un'occhiata al fumetto, che riassume le nostre azioni fino al momento corrente, e consultare la mappa per vedere quali sono le prossime tappe del viaggio.

Tra una sosta e l’altra, potremo anche rilassarci coi nostri amici attorno a un falò: un altro importante momento di condivisione perfetto per coltivare i rapporti con la nostra famiglia di Anomali, che sono decisamente al centro dell'esperienza di gioco.

In queste fasi, non dovremo necessariamente interagire con i personaggi; al contrario, potremo anche solo fermarci ad ascoltare i loro discorsi e scoprire qualcosa di nuovo sulla loro storia.

Infine, il gameplay del gioco propone diversi giochi musicali: come vi abbiamo accennato, Pax e la sua banda di anomali dovranno fingersi una band rock per poter attraversare i confini degli Stati americani e raggiungere la Nuova Scozia.

Per farlo, dovremo presentarci ai concerti e cercare di dare il meglio: suonando male una canzone potremmo insospettire il pubblico e far saltare la nostra copertura.

Anche queste fasi sono semplici e divertenti, controller alla mano. Inoltre, le canzoni scritte da Pax nei momenti di relax sono molto orecchiabili e piacevoli da ascoltare.

La famiglia è quella che ti scegli

L’obiettivo principale di Dustborn, oltre a raccontare una storia complessa e ricca di sfumature, è quella di celebrare la diversità del cast di personaggi.

Nel gioco c’è spazio per tutti, nessuno viene escluso o lasciato indietro. Nessuna caratteristica è un difetto, ma una particolarità da proteggere e celebrare con le persone amate.

Il gioco fa un ottimo lavoro nel rappresentare l’essere umano in ogni sua sfumatura, insegnando allo stesso tempo al giocatore il vero significato di famiglia.

Se questo aspetto si poteva già cogliere dalla breve demo provata qualche mese fa, il gioco completo è una perpetua celebrazione delle famiglie meno tradizionali, in cui ogni membro è libero di esprimere la propria individualità senza limiti.

Una piccola grande utopia che ci piacerebbe vedere messa in atto anche nel mondo reale.

Per quanto riguarda invece la direzione artistica, Dustborn si presenta con uno splendido stile da fumetto, colori sgargianti e un cast di personaggi finemente caratterizzati.

Gli ambienti di gioco sono molto eterogenei e ben caratterizzati, spaziando da stazioni di servizio desertiche a immensi centri commerciali abbandonati à la The Last of Us (di cui potete trovare il remake per PS5 su Amazon), o ancora a profondi dungeon futuristici e ricchi di misteri da svelare.

Splendida anche la colonna sonora, che con i suoi toni cyberpunk ha accompagnato la nostra avventura in ogni momento, rendendo ogni scena ancora più coinvolgente.

Durante la nostra run su PC non abbiamo sperimentato alcun tipo di bug. Infatti, anche i problemi legati all’audio incontrati durante la nostra anteprima sono stati risolti.

Infine, segnaliamo anche che Dustborn è tradotto in tante lingue nei suoi testi, tra cui l'italiano.

Voto Recensione di Dustborn | Recensione


7.5

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Trama complessa e avvincente

  • Cast di personaggi molto ben caratterizzati

  • Bella colonna sonora

  • Grande varietà di generi e di gameplay

Contro

  • I dialoghi sono molto lunghi e procedono in modo piuttosto lento

Commento

Dustborn è un gioco di avventura che offre un mix di generi videoludici, capace di venire incontro in modo interessante a tantissimi gusti: si passa da fasi di esplorazione in pieno stile avventura grafica con puzzle ambientali, a momenti più action – e ancora, a diversi mini giochi musicali. 
L'opera mette insieme un cast di personaggi finemente caratterizzati a cui è impossibile non affezionarsi. Allo stesso tempo, offre una grande varietà di ambientazioni dalla bellezza unica, arricchite da quella direzione artistica fumettistica che caratterizza tutto il viaggio. La storia è complessa ma avvincente e ci ha invogliati fin da subito a scoprire dove ci avrebbe portati, toccando temi che nelle divisioni e contraddizioni della nostra epoca di muri e diffidenze, non è mai eccessivo ribadire.
Leggi altri articoli