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Immagine di Dungeons of Hinterberg | Recensione - Ferie sulle Alpi e dubbi esistenziali
Recensione

Dungeons of Hinterberg | Recensione - Ferie sulle Alpi e dubbi esistenziali

Dungeons of Hinterberg è un dungeon crawler come non ne avete mai visti, che unisce dinamiche da life simulator alle esplorazioni. Come sarà venuto?

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Avatar di Gianluca Arena

a cura di Gianluca Arena

Editor

Pubblicato il 18/07/2024 alle 10:00
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In sintesi

  • Un mix riuscito di generi che stimola e incuriosisce.
  • Riesce a proporre temi importanti con delicatezza ed estro.
  • Ha un'affascinante direzione artistica, ma il comparto tecnico e l'ottimizzazione non sempre ne tengono il passo.
  • Pro
    • Idea di base fresca e brillante
    • Intuitivo e perfetto per l'estate
    • Gameplay loop assuefacente
  • Contro
    • Caricamenti piuttosto intrusivi
    • Bilanciamento discutibile tra puzzle e combattimenti

Il Verdetto di SpazioGames

7.5
Nonostante un budget abbastanza limitato ed un bilanciamento discutibile nel rapporto tra enigmi e combattimenti, Dungeons of Hinterberg propone una visione originale ed assai piacevole del concetto di dungeon crawler, interponendo all'esplorazione e alle dinamiche tipiche del genere di riferimento una narrativa affatto banale e dei dialoghi sorprendentemente profondi.
Se preso come dungeon crawler puro e semplice, il lavoro Curve Games è solo un'altra colorata proposta in un mercato piuttosto affollato – e popolato di congeneri strutturalmente e meccanicamente più validi –, ma la commistione tra elementi tipici di questo tipo di giochi e stralci di vita quotidiana, con una protagonista in cui è facile immedesimarsi, rende unica la proposta del team austriaco Microbird Games.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Dungeons of Hinterberg
Dungeons of Hinterberg
  • Sviluppatore: Microbird Games
  • Produttore: Curve Games
  • Testato su: XSX
  • Piattaforme: PC , XSX , PS5
  • Generi: Avventura , Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 18 luglio 2024 - 13 marzo 2025 (PS5)

Avreste mai pensato che esplorazione di dungeon, risoluzione di enigmi, combattimenti in tempo reale ed elementi da life simulator potessero coesistere a formare un unicum coeso e divertente?

Perché questi sono gli ingredienti principali di Dungeons of Hinterberg, esclusiva console di Xbox che sta per sbarcare sulle piattaforme Microsoft e su PC, compresa dal day-one in Game Pass Ultimate.

Incuriositi dal miscuglio di generi e dall'accattivante stile grafico, lo abbiamo provato a lungo per voi nelle scorse settimane, e quella che segue è la nostra recensione. Avete preso tutto? Scarpe da arrampicata, piccozza, zaino e segnalatore GPS? Sì?

Allora siamo pronti a partire.

Tempo di vacanze e di domande

Luglio, tempo di vacanze, relax e di fuga dalle grandi città. Luglio, il momento giusto per Luisa, giovane avvocatessa di un grosso studio di Vienna, di staccare la spina dalla soffocante routine che si è creata nella sua vita.

E quale posto migliore per fuggire se non Hinterberg, immaginaria cittadina nascosta tra le Alpi austriache, un gioiellino da cartolina dove si respira aria pulita, si dorme che è una bellezza e si possono esplorare sentieri montani di rara bellezza?

Come se queste attrattive non bastassero, Hinterberg è divenuta famosa, da qualche anno a questa parte, per la comparsa di strani dungeon nelle sue vicinanze, ricolmi di mostri, enigmi e scrigni del tesoro: dove moltissimi altri avrebbero visto il pericolo, la popolazione locale, che vive di turismo da generazioni, ha visto invece un'opportunità.

Guarda su

E così l'esplorazione dei dungeon è divenuta un'altra attrattiva turistica, con gite organizzate ed abbigliamento consigliato, come se fosse la più naturale delle alternative alla scalata di una parete rocciosa o ad una giornata di adrenalinico rafting.

Luisa, che pure non ha alcuna esperienza di combattimento, spinta dal tam-tam in Rete, si presenta nella ridente cittadina dopo aver prenotato il suo soggiorno con largo anticipo, solo per trovarsi invischiata, nel suo primo giorno di vacanza, in un devastante terremoto, durante il quale per poco non ci lascia le penne.

Se l'impatto non è dei più felici, il prosieguo del soggiorno si rivela invece sorprendentemente piacevole per la nostra protagonista, assalita da tantissimi dubbi sul suo stile di vita e su ciò che davvero vuole dal suo futuro.

Con delicatezza e con un punto di vista decisamente moderno rispetto alla mentalità di qualche decennio fa, Dungeons of Hinterberg, nelle pause tra un dungeon e l'altro, non esita ad esplorare temi di grande attualità per i giovani, schiacciati spesso tra le aspettative che la società (e talvolta anche la famiglia) ripone in loro e i loro legittimi desideri, riluttanti a sedersi a una scrivania appena usciti dall'università per alzarvisi quarant'anni dopo.

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La direzione artistica abbonda di personalità.

Le paure e le domande di Luisa si incrociano con i diversi punti di vista di tutti i personaggi con cui entrerà in contatto, dalla loquace Alex alla frau Theresa, proprietaria della locanda dove alloggia: ognuno porterà uno spunto interessante al dibattito interno della protagonista – e, probabilmente, anche alla vita dei giocatori che si premureranno di leggere i dialoghi (solo in inglese, purtroppo) invece di saltarli per passare il più velocemente alla parte più ludica del prodotto.

Con delicatezza, Dungeons of Hinterberg esplora temi di attualità per i giovani, riluttanti a sedersi a una scrivania appena usciti dall'università per alzarvisi quarant'anni dopo.
Come anticipato, dispiace che non sia stata prevista anche una sottotitolazione italiana per i numerosi testi: la gran parte dei dialoghi è perfettamente comprensibile anche a chi possedesse una conoscenza solo scolastica dell'inglese, ma è singolare come il titolo sia stato tradotto in tutte le principali lingue europee e non
(inglese, tedesco, francese, spagnolo, polacco, giapponese, cinese e persino coreano) meno che l'italiano, considerando la vicinanza con l'Austria e la condivisione di panorami splendidi. Ma probabilmente entra il gioco quel discorsetto di numeri e di bacino linguistico potenziale che la nostra Stefania Sperandio vi ha fatto qualche giorno fa.

Nondimeno, creare rapporti di amicizia nei panni di Luisa durante il prolungato soggiorno ad Hinterberg risulterà soddisfacente quanto esplorare i dungeon del titolo, e sicuramente l'aspetto narrativo risulta al di sopra della media rispetto a produzioni similari.

A seconda del momento della vostra vita in cui lo giocherete, il titolo Microbird Games potrebbe rispondere ad alcune delle vostre domande più personali o far sì che ve ne poniate molte altre sul vostro percorso vitale.

+1

Come impiegare il tempo durante le ferie

La struttura di gioco è tanto semplice quanto funzionale: le giornate di vacanza sono sempre divise in tre segmenti (giorno, pomeriggio e sera) che il giocatore può occupare come preferisce, sebbene le alternative non siano poi così tante: è possibile affrontare un dungeon, fermarsi in un punto scenico e godersi semplicemente la vista o passare del tempo con uno dei locali, chiacchierando amabilmente, spesso con la possibilità di indirizzare la conversazione tramite delle scelte durante i dialoghi.

In genere, durante il giorno ci si dedica all'esplorazione dei 25 dungeon che compongono le quattro grandi aree intorno ad Hinterberg, mentre si lascia la sera alle relazioni sociali, che passano anche da una capatina nel bar locale, dal festival della cipolla (?!?) tanto atteso dai residenti e, di quando in quando, da un buon film sulla piccola televisione in dotazione alla camera affittata dalla nostra Luisa.

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Le amicizie sono importanti!

Il senso di scoperta, che si smorza con il passare delle ore, si mantiene comunque ad un buon livello dall'inizio alla fine dell'avventura, che nel nostro caso ha richiesto una quindicina di ore circa per essere portata a termine: proprio come asserisce Luisa nelle battute iniziali del gioco, da adulti perdiamo il senso di meraviglia e di scoperta che invece ci rende così speciali da bambini, e talvolta è proprio una bella vacanza all'aria aperta, lontana dallo smog e dall'inquinamento acustico delle grandi città, che possiamo riscoprire una parte di questi piccoli tesori andati perduti.

Se c'è una cosa che Dungeons of Hinterberg fa bene è ricompensare il giocatore per praticamente tutte le azioni che sceglie di compiere: ogni dungeon porta in dote un timbro su di uno speciale taccuino – e ogni timbro genera ricompense, così come intrattenere rapporti sociali con ognuno dei locali permette di migliorare anche le statistiche di Luisa in combattimento.

Stringere amicizia (su più livelli) con la guida locale, ad esempio, garantirà la conoscenza necessaria per rimuovere la melma dagli armamenti rinvenuti sul campo, laddove invece entrare nelle grazie di una bizzarra quanto ricca signora in vacanza potrebbe portare le tasche di Luisa a riempirsi di valuta...

Ogni nuova area offre l'accesso a due poteri unici, uno a distanza ed uno a corto raggio, che possono essere utilizzati tanto in battaglia, come armi alternative, quanto nella soluzione della miriade di piccoli puzzle ambientali che ci verranno proposti.

La varietà e la difficoltà di questi enigmi sono altalenanti, e si passa da puzzle genuinamente interessanti, che richiamano i momenti migliori delle ultime due avventure di Link (The Legend of Zelda, se vivete su Marte), ad altri francamente banali – o, peggio ancora, piuttosto approssimativi, perché vincolati alla fisica in tempo reale del mondo di gioco, lontana, per ovvi motivi, dalla precisione ammirata nelle succitate produzioni Nintendo.

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La nostra protagonista non si tira indietro davanti a un'avventura.

Una volta nei dungeon, ci si affida al proprio spirito di osservazione per la risoluzione dei puzzle e ai propri riflessi per quanto concerne i combattimenti: i primi sono assai più numerosi dei secondi, pero', con una scelta bizzarra che ha ripercussioni sul ritmo dell'avventura.

Il gioco punta più sugli enigmi che sui combattimenti, nonostante il combat system sia funzionale e intuitivo.
Avanzando di stanza in stanza, infatti, tranne che per i primissimi dungeon, è necessario fermarsi continuamente e osservare i dintorni per capire come proseguire, e questo si riflette in un ritmo assai frammentato all'interno dei dungeon, con i combattimenti relegati ad un ruolo secondario.

Non troviamo questa scelta particolarmente felice, anche perché, nella sua generale semplicità, il sistema di combattimento risulta funzionale ed intuitivo, e permette una discreta personalizzazione della build da parte del giocatore e una buona scelta di poteri magici da utilizzare quando costretti a combattere.

La schivata è limitata da una barra della stamina, i punti magici si ricaricano attaccando direttamente i mostri e molti dei nemici élite e dei boss richiedono spirito di osservazione e memorizzazione dei loro pattern di attacco, pur senza scadere mai nella difficoltà eccessiva di cui altri congeneri hanno fatto un loro marchio distintivo.

Segnaliamo comunque ai nostri lettori più abituati agli action RPG di cimentarsi da subito con il terzo dei tre livelli di difficoltà proposti, onde evitare scontri banalmente facili soprattutto durante la prima metà della campagna.

Luci e ombre

Lo stile grafico di Dungeons of Hinterberg è uno di quelli che non passano di certo inosservati: il peculiare miscuglio tra il cel shading e la riproduzione certosina di zone dell'Austria montana è fresco e gradevole, e il colpo d'occhio è notevole soprattutto quando la visuale si allarga e ci lascia apprezzare vallate sconfinate e vette verdeggianti. Sviluppato anche con il patrocinio del consorzio turistico austriaco, il gioco è d'altronde uno spot interattivo per le vacanze sulle Alpi orientali.

La forte stilizzazione non toglie nulla alla verosimiglianza di posti e scorci, e sicuramente il prodotto pubblicato da Curve Games si distingue dalla massa di congeneri grazie ad una direzione artistica e ad un tocco davvero unici.

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Gli scorci sono anche una cartolina turistica per le Alpi austriache.

Non è tutto rose e fiori, in ogni caso, e la natura indipendente del prodotto viene fuori sotto altri punti di vista: il set di animazioni che muove tanto i nemici quanto la nostra Luisa è molto limitato e, essendo condiviso da tutti gli NPC, toglie l'illusione di unicità e personalizzazione che il team di sviluppo ha cercato di dare ad ogni personaggio tramite le sue linee di dialogo.

La presenza di un gran numero di caricamenti su entrambe le Xbox, brevi ma fastidiosi, frammenta un po' troppo l'esperienza.
Inoltre, anche giocando in modalità Performance su Xbox Series X, è impossibile non notare dei diffusi (anche se mai impedienti) cali di frame rate, in occasione dei combattimenti e delle fasi in cui il gioco è chiamato a gestire piccole esplosioni o movimenti rapidi della telecamera – e anche, sebbene in maniera meno percettibile, in corrispondenza dei frequenti salvataggi automatici.

Anche il gran numero di caricamenti, brevi ma fastidiosi, tradisce un budget piuttosto limitato e una scarsa ambizione dal punto di vista meramente tecnico: anche Xbox Series S (su cui pure abbiamo testato brevemente il gioco) avrebbe tutta la potenza necessaria per offrire un'esperienza senza soluzione di continuità sia durante l'esplorazione del paese sia durante quella dei dungeon, e invece Dungeons of Hinterberg frammenta entrambe con microcaricamenti troppo rapidi per leggere il testo che compare come consigli eppure sufficientemente numerosi da infastidire il giocatore.

Dispiace anche per la totale assenza di doppiaggio, che in un gioco così basato sulle interazioni e sul rapporto con gli altri personaggi sminuisce un po' l'altrimenti buon lavoro svolto sulla caratterizzazione degli NPC e sulle loro battute.

Considerando la scarsa esperienza del team di sviluppo, al primo gioco di un certo livello nella loro giovane carriera, ed il fatto che la build a cui abbiamo giocato noi era ancora sprovvista della fatidica patch day-one, però, è possibile chiudere un occhio, e indubbiamente il lancio su Game Pass aiuterà comunque il gioco a farsi strada tra i curiosi, anche con le sue limitazioni tecniche e qualche ingenuità.

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