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Donkey Kong Country Returns HD | Recensione

Donkey Kong Country Returns HD è una versione HD di uno dei platform più iconici degli ultimi quindici anni, basata però sulla versione 3DS.

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

In sintesi

  • Un platform esigente o un party game per due giocatori.
  • Tutti i contenuti pubblicati negli anni.
  • Si appoggia inspiegabilmente alla versione più debole del lotto.

Informazioni sul prodotto

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Donkey Kong: Country Returns HD
  • Sviluppatore: Nintendo
  • Produttore: Nintendo
  • Distributore: Nintendo
  • Testato su: SWITCH
  • Piattaforme: SWITCH
  • Generi: Platform
  • Data di uscita: 16 gennaio 2025

In un anno in cui tutti non aspettano altro che l'annuncio del successore di Nintendo Switch, la grande N sta cercando di riempire comunque il calendario uscite con prodotti di qualità, tanto provenienti da team interni, quanto da terze parti.

Come già successo con 3DS e Wii U quando Switch aveva già debuttato sul mercato, l'intenzione della casa di Mario sembra quella di continuare a supportare ancora per qualche mese la sua gallina dalle uova d'oro.
Donkey Kong Country Returns HD appartiene un po' ad entrambe le categorie succitate: è sì una proprietà intellettuale di Nintendo ma questo port è stato affidato ad un team esterno (il team di Forever Entertainment), magari (e probabilmente) nel tentativo di lasciare gli sviluppatori in seno alla casa di Kyoto al lavoro sui titoli di lancio della chiacchierata Switch 2.

Vediamo allora com'è venuta questa versione delle avventure di Donkey e Diddy Kong.

Ladri di banane

Quando gli scagnozzi della Tribù Tiki Tak giungono sulla pacifica isola dei Kong e li ipnotizzano tutti, così da rubare indisturbati la loro scorta a vita di succulente banane, toccherà a Donkey e al fidato Diddy rimettere le cose a posto e recuperare il maltolto, in un tripudio di comicità slapstick e di situazioni in cui il parlato non serve.

Inutile dire che Donkey Kong Country Returns HD ripropone in toto il prodotto inizialmente pubblicato nel 2010 su Wii, uno dei più grandi successi dell'era moderna di Nintendo non solo in termini di vendite ma anche di ricezione da parte della critica.

Gli ingredienti erano semplici, ma lo spirito e il gameplay catturavano alla perfezione ciò che aveva reso grande il franchise su Super Nintendo, dalla difficoltà mai banale allo splendore della presentazione: e così, negli anni, si sono susseguiti i port e le riedizioni, da WiiU a Nintendo 3DS, passando addirittura per Nvidia Shield, sebbene in questo caso esclusivamente per il mercato cinese.

Se fino ad oggi quella per la console stereoscopica portatile poteva essere considerata quella finale – perché aggiungeva opzioni di accessibilità, nuovi stage e un leggero ribilanciamento della difficoltà – oggi, al crepuscolo del ciclo di vita di Switch, questa versione in alta definizione vuole portare sugli schermi le medesime feature ma una risoluzione ed un colpo d'occhio decisamente superiori.

Impegnativo platform o adorabile party game

La modalità moderna è perfetta per iniziare a giocare a questa serie, notoriamente più impegnativa rispetto ad altre proprietà intellettuali Nintendo: cuori ed oggetti aggiuntivi, finestre per il salto più generose e meno nemici sparsi per gli stage aiuteranno i giocatori più giovani ed i neofiti a godersi uno dei migliori giochi a piattaforme della sua epoca.

Nel contempo, la modalità originale lascia tutto invariato rispetto alla prima pubblicazione del gioco su Wii, con tutto ciò che ne consegue in termini di livello di sfida – ma, a prescindere da quale di queste modalità sarà preferita, questo port consente di servirsi dei controlli di movimento di Switch, con azioni come soffiare, scuotere la terra e rotolare che potranno essere affidate ai controlli tradizionali o a quelli esclusivi dei Joy-Con.

La modalità moderna è perfetta per iniziare a giocare a questa serie, notoriamente più impegnativa rispetto ad altre proprietà intellettuali Nintendo.
Durante la nostra prova, questi ultimi si sono dimostrati meno precisi rispetto agli input classici, ma hanno anche aumentato il livello di coinvolgimento per i più giovani (due marmocchi rispettivamente di nove e sei anni): giocato in maniera "fisica", quasi fosse un'appendice di Switch Sports
, Donkey Kong Country perde ovviamente la precisione del suo platforming e l'intensa sfida derivante da alcuni suoi stage (soprattutto da quelli con i carrelli da miniera), ma guadagna in ritmo e divertimento per i meno esperti, quasi fosse un party game.

La cooperativa locale (per la quale bastano due Joy-con) gioca allora un ruolo fondamentale in questa sorta di seconda vita del prodotto, che può essere fruito da un adulto in single player con il più che rispettabile livello di sfida del suo tempo (come accaduto dal sottoscritto per la stesura di questa recensione), o come un party game a tema platform da due bambini in cerca di divertimento senza troppi compromessi.

Non sappiamo se l'intento del team di sviluppo originario fosse questo, ma riteniamo che questa poliedricità giovi al prodotto e ne ampli notevolmente la potenziale platea.

A livello contenutistico, stante un pacchetto iniziale già di tutto rispetto, questa versione per Switch comprende tutti e otto i livelli inediti visti in quella per 3DS – e quindi, quantomeno da questo punto di vista, può dirsi la versione definitiva del gioco.

Includendo anche questi ultimi, si arriva agilmente alla soglia dei novanta stage suddivisi in nove mondi, per una durata complessiva che non fatica ad arrivare alla quindicina di ore, che possono diventare molte di più qualora ci si incaponisca nel ritrovare tutte le lettere sepolte nei vari livelli, che a loro volta danno poi accesso ad un livello segreto per ognuna delle zone in cui è suddivisa Kong Island.

Insomma, la carne al fuoco non manca.

Non la versione migliore

Se non ci si può lamentare della varietà di ambientazioni, tra azienda dismesse, assolate spiagge e lussureggianti giungle, appare chiaro sin dalla prima esplosione che qualcosa in più poteva essere fatto dal punto di vista dell'effettistica e della presentazione audiovisiva più in generale.

L'elefante nella stanza è presto svelato: questa versione per Switch non si basa su quella uscita nel 2010 su Wii, che portata a 1080p siamo sicuri avrebbe fatto un figurone, quanto, piuttosto, sul port per 3DS pubblicato tre anni dopo, che per ovvie ragioni era castrato dal punto di vista tecnico, date le minori risorse a disposizione degli sviluppatori.

Questo, nei fatti, si traduce in tutta una serie di mancanze a schermo, dall'effettistica delle esplosioni, enormemente semplificate, alla mancanza di un gran numero di particolari sullo sfondo, passando per una densità minore del fogliame e degli elementi di contorno in vari stage.

Queste mancanze appaiono più evidenti in determinati stage (la spiaggia e le rovine, ad esempio) e meno in altri, come la miniera, in cui la minore illuminazione nasconde determinate magagne – ma, mediamente, l'impressione generale che il titolo restituisce è quella di un lavoro molto buono per quanto concerne il set di animazioni ed i modelli dei personaggi principali, e assai più sciatto per quanto concerne l'illuminazione, gli sfondi e gli effetti legati alle esplosioni, alla lava (soprattutto) o alla melma nei vari livelli.

Il colpo d'occhio è apparentemente identico, con il plus dell'innalzamento della risoluzione a 1080p, ma a ben vedere ci sono diversi particolari che fanno storcere il naso, soprattutto considerando che Switch è a fine ciclo vitale e che moltissimi team di sviluppo ne hanno saputo tirare fuori risultati lodevoli negli ultimi anni, assai meglio di quanto abbia saputo fare Forever Entertainment, autrice di questo port per conto di Nintendo.

Se questo lavoro piuttosto frettoloso si fosse accompagnato ad un sostanzioso taglio alla fascia di prezzo, considerata la qualità ludica del prodotto avremmo sicuramente chiuso un occhio, ma alla luce del prezzo pieno richiesto, è difficile non essere piuttosto critici verso la manovra operata qui da mamma Nintendo, che sembra dar voce a chi la accusa di voler coprire il calendario uscite fino all'annuncio del successore di Switch con prodotti già visti e sovrapprezzati.

Questo non vuol, dire, si badi bene, che questa versione giri male o sia brutta da vedere: durante le ore di test non siamo mai incappati in rallentamenti consistenti o cali prestazionali, e, soprattutto giocando in modalità portatile, l'esperienza di gioco è stata piacevole e fluida.

Semplicemente, dopo anni di porting di ottima fattura e titoli dotati di una direzione artistica stupefacente, da Nintendo ci aspettiamo uno standard qualitativo che in questo caso non sempre viene rispettato, che sia per un'ombra piatta di qua o per un effetto FX mancante di là.

I più giovani probabilmente non se ne accorgeranno nemmeno, ma basare il grosso di questa versione su quella per 3DS e non sull'originale per Wii non è stata, a nostro avviso, la più saggia delle decisioni da parte della casa di Kyoto.

Voto Recensione di Donkey Kong Country Returns HD | Recensione


7

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • In un certo senso, due giochi in uno.

  • Level design e livello di sfida ancora rilevanti dopo quindici anni.

  • Adatto a grandi e piccini.

Contro

  • Port arricchito della versione 3DS e non dell'originale Wii.

  • Decisamente costoso.

  • Nessun contenuto inedito.

Commento

Si poteva e forse si doveva fare di più per questo port di Donkey Kong Country Returns HD, che si accontenta di alzare la risoluzione della versione per 3DS, la più debole del gruppo, e di riproporne gli stage inediti, che invece sono sempre benvenuti.
Se, da un lato, è comprensibile la scelta di mamma Nintendo di affidare alcune delle proprie IP a team esterni per non distogliere quelli interni dalla line-up di lancio del successore di Switch, dall'altro lo è molto meno la scelta di proporre il prodotto, che rimane sì un ottimo platform ma è già stato pubblicato tre volte, a prezzo pieno, ad una cifra a cui sono disponibili congeneri (anche e soprattutto firmati Nintendo) più curati a livello tecnico e dalla durata complessiva sensibilmente maggiore.
In ogni caso, le avventure di Donkey e Diddy Kong rimangono divertenti ed adatte, oggi più che mai grazie alla modalità moderna, a fasce di pubblico assai più ampie rispetto a quindici anni fa.
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