Dirt 5 | Video Recensione - Sprazzi di next-gen
Abbiamo recensito Dirt 5 su PC. Nella nostra recensione vi spieghiamo perché si tratta del primo vero racing davvero next-gen.
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a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Codemasters
- Produttore: Codemasters
- Distributore: Koch Media
- Piattaforme: XONE , XSX
- Generi: Simulazione
- Data di uscita: 6 novembre 2020
Con due serie di grande successo che viaggiano su binari paralleli e sempre a gonfie vele, Codemasters non poteva di certo mancare l'appuntamento con la nuova generazione, che per la software house inglese inizia con un paio di giorni di anticipo. In attesa di darvi aggiornamenti sulle versioni per le nuove console, abbiamo provato in lungo e in largo Dirt 5 su PC, testimoniando come si tratti a tutti gli effetti del primo titolo di corse in grado di mostrare sul serio dei tangibili sprazzi di next-gen.
I compromessi ci sono, com'è naturale e lecito aspettarsi da tutti i giochi cross-gen che devono adattarsi a diverse macchine per trovare la quadra, ma dopo approfondite prove si può affermare con certezza che Dirt 5 – al netto di piccole sbavature – si rivela davvero solido, divertente e piuttosto appagante.
Per chi non conoscesse a sufficienza la serie, a differenza del sontuoso Dirt Rally che aderisce con più decisione alle dinamiche simcade su gare in singolo e a cronometro, Dirt è più affine allo stile arcade su ampi tracciati off-road in cui scorrazzare contro altri avversari su schermo.
Dirt 5, la carriera
Dirt 5 corre ad alta velocità sul solco dei precedenti capitoli, in grado anche stavolta di offrire al giocatore un ragguardevole numero di gare dislocate in diverse zone del mondo. La nuova modalità carriera sceglie di essere narrativa, coinvolgendo come speaker Nolan North e l'onnipresente Troy Baker, che scandiscono i momenti chiave delle diverse competizioni.
La carriera di Dirt 5 è composta da cinque capitoli che si snodano in oltre centrotrenta eventi e nove diverse tipologie di gare. La sua struttura prevede delle ramificazioni che sbloccano progressivamente le gare successive, lasciando al giocatore la possibilità di proseguire lungo un determinato percorso composto dalle discipline che più desidera, oppure di puntare al massimo e vincerle tutte senza fare alcuna distinzione.
Ciascuna gara possiede tre obiettivi da portare a termine, indispensabili al fine di acquisire i token utili per sbloccare le successive. Non sono tutte obbligatorie, ma è chiaro che un maggiore e più rapido accumulo aiuta a rendere più agevole la progressione di gioco, che anche ad alte difficoltà riesce ad essere piuttosto abbordabile.
Abbiamo affrontato la carriera a difficile e, al netto di alcune nostre sbavature alla guida, è difficile incensare l'aggressività dell'IA, che rimane in larga misura piuttosto permissiva. Sappiamo che gli sviluppatori la miglioreranno con la patch del day one, ma generalmente il livello medio risulta essere molto più indulgente di Dirt 2.0, che tendeva a non perdonare mai una condotta meno attenta.
Ciò è certamente dovuto al fatto che Dirt 5 si rivolge a un mercato diverso e certamente più ampio, motivo per cui è facile comprendere l'origine di questa scelta. Ciò che invece ci è piaciuto meno è un lievissimo e mai troppo invadente effetto fionda, che si verifica in alcune competizioni in cui gli avversari si producono in recuperi prodigiosi senza che il giocatore incappi in gravi errori. Ribadiamo che non si tratta di un difetto accentuato e in grado di limitare la godibilità di gioco, ma la segnalazione rimane quanto meno doverosa.
Giunti alla fine di un capitolo, arriverà poi il momento della grande sfida, ossia un test finale che vi permetterà di accedere al blocco successivo di gare. Oltretutto, se riuscirete a soddisfare determinati requisiti all'interno della carriera potrete sbloccare alcune competizioni extra che prevedono degli stimolanti testa a testa all'ultima curva.
Come da prassi, anche Dirt 5 prevede che scegliate uno sponsor per cui correre: ciascuno di essi ha delle ricompense ben precise come delle livree esclusive o degli sticker per personalizzare l'estetica dei propri bolidi, mentre le migliorie in classifica sbloccheranno altri extra. Potrete passare da uno all'altro in qualsiasi momento, ma se non rispetterete le tempistiche minime del contratto precedentemente siglato, non potrete chiaramente aspettatevi grossi exploit.
Non meno importante tra le aggiunte della nuova carriera è la modalità in split-screen fino a quattro giocatori, che fa irruzione per la prima volta nella serie e consente ad altri utenti di prendere il posto dei veicoli controllati dall'IA in tutte quelle gare che prevedono un nutrito numero di automobili.
Le competizioni
La struttura della carriera, che vi mette di fronte a un continuo cambio di condizioni di guida, meteo e tipologia di terreni, offre anche diverse specialità. Ultra Cross e Rally Raid sono sfide che mescolano diversi tipi di terreni all'interno della stessa gara, rendendo ogni partita molto imprevedibile anche per via di diverse condizioni atmosferiche che creano molte variabili da dover gestire.
Landrush è basata su circuiti con strade sconnesse e sezioni tecniche dove ci si ritrova spesso in mezzo al fango e alla neve, mentre Ice Breaker estremizza la perdita di aderenza dei veicoli costringendovi a correre sul ghiaccio, tra lunghe sgommate e la stretta necessità di sfruttare con precisione il momentum per non andare eccessivamente alla deriva. Stampede vi lascia guidare grossi veicoli studiati per assorbire i continui shock alle sospensioni causati da terreni rocciosi ed estremi, mentre Pathfinder, che fa il suo debutto assoluto in Dirt 5, è quella modalità off-road tipicamente harcore dove il tempo sarà il vostro nemico: sarete voi contro la natura, in zone talmente impervie e brutali da lasciarvi soli e in balia della migliore strategia per "sopravvivere" e venirne fuori col risultato migliore possibile.
Infine, oltre a Sprint che prevede delle piste circolari ad alta velocità, non poteva di certo mancare all'appello la specialità denominata Gymkhana. In questa competizione sarete all'interno di alcune arene in cui dovrete totalizzarne il punteggio più alto possibile mentre vi esibite un salti, drifting esagerati e colpite blocchi e ostacoli piazzati in punti strategici. Una delle novità più gradite in Dirt 5 è Playgrounds, che consente di lasciar sbizzarrire la creatività degli utenti per dare alla luce le sfide più mefistofeliche della community. È di certo una gradita ondata di freschezza, che strizza l'occhio all'idea di cui Trackmania si fa vanto e allunga a dismisura la vita del prodotto, che potenzialmente potrebbe tenere incollati i fan fino all'arrivo del prossimo capitolo.
Dirt 5 cattura davvero l'occhio quando mette in mostra le meraviglie tecniche delle sue settanta piste su dieci diverse ambientazioni. Dal Nepal alla Norvegia, dal Marocco all'Italia, dalla Cina alla Grecia, passando per gli States, tutto è stato ideato da zero per mostrare cosa questo nuovo capitolo è in grado di fare in ottica next-gen. L'effettistica mostrata da Dirt 5 è per distacco la migliore che ci sia mai capitato di vedere in un gioco di corse, e Codemasters non fa nulla per nascondere questa feature come la chiave di volta per stupire a ogni curva quando la competizione si accende.
Al tripudio di particellari che si muovono su schermo quando polvere, neve e fango sporcano le vetture, si uniscono fuochi d'artificio, improvvisi lampi che illuminano a giorno le notti più buie e in tempesta, foglie autunnali che si sollevano con disarmante naturalezza al vostro passaggio. Sono state riprodotte la finissima pioggerellina che quasi evapora ai primi tenui bagliori solari, la tormenta di neve che vi oscura totalmente la visuale, le sabbie che si sollevano in presenza di forti venti che vi obbligano per larghi tratti ad affidarvi all'istinto, e tutta una serie di novità che impreziosiranno ogni singola corsa, rendendola sempre unica, memorabile e imprevedibile.
Tutto ciò ha però un costo, in termini prestazionali? La risposta non è così netta e scontata, ma è innegabile che in ottica di ottimizzazione si poteva fare di più. Abbiamo testato Dirt 5 su un PC che monta un i7-7700k, una RTX 2060 Super e 16GB di Ram, tenendo tutto a dettagli alti sia a 1080p, sia a 1440p per saggiare le differenze. Indipendentemente dalla risoluzione, durante tutte le partenze assieme alle altre vetture il gioco tende a perdere una ventina di frame rispetto alla norma, per poi riprendersi poco dopo quando lo schermo diventa più sgombro.
Ci sono dei crash occasionali che speriamo possano essere risolti con una patch e il computo totale degli FPS è ben lontano persino dai 90 anche in full HD. Abbiamo raggiunto un conto dei frame a 140 solo quando abbiamo lasciato le impostazioni in automatico, facendo sì che il gioco si settasse su parametri di risoluzione indubbiamente più snelli da gestire. Ci sono piste più complesse di altre, come quelle cinesi e italiane, che concorrono a un appesantimento del calcolo computazionale, mentre altre dimostrano che Dirt 5 non batte ciglio nemmeno quando ci si aspetterebbe che accada.
Ci sono delle lievi sbavature che si presentano in due piste nostrane con un flickering delle luci evidente sugl'imponenti elementi che ornano gli scenari, ma la di là di tutto ciò, che ribadiamo può essere risolto dopo l'uscita, Dirt 5 è davvero una meraviglia da vedere e da giocare, e c'è davvero il rischio che possiate rimanere assuefatti dalla sua formula ancor più perfezionata.
Dirt 5 è il primo gioco davvero next-gen. Potrete acquistare la versione che più preferite del titolo di corse Codemasters a questo indirizzo.
Voto Recensione di DiRT 5 - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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È un primo vero showcase della spettacolarità della next gen
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Sistema di guida solido e divertente
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Ottima modalità carriera, varia e ben strutturata
Contro
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Su PC serve una maggiore ottimizzazione
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Piccole sbavature tecniche