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Recensione DLC

Diablo 4: Vessel of Hatred | Recensione - Benvenuti a Nahantu

Abbiamo giocato Diablo 4: Vessel of Hatred, l'attesa espansione del titolo Blizzard che porta una valanga di nuovi contenuti: leggi la recensione.

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a cura di Marcello Paolillo

Senior Staff Writer

In sintesi

  • 10 ore di nuovi contenuti.
  • La regione di Nahantu è affascinante.
  • Diversi affinamenti all'impianto di gioco.

Informazioni sul prodotto

Immagine di Diablo 4
Diablo 4
  • Sviluppatore: Blizzard Entertainment
  • Produttore: Blizzard Entertainment
  • Distributore: Activision Blizzard
  • Testato su: PS5
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , PS5
  • Generi: Gioco di Ruolo
  • Data di uscita: 6 giugno 2023

Diablo 4: Vessel of Hatred è la dimostrazione che, anche quando pensi di aver visto tutto, il male riesce sempre a farla franca. 

Sì, perché Blizzard, dopo un gioco base (che ho recensito qui) che ha diviso e acceso discussioni tra chi gridava al capolavoro e chi, come sempre, non è mai contento, riesce con questa espansione a dare nuova linfa a una narrazione che sembrava già ai massimi livelli di oscurità.

L’espansione ci porta nella nuova regione di Nahantu in cerca di Neyrelle che, pur costretta a subire le conseguenze della sua decisione di imprigionare il Primo Maligno Mefisto, sta cercando un modo per distruggerlo. 

Neyrelle prende quindi una decisione cruciale: affrontare da sola Mefisto, armata di determinazione e della pietra in cui il demone è imprigionato, per una battaglia decisiva che potrebbe cambiare il destino del mondo.

Benvenuti nel crepuscolo di Nahantu

La trama, pur inserendosi alla perfezione nell’universo di Diablo 4 (che potete recuperare su Amazon), trova in Vessel of Hatred un contesto narrativo che ci spinge ad affrontare nuovamente forze antiche e incontrollabili. L’ascesa di un nuovo antagonista non fa che gettare ulteriore benzina sul fuoco di una storia carica di tensione.

Nahantu è una regione che sembra uscita da un incubo Maya, una terra maledetta e in decomposizione costante, dove la speranza è qualcosa che hai smesso di cercare da tempo. Qui, l’odio non è solo un concetto astratto, ma prende forma, si fa carne, si nutre dei più oscuri desideri umani e demoniaci.

Le circa dieci ore della campagna si sviluppano in modo abbastanza lineare, senza particolari intoppi. Tuttavia, mi sarei forse aspettato un'atmosfera più cupa e inquietante, in linea con il tanto decantato "return to darkness" che aveva segnato l’inizio del gioco base. La trama resta comunque godibile, ma manca di quel tocco orrorifico che non avrebbe di certo guastato.

La nuova classe introdotta in questa espansione, lo Spiritista, rappresenta senza dubbio il fulcro delle novità. Questo guerriero armato di lancia trae la sua forza dalla connessione spirituale con potenti animali guida, che lo rendono un combattente formidabile nel corpo a corpo.

Con Vessel of Hatred, Blizzard ha deciso di intervenire su diversi fronti, rendendo l'esperienza del giocatore più gratificante.
Ispirato a un mix tra il Monaco e il Witch Doctor di Diablo 3, lo Spiritista offre un'esperienza di gioco radicalmente diversa a seconda della build scelta, introducendo meccaniche di gioco estremamente variegate e profondamente integrate con l'ambientazione.

Considerata una delle aggiunte più riuscite nella serie, questa classe si distingue per la qualità delle animazioni e per la vasta gamma di strategie disponibili. Le creature spirituali che accompagnano lo Spiritista sono quattro: il falco, il giaguaro, il gorilla e il millepiedi, ognuna con abilità uniche che influenzano direttamente lo stile di gioco.

Ad esempio, il millepiedi permette di costruire una build basata su veleni e danni prolungati, creando sciami di insetti o nuvole tossiche in grado di annientare ondate di nemici in pochi istanti.

Il gorilla, invece, introduce una meccanica finora poco esplorata in Diablo 4: la statistica delle Spine. Potremo trasformare lo Spiritista in un vero e proprio carro armato che riflette gli attacchi nemici, spostando l'attenzione del giocatore sulla difesa piuttosto che sull'offensiva.

Le altre due creature, il falco e il giaguaro, offrono un approccio più tradizionale, concentrandosi rispettivamente su attacchi a distanza e velocità. La vera innovazione, però, sta nella possibilità di combinare due di queste bestie spirituali, selezionando una primaria e una secondaria, il che apre a una moltitudine di varianti e approcci tattici.

Anche all'interno della stessa build, la scelta degli animali guida genera una notevole varietà di gameplay, e sarà interessante vedere come la community si approccerà a queste novità una volta che l'espansione sarà disponibile.

Lo Spiritista si distingue per la fluidità dei movimenti e delle abilità, con attacchi in mischia e incantesimi che si fondono perfettamente. Se questo livello di cura e varietà verrà applicato anche agli altri personaggi, possiamo aspettarci un significativo salto di qualità per l'intero roster di Diablo 4.

Le novità di Vessel of Hatred

Con Vessel of Hatred, il team di sviluppo ha deciso di intervenire su diversi fronti, rendendo l'esperienza del giocatore più fluida e gratificante. Possiamo suddividere queste modifiche in tre aree principali, tralasciando i cambiamenti minori: nuove meccaniche di gioco, evoluzione del sistema di progressione e attività endgame.

Le innovazioni più significative riguardano l'introduzione del sistema dei mercenari e delle rune, chiaro omaggio all'amatissimo secondo capitolo della saga. Partendo dai mercenari, questi sono PNG reclutabili attraverso specifiche missioni obbligatorie che il giocatore completerà avanzando nella campagna.

Ogni mercenario ha un proprio albero delle abilità e un percorso di crescita autonomo, offrendo ricompense come casse contenenti oggetti leggendari e nuove possibilità di scambio presso l'hub dedicato ai mercenari.

Qui, il giocatore potrà spendere una valuta speciale, chiamata "Marchi Pallidi", ottenuta utilizzando i propri alleati in diverse incursioni. Questi marchi permettono di acquistare oggetti da un negozio esclusivo, con la possibilità di selezionare quali leggendari ottenere da una scelta casuale di articoli.

Nonostante il sistema dei mercenari non sembri avere un impatto drastico sull'economia del gioco, offre comunque alcuni vantaggi strategici. I mercenari possono fornire bonus passivi come resistenze aggiuntive o un aumento delle probabilità di critico, anche se le loro abilità attive non ci sono sembrate particolarmente efficaci in termini di danno.

Queste abilità si rivelano invece utili per il controllo delle folle o la protezione del personaggio, con tecniche come barriere, scudi o abilità che raggruppano i nemici, consentendo di eliminarli più rapidamente.

Un’altra grande novità è rappresentata dall’introduzione delle rune, che ampliano ulteriormente le possibilità di personalizzazione. Questi potenti oggetti possono essere incastonati nell’equipaggiamento come le gemme, permettendo di creare build ancora più variegate e articolate. L’integrazione delle rune apre a un ventaglio di opzioni di gioco che rende ogni personaggio unico, arricchendo ulteriormente l'esperienza dell'endgame.

Oltre a una rielaborazione dei contenuti endgame già presenti, Vessel of Hatred introduce una serie di nuove modalità per migliorare e potenziare il nostro personaggio.

Tra queste, spicca la Città Sotterranea di Kurast, accessibile sia durante la campagna principale sia nelle fasi avanzate del gioco. Si tratta di una serie di dungeon in cui il giocatore dovrà confrontarsi costantemente con una sfida contro il tempo. L'obiettivo è quello di esplorare i vari piani del sotterraneo e raggiungere il boss finale, ma con un limite di tempo molto ristretto.

Il compito principale all'interno di queste spedizioni è accumulare una risorsa chiamata "favore", che serve a rendere le ricompense finali più preziose. Più favore riusciremo a ottenere durante l'esplorazione, migliori saranno i bottini lasciati dal boss al termine del dungeon.

Questa modalità non solo aggiunge una nuova dimensione di sfida, richiedendo velocità e pianificazione, ma premia anche i giocatori più abili con ricompense di valore crescente, spingendoli a ottimizzare il loro percorso attraverso i labirintici piani della città sotterranea.

Infine, anche il sistema di crafting è stato notevolmente snellito, eliminando le ridondanze che appesantivano l'esperienza nel gioco base. Ora, l'Obducite è l'unico materiale richiesto per potenziare l’equipaggiamento, evitando al giocatore la noiosa gestione e conversione tra diversi livelli di materiali. Questo cambiamento rende il ciclo di gameplay molto più fluido e appagante.

Diablo 4: Vessel of Hatred è quindi un’espansione che, senza mezzi termini, merita di essere giocata da chiunque abbia amato il gioco base. Non solo riesce a espandere l’universo di Diablo con un'atmosfera e un gameplay affinato, ma fa tutto questo mantenendo quella sensazione di oppressione e pericolo costante che è il marchio di fabbrica della serie. Nahantu è un luogo che non dimenticherete facilmente.

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Nuove missioni, mercenari e attività endgame.

  • Lo Spiritista è un'ottima aggiunta.

Contro

  • Si è persa un po' la vena horror del gioco base.

  • Campagna single player non propriamente al top.

Commento

Vessel of Hatred è un DLC che riesce a fare ciò che molti contenuti aggiuntivi faticano a fare: espandere l'esperienza base senza snaturarla. La narrazione è cupa e coinvolgente, mentre il gameplay (grazie anche alla presenza della nuova classe Spiritista) si arricchisce di meccaniche intelligenti e sfide che non cadono mai nel banale. L'equilibrio tra esplorazione e azione mantiene il giocatore incollato, e ogni nuova zona esplorata ha qualcosa da dire, visivamente e tematicamente. Insomma, un contenuto che segna un nuovo capitolo nel mondo di Diablo 4, senza dimenticare le sue radici.
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