Darksiders 3 recensione | Seven Deadly Sins
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a cura di Domenico Musicò
Deputy Editor
Informazioni sul prodotto
- Produttore: THQ Nordic
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE
- Data di uscita: 27 novembre 2018
Il ritorno alla Terra devastata dall’apocalisse, in Darksiders 3, è quasi l’ideale analogia di come Gunfire Games sia tornata a lavorare sul franchise dopo il fallimento di THQ.
Quando l’anno successivo all’uscita di Darksiders 2 il colosso americano capitolò, dichiarando bancarotta, anche Vigil Games cessò di esistere; ma gran parte dei dipendenti confluì in un nuovo studio di sviluppo pronto a dimostrare che l’apprezzata serie aveva ancora molto da dire, da raccontare e da dimostrare a critica e pubblico. Dopo circa venticinque ore in un mondo dark-fantasy di grande fascino – che ci ha letteralmente risucchiati al suo interno – è piuttosto facile constatare quanto THQ Nordic sia riuscita a vincere la propria scommessa.
One way ticket to Hell…
Dopo aver vissuto le avventure di Guerra e Morte, Darksiders 3 ci presenta Furia, il terzo cavaliere dell’apocalisse. Per la prima volta nella serie, la protagonista è una figura femminile dal carattere deciso, determinato, forte, che non tentenna mai; un personaggio che ricalca dunque le caratteristiche del suo nome, con accessi iracondi, una forte tendenza alla rabbia e alla risoluzione dei problemi in modi non di certo diplomatici. E di problemi ce ne saranno molti, per Furia, per tutto l’arco di un’avventura sempre convincente e che non presenta mai dei momenti di stanca.
Quando l’Arso Consiglio la convocherà per affidargli una missione cruciale per il destino del pianeta – ossia ripristinare gli equilibri del mondo, ormai nel pieno del caos – Furia sa già che il suo ruolo sarà anche quello di dimostrare di essere la più forte tra i cavalieri. Non sarà semplice, e in tal senso Darksiders 3 dimostra di essere il più severo capitolo della serie, specialmente a difficoltà più elevate. I sette peccati capitali, assieme a delle orride creature, dominano la Terra e regnano sui resti dell’umanità.
Sono loro i Boss che dovrete affrontare nel vostro percorso di ricerca lungo le sei macro aree che compongono il mondo interconnesso di DarkSiders 3, realizzato evolvendo il concept di base del primo capitolo e allontanandosi dunque dalle controverse scelte del secondo.
Accompagnati da un comprimario misterioso chiamato Sentinella, vera e propria spalla di Furia durante i dissacranti dialoghi di gioco, sarete idealmente guidati da un amuleto che vi indicherà quale direzione seguire per scoprire l’esatta ubicazione dei peccati capitali. Non esiste una mappa, in Darksiders 3, pertanto dovrete regolarvi come se aveste una bussola che vi indica in maniera sommaria la strada giusta. Tuttavia il cammino sarà spesso accidentato e diverse volte alcune zone saranno precluse da ostacoli che solo determinate armi e poteri possono infrangere, motivo per cui è sempre presente un po’ di backtracking, fatto però in maniera intelligente e senza creare reali motivi di tedio all’utente.
Su questi elementi si basa tutta la progressione di Darksiders 3, che non tradisce la sua natura e anzi la fortifica ulteriormente, compattando una struttura di gioco che appare solidissima, con radici innegabilmente da action adventure vecchia scuola.
… And Back!
Dopo aver preso dimestichezza col sistema di controllo e aver assimilato le modalità di avanzamento, la conduzione di gioco di Darksiders 3 vi apparirà inappuntabile e priva di sbavature. Il percorso di ricerca dei sette peccati capitali vi spingerà a risolvere ottimi enigmi ambientali, sopravvivere a brevi ondate nemiche, scoprire aree segrete, osservarne altre che non potrete raggiungere nell’immediato, capire quale sentiero è più adatto per il livello e le abilità di Furia.
A questo continuo peregrinare si aggiungono elementi ruolistici che coinvolgono sia il personaggio, sia il suo equipaggiamento. Le anime raccolte da Furia possono essere scambiate col demone Vulgrim, il quale si trova in dei punti strategici e funge da checkpoint vivente, da addetto al viaggio rapido e da venditore. Starà a voi decidere dunque se donargli le anime per salire di livello e potenziarvi, o se usarle come valuta per avere degli oggetti d’aiuto, che tra l’altro risultano essere già piuttosto abbondanti. Ma capiamo bene che selezionando le difficoltà più proibitive, cambiano di conseguenza molte necessità.
Il sistema di combattimento di Darksiders 3 è piuttosto semplice e di facile apprendimento: Furia è inizialmente dotata della sola frusta e le combo vengono eseguite sostanzialmente con un solo tasto, tramite pressioni prolungate, a brevi intervalli o ritardate, con varianti aeree che ad onor del vero userete di rado. Un altro tasto è adibito alla schivata multidirezionale; non esiste la parata ma evitare all’ultimo momento un attacco vi consente di eseguire all’istante un colpo arcano. Questi ultimi sono inoltre sprigionati nel momento in cui potrete attivare la furia, ossia quando la barra sarà piena al massimo. Per riuscirci, dovrete semplicemente colpire a più non posso i nemici, o utilizzare dei buff da abbinare alle armi. A proposito di armi, Furia potrà utilizzarne diverse, tra cui un martello sbilanciato più sulla potenza che non sulla velocità, o una lancia in grado di emanare dei mini uragani che insediano e causano danni agli avversari.
All’interno di ogni arma è possibile inserire delle sfere, ciascuna con determinate caratteristiche da potenziare in una delle due modalità previste: con inclinazione angelica o demoniaca. Recandovi dal fabbro potrete dunque scegliere come gestire le potenzialità di Furia, e ciò diventa importante soprattutto durante le boss fight, dove la scelta della migliore strategia di attacco è un aspetto da non sottovalutare. Ad onor del vero, la prima metà degli scontri ci è sembrata piuttosto semplice, mentre i peccati capitali più potenti possono darvi filo da torcere (qualora non scegliate di adagiarvi sulla difficoltà standard). Si capisce, di conseguenza, che non tutti i combattimenti coi boss sono perfettamente bilanciati, con quelli iniziali che finiscono un po’ per minimizzare l’importanza di alcune figure principali. I sette peccati capitali sono per la maggior parte ben caratterizzati, con menzioni speciali per Accidia e Lussuria, che fanno un’ottima figura anche col doppiaggio nostrano.
Dopo aver sconfitto alcuni dei boss principali, Furia potrà inoltre cambiare la sua forma in qualunque istante, ossia esibire delle varianti che non solo mutano gli attacchi elementali, ma donano alla protagonista delle nuove abilità che potranno aprirvi non poche strade all’interno del mondo di gioco.
Furia Apocalittica
Questa trovata affonda le proprie radici nelle classiche avventure del passato, e strizza anche l’occhio a certi iconici platform che su questa caratteristica hanno creato il proprio successo. Giusto per fare qualche esempio, se Furia passa alla forma infuocata, potrà eseguire un doppio salto con slancio verso l’alto, così da raggiungere zone altrimenti fuori portata; passando alla forma di ghiaccio può invece congelare le superfici di pozze e piccoli laghetti, così da avere un appoggio stabile da cui poter eseguire dei balzi prima impossibili. Tutto ciò amplia a dismisura lo spettro d’azione, offrendo al giocatore modalità d’approccio sfaccettate. Peccato per un po’ di latenza nei comandi, col salto e il doppio salto poco fluidi, e i tasti direzionali per gestire oggetti e cura che sarebbero dovuti essere un po’ più reattivi. Lo noterete soprattutto durante le boss fight più concitate, e non è raro che dobbiate eseguire un paio di schivate all’indietro in più per stare a distanza di sicurezza e ripristinare la salute senza rischiare di che il comando in questione vi tradisca proprio quando state per subire il colpo che vi farà perire.
E peccato anche per la grafica, che in Darksiders 3 non è esattamente il miglior esempio di bellezza presente oggi nel mercato. L’opera di Gunfire Games risulta essere indietro rispetto ai capisaldi del genere e ai titoli di quest’annata: l’aspetto generale è meno d’impatto, la qualità delle texture non è al top, la modellazione di ambienti e strutture è talvolta modesta e non c’è nulla che riesca davvero a stupire in tal senso; nonostante ciò, la fluidità rimane sempre stabile e i singulti del frame rate sono sostanzialmente nulli, per lo meno in versione PC con un full HD a dettagli massimi e schede grafiche medie come una GTX 780 OC. Discorso diverso invece per il comparto artistico, che ricalca quanto già visto nei precedenti episodi e conferma uno stile ormai inconfondibile, che si espande agli ottimi boss e a tutti i comprimari presenti in Darksiders 3. Siamo insomma di fronte a un terzo capitolo di tutto rispetto, che avrebbe potuto beneficiare magari di qualche modalità extra o quanto meno di un new game plus. Ma anche così, in fin dei conti, non si può negare di come Darksiders 3 sia un rilancio in grande stile.
+ Rafforza l'identità della serie e impara dagli errori del passato
+ Avventura molto convincente, capace di appassionare
- lieve latenza col salto e la gestione degli oggetti
8.5
Darksiders 3 non inventa nulla di nuovo e non innova alcunché, ma riesce a fare tesoro dagli errori dal passato e prende il meglio dai capisaldi del genere, creando una formula di gioco accattivante e con pochi punti deboli. La solida struttura di gioco e il buon ritmo riusciranno a catturarvi fino alla fine: siamo di fronte a uno dei migliori capitoli della serie.
Voto Recensione di Darksiders III - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Struttura di gioco solidissima
-
Rafforza l'identità della serie e impara dagli errori del passato
-
Avventura molto convincente, capace di appassionare
Contro
-
Qualche sbavatura grafica
-
lieve latenza col salto e la gestione degli oggetti
Commento
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