Crime Boss: Rockay City | Recensione – In fuga da Chuck Norris
Lo sceriffo Chuck Norris è pronto a fermare sul nascere ogni nostro tentativo di conquistare la città: scopriamo Crime Boss Rockay City, nuova produzione targata da 505 Games con un ricco cast di star hollywoodiane, nella nostra recensione!
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a cura di Francesco Corica
Staff Writer
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Ingame Studios
- Produttore: 505 Games
- Distributore: 505 Games
- Piattaforme: PC , XSX , PS5
- Generi: Sparatutto
- Data di uscita: 28 marzo 2023 (Epic Games Store) - Giugno 2023 (console)
In una lontana cittadina americana abbandonata ormai da tutto e tutti, i gangster della criminalità organizzata finiscono per contendersi il controllo totale della città, dopo che il precedente leader — l'unico abbastanza temuto da poter tenere a freno tutti — finisce con l'essere assassinato: anche il nostro protagonista, un signore della droga noto come "Candyman", decide di partecipare a questa corsa al potere e di non essere più un boss di secondo piano.
È con questa premessa che si apre il folle Crime Boss Rockay City, una produzione degna di un B-movie hollywoodiano per via del cast coinvolto: il gioco presenta infatti personalità di grande spessore, come Donald Glover e Danny Trejo, Michael Madsen nel ruolo del protagonista Travis Baker e, soprattutto, dello sceriffo Chuck Norris — sì, interpreta sé stesso — che farà di tutto per fermare la vostra corsa al potere.
Durante la nostra prova iniziale il titolo ci aveva sorpresi positivamente, mostrando la volontà di provare a fare suoi diversi generi videoludici popolari e offrendo un gameplay rapido ed esplosivo. L'effetto riuscito è sicuramente quello di catturare i fan e metterli di fronte a una produzione che non sembra aver badato a spese per arrivare sulla cresta dell'onda. Nella pratica, le buone idee del titolo rischiano però di essere frenate da una volontà di puntare più alla presentazione che a un videogioco completo e curato in ogni suo aspetto: scopriamo come è andata e cosa possiamo aspettarci dal mondo di Rockay City.
Chuck Norris è pronto a fermarvi
Iniziamo la nostra recensione rispondendo a una delle domande che i fan si saranno fatti più spesso osservando questo titolo in azione: tralasciando naturalmente l'effetto bomba ottenuto del cast, che cos'è, esattamente, Crime Boss Rockay City?
La produzione pubblicata da 505 Games e sviluppata da Ingame Studios prende fortemente ispirazione da Payday, ma è stata pensata per essere più accessibile e in grado di incoraggiare approcci molto più diretti e meno furtivi: in altre parole, vuole provare ad accontentare ogni tipologia di giocatori possibile, lasciando che siano loro a stabilire il modo migliore per portare in saccoccia le refurtive o le diverse missioni proposte.
Con una vera e propria mappa in stile Risiko — ma meno elaborata e senza i mitici carri armati da piazzare sui territori — il nostro protagonista dovrà analizzare al meglio la situazione e gestire il controllo dei territori, scegliendo quando attaccare i suoi avversari, quando è il momento di difendere una zona e, soprattutto, quando organizzare rapine in grande stile.
E non a caso è stata inserita una frecciatina proprio al già citato Payday, quando vi dimostrerete così abili da poter rapinare banche senza problemi, evidenziando così che in questo gioco non c'è alcun bisogno di maschere, non solo per via del cast ma anche di approcci che invogliano a rinchiudere a chiave la tattica.
Nella realtà, le conseguenze ci sono eccome: il gameplay di Crime Boss Rockay City (potete trovare l'edizione fisica su Amazon) presenta infatti una curiosa componente roguelike, che vi spingerà a cercare più volte la morte per poter ritentare dall'inizio più forti di prima.
Il boss può infatti aumentare di livello e guadagnare diversi vantaggi, come una rianimazione in più durante le missioni, più soldi o territori all'inizio di una partita, armi migliori e tante altre opzioni, anche per i suoi alleati più fedeli come Touchdown – il tenente che si occuperà di gestire l'esercito e che difenderà in prima persona i nostri territori, che potremo far diventare, con i giusti boost, una macchina da guerra imbattibile.
Le opzioni roguelike non sono confinate soltanto al nostro boss — la cui morte significherà a tutti gli effetti il Game Over e la necessità di ricominciare da capo — e ai suoi alleati, ma anche a tutti gli altri membri "normali" della nostra squadra: se perderemo uno dei nostri compagni durante una missione, non potremo più richiamarlo e saremo costretti a investire su un altro criminale in grado di sostituirlo adeguatamente.
Lo stesso discorso vale anche per l'attacco dei territori, dove impersoneremo dei soldati senza nome: se morirà in battaglia, perderemo a tutti gli effetti un soldato e saremo costretti a ingaggiarne altri per non restare a secco, naturalmente spendendo ingenti quantità di denaro e assicurandoci che il nostro esercito sia sempre ben rifornito.
Se l'attacco è studiato per spingerci a non preoccuparci più di tanto dei numeri e fare semplicemente più danni possibili con pedine sacrificabili, le missioni principali saranno ben diverse: ogni morte può costare veramente caro per l'esito finale della campagna, soprattutto se avevate scelto di investire una bella somma per uno degli alleati più potenti che Rockay City può mettervi a disposizione.
La gestione dei soldi sarà dunque fondamentale durante le fasi più avanzate del gioco, quando dovrete iniziare a organizzare colpi in grande stile e, soprattutto, quando verrete continuamente presi di mira dagli altri boss della criminalità organizzata, dunque è importante capire sempre quando osare e quando battere in ritirata.
Questo significa che, a tutti gli effetti, dopo ogni nostra morte saremo sempre più forti e in grado di gestire la conquista dei territori in modo molto più agevole, avendo a tutti gli effetti appreso anche le tattiche dei nostri nemici o il modo migliore di svaligiare un magazzino senza causare problemi.
Il tutto facendo sempre attenzione alla polizia capitanata dallo sceriffo Chuck Norris, pronto a rivolgervi il suo sguardo feroce e prendervi in giro — voi giocatori, non il boss che interpretate — dopo avervi sconfitto per l'ennesima volta.
Questo bizzarro mix di elementi contribuisce a un'atmosfera da B-movie hollywoodiano che spesso e volentieri sconfina in un vero e proprio "effetto trash": nonostante la presenza di un eccellente cast, il doppiaggio risulta infatti spesso di infimo livello, così come la stessa narrazione risulta così fuori posto che diventa difficile anche solo per un istante prenderlo sul serio.
Non siamo sicuri che fosse questo l'effetto che Crime Boss Rockay City voleva ottenere, ma possiamo dire che per i fan del genere non può che avere un certo fascino: del resto, quando vi troverete davanti a Chuck Norris che con i suoi occhiali da sole giurerà di assicurarvi alla giustizia, non potrà che scapparvi la classica smorfia divertita.
Il crimine non paga... o forse sì?
Per quanto riguarda invece il gameplay vero e proprio, confermiamo che le meccaniche delle battaglie e nelle rapine sono sicuramente convincenti: pur non rivoluzionando nulla e senza mostrare alcuna feature distintiva vera e propria, le armi reagiscono esattamente come ci aspetteremmo, rendendo particolarmente divertente affrontare con soli quattro uomini interi eserciti, tutto per un nuovo bottino da recuperare.
Ciò che invece è molto meno convincente è l'IA dei nostri alleati e dei nemici, decisamente da rivedere e che non è davvero in grado di fornire alcuna sfida: le uniche occasioni in cui ci troveremo in difficoltà arriveranno quando ci guadagneremo 4 o 5 stelle da ricercati per la polizia — sì, proprio come in Grand Theft Auto — ma solo perché ci ritroveremo di fronte ad eserciti con equipaggiamenti molto più potenti, rendendo così molto più impegnativo riuscire a ucciderli, forti di un arsenale che rende meno evidenti i loro limiti.
Durante le rapine invece ci capiterà spesso di "costringere" gli alleati a raccogliere la refurtiva lanciandogliela letteralmente addosso, o semplicemente controllandoli temporaneamente per dirgli di smetterla di sparare a caso e concentrarsi sul gettare i relativi borsoni dentro al furgone e darsi alla fuga.
Nelle sparatorie si rivelano invece più convincenti e non ci lasceranno mai morire, dimostrando di essere pronti a fare della nostra salvezza la loro priorità assoluta: la sensazione finale, insomma, è che si poteva fare decisamente di più per rendere più credibile il gioco di squadra, visto che nella maggior parte dei casi ci ritroveremo comunque da soli contro il mondo e gli alleati serviranno solo come "scudi umani".
Anche le meccaniche roguelike non ci sono sembrate particolarmente efficaci: se da un lato è apprezzabile l'idea di rendere ogni campagna potenzialmente unica, grazie alla generazione casuale di missioni e obiettivi dopo ogni giornata di lavoro, dall'altro esistono circostanze in cui la generazione casuale di un livello può favorire nettamente la nostra riuscita o renderla quasi impossibile.
Con Crime Boss Rockay City abbiamo insomma la sensazione di trovarci di fronte ad un piccolo diamante grezzo, difficile da valutare proprio per la sua duplice natura: la passione degli sviluppatori per questo progetto è innegabile, così come gli sforzi realizzati per assicurarsi un cast di primo livello.
Ed è per questo che è ancora più frustrante vedere che il tutto si ferma bruscamente ad un passo dalla vittoria, con missioni che diventeranno ripetitive dopo pochi istanti, problemi di ottimizzazione vari e perfino errori nella gestione audio, tra dialoghi che diventano improvvisamente silenziosissimi o la totale assenza di sottotitoli tradotti in lingua italiana solo per alcune frasi.
Ingenuità che diventano difficili da ignorare quando ripetute nel corso di diverse ore di gioco e che, data la formula da roguelike che spinge a rigiocare più volte gli stessi contenuti, porteranno molti fan ad avere quella sensazione di stanchezza che poteva essere evitata con un po' di attenzione in più. Insomma, la sensazione è che il gioco avesse bisogno ancora di un po' di tempo per essere ottimizzato – complici anche numerosi crash in cui siamo incappati, giocando su PC –, in modo da dare più valore alle sue buone idee e di trovare soluzioni più riuscite ad aspetti che si presentano a oggi acerbi.
Resta il fatto che ci troviamo comunque di fronte a un titolo con grandi potenzialità: se gli sviluppatori sapranno cogliere i feedback dei fan e manterranno la promessa di aggiornare costantemente l'opera nel tempo con nuovi contenuti, potrebbe diventare una piccola sorpresa inaspettata, anche se avrà sicuramente bisogno di tempo.
A patto di non aspettarsi un capolavoro hollywoodiano in grado di battere ogni record di incassi, si intende, ma solo un buon prodotto con cui passare qualche spensierata ora del vostro tempo libero.
Versione recensita: PC
Voto Recensione di Crime Boss: Rockay City - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Gameplay divertente ed esplosivo al punto giusto
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Il team building offre ampi spunti per provare approcci diversi
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La fase gestionale è particolarmente interessante
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Un cast difficile da ignorare
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Abbiamo già detto che c'è Chuck Norris?
Contro
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Le meccaniche roguelike potevano essere studiate meglio
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Qualche crash e problema di ottimizzazione di troppo, che denota una release affrettata e piuttosto acerba
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Per come è strutturato, fa sentire la ripetitività troppo in fretta
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Doppiaggio per niente all'altezza del cast
Commento
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