Crash Bandicoot: On the Run! | Recensione - Un nuovo Crash da non perdere?
Crash Bandicoot incontra gli endless runner. Più o meno.
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a cura di Nicolò Bicego
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: King
- Produttore: Activision Blizzard
- Distributore: Activision Blizzard
- Piattaforme: MOBILE
- Generi: Piattaforme
- Data di uscita: 25 marzo 2021
Non sembra esserci davvero calma per Crash Bandicoot. Il marsupiale di Activision è sbarcato, poco più di due settimane fa, su PlayStation 5, Xbox Series X|S e Nintendo Switch con la sua ultima avventura, Crash Bandicoot 4: It’s About Time. Per rincarare la dose, Activision e King hanno deciso di pubblicare proprio questo mese anche Crash Bandicoot: On the Run!, titolo per dispositivi mobile annunciato ormai più di un anno fa.
A dire il vero, il gioco aveva visto un lancio limitato proprio a marzo 2020 (con il titolo provvisorio di Crash Bandicoot Mobile), che noi avevamo coperto con un articolo dedicato. La versione che andremo a vedere oggi, però, è profondamente diversa dall’assaggio che avevamo avuto l’anno scorso, con moltissimi contenuti inediti e con qualche ritocco alla formula di gioco. Il tempo trascorso sarà servito a trovare l’equilibrio perfetto?
Neo Cortex e l’esercito multidimensionale
Le premesse narrative di questo Crash Bandicoot: On the Run! (o soltanto OTR, se preferite) sono davvero molto basilari: Neo Cortex ha spedito i suoi servitori in molteplici dimensioni con lo scopo di reclutare quanti più cattivoni possibili da assoldare tra le sue fila, tutto nell'ottica di porre fine alla minaccia Bandicoot e dominare finalmente il mondo.
Stando agli sviluppatori, il gioco è ambientato dopo qualsiasi altro titolo della saga, in modo da poter andare a ripescare nemici da tutti i titoli passati della serie. E da questo punto di vista non possiamo che rivolgere un applauso agli sviluppatori, che si sono davvero sbizzarriti con la lore di Crash Bandicoot. In Crash Bandicoot: On the Run rivediamo personaggi arcinoti come N. Brio, Dingodile e Nina Cortex alternarsi a personaggi ormai caduti nel dimenticatoio, come ad esempio Scorporilla (mutante proveniente dal reboot della serie, Crash of the Titans) e le maschere elementali di L’Ira di Cortex. Non solo: tra i nemici presenti figura anche Mr. Crumb, probabilmente l’antagonista più dimenticato della serie, essendo finora scomparso soltanto nello sconosciuto Crash Bandicoot 99X.
Se dunque da un lato l’intreccio narrativo è sostanzialmente non reperito, dall’altro questo spin-off fa del suo meglio per essere una vera e propria celebrazione della saga di Crash, regalando ai fan storici più di un motivo per sorridere di gusto, come ad esempio le varie skin disponibili per Crash e Coco, alcune delle quali provengono direttamente da vecchi episodi.
Tecnicamente parlando, il gioco è molto bello da vedere e non presenta particolari problematiche; anche nelle situazioni più concitate, con diversi nemici e ostacoli su schermo, OTR riesce a rendere tutta l’azione di gioco alla perfezione. Un primo appunto negativo, però, dobbiamo farlo parlando delle ambientazioni. Sebbene queste peschino dall’immaginario della serie a livello tematico (giungla, spiaggia, etc.), risultano comunque piuttosto anonime e fin troppo generiche. Con tutte le ambientazioni offerte dai numerosi giochi della serie, si sarebbe potuto sicuramente fare di meglio; la speranza, è che gli sviluppatori aggiustino il tiro con i futuri contenuti aggiuntivi, che sicuramente arriveranno.
Lo stesso discorso può essere fatto per le musiche del gioco: sebbene le tracce presenti siano sostanzialmente orecchiabili, siamo su livelli qualitativi molto lontani da quelli della saga principale, ed in generale la colonna sonora non ha quel classico feeling da Crash Bandicoot (i veterani della serie capiranno di cosa stiamo parlando). Si tratta di una lamentela minore, sia chiaro: ci sarebbe soltanto piaciuto vedere un pizzico di cura in più per questo aspetto.
Crash e Coco vanno di corsa
A differenza degli esponenti della saga principale, OTR non è un platform. Il gioco è decisamente più affine al genere degli endless runner, molto popolare su dispositivi mobile; da esso, però, si differenzia su una caratteristica fondamentale. Crash Bandicoot: On the Run, infatti, è diviso in livelli. In ciascuno di essi dovremo affrontare uno dei servitori di Neo Cortex; dopo averne affrontati quattro, potremo finalmente affrontare il boss della zona (un personaggio proveniente dagli episodi passati), per poi passare al successivo quartetto di nemici.
I livelli sono piuttosto brevi: in essi, Crash e Coco (possiamo selezionare ad inizio livello chi utilizzare e con quale skin) corrono autonomamente verso il boss, lasciando a noi il compito di saltare ed evitare gli ostacoli. Ovviamente, tornano elementi classici della serie: nei livelli sono posizionate numerose scatole che potremo rompere con una giravolta (eseguibile con un semplice tap sullo schermo), tra cui troveremo anche le casse Aku Aku, che ci permetteranno di resistere ad un maggior numero di colpi e di avere un’invincibilità limitata quando ne avremo accumulate tre. Una volta raggiunto il boss di fine livello, questo comincerà a lanciarci contro diversi tipi di attacchi (ogni boss ha un pattern differente), che dovremo evitare fino a che non saremo alla distanza giusta per poter colpire il nemico con la nostra arma speciale, che lo rispedirà nella dimensione da cui proviene.
Come dicevamo, i livelli principali sono piuttosto brevi: ciascuno di essi dura una manciata di minuti, e soprattutto nelle prime fasi risulta piuttosto semplice non morire nel tentativo di completarli. Al momento sono disponibili tre isole, ciascuna popolata da un buon numero di boss e sgherri da sconfiggere. Prima di lanciarci in un livello, però, dovremo assicurarci di avere con noi le armi speciali preparate da Coco, che consentono di rispedire a casa l’antagonista.
Ogni nemico richiede armi specifiche, e per averle dovremo costruirle attraverso degli appositi edifici sparsi sulla mappa principale del gioco. Costruirle, a sua volta, richiederà il possesso di alcuni materiali, che potremo raccogliere nelle cosiddette “collection run”. In esse il gioco si trasforma in un vero e proprio endless runner, dove potremo andare a caccia di scatole contenenti materiali che ci consentiranno di ottenere le armi di cui parlavamo poco sopra e di sbloccare nuove funzionalità degli edifici presenti sulla mappa.
A queste due modalità, che sono il fulcro di OTR, se ne aggiungono altre, non presenti nella versione beta. Innanzitutto, vi sono alcune sfide speciali, particolarmente impegnative, che consentono di ottenere le classiche gemme colorate, ormai caratteristiche della serie. Ci sono, ancora, le sfide a tempo, nelle quali dovremo raggiungere la fine del livello nel minor tempo possibile, aiutandoci con alcune scatole sparse nel livello, in grado di congelare lo scorrere del tempo (come anche nell'ultimo Crash Bandicoot 4).
Tutte queste modalità condividono, ovviamente, lo stesso gameplay di base, ma differiscono tra loro quanto basta per offrire un ottimo diversivo quando ci si è stancati di una di esse. Grazie a questa varietà, Crash Bandicoot: On The Run riesce a risultare semplice, divertente ed immediato, senza disdegnare quel pizzico di sfida in più quando serve. Certo, non diventerà un classico come gli episodi principali, ma se siete in cerca di un buon passatempo in grado di farvi compagnia su smartphone il gioco ha molto da offrire. Peccato solo che…
Una grande spesa di cristalli
Ed eccoci qui, ad uno dei tasti dolenti per molti titoli smartphone, vale a dire le microtransazioni –purtroppo, fin troppo presenti su OTR. Come vi avevamo detto, per affrontare i livelli dovremo raccogliere materiali che ci consentano di costruire le armi necessarie a sconfiggere gli avversari. Il processo di costruzione è un’attesa (che varia in funzione dell’arma di cui abbiamo bisogno); un’attesa che può essere accorciata pagando cristalli, valuta che possiamo ottenere giocando o, ovviamente, sborsando denaro reale.
Non solo: persino alcuni dei materiali che servono per costruire le armi possono essere ottenuti solo a partire da altri materiali e, dunque, da un’altra attesa o da un altro esborso. Anche le sfide secondarie sono connesse ad un tempo di attesa. Per non parlare, ovviamente, dei cosmetici: le skin per Coco e Crash sono tutte ottenibili dietro pagamento di cristalli. Ed è vero che questi sono accumulabili anche giocando, ma il martellante invito a spenderli e la costanza con cui vengono richiesti dal gioco rendono la situazione fastidiosa a lungo andare.
Sicuramente sarebbe stato possibile trovare un equilibrio migliore in questo ecosistema, magari cercando di elargire un maggior numero di cristalli e limitando lo spam ossessivo dei contenuti extra, o magari si sarebbe potuto diminuire il numero di componenti necessarie per affrontare un livello (come peraltro era nella versione beta del gioco). Speriamo che gli sviluppatori riescano a correggere il tiro tramite futuri aggiornamenti, perché è davvero un peccato inficiare così l’esperienza di gioco.
Uno scatto o una maratona?
Nonostante alcune rimostranze, OTR in definitiva ci è piaciuto: si tratta di un passatempo piacevole e divertente, in grado di strappare un sorriso a tutti i fan di Crash Bandicoot, dai veterani ai nuovi arrivati. La domanda che sorge spontanea, però, è quanto lunga sarà la vita di questo spin-off, lanciato quasi in sordina da Activision e King. Fortunatamente, da questo punto di vista la situazione sembra molto positiva.
Innanzitutto, il gioco può contare su una modalità multiplayer, dove è possibile unirsi ad altri giocatori per formare una squadra ed affrontare così altre squadre, contendendosi il titolo di migliori corridori di OTR. Queste sfide non avvengono in tempo reale, ma in differita: sostanzialmente, si corre insieme ai fantasmi di altri giocatori, cercando di arrivare il più avanti possibile in livelli particolarmente impegnativi.
Proprio la componente multiplayer giocherà un ruolo fondamentale per la tenuta del gioco: sono infatti previsti eventi stagionali, di cui il primo, un evento celebrativo del lancio di OTR, è già disponibile. In modo simile a quanto visto con Crash Team Racing: Nitro-Fueled, dunque, il gioco continuerà a ricevere aggiornamenti che includeranno nuovi contenuti per il multiplayer ed anche per il single-player, con nuove isole che sono già visibili sulla schermata dedicata, sebbene non ancora accessibili. Tutto, ovviamente, dipenderà dal successo del gioco, ma l’idea sembra essere proprio quella di un titolo “dalle gambe lunghe”, che accompagni Crash per un bel pezzo di strada.
Gli sviluppatori hanno addirittura parlato di inserire nuovi personaggi giocabili in futuro, testimonianza di come il team stia puntando molto sul gioco. Staremo a vedere, ovviamente: per adesso possiamo solo incrociare le dita.
L'avventura più recente di Crash su console, l'ottimo Crash Bandicoot 4: It's About Time, è attualmente disponibile ad un prezzo scontato.
Voto Recensione di Crash Bandicoot: On The Run - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Divertente ed immediato
-
Pieno zeppo di riferimenti al passato della serie
-
Molte modalità
Contro
-
Microtransazioni troppo pressanti
-
Troppi tempi di attesa
-
Ambientazioni e musiche piuttosto anonime