Children of Silentown | Recensione - Un'avventura tra musica e silenzi
Un'avventura grafica tutta italiana.
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a cura di Nicolò Bicego
Redattore
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Elf Games, Luna2 Studio
- Produttore: Daedalic Entertainment
- Distributore: Daedalic Entertainment
- Piattaforme: PC , XSX , SWITCH , PS5
- Generi: Avventura grafica
- Data di uscita: 11 gennaio 2023
Mentre stavamo monitorando, come nostra consuetudine, le nuove uscite in arrivo sul mercato videoludico, la nostra attenzione è stata immediatamente catturata da Children of Silentown.
Ad intrigarci è stato innanzitutto il particolare design del titolo: uno stile un po' oscuro e un po' gotico, che per alcuni tratti sembra richiamare esplicitamente i lavori di Tim Burton e Henry Selick.
Il gioco è un’avventura grafica sviluppata da Elf Game e Luna2 Studio, entrambi team italiani, ed è già disponibile su PlayStation 5, PlayStation 4, Xbox Series X|S, Nintendo Switch e PC.
Noi, ovviamente, abbiamo voluto immediatamente tuffarvi sul titolo e siamo qui per darvi il nostro verdetto.
Come in una fiaba
La storia di Children of Silentown somiglia molto ad una di quelle che vengono raccontate nelle fiabe. Spesso associamo erroneamente, infatti, le fiabe ad un contesto positivo, dove viene tratteggiato un mondo idilliaco e dove il finale vede sempre la ribalta dell’eroe; in realtà, spesso le storie originali hanno tinte ben più cupe ed anche il finale è tutt’altro che scontato.
Ecco, in questo senso Children of Silentown è un racconto fiabesco. La protagonista è Lucy, una bambina che ha vissuto tutta la sua vita all’interno di un villaggio molto particolare. Per tutti gli abitanti, infatti, vige il divieto di parlare a voce alta; inoltre, viene imposto un rigido coprifuoco, con l’obbligo per tutti di rincasare prima del calare del buio.
Non si tratta, però, di imposizioni legislative: queste regole vengono imposte dagli abitanti stessi del villaggio, per paura di attirare l’attenzione delle creature che abitano nella foresta che circonda il centro abitato.
Le persone che trasgrediscono queste regole tendono semplicemente a scomparire – e la bacheca al centro del villaggio conta ogni giorno un numero maggiore di volti. Non perché qualcuno intenda cercare le persone scomparse: la segnaletica serve semplicemente come monito per chi ancora vive nel villaggio.
Lucy conduce la sua esistenza con i due genitori e con il gatto Strabico, vivendo la normalità che un villaggio del genere si può permettere; tuttavia, ben presto la sua quotidianità verrà sconquassata da una tragedia improvvisa – e Lucy deciderà di fare finalmente luce sul mistero che circonda il villaggio e i mostri che lo assediano al calare delle tenebre.
Senza proseguire oltre nel racconto, possiamo dirvi che la storia di Children of Silentown è riuscita ad appassionarci dall’inizio alla fine; certo, non si tratterà di una delle migliori vicende mai raccontate in questo medium, ma l’intreccio narrativo funziona, soprattutto grazie all’ottima atmosfera che riesce a creare.
Il comparto estetico, come vi avevamo anticipato, è ciò che ci ha colpito in prima battuta;: le illustrazioni sono ad opera di Francesca Presentini (conosciuta come Fraffrog) e sono sicuramente uno dei punti forti di Children of Silentown. Tanto l’ambientazione quanto i personaggi riescono a rimanere impressi anche grazie a questa peculiare direzione artistica.
Da un punto di vista più squisitamente tecnico, il gioco non presenta particolari problemi: tutto scorre alla perfezione e non abbiamo notato glitch o bug nel corso della partita. La nostra prova si è svolta sulla versione Nintendo Switch (trovare la splendida versione Oled su Amazon), sicuramente la console meno "prestante", in termini di pura forza bruta, tra le piattaforme su cui il gioco è disponibile, dunque non dovrebbero assolutamente esserci problemi anche sulle altre.
Per quanto riguarda il comparto audio, invece, i brani proposti dal gioco ci sono piaciuti molto; si tratta di tracce che riescono a dare un senso di tranquillità minacciata, con un tocco di malinconia. C’è da dire, però, che avremmo preferito una maggiore varietà: questo problema diventa evidente quando capita di rimanere bloccati su un enigma per più di qualche minuto, portando facilmente a sbuffare all’ennesima ripetizione dello stesso loop musicale.
Cercando la verità nel silenzio
Veniamo quindi al gameplay di Children of Silentown (che potete acquistare anche con le gift card per Nintendo Eshop, disponibili su Amazon).
Si tratta sostanzialmente di un’avventura grafica piuttosto classica, che adotta una visuale dall’alto: dovrete interagire con persone, oggetti ed ambientazione per proseguire nella storia, che si sviluppa in modo quasi completamente lineare.
La mappa del gioco è piuttosto contenuta, ma non vi sembrerà mai limitata perché, di capitolo in capitolo, qualcosa al suo interno cambia, oppure otteniamo accesso a nuovi oggetti che ci permetteranno di visitare altre zone.
Come in molti altri giochi del genere, potremo raccogliere oggetti in modo da poterli utilizzare sull’ambiente circostante; inoltre, potremo anche combinare alcuni oggetti tra di loro, per ottenere altri strumenti da utilizzare a nostro vantaggio.
Insomma, è tutto abbastanza classico in Children of Silentown: se avete giocato ad un’avventura grafica qualsiasi, prenderete immediatamente familiarità con il gameplay del gioco.
A rendere le cose più interessanti, però, c’è una meccanica inedita, che ruota intorno alla musica. Lucy, infatti, prenderà nota di tutti i suoni particolari che sente, in modo da formare delle vere e proprie canzoni. Esse verranno sbloccate in modo lineare, dunque sostanzialmente saranno necessarie per proseguire nella storia e l’ordine in cui le sbloccherete è predeterminato.
Una volta imparata una canzone, potrete utilizzarla in qualsiasi momento. Gli effetti variano a seconda della canzone: la prima canzone che impararete vi permetterà di leggere i pensieri di una persona, un’altra di vedere i ricordi legati ad un luogo, un’altra ancora di rivelare oggetti nascosti, e così via. Se state sentendo un po' di nostalgia per l'ocarina di Link e le sue melodie da sfoggiare all'occorrenza, vi capiamo benissimo.
Ciascuna di queste canzoni, quando utilizzata con successo, viene spesso seguita da un mini-gioco. Ad esempio, leggendo i pensieri di una persona questi potrebbero “strapparsi”; sarete voi a doverli ricucire in un mini-gioco, dove dovrete condurre lo spago attraverso diversi bottoni per poi arrivare al centro dello schermo senza poter passare due volte dallo stesso punto.
Può sembrare complesso, a leggersi, ma vedrete che pad alla mano sarà molto più intuitivo di quanto possa sembrare.
Abbiamo apprezzato molto questa meccanica: le canzoni, infatti, permettono una maggiore interazione con l’ambiente circostante, mentre i mini-giochi spezzano bene il ritmo di gameplay.
Ciò detto, dobbiamo segnalare anche alcuni difetti. Innanzitutto, se è quasi sempre chiaro ciò che bisogna fare per proseguire, ci sono dei momenti in cui la situazione si fa più opaca, e bisogna ricorrere al classico trial and error; questo vale anche per le canzoni: spesso ci ritroveremo ad utilizzarle in modo casuale nella speranza di trovare un indizio per proseguire. Fortunatamente, il problema non è eccessivamente gravoso, complice le dimensioni contenute della mappa, infatti, individuerete comunque la soluzione nel giro di qualche minuto.
L’altro appunto riguarda i mini-giochi: non tutti sono riusciti allo stesso modo, alcuni risultano un po’ più tediosi di altri; l’assenza completa di un sistema di indizi, inoltre, potrebbe risultare ostica per un novizio (nonostante gli enigmi siano piuttosto semplici, per la verità). Non si tratta di un problema insormontabile, questo no, ma la presenza di indizi opzionali rappresenta un miglioramento per la quality of life di questi titoli – ed essendo sempre più utilizzati ci ha stupito non trovarli qui.
Tolti questi appunti, comunque, il gioco funziona e diverte per tutta la sua durata, che si aggira intorno alle dieci ore (ma molto dipende anche dalla velocità con cui riuscirete a risolvere gli enigmi e a capire come andare avanti in alcuni frangenti).
Tirando le somme, possiamo dire che si tratta di un'avventura grafica sviluppata con competenza, con un'atmosfera molto riuscita e con una trama che intriga ma senza mai spiccare il volo. Lo stesso possiamo dire per il gameplay, molto classico ma con qualche interessante aggiunta, che avrebbe però potuto essere sfruttata meglio. Chissà, magari potremmo vedere questi problemi risolti nel prossimo gioco del team: le premesse per fare un ottimo lavoro non mancano.
Versione recensita: Nintendo Switch
Voto Recensione di Children of Silentown - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
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Storia interessante...
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Ottima direzione artistica
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La meccanica del canto è molto interessante
Contro
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... ma che non raggiunge vette alte
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Obiettivi a volte vaghi