Immagine di Brok the InvestiGator | Recensione - Una strana ma riuscita fusione
Recensione

Brok the InvestiGator | Recensione - Una strana ma riuscita fusione

Lo sviluppatore francese COWCAT crea uno strano mix di generi che, al di là di ogni previsione, funziona più che bene.

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a cura di Silvio Mazzitelli

Redattore

Informazioni sul prodotto

Immagine di BROK: The InvestiGator
BROK: The InvestiGator
  • Sviluppatore: COWCAT Games
  • Produttore: COWCAT Games
  • Distributore: COWCAT Games
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
  • Generi: Avventura , Picchiaduro , Beat'em up
  • Data di uscita: 2022 (PC) - 1 marzo 2023 (console)

Nel corso degli ultimi anni, il panorama indie si è incredibilmente espanso e nel mare di titoli in uscita ogni mese, è facile perdersene qualcuno davvero notevole, magari solamente per il fatto che non è stato pubblicizzato abbastanza.

Questo è ad esempio il caso di Brok the InvestiGator, un'interessante avventura creata dallo studio francese COWCAT dopo una campagna Kickstarter di successo, anche se in realtà il grosso del lavoro è stato fatto da una sola persona: Fabrice Breton. Lo sviluppatore ha infatti creato buona parte del gioco, appoggiandosi ad alcuni collaboratori solo per determinati aspetti, come animazioni, musiche e doppiaggio.

La cosa interessante di Brok the InvestiGator è la sua unicità come gioco. Stiamo infatti parlando di una fusione tra due generi all’apparenza molto distanti tra loro, ossia le classiche avventure punta e clicca e i picchiaduro a scorrimento, due generi insomma che andavano per la maggiore negli anni ’90.

Se state pensando che quest’unione non ha senso, vi invitiamo a ricredervi, perché il mix creato da Breton è in realtà estremamente interessante, soprattutto per alcune soluzioni di design che sono state rese possibili solo tramite questa strana unione. Brok the InvestiGator può essere definito dunque un “Punch & Click”, nome creato direttamente dal suo autore, e dopo averlo giocato non possiamo che concordare pienamente con questa definizione.

Un caso per un alligatore

Essendo di base un’avventura punta e clicca, Brok the InvestiGator si basa moltissimo sulla storia. Il prologo ci mostra subito degli eventi misteriosi, rappresentati in una sorta di sogno del nostro protagonista Brok, che però richiamano degli eventi effettivamente accaduti in passato. A causa di un incendio sospetto scoppiato nella casa del nostro alligatore antropomorfo, la moglie di lui, Mia, rimase uccisa. Cinque anni dopo Brok vive insieme al figlio di Mia, chiamato Graff, che è ormai a tutti gli effetti suo figlio adottivo.

In questo incipit scopriremo poi un mondo molto più vasto e complesso, dove a causa di una tremenda guerra le persone sono divise in cittadini di serie A, chiamati Drumers, e di serie B, ossia gli Slumers. I primi vivono in una città altamente tecnologica e molto lussuosa posta all’interno di una gigantesca cupola di vetro che li separa dal resto del mondo.

Se non si appartiene alla città è impossibile entrarvi, dati i severi controlli per l’accesso alla cupola, possibili soprattutto attraverso un database in cui sono registrate tutte le strutture corporee dei suoi abitanti. Al di fuori della città ci sono principalmente lande desolate, circondate da aree inquinate da rifiuti tossici che rendono l’esistenza dei più poveri molto difficile.

Brok un giorno riceve la chiamata di un cliente, un poliziotto che ha perso la sua pistola e che gli chiede di ritrovarla a tutti i costi. Questo semplice caso innescherà una reazione a catena di eventi che porteranno a scoprire alcune scomode verità sul mondo in cui i personaggi vivono e, soprattutto, sulle vicende passate che li hanno coinvolti.

Anche se all’apparenza i temi proposti – tra un’ambientazione distopica, la perdita di memoria del protagonista, elementi cyberpunk e la figura dell’investigatore hard boiled – possono sembrare dei cliché piuttosto abusati, in realtà la storia è narrata in maniera ottimale e riesce a catturare sempre più l’attenzione man mano che si va avanti nell'avventura.

A stupirci sono stati i vari colpi di scena, inseriti al momento giusto e difficili da anticipare. I personaggi poi sono uno dei punti forti della narrativa, ben caratterizzati e con dialoghi ben scritti, tanto che sarà facile affezionarsi a molti di loro, in particolare ai protagonisti.

Sì, perché nel gioco, oltre a Brok, potremo utilizzare anche il figlio Graff, che ci mostrerà gli eventi da un punto di vista diverso, cosa che andrà ad arricchire ancor di più la componente narrativa. D’altronde il rapporto tra Graff e suo padre Brok è uno degli elementi più importanti della vicenda, tanto che alla fine, a seconda di come si sarà sviluppato il rapporto tra i due, si potranno avere diversi finali.

Il titolo infatti ha almeno sei possibili conclusioni – o anche di più, se prendiamo in considerazione anche alcune scene extra sbloccabili soltanto soddisfacendo alcuni requisiti specifici. La prima volta ci vorrà all’incirca una quindicina di ore per arrivare alla fine dei sei capitoli da cui è composto Brok, ma sarà possibile rigiocarlo, così da compiere scelte diverse e giungere a un’altra conclusione tra quelle possibili.

Molti forse non avranno voglia di ripercorrere l’intera avventura da capo, ma giocarla una seconda volta avrà dei vantaggi, come la possibilità di saltare tutti i dialoghi già letti nella partita precedente e quella di completare enigmi e alcune sezioni di gioco in maniera differente, così da non annoiarsi troppo. In ogni caso, per alcuni finali sarà possibile salvare al momento giusto e poi ricaricare per compiere delle scelte alternative.

Un plauso va inoltre alla direzione artistica. I personaggi e le ambientazioni di Brok the InvestiGator sono davvero belli da vedere e anche animati molto bene. Sembrerà di guardare un vecchio cartone animato della Disney degli anni ’90, tanto che il lavoro ci è parso davvero incredibile per uno sviluppatore da solo, supportato soltanto da alcuni collaboratori. Il gioco è inoltre interamente doppiato in inglese (esiste però la traduzione italiana per i testi) con un livello di recitazione davvero ottimo.

I problemi si risolvono con l’ingegno…

La curiosa struttura di Brok the InvestiGator unisce le meccaniche di una classica avventura punta e clicca a quelle di un picchiaduro a scorrimento. Non immaginatevi un’alternanza tra investigazione e "botte" suddivise in fasi ben distinte che non si incontrano mai: la cosa geniale di questo titolo è che con la pressione di un tasto si passa in un attimo dalla modalità investigazione a quella action e viceversa.

Ogni enigma o problema che si incontra in Brok the InvestiGator può essere risolto in tanti modi diversi, prevalentemente di due tipologie: spremendosi le meningi e utilizzando oggetti e dialoghi come si farebbe in qualsiasi avventura punta e clicca, oppure con gli schiaffi dati dal nostro scorbutico alligatore.

Da questo punto di vista il titolo offre una grande libertà di scelta, permettendo anche, se si compiono le scelte giuste, di finire il gioco senza menare le mani nemmeno una volta. Non che quest'opzione porti al finale migliore, ma contribuirà a ottenere un achievement in caso vogliate completare il gioco al 100%.

Il gameplay poi propone davvero molte situazioni diverse, tra classiche investigazioni, dialoghi con i png, enigmi di vario tipo (alcuni anche con un timer in stile escape room), mini-giochi, interrogatori e combattimenti. Il titolo dunque non risulta mai noioso, perché è in grado di rinnovare la sua formula continuamente. Forse l’unico appunto che potremmo fare è che alcuni enigmi sono un po’ confusionari per via di istruzioni spesso assenti o spiegate male.

Per quanto riguarda le meccaniche da punta e clicca, queste sono molto classiche. Ci sposteremo tra una zona e l’altra analizzando i vari punti d’interesse presenti e parlando con i personaggi incontrati. Ottima la possibilità di evidenziare tutti i punti presenti in una zona, così da non andare a cercare ogni oggetto pixel per pixel con il cursore.

Su Switch, dove abbiamo provato il gioco, si potrà muovere il personaggio sia con le croci direzionali, per analizzare gli oggetti a lui vicini, che utilizzando la levetta analogica destra, per puntare il cursore sugli oggetti in caso servisse un po’ più di precisione.

In modalità portatile (metodo consigliato per godersi maggiormente il gioco) sarà anche possibile utilizzare lo schermo touch per selezionare i punti in cui muovere il nostro personaggio o i punti d’interesse da analizzare. Un mix di questi tre metodi per la gestione dei movimenti e l’analisi di una zona renderà il gioco godibilissimo sulla console portatile Nintendo, che è forse la piattaforma migliore dove giocarlo, proprio per via di questa varietà di opzioni non presente in altre versioni (il gioco è disponibile anche su PC, Xbox One e Series S/X e PlayStation 4 e 5).

Ovviamente, come in ogni buon punta e clicca, per risolvere gli enigmi sarà possibile usare gli oggetti o combinarli tra loro. Ci saranno poi le fasi d’interrogatorio, in cui dovremo sfruttare gli indizi trovati per ottenere la verità dai nostri interlocutori, una meccanica semplice e già vista, ma ben riuscita in questo titolo per via degli ottimi dialoghi.

Come se non bastasse, Brok The InvestiGator ha persino delle missioni secondarie, relative a personaggi incontrati o a particolari commissioni (come semplicemente pagare una bolletta, cosa che però potrebbe portare a divertenti conseguenze).

Come premio per aver completato queste missioni sarà possibile ricevere del denaro o degli oggetti da utilizzare nelle fasi di combattimento. Ci saranno poi alcuni collezionabili, come delle pubblicità o Ads – tre per ogni area principale del gioco – che potranno essere usate per ottenere indizi nel caso in cui si rimanesse bloccati nell’avventura, anche se la cosa che più ci è piaciuto collezionare sono  stati i Game Over.

Ogni capitolo avrà infatti degli speciali Game Over da ottenere, che ricordano alla lontana i finali assurdi o strani di NieR Automata (disponibile nella sua versione completa su Amazon). Alcuni saranno molto basilari, come essere uccisi da dei nemici o da alcune trappole, altri invece sono stati pensati apposta per far ridere.

Ad esempio nel primo capitolo, una volta incontrato il nostro primo cliente, potremo decidere di attaccarlo: dopo un paio di colpi questo si infurierà e partirà il combattimento. In caso di sconfitta Brok morirà e il cliente resterà parecchio perplesso dal suo comportamento, mentre in caso di vittoria Brok commenterà di essersi lasciato prendere la mano e si dispererà per aver ucciso il proprio cliente, arrivando così a un altro Game Over.

Nella casa dello stesso cliente ci sarà un buco nel muro: se decideremo di colpirlo fino a distruggerlo, la casa crollerà interamente seppellendo il povero Brok e permettendoci di aggiungere un altro Game Over alla collezione. Questa trovata ci ha divertito molto: alcune situazioni sono davvero fuori di testa. Fortunatamente, il gioco salva in automatico molto spesso e, dopo il Game Over, vi riporterà al momento immediatamente precedente. In alternativa, sarà comunque possibile salvare facilmente in ogni istante lo si desideri.

…o con i pugni

Per quanto riguarda invece il sistema di combattimento, questo non è fatto per niente male. Certo, non aspettatevi il livello di profondità di un TMNT: Shredder’s Revenge (che potete trovare su Amazon) o di un River City Girls 2 (qui la nostra recensione), ma nel suo piccolo Brok The InvestiGator si difende bene.

In battaglia avremo un tasto per concatenare delle semplici combo, uno per il salto e uno per la parata. Potremo poi fare delle combinazioni tra questi tasti per effettuare schivate o colpi speciali; ad esempio, se uniremo il tasto d'attacco con il salto, otterremo un montante molto forte.

Ci sarà poi un attacco speciale che potrà essere effettuato solo dopo il riempimento di una barra: questo avverrà man mano che perderemo salute. Potremmo anche perderla volontariamente con la pressione di un tasto, proprio per caricare questo potente attacco.

I personaggi giocabili, come già accennato, sono due: Brok e Graff. Brok è più lento e potente e combatte soprattutto da terra, mentre Graff, da buon felino, è più agile e veloce ed è in grado di effettuare più facilmente delle combo aeree. Si potranno anche equipaggiare armi, come bastoni o coltelli, trovati in giro per la mappa, e utilizzare oggetti raccolti così da curare la propria salute o potenziare l’attacco o la difesa.

Ci sarà poi un semplice sistema di progressione: sconfiggendo i nemici e risolvendo alcune situazioni, guadagneremo punti esperienza e questi ci faranno salire di livello. A ogni livello raggiunto, potremo scegliere se aumentare la salute, la potenza dell’attacco normale o quella dell’attacco speciale.

I combattimenti di Brok The InvestiGator sono piuttosto ben fatti: si propongono veloci e offrono un discreto numero di mosse, così da non risultare troppo monotoni o basati sul mero button mashing. In effetti ci vorrà una certa strategia, sia nelle parate e schivate che nel concatenare gli attacchi per non dare respiro agli avversari.

L’unico piccolo problema riguarda il bilanciamento di alcune mosse, sin troppo utilizzabili, tanto da creare combo quasi infinite, e i tempi di invulnerabilità di alcuni colpi e delle schivate, che non sempre sono molto precisi. Un’altra cosa che ci ha lasciati un po’ perplessi è che, se attacchiamo tutto e tutti, soprattutto nella città all’interno della cupola, governata in pratica da una dittatura, nella storia non ci sono comunque conseguenze.

Se siete dei puristi delle avventure punta e clicca e non volete saperne delle parti d’azione, potrete scegliere anche una modalità che le salta in automatico, così da godervi il gioco come se fosse una tradizionale avventura.

Un’opzione in più, che certo non fa male avere a disposizione, ma che secondo noi elimina gran parte del divertimento, dato che l’implementazione delle fasi action è ciò che rende il gioco originale. Il nostro consiglio, avendolo esplorato in lungo e in largo, è dunque quello di giocare Brok The InvestiGator come è stato pensato dal suo creatore.

Versione recensita: Nintendo Switch

Voto Recensione di BROK: The InvestiGator - Recensione


8.5

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • La fusione tra punta e clicca e picchiaduro a scorrimento amplia incredibilmente le opzioni di gioco superando i limiti dei due generi

  • Storia ben scritta e personaggi interessanti

  • Combattimenti divertenti e mai troppo semplici nelle meccaniche...

  • Grande libertà nella risoluzione degli enigmi con diversi metodi tra cui scegliere

  • Direzione artistica molto ispirata

Contro

  • ... Con qualche problema di bilanciamento nelle mosse e nei frame d'invulnerabilità

  • Alcuni enigmi non sono spiegati benissimo

  • Agire violentemente in alcuni casi non ha nessuna conseguenza, anche quando dovrebbe

Commento

Lo sviluppatore francese COWCAT ha creato una piccola perla, unendo in Brok The InvestiGator due generi molto distanti tra loro quali i punta e clicca e i picchiaduro a scorrimento. Queste due tipologie di gioco in realtà si amalgamano perfettamente, ampliando le possibilità offerte dal gameplay con soluzioni sempre uniche e varie. Il sistema di combattimento risulta semplice, ma molto divertente, mentre le parti punta e clicca si rifanno ai vecchi classici del genere inserendo anche dei buoni enigmi e fasi degli interrogatori davvero riuscite. Inoltre, la narrativa del gioco è scritta bene e risulta coinvolgente, nonostante parta da elementi ricorrenti in diverse opere multimediali. Il prezzo a basso budget è poi un ulteriore punto a favore di questo titolo, che siamo sicuri conquisterà molti giocatori grazie al suo mix di idee ben implementate.
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