Borderlands: Game of the Year Edition, la Recensione dell'edizione definitiva
In attesa della terza portata principale, ripercorriamo le origini della serie
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a cura di Pasquale Fusco
Con la ‘memorabile’ presentazione di qualche giorno fa abbiamo dato il benvenuto al nuovo Borderlands 3, titolo che sbarcherà sulle principali piattaforme di gioco il prossimo 13 settembre. Questo significa che molto presto torneremo in quel di Pandora – e non solo – per soddisfare la nostra voglia viscerale di loot, ma, se l’attesa dovesse rivelarsi troppo snervante, i fan del folle sparatutto di Gearbox troveranno in Borderlands: Game of the Year Edition un’ottima distrazione. 10 anni dopo, l’acclamato primo capitolo torna su PC con la versione più completa mai realizzata e debutta sulle console di ultima generazione, per una seconda overdose post-Handsome Collection.
Gli utenti di PS4 Pro e Xbox One X potranno godere di tutti i vantaggi previsti dal trattamento Remastered, quali la risoluzione 4K, il supporto all’HDR e un framerate ancorato ai 60 fotogrammi al secondo. D’altro canto, gli aficionado di mouse e tastiera avranno a che fare con un upgrade meno sostanzioso, almeno sul fronte tecnico.
Borderlands: il primo sbarco su Pandora
Coloro che avevano acquistato Borderlands su Steam potranno aggiornare la propria copia all’edizione Game of the Year in maniera del tutto gratuita. Un’ottima notizia per i giocatori PC, che guadagnano un motivo in più per ritornare nelle aride lande di Pandora e collezionare decine di migliaia di armi, a scapito dei soliti sfortunati predoni. Certo, il ‘gap’ che separa l’ultima versione da quella originale è meno evidente rispetto a quello su console – dato il distacco generazionale – ma gli utenti avranno comunque accesso a diversi benefici, anche per quanto concerne lo stesso gameplay.
Apriamo allora una brevissima parentesi sulla veste grafica, migliorata solo lievemente da una maggiore definizione di texture e ombre e da colori più vividi. Non ci siamo imbattuti in particolari balzi tecnici, ma va detto che, anche a distanza di 10 anni, è sempre un piacere rifarsi gli occhi sulla peculiare estetica di Borderlands, qui preservata in tutta la sua fumettosa bellezza. Insomma, gli utenti non noteranno grosse differenze tra i settaggi Alti e Ultra, ma potranno comunque osservare qualche aggiunta più o meno vistosa nel corso della propria partita.
Ecco dunque che salta all’occhio la presenza di una minimappa, presa in prestito da Borderlands 2 per colmare una delle principali lacune del primo episodio. Esatto, non dovrete più consumare il tasto Tab per importunare la mappa di gioco: ora basterà volgere lo sguardo verso l’angolo superiore della schermata per scoprire la posizione del vostro prossimo obiettivo e quella dei punti d’interesse nelle immediate vicinanze. Meno rilevante ai fini del gameplay è invece la nuova animazione con cui l’Angelo si paleserà ai nostri occhi, rimpiazzando le sequenze originali in live-action con inedite clip digitali. Peccato, un po’ ci eravamo affezionati.
La seconda novità più rilevante riguarda la gestione dell’inventario, che accoglie la possibilità di contrassegnare gli item indesiderati e di ‘bloccare’ le armi e i gadget che avrete intenzione di conservare – onde evitare spiacevoli incidenti presso i distributori. Ricordate il tempo sprecato a rastrellare ogni singola cartuccia di munizioni o i bigliettoni lasciati dai nemici appena sconfitti? Dimenticate anche questo: basterà avvicinarsi ai drop minori (escludendo armi, granate e scudi) per riempirsi le tasche di soldi e proiettili e per recuperare i punti salute con le fiale di insta-energia, il tutto in maniera automatica; ci tocca specificare, però, che le munizioni e i danari trovati nelle casse andranno comunque raccolti manualmente.
Volendo riassumere in parole povere queste ultime integrazioni, la Game of the Year Edition ci propone una maggiore immediatezza per il nostro looting selvaggio, facilitando l’esperienza di navigazione con l’apprezzato supporto della minimappa e velocizzando la raccolta delle risorse – una delle meccaniche-chiave dell’FPS di Gearbox Software. A questo punto, volendo essere un po’ pignoli, non ci sarebbe dispiaciuto ottenere anche la possibilità di seguire più quest simultaneamente, ma mai perdere le speranze in un ulteriore update.
Non solo predoni, ma anche zombie e insurrezioni robot
Le integrazioni di cui sopra rappresentano certamente un piccolo, gradito bonus, ma l’esperienza originale di Borderlands è rimasta pressoché invariata – nel bene e nel male. Il cavallo di battaglia del loot shooter resta la sua componente co-op, quella giocata online in compagnia di altri tre vault hunter o con gli amici con cui divideremo il divano e lo schermo (grazie alla funzione split-screen su console). Non neghiamo, dunque, che il gioco possa rapidamente tramutarsi in un’esperienza ripetitiva e, a tratti, persino monotona agli occhi dei lupi solitari.
Dopo aver accettato i suddetti compromessi, i veterani e i novizi potranno cogliere l’occasione offerta dalla Game of the Year Edition per giocare (o rigiocare) le brillanti espansioni del primo capitolo. Il pacchetto completo include The Zombie Island of Doctor Ned, Mad Moxxi’s Underdome Riot, The Secret Armory of General Knoxxe Claptrap’s New Robot Revolution: avrete solo l’imbarazzo della scelta per il vostro personale endgame, quando avrete annientato il Distruttore in una boss battle che si preannuncia (un pizzico) più ostica dello scontro originale.
Sul piano contenutistico le novità non terminano qui, ma non esaltatevi troppo. L’ultima riedizione per PC introduce anche sei nuove armi Leggendarie, che andranno ad arricchire ulteriormente un arsenale che di certo non si può definire ‘scarno’. Troviamo inoltre cinque nuovi item cosmetici – copricapi, per lo più – con cui personalizzare i nostri cari protagonisti, aggiungendo un sottile strato in più ad un sistema di personalizzazione che non ha mai brillato per profondità. Non dimentichiamoci infine dell’integrazione di SHiFT, il programma di reward che ricompenserà i giocatori con le famigerate Golden Key, necessarie per aprire il grosso baule presente nell’hub e ottenere così il suo preziosissimo loot – ovviamente.
+ Nuova minimappa indispensabile per le fasi esplorative
+ Tutte le espansioni incluse nel pacchetto
+ Upgrade gratis per i possessori del gioco originale
- Qualche contenuto bonus in più non avrebbe guastato
8.0
In vista dell’imminente debutto di Borderlands 3, gli aspiranti Cacciatori della Cripta potranno rivivere l’avventura che ha inaugurato l’acclamata serie Gearbox approfittando dell’allettante Game of the Year Edition. Un’offerta davveto ghiotta per i novizi che esploreranno per la prima volta Pandora e i singolari setting delle espansioni, ma ciò non basterà a convincere quei veterani desiderosi di meccaniche e contenuti inediti – nonostante le piccole, ma gradite integrazioni. L’aggiornamento è pur sempre gratuito, se non altro.
Voto Recensione di Borderlands: Game of the Year Edition, la Recensione dell'edizione definitiva - Recensione
Voto Finale
Il Verdetto di SpazioGames
Pro
-
Il caro vecchio Borderlands, in tutto il suo decennale splendore
-
Nuova minimappa indispensabile per le fasi esplorative
-
Tutte le espansioni incluse nel pacchetto
-
Upgrade gratis per i possessori del gioco originale
Contro
-
Il caro vecchio Borderlands, senza stravolgimenti tecnici
-
Qualche contenuto bonus in più non avrebbe guastato
Commento
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