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Recensione

Borderlands 3 Ultimate Edition | Recensione - Come se la cava su Switch?

Finalmente anche il terzo episodio della fortunata serie Borderlands giunge su Nintendo Switch: come se la cava sulla console portatile?

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

In sintesi

  • Una versione più che competente dello shooter Gearbox
  • Rinunce dal punto di vista del multiplayer e dell'impatto grafico
  • Esperienza di gioco ricca ed in linea con quella offerta da piattaforme più performanti

Informazioni sul prodotto

Immagine di Borderlands 3
Borderlands 3
  • Sviluppatore: Gearbox Software
  • Produttore: 2K
  • Distributore: Take-Two Interactive
  • Testato su: SWITCH
  • Piattaforme: PC , PS4 , XONE , PS5 , XSX , SWITCH
  • Generi: Sparatutto
  • Data di uscita: 13 settembre 2019 (PC, PS4, XONE), 12 novembre 2020 (XSX, PS5), 6 ottobre 2023 (Switch)

Quando ormai siamo giunti (almeno in teoria) alla parte finale del glorioso ciclo vitale di Nintendo Switch, continuano a piovere conversioni di grossi tripla A provenienti dalle altre console: se la trilogia dedicata a Batman, inizialmente prevista proprio in questi giorni, è stata rinviata a dicembre, Borderlands 3 Ultimate Edition è giunto puntualissimo, e noi lo abbiamo testato a fondo per voi.

Se quello che cercavate era una pioggia di loot, battutacce e sparatorie, potreste essere nel posto giusto: non vi resta che continuare a leggere la nostra recensione.

Tanta roba

Come di consueto quando ci avventuriamo nell'analisi tecnica di un port per una seconda piattaforma, vi rimandiamo all'esaustiva recensione di Borderlands 3 che trovate sulle nostre pagine, dal momento che il gioco base è essenzialmente lo stesso.

La differenza, piuttosto, va ricercata tutta in termini contenutistici: oltre a tutte le patch e gli aggiornamenti gratuiti lanciati nel corso di quattro anni sulle altre piattaforme, l'utenza Switch viene ripagata anche con tutte i DLC pubblicati post-lancio inclusi nel pacchetto, per un totale di oltre quindici contenuti scaricabili, inclusi quelli meramente cosmetici.

Soffermandoci però sulla cosiddetta "ciccia", ovvero le espansioni che contengono una nuova campagna single player, nuovi scenari, nuove armi e nuovi nemici, siamo a quattro, ovvero quello dedicato all'immancabile Moxxi, quello di Psycho Krieg, Bounty of Blood e Guns e Love and Tentacles, che ammontano ad almeno un'altra trentina di ore in totale oltre a quelle già necessarie e portare a termine la corposa campagna principale.

Da questo punto di vista, l'offerta ludica è semplicemente insuperabile: al netto di estemporanei saldi, il pacchetto è ricchissimo e molto meno costoso dell'equivalente necessario per accaparrarsi tutti i contenuti post-lancio sulle altre piattaforme, e questo rende la versione Switch la più vantaggiosa per quanti si fossero persi del tutto il terzo capitolo del franchise.

Vista la bontà dei contenuti aggiuntivi, ci spingiamo a dire che in questo caso addirittura Borderlands 3 su Switch può essere valido anche per coloro che avessero portato a termine la sola edizione base del gioco: la valanga di armi, personaggi e situazioni inedite proposte dalle quattro espansioni, unitamente alla possibilità di giocarci ovunque, rendono decisamente attraente la proposta di Gearbox da un punto di vista meramente commerciale.

Tutto com'era, e tutto ancora molto godibile

Tutto ciò che ha reso il franchise uno dei successi più clamorosi del catalogo del publisher statunitense è stato preservato in questo port per Switch, e questo è quello che conta maggiormente: la libertà nella costruzione di decine di build differenti, la soddisfazione nel rinvenire del loot leggendario, i sorrisi che non potranno non strappare certe battutacce di bassa lega sono tutti presenti ed in ottima forma.

Ciò che ha reso celebre il franchise è stato preservato in questo port per Switch.
Non che si possa dire che la serie si sia evoluta poi chissà quanto con il passare degli episodi, ma come per Diablo (titolo al quale spesso Borderlands
è stato accostato) ed una selezione di altri giochi, un'evoluzione solida e ben rifinita può valere quanto una rivoluzione in altri campi.

Quantomeno per quanto ci riguarda, complice l'uscita non troppo ravvicinata tra il secondo e questo terzo episodio, Borderlands 3 non accusa stanchezza, nonostante il gran numero di titoli che hanno provato a scimmiottarne le caratteristiche nel corso dell'ultimo decennio.

Dispiace, sebbene sia comprensibile da un punto di vista tecnico, per l'assenza della modalità in split-screen locale, inesauribile fonte di divertimento per quanti avessero un compagno di giochi nelle immediate vicinanze.

Quasi a volersi far perdonare, e nonostante da parte nostra non siamo particolari fan dei controlli via giroscopio in sparatutto frenetici come questo, dobbiamo ammettere la buona qualità del lavoro svolto nella loro implementazione in questa versione del titolo Gearbox, che aggiunge un elemento di unicità al port Switch – vista la sua assenza su tutte le altre piattaforme sul mercato.

La versione Switch

Se si pensa che le dimensioni del file di gioco, anche includendo tutti i DLC scaricabili a parte, non raggiungono nemmeno la metà di quelle per PS4 e Xbox One, appare evidente come più di qualche taglio sia stato fatto per accomodare un titolo di questo respiro su una console fondamentalmente portatile come Switch.

Togliamoci subito il dente cariato: gli aspetti in cui questo port soffre di più sono la massiccia presenza di texture in bassa risoluzione, solo in qualche modo alleggerite dal cel shading, il ritardo di un paio di secondi nel caricamento degli asset di superficie e fenomeni di pop-in piuttosto aggressivi, visibili soprattutto quando si procede di corsa lungo gli scenari.

In aggiunta, ma questa è l'ultima rinuncia in termini grafici che abbiamo riscontrato, i particellari sono ridotti al minimo rispetto alle altre versioni, tanto in termini di quantità quanto di qualità, e così le esplosioni acide o di fuoco risultano assai meno impattanti a livello visivo, sebbene non in termini di danni inflitti ai nostri malcapitati nemici.

Divisiva, poi, la scelta di non bloccare il frame rate a 30 fps, che il gioco riesce comunque a mantenere per buona parte del tempo, esponendosi così a cali anche vertiginosi nelle situazioni più concitate, quando una decina di nemici a schermo ci attacca contemporaneamente.

Si passa allora con una certa naturalezza dalla fascia tra 40 e 50 fps nelle situazioni più calme a quella tra i 20 ed i 30 quando lo schermo si affolla, generando stacchi che fanno sembrare il frame rate complessivo peggiore di quanto non sia realmente.

Sicuramente bloccare il frame rate a 30 fps avrebbe aiutato a evitare le oscillazioni.
Ciò detto, le oscillazioni del frame rate sono sì avvertibili ma non troppo comuni, e comunque non ci hanno mai impedito di goderci il gioco per quello che è, grazie anche ad una mira automatica piuttosto generosa, che aiuta a non perdere l'obiettivo anche in quei momenti.

Nondimeno, bloccare il frame rate a 30 fps, scelta sulla quale speriamo il team di sviluppo torni in un secondo momento, consentirebbe di alleviare le oscillazioni più profonde e restituire un senso di maggiore solidità all'esperienza di gioco.

Non mancano, comunque, gli aspetti positivi, a testimonianza dello sforzo fatto in sede di conversione: quasi nulla la latenza sui controlli, che ha invece compromesso altri shooter portati su Switch, buoni i modelli poligonali dei personaggi e assolutamente splendida la resa in modalità portatile, soprattutto in caso possedeste il mai troppo lodato modello OLED della console Nintendo.

Certo, draw distance e livello di dettaglio medio sono inferiori a tutte le altre versioni sul mercato (Xbox One compresa), com'era ampiamente preventivabile, ma ciò che conta è che il colpo d'occhio generale rimanga più che accettabile tanto in modalità portatile quanto su schermi non troppo ampi.

Per trovare un giusto compromesso tra prestazioni e presentazione sono stati implementati un sistema di risoluzione dinamica, che scala opportunamente in base alle situazioni, e un filtro antialiasing che però non sempre svolge al meglio il suo lavoro, com'è evidente dalle texture della mano del nostro alter ego, spesso davvero sgranate.

Probabilmente spiegabile con problemi all'infrastruttura online la limitazione del multigiocatore a soli due giocatori contro i quattro possibili sulle altre piattaforme, un problema non da poco per un titolo che ha allungato considerevolmente il suo ciclo vitale proprio grazie al multiplayer in Rete e all'interazione tra i giocatori.

Al momento di redigere questo pezzo il titolo è disponibile da pochi giorni, e non è quindi escluso che una patch compensi questa mancanza nelle prossime settimane, considerando anche che i precedenti titoli del franchise (tutti disponibili su Switch) hanno sempre consentito questa feature anche sulla console ibrida di Nintendo.

Alla luce di questo, la versione Switch potrebbe non avere tutto quello che serve per soddisfare chi vuole godersi le frenetiche sparatorie in compagnia di un trittico di amici.

Per quanto concerne il comparto audio, il discorso non può che essere affine a quello video: i compromessi sono evidenti, in termini di pulizia del suono e campionatura delle voci, ma c'era da aspettarseli vista l'età e la potenza della nuova console ospite.

Nel complesso, però, l'esperienza risulta assolutamente in linea con altri port di grossi titoli visti su Switch e non inficia minimamente la godibilità del titolo, soprattutto qualora vi dotaste di un paio di auricolari degni di questo nome.

Voto Finale

Conclusioni Finali di SpazioGames

Pro

  • Decine e decine di ore di contenuti di qualità

  • Esperienza di gioco profonda e assai personalizzabile

  • Colpo d'occhio preservato nonostante i compromessi

  • Performance più che buone...

Contro

  • ... ma forse bloccare il frame rate a 30 fps avrebbe aiutato a limitare i cali

  • Al momento manca la cooperativa online per quattro giocatori

Commento

Siamo soddisfatti, seppur con qualche riserva, del port di Borderlands 3 per Nintendo Switch: come sempre accaduto nel passaggio di grossi tripla A sulla piccola console ibrida Nintendo, qualche compromesso era necessario, e chi volesse portarsi sempre dietro i propri cacciatori dovrà rassegnarsi a questo.
Nondimeno, il succo dell'esperienza è ancora estremamente gustoso, le performance migliori di quanto ci aspettassimo (sebbene un blocco a 30 fps avrebbe aiutato) e il colpo d'occhio è sorprendentemente piacevole, quantomeno giocando sullo schermo integrato di Switch.
Chiaramente, coloro i quali provenissero da altre piattaforme o che scegliessero di giocarci su un televisore 4K di grossa taglia, andrebbero incontro a mancanze assai più visibili – ma, se l'assenza più grossa è il multiplayer in quattro giocatori, vuol dire che a livello tecnico è stato fatto un ottimo lavoro.
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