Batora Lost Haven: com'è su Nintendo Switch? | Recensione
Riuscirete a salvare il mondo anche in portabilità?
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a cura di Gianluca Arena
Senior Editor
Informazioni sul prodotto
- Sviluppatore: Stormind Games
- Produttore: Team17
- Distributore: Team17
- Piattaforme: PC , PS4 , XONE , XSX , SWITCH , PS5
- Generi: Gioco di Ruolo , Action Adventure
- Data di uscita: 20 ottobre 2022 - 6 aprile 2023 (Switch)
Forte dell'ottimo voto che seppe guadagnarsi solo qualche mese fa sulle nostre pagine, nell'esaustiva recensione del nostro Marino, Batora Lost Haven, avventura fantasy tutta italiana, è sbarcata da qualche giorno su Nintendo Switch, console che offre accesso ad un pubblico fondamentalmente diverso da quello Sony e Microsoft, seppure al prezzo di capacità hardware consistentemente ridotte rispetto alla concorrenza.
Vista la qualità del titolo in questione, non potevamo esimerci dal giocarlo anche sulla macchina ibrida della casa di Mario per voi: vediamo com'è andata, nella nostra disamina.
Avril e un mondo in rovina
Com'è ormai abitudine per quei prodotti che vengono portati su Nintendo Switch (la trovate su Amazon) dopo essere già stati pubblicati su altre piattaforme, in questa sede non ci dilungheremo più di tanto su trama e gameplay di Batora Lost Haven in quanto, per chi volesse approfondire questi aspetti, centrali nella valutazione di un videogioco, rimane valida la recensione a firma del succitato Marino, disponibile sulle nostre pagine.
Per quello che abbiamo potuto vedere, non ci sono contenuti esclusivi per la console ibrida di mamma Nintendo, e quindi vicende, ambientazione e personaggi rimangono quelli già apprezzati qualche mese fa.
L'impronta a metà tra il fantasy e il post apocalittico rimane quindi immutata – e con essa la possibilità di effettuare delle scelte durante il corso dell'avventura che andranno a modificarne anche sensibilmente il prosieguo.
Nonostante i temi trattati non siano dei più originali, vestire nuovamente i panni della coraggiosa adolescente Avril nella sua missione per ridare ossigeno al nostro pianeta morente non ha destato in noi una particolare sensazione di ripetitività, nonostante siano intercorsi solo pochi mesi dalla prima run.
Questo testimonia il buon lavoro svolto sulla narrativa e sui personaggi – e, soprattutto, sulla rigiocabilità del titolo, legata alla possibilità di comportarsi diversamente ed intraprendere strade inedite rispetto alla tornata precedente.
In questo senso, sulla bilancia finale, pesa meno la scarsa longevità complessiva del prodotto, completabile in sei o sette ore, perché la presenza di una modalità New Game+ e di quattro finali totali (due dei quali siamo riusciti anche a visionare) confermano la volontà del team di sviluppo di proporre un'avventura snella ma affrontabile più volte, scelta peraltro in linea con le modalità di fruizione tipiche di Nintendo Switch.
Batora Lost Haven ha sicuramente molto di più da dire a livello narrativo rispetto alla media degli action RPG con visuale isometrica, ma, nel contempo, non si attarda troppo nel delineare motivazioni e personalità dei protagonisti e cerca di rimanere il più scorrevole possibile, così da non sacrificare il buon ritmo dell'avventura.
Quanti ingredienti nel calderone
Il miscuglio di azione in tempo reale, elementi da gioco di ruolo, enigmi ambientali e dialoghi già apprezzato durante lo scorso autunno riesce a ben figurare anche sullo schermo di Nintendo Switch: Batora si lascia giocare piacevolmente tanto dai neofiti – accolti a braccia aperte da sistemi ruolistici che non mettono mai in soggezione chi non è avvezzo ad alberi delle abilità e statistiche assortite – quanto dai veterani, che apprezzeranno la freschezza dell'esperienza, figlia dell'ibridazione con altri generi videoludici.
In Batora si combatte, si risolvono puzzle ambientali (che ricordano in qualche modo quelli visti in Immortals Fenyx Rising di Ubisoft), si sfrutta il sistema di colori alternati che fa tanto Ikaruga e si esplora, sebbene questo aspetto sia il più limitato dei succitati, vista la scarsa ampiezza delle mappe.
Come se non bastasse, per completare l'opera si finisce col cimentarsi in sezioni degne di un twin stick shooter, in cui prontezza di riflessi e visione laterale si rivelano insospettabili alleati.
I punti forti della produzione, per quanto ci riguarda, sono invece rappresentati dalle boss fight, ben congegnate e sempre impegnative, pur senza mai risultare frustranti, e dal sistema di crescita della protagonista, che si appoggia ad un ampio ventaglio di rune che si possono sbloccare ed impiegare in combattimento per ottenere i risultati più disparati.
La pluralità di approcci e la possibilità di cambiare anche in corsa il proprio set di poteri consentono un alto livello di personalizzazione dell'esperienza di gioco, sebbene vengano un po' sviliti dalla breve durata complessiva, che concede un po' poco respiro ai poteri sbloccati nella seconda metà della campagna, spingendo, in un certo qual modo, verso una ulteriore run per sfruttarli a pieno.
A patto di non aspettarsi le orde di nemici ed i ritmi forsennati degli ultimi episodi di franchise come Diablo, allora Batora Lost Haven si rivela un prodotto curato e divertente che, come spesso accade con certe tipologie di titoli, si adatta perfettamente anche a sessioni di gioco brevi e non troppo intense, tipiche dell'utenza della console portatile Nintendo.
Non rimane allora che andare a vedere come se la cava il gioco di Stormind Games dal punto di vista meramente tecnico, visto il cospicuo gap computazionale tra le piattaforme su cui aveva esordito e quella presa in esame in questa sede.
Versione meno performante, ma...
Il focus di questa nostra analisi non può che essere quello tecnico, perché il passaggio dalle console "maggiori" a Nintendo Switch non è sempre stato indolore nella storia recente della console ibrida giapponese.
Fortunatamente, possiamo dirci nel complesso soddisfatti del lavoro dei nostri connazionali di Stormind Games: le rinunce non mancano, soprattutto dal punto di vista della qualità e della definizione delle texture ambientali, ma, complici i ritmi sostenuti dell'avventura, soprattutto in modalità portatile i sacrifici non disturbano più di tanto.
Le prestazioni, dal canto loro, si sono quasi sempre mantenute su standard soddisfacenti, con qualche eccezione nei momenti più caotici su schermo, quando il frame rate ha mostrato qualche incertezza prima di tornare stabile come per la maggior parte dell'avventura.
Ci siamo invece imbattuti in qualche bug di poco conto, che probabilmente verrà sistemato con l'arrivo delle prossime patch: ci riferiamo a casi in cui il testo in sovrimpressione non sfumava come avrebbe dovuto, rimanendo visibile per diversi secondi ed intralciando conseguentemente l'azione a schermo, o ad altri in cui, in ingresso ed in uscita da una scena animata pre-renderizzata il gioco si congelava per un secondo, prima di rientrare nei ranghi.
Niente che ci abbia impedito di fruire piacevolmente dell'opera, insomma, ma troviamo giusto segnalarlo, per i nostri lettori e anche per il team di sviluppo, che magari prenderà nota e agirà prontamente, così come sui tempi di caricamento, sensibilmente più lunghi di quelli corrispondenti sulle altre piattaforme.
Non abbiamo invece notato stonature o un livello eccessivo di compressione per quanto concerne il comparto sonoro, firmato dal veterano dell'industria Ron Fish, evocativo ed orecchiabile come ce lo ricordavamo durante la nostra precedente partita: l'accompagnamento rimane godibile tanto da consigliare l'utilizzo di un buon headset per apprezzarne a pieno le tracce migliori.
Se non da un punto di vista meramente tecnico, comunque, questa versione per Nintendo Switch è la migliore tra quelle sul mercato dal punto di vista dell'ottimizzazione del codice, visto che porta già in dote tutti i miglioramenti apportati al gioco nei mesi successivi al lancio, ed in particolare quelli seguiti alla grossa patch dello scorso dicembre, alcune delle quali affatto secondarie nell'economia di gioco.
Si va dallo snellimento dei tutorial nella prima ora di gioco alle migliorie alle hitbox e al combat system in generale, passando per un aumentato numero di boss intermedi (alcuni dei quali, peraltro, moderatamente tosti) ed un utilissimo selettore della difficoltà: sebbene, come detto, questi ribilanciamenti ed aggiunte siano disponibili su tutte le piattaforme dov'è acquistabile il titolo, averle sin dal day one su Switch (e magari vederle incluse su cartuccia in un'eventuale versione fisica) ripaga l'utenza Nintendo dell'attesa supplementare rispetto agli altri videogiocatori, oltre a rendere il gioco migliore nel complesso.
A conti fatti, considerati i finali multipli, la possibilità di cominciare una nuova partita in modalità New Game+ e la presenza di tutti gli aggiornamenti arrivati dopo il lancio, la richiesta di poco inferiore ai 25 euro per il download appare sensata e commisurata tanto alla quantità quanto ai valori produttivi dell'offerta ludica del prodotto Stormind Games.
Voto Finale
Conclusioni Finali di SpazioGames
Pro
-
Narrativa interessante
-
Rigiocabile...
-
Un riuscito miscuglio di generi diversi
Contro
-
Nessun contenuto esclusivo per questa versione
-
...ma piuttosto breve se consideriamo la singola run
Commento
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