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Aka | Recensione - Alla ricerca della pace interiore

Le avventure del panda rosso Aka non sono state piacevoli e rilassanti come ci saremmo aspettati.

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a cura di Nicolò Bicego

Redattore

Informazioni sul prodotto

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Aka
  • Sviluppatore: Cosmo Gatto
  • Produttore: NEOWIZ
  • Distributore: NEOWIZ
  • Piattaforme: PC , SWITCH
  • Generi: Simulazione
  • Data di uscita: 15 dicembre 2022

Siamo agli sgoccioli di questo 2022 e, anche nel mondo videoludico, ormai si guarda già al prossimo anno. Nonostante questo, dicembre sta dando spazio a qualche uscita più discreta: tra queste troviamo Aka, titolo sviluppato da Cosmo Gatto e pubblicato da Neowiz su Nintendo Switch e PC.

Aka sembra avere tutte le carte in regola per essere la classica sleeper hit: una direzione artistica particolare, fatta di scenari dipinti a pastelli, un tenerissimo panda rosso come protagonista ed un concept che è sostanzialmente un invito a rilassarsi e godersi la vita.

Avevamo quindi delle buone aspettative per Aka, ma sfortunatamente non tutto è andato come doveva andare.

La fine della guerra, l’inizio della vita

La storia di Aka si apre con il nostro protagonista, un panda rosso di nome Aka, di ritorno dalla guerra. Nel breve prologo, lo vediamo ricordare i traumi subiti nel corso del conflitto: amici persi per sempre, così come una parte della sua vita che non potrà mai più riavere.

Per lasciarsi queste memorie alle spalle, un amico lo ha invitato sull’isola in cui vive, promettendogli che lì potrà finalmente trovare la pace interiore che sta cercando.

Da qui in poi, la storia di Aka si sviluppa in modo non lineare, perché sostanzialmente al giocatore viene data una totale libertà su come e quando proseguire nel gioco, scegliendo cosa fare e cosa non fare. Non c’è una vera e propria trama: a farla da padrone sono i rapporti tra i personaggi che abitano le varie isole.

La tenerezza del cast di personaggi è uno degli elementi che più ci è rimasto a cuore di questa esperienza; non legherete con loro come potreste aver legato con gli abitanti della vostra isola su Animal Crossing: New Horizons, ma gli animaletti che andrete a conoscere saranno un tassello fondamentale della vostra avventura e del vostro percorso per ritrovare la pace.

Importante segnalare che il gioco è disponibile solamente in lingua inglese, senza alcun accenno di italiano. Il lessico utilizzato è piuttosto basilare, dunque ve la caverete anche con una conoscenza scarsa della lingua, ma vista la centralità dei dialoghi può essere un dettaglio da tenere a mente.

Un altro aspetto riuscito di Aka è la sua direzione artistica. Tanto i personaggi quanto le ambientazioni sembrano dipinti con colori a pastello, e vi ritroverete ad ammirare ogni scenario come se fosse un piccolo dipinto.

Purtroppo, sul versante tecnico cominciano a mostrarsi i primi problemi. Nonostante la sua semplicità, il gioco è succube di molteplici cali di frame rate, che avvengono praticamente in qualsiasi tipo di situazione, indipendentemente da ciò che accade su schermo.

Un altro punto critico sono i caricamenti: sono tanti – troppi, dato che avvengono praticamente per qualsiasi cambio di scenario, e sono tediosamente lunghi. La nostra prova si è svolta su Nintendo Switch (potete recuperare la splendida versione Oled della console su Amazon), ma abbiamo ragione di pensare che la situazione sia simile anche su PC.

Oltre a questo, l’esperienza è afflitta da molteplici bug, alcuni dei quali possono anche compromettere i vostri progressi nell’avventura. Alcuni problemi sono già stati risolti tramite degli aggiornamenti, ma – visto il quantitativo di problematiche rilevate da noi e da altri che hanno testato il gioco – vi invitiamo a tenere gli occhi aperti in ogni caso.

Ci dispiace doverci soffermare così tanto sulle problematiche tecniche di un titolo sviluppato a basso budget; purtroppo, si tratta di difetti che hanno inciso in negativo sulla nostra esperienza e su cui è difficile sorvolare pur cercando di chiudere un occhio.

Molto bella, invece, la colonna sonora, estremamente rilassante e confortante; insieme alla direzione artistica, è probabilmente l’aspetto più riuscito di Aka, elemento fondamentale per trasmettere quella pace interiore che sta al cuore del gioco.

Un invito a godersi la vita… ma fino a un certo punto

Veniamo quindi al gameplay di Aka. In buona sostanza, possiamo dire che si tratta di un open world a visuale isometrica con qualche elemento RPG, in cui dovremo visitare le diverse isole di gioco raccogliendo le richieste dei vari abitanti.

Nella maggior parte dei casi, si tratta di fetch quest oppure di raccogliere alcuni materiali sparsi sulle isole, magari per craftare un nuovo oggetto. Insomma, niente di troppo complicato o di particolarmente originale.

Saremo noi a decidere se e quando svolgere le quest, interagendo con i personaggi delle isole. Alcuni, inoltre, ci proporranno di passare con loro del tempo, magari guardando insieme il cielo stellato, oppure cimentandoci in un mini-gioco (ce ne sono diversi, da quelli musicali ai giochi di carte e ad enigmi).

Insomma, potete figurarvi, anche in questo caso, una sorta di Animal Crossing, con un maggiore focus sul crafting e sulla raccolta di materiali.Il problema, però, è che questo sistema funziona ben poco. Il gioco sembra essere costantemente indeciso su cosa voglia essere: da una parte un invito a rilassarsi e a prendere tempo per noi, dall’altra un accumularsi di noiose e poco divertenti fetch quest fornite di continuo dagli altri personaggi.

Nel dare una libertà d’approccio al giocatore, è come se il gioco mancasse di direzione ed identità a livello di gameplay; c’è un senso di progressione, ma solo a metà, così come c’è anche un aspetto simulativo da vita sull’isola, ma solo a metà. Nessuna delle due componenti diventa preponderante e nessuna delle due viene esplorata a dovere, come accade invece nella celebre serie Nintendo citata in precedenza.

A questo si aggiungono altre problematiche, apparentemente minori, ma che nel complesso hanno un certo peso sull’esperienza. I comandi, innanzitutto, non sono affatto curati: Aka sembra fluttuare ad ogni minimo movimento dell’analogico, senza rispondere precisamente al nostro input.

E lo stesso vale per le interazioni: talvolta raccogliere un oggetto è estremamente semplice, mentre altre il gioco semplicemente si rifiuta di registrare l’azione, e l’oggetto rimane lì dov’è.

O ancora, parliamo dei mini-giochi. Poco dopo l’inizio dell’avventura, vi imbatterete in un mini-gioco di carte, che vi verrà proposto da diversi personaggi. Tutto bene fino a qui, se non fosse che non viene data alcuna istruzione su come giocare. Non si tratta di un gioco complicatissimo, e dopo poco riuscirete a capire come si gioca, ma la mancanza completa di spiegazioni è comunque fastidiosa e indice di poca cura.

Ed anche questo è un elemento che pervade tutta l’avventura: in Aka spesso non viene spiegato bene (o affatto) quello che dobbiamo o possiamo fare, lasciando al giocatore il compito di scoprire tutto da solo. In un’esperienza che dovrebbe essere rilassata e scanzonata, questa mancanza di chiarezza pesa e stona, perché tende a generare più confusione che voglia di scoprire.

Insomma, Aka ha dalla sua un concept di base interessante, unito ad un’ottima direzione artistica, sia a livello visivo che a livello musicale. I problemi arrivano sull’esecuzione tecnica e sul gameplay, dove il gioco mostra decisamente il fianco, vittima di una mancanza di direzione e di tanti piccoli errori che, una volta accumulati, incidono pesantemente sull’esperienza finale.

Il gioco riesce comunque a raggiungere la sufficienza, e potrebbe anche regalare una bell’avventura ad alcuni giocatori (se vi sentite tra questi, potete acquistarlo su eShop ricaricando il vostro saldo grazie alle apposite card disponibili su Amazon), ma la sua mole di problematiche ci impedisce di promuovere con un voto maggiore Aka, nonostante le sue qualità.

Versione recensita: Nintendo Switch

Voto Recensione di Aka - Recensione


6.3

Voto Finale

Il Verdetto di SpazioGames

Pro

  • Concept di base interessante

  • Ottima direzione artistica e sonora

Contro

  • Mancanza di identità e direzione

  • Tanti piccoli problemi tecnici

  • Numerosi difetti e limiti di gameplay

  • Spesso poco chiaro

Commento

Purtroppo, nonostante un interessante concept alla base dell'avventura, Aka non si è rivelato essere l'esperienza piacevole e rilassante che ci saremmo aspettati. Dietro ad un'ottima direzione artistica e sonora si cela un'avventura affetta da tanti, piccoli problemi che vanno ad incidere pesantemente sulla godibilità del pacchetto. A questo si unisce un problema ben più grave, cioè la mancanza di identità e direzione del gioco, che non sembra essere davvero sicuro di ciò che vuole essere e di quello che vuole proporre al giocatore, risultando in una serie di meccaniche abbozzate ma scevre di personalità e profondità.
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